Commentario del 18.08.2016

IN PRIMA PAGINA
Statali, più soldi per il contratto, anticipa il Messaggero: da 300 milioni si passerebbe a 1 mld con aumenti medi di 80 euro. Rughetti: "Ma i sindacati non facciano un'asta". Allo studio del governo anche il rilancio della produttività: bonus al raddoppio (Sole). Intanto la manovra cresce a 30 miliardi (Stampa) ma dal conto delle privatizzazioni mancano 5 miliardi (Repubblica). Arriva invece l'investimento miliardario di Ryanair: 44 nuove rotte e 2250 posti di lavoro (Corriere). Altro tema del giorno, i migranti. "I profughi lavorino nelle città" dice il Prefetto Morcone al Corriere. Repubblica anticipa invece le mosse del ministro Orlando per espulsioni più veloci: niente appello per il diritto d'asilo. Un caso anche in Italia il divieto di burkini in Francia: politica e società divisa. Galantino (Cei) al Corriere: "Quel costume non fa paura". Feltri (Libero): il burquini è simbolo di sottomissione. Il Giornale rilancia la ricetta del Nobel Stigltiz: due euro per salvare l'Europa, una per il Sud e una per il Nord. "Euro e austerità sono truffe" per Libero, "mollare l'Unione conviene". Attesa per il vertice tra Renzi, Merkel e Hollande: a Ventotene si parlerà di Brexit, migranti e terrorismo (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Statali, più soldi per il contratto: sul Messaggero (in apertura e a p.2) la mossa del governo per riavvicinarsi al mondo del pubblico impiego. Ora si parla di un aumento medio di 80 euro, che dato a tutti a regime costerebbe 3 miliardi ma la Madia ha sempre sostenuto la tesi di aumenti non a pioggia ma selettivi, e il conto potrebbe scendere a 1 miliardo. "Le risorse da mettere a disposizione saranno aumentate, ma non trasformiamo l'apertura del governo in un'asta" dice al Messaggero il sottosegretario Rughetti. "L'obiettivo è far aumentare le retribuzioni per pagare servizi migliori". Ma il nodo da sciogliere è quello tra pensioni o statali, ricorda anche la Stampa (p.2). Damiano (Pd) al Giornale (p.7): "Conflitto politico e sociale se Renzi molla i pensionati". Sul Corriere (p.6) parla il vice ministro Morando: "Per spingere l'economia il deficit deve salire oltre il 2%. Ma il problema è quello di accelerare le riforme, a partire da quella del modello contrattuale, pre ridistribuire la produttività che si crea in azienda. E poi dobbiamo insistere sulla riduzione della pressione fiscale su lavoro e imprese. Dopo gli 80 euro bisogna tornare sull'Irpef, intervenendo sulle aliquote In alternativa si possono fiscalizzare quote dei contributi previdenziali". La priorità, per Morando, restano gli investimenti: "Confermare il super ammortamento sugli investimenti, rafforzare il credito d'imposta nel sud e quello sulla ricerca e l'Ace per le imprese che reinvestono gli utili. Per gli investimenti pubblici locali una spinta verrà dal superamento dei patti di stabilità interni". Intanto si susseguono le ipotesi sul conto della manovra. Il Messaggero (p.3) - che ieri aveva anticipato la corsia preferenziale Palazzo Chigi-Mef-Infrastrutture per favorire gli investimenti stranieri (oggi su tutti) – parla di manovra da 25 miliardi e tagli alla spesa per 5 miliardi, fermo restando la grande incognita di Bruxelles, da cui il governo si aspetta un "bonus flessibilità" da 10 miliardi. La Stampa (p.2) parla di manovra da 30 miliardi. Per il Sole (p.7) prematuro parlare di cifre: sarà decisiva la flessibilità Ue. Fitoussi a QN (p.8): "Renzi chieda 15 mld a Bruxelles. E faccia di tutto per vincere il referendum e restare al governo. I movimenti populisti non aspettano altro per dare l'assalto all'Europa". Su Repubblica il "buco" da 5 mld nelle privatizzazioni del 2016. Dovevano servire per abbattere il debito ma l'obiettivo del Def è lontano, Morando: "Possibili altre cessioni".

ITALIA-POLITICA
Referendum, Renzi alza i toni: "Con il No rischi per l'Italia" titola il Messaggero (p.9) riprendendo come altri gli allarmi sulla tenuta dell'Italia lanciati nei giorni scorsi dalla stampa internazionale. Renzi ha deciso di sfruttare l'assist offertogli da Financial Times e Wall Street Journal e ha dato ai suoi l'ordine di scuderia: drammatizzare. Controffensiva dell'opposizione. Toninelli (M5S):"Renzi si fa aiutare dai giornali internazionali ma dire che il referendum è più importante della Brexit è una valutazione delle banche e degli speculatori internazionali che cercano di terrorizzarci". Romani (FI): "I destini economici del Paese non sono legati al referendum". Sul Giornale (p.8) l'allarme "Renzirendum" di Morgan Stanley, che teme per le ripercussioni su mercati ed economia in caso di vittoria del sì e suggerisce a Renzi di trasformare il referendum in un problema per il futuro in Italia. Su Libero (p.9) l'analisi di Bloomberg, secondo il quale l'Italia è stata venduta più di quanto non suggerissero i numeri per colpa dell'incertezza politica. "Da Renzi un grave errore, legare il suo futuro politico al referendum". "Nemmeno se passa il sì al referendum Renzi è al sicuro" scrive il Foglio (in prima e a p.4). Il problema è l'economia". Ma ora è al referendum che si guarda e la prossima vetrina sarà quella di Rimini. "Al Meeting di Cl il nodo delle riforme", titola Repubblica (p.11) alla vigilia della kermesse di Rimini aperta dal presidente Mattarella, con la Boschi in campo sulla legge costituzionale, Prodi sui migranti, Alfano sulla sicurezza. Per il Fatto (p.7) con la Boschi e Cassese ospiti d'onore "il Meeting dice "sì" al referendum". Per Libero (p.10) al Meeting "prove di larghe intese", che torneranno utili dopo la sentenza sull'Italicum e il risultato del referendum. "Sul referendum non ci schieriamo, faremo parlare tutti" dice la presidente del Meeting Emilia Guarnieri a Repubblica (p.11). "Il Meeting sarà uno strumento per capire le riforme: noi non abbiamo preclusioni né per il No né per il Sì. L'importante è comprendere il percorso". Sul Corriere (p.9) intervista a Mario Segni: "Al referendum voterò a favore o il Paese sarà ingovernabile. Ma quanti errori nella riforma". Per il "sì" Renzi punta anche su impiegati e professionisti (Stampa p.6): tra i volti noti del comitato "bastaunsì" quello di Luigi Scordamaglia (Federalimentare) e Luciano Frattini (Medtronic Italia). Sul Corriere (p.9) le strane alleanze del sì e del no, con Berlusconi insieme a Travaglio, la Meloni insieme al Comitato marxista leninista d'Italia.

EUROPA
"Crescita, difesa e servizio civile europeo": per il Corriere (p.8) questa l'agenda di Ventotene per Renzi, Merkel e Hollande. Si ripartirà dal documento firmato da Italia, Germania e Francia a Berlino a giugno quando l'attenzione si concentrò su lavoro e giovani per cercare di abbattere la disoccupazione, sicurezza e difesa con l'obiettivo rendere operativa entro l'anno la polizia di frontiera europea, crescita e investimenti col rilancio del piano varato da Juncker. L'agenda del vertice anche sul Sole (p.5), dai migranti a Brexit. I tre leader, che partiranno da Ventotene per poi salire a bordo della portelicotteri "Garibaldi" hanno lo stesso obiettivo, il rilancio della Ue su più piani, culturale oltre che economico. Probabile che Renzi cerchi di confrontarsi con la Merkel per chiedere ulteriore flessibilità di bilancio in vista della futura manovra finanziaria, un "face to face" che verrà approfondito il prossimo 31 agosto a Maranello in presenza dei ministri economici. Intanto il debito spagnolo raggiunge i massimi storici: 100,9%, e questo mette a rischio i target di bilancio (Sole p. 5). Da Londra invece, primi dati positivi post-Brexit: per ora il risultato del referendum sembra non pesare sul lavoro. Calano i sussidi, ma gli esperti restano cauti (Sole p. 5).

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