Commentario del 3.08.2016

IN PRIMA PAGINA
Esteri ed economia in primo piano, per la crisi libica e il nuovo tonfo delle banche in Borsa. Renzi a MF: ""In Italia nessun bail-in". Ieri Mps a picco. Bruxelles col fiato sospeso, fa paura "L'anello debole" (Repubblica). Il Giornale: è crollo vero, fate presto. Su tutti l'arresto di Consoli, ex ad di Veneto Banca. Libero: era ora. In primo piano anche la Libia: Obama annuncia un mese di raid. Putin attacca Obama e chiede neutralità all'Italia (Stampa). Su Repubblica e Messaggero il ruolo dell'Italia. Fatto e Libero: siamo in guerra ma appena appena. Tensione anche tra Italia ed Erdogan: "L'indagine su mio figlio mina i rapporti" (Stampa). Politica, Feltri su Libero si schiera per il sì: approfittiamo del referendum anche se fa schifo. Su tutti il valzer dei direttori alla Rai: Orfeo resta al Tg1, Ida Colucci al Tg2, Luca Mazzà al Tg3 (Italia Oggi). Fatto e Libero: è la renzizzazione della Rai. In prima pagina anche Roma: ormai è rissa tra Ama e assessore. La Procura indaga sull'appalto bloccato per trasferire i rifiuti in Germania (Sole). Gelo M5S dopo le nuove accuse a Muraro: se indagata, lasci (Messaggero). Libero: a Roma pagano super tasse per essere sommersi dai rifiuti. Sul Corriere il programma copia e incolla di Raggi. Sul Messaggero Roma e i Fori pedonali, ascesa e caduta di un'idea sbagliata.

ITALIA-ECONOMIA
"In Italia non ci sarà alcun bail in" dice Renzi a MF (in apertura e a p.2 e 3). "La priorità del momento è dare fiducia ai cittadini, se continuiamo sul bail in rischiamo di toglierla. Gli stress test hanno dimostrato che le banche italiane non sono il problema dell'Europa. Intesa Sanpaolo è la migliore banca europea. Su Mps c'è un problema ma abbiamo lavorato per trovare una soluzione non pubblica per dare a questa grande banca una prospettiva una volta ripulita dai crediti deteriorata". Colpa "dei miei predecessori non aver dato supporto pubblico alle banche in questi ultimi tempi: e senza supporto pubblico i crediti deteriorati sono aumentati". Ma in generale "il miglior modo di risolvere il problema degli npl è la crescita: la vera priorità è vedere l'Italia che ritorna a crescere". Ma per le banche in Borsa è "crollo infinito" (Repubblica (p.8): Mps giù del 16%, per i dubbi e le incognite sul piano di salvataggio. Male anche Intesa e Unicredit (-7,15%) per la quale ora si scommette su un maxi aumento di capitale da 7-8 mld di euro. "Su Mps la sicurezza di Renzi viene da Jp Morgan– scrive Pons su Repubblica p.8 – ma sull'intervento pesa l'incognita del referendum: in caso di sconfitta di Renzi e di caduta del governo il consorzio dei big bancari per Mps potrebbe sfaldarsi rendendo inevitabile l'intervento dello Stato". Per Repubblica (p.9) c'è tempo fino a dicembre per evitare la trappola del bail in, dopo di che, in caso di intervento pubblico, pagherebbero tutti, anche i correntisti sopra i 100 mila euro. Conto il bail in anche Spreafico (Schroders) che al Messaggero (p.6) dice: "Necessario sospenderlo o rallentare le regole per ridare fiducia ai risparmiatori altrimenti l'economia si ferma". Quanto alla speculazione internazionale "è al lavoro per distrarre l'attenzione dalla Brexit". Per il Sole (in prima e a p.5) la speculazione si muove perché gli hedge fund penano che una soluzione definitiva al problema dei crediti deteriorati non sia stata ancora trovata. Ma dietro ai crolli in Borsa c'è soprattutto un "rischio Europa" e il dramma è che non si capisce chi abbia l'ultima parola per disinnescare il rischio sistemico(Sole in prima e a p.5). Anche l'Italia però deve trovare soluzioni "oltre l'emergenza": "bisogna andare avanti sulla strada delle riforme che servono", scrive Santilli sul Sole (p.4) a cominciare a quelle sulla giustizia civile e fallimentare.

ITALIA-POLITICA
"Sono sicuro di vincere il referendum ma non sarà una mia vittoria, non è un referendum sul mio futuro" dice Renzi a MF (in apertura e a p.2). "Il referendum riguarda il futuro di tutto il Paese e sono sicuro che gli italiani, se leggeranno bene il quesito referendario, voteranno per il cambiamento". Dal premier anche un avvertimento: un'eventuale vittoria del no provocherebbe "instabilità politica, la distruzione della prospettiva di crescita" e, stando ai sondaggi, "il rischio che M5S possa andare a guidare il Paese" scrive il Sole (p.14) riprendendo l'intervista rilasciata a Cnbc. "Che inversione a U sul referendum" commenta Borgia sul Giornale (p.6). Ma la vera inversione a U la fa Libero con Feltri (in prima e a p.9): "Approfittiamo del referendum, anche se fa schifo". "Se vince il no non accade nulla, se invece vince il sì avremo un Senato del piffero ma meno costoso. Noi siamo convinti che sia meglio una riforma zoppa e criticabile che il nulla, ossia il vecchio sistema fallito". Intanto la Boschi rassicura: "Non si voterà a Natale". E ieri è nata l'alleanza per il "sì" al referendum di centristi e Verdini. Alfano: "Con un "No" adesso si rischia il "mai" sempre". Verdini: "Mi auguro che questo tipo di riunione si ripeta" (Corriere p.15). Da Parisi, schierato per il no, stoccata a Confindustria, schierata per il sì: "Lo studio pro-referendum? Fondato su affermazioni assolutamente a casaccio" (Giornale p.8). Intanto Bce e Ocse collocano l'Italia penultima nella classifica Ue sulla qualità delle istituzioni (Stampa p.9): "Riforme al palo nei Paesi indebitati. La lezione della crisi del 2008-2009 è ormai dimenticata".

EUROPA
Alta tensione tra Italia e Turchia. Erdogan, su Rai News, attacca la Mogherini – "Doveva venire qui in Turchia ma finora dell'Europa non si è visto nessuno" – e l'Italia, per l'inchiesta su riciclaggio della Procura di Bologna sul figlio: "Che si occupino di magia, non di mio figlio. Questo potrebbe mettere in difficoltà le relazioni con l'Italia". Secca la replica di Renzi: "I giudici rispondono alla legge e alla Costituzione, non al presidente turco. Si chiama Stato di diritto" (Corriere p.6 e tutti). Dalla Ue e dalla Farnesina condanna del tentato golpe ma anche preoccupazione per quanto sta accadendo in Turchia. Ma per Repubblica (p.6) al di là delle dichiarazioni di facciata la Commissione Ue chiuderà un occhio sulla repressione per mantenere in piedi l'accordo sui migranti. Idem l'Italia, che ha in Turchia imprese e interessi economici. Casini: "Dobbiamo fare di tutto per mantenere aperte le porte alla Turchia". Sulla Stampa (p.6) i mille fronti aperti da Erdogan attriti con Egitto, Usa e Europa. Le uniche due potenze con cui Erdogan sta tenendo un basso profilo sono Russia e Arabia Saudita.

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