Commentario del 30.08.2016

IN PRIMA PAGINA
Terremoto, lite anche sui funerali (Giornale, Libero, Tempo): serve l'intervento di Renzi per farli ad Amatrice. Renzi che sul sisma sfida la Ue: "Prenderemo tutto ciò che serve" (Messaggero). Ma l'orientamento di Bruxelles è concedere flessibilità solo per le spese immediate per l'emergenza (QN). Il Corriere: l'Europa sospetta dell'Italia. Sui giornali si moltiplicano intanto le piste di indagine: sul Corriere i certificati falsi su caserme e chiese. Su Repubblica lo scandalo dei soldi deviati. Sul Messaggero il caso dei falsi collaudi. Sulla Stampa è caccia alla truffa degli appalti. Sul Sole focus su Casa Italia, piano da 2 miliardi l'anno su scala ventennale per mettere in sicurezza il Paese. Ma i soldi non ci sono (Fatto). Avvenire: ricostruire senza ombre. Fa discutere anche la nomina di Errani: serve come commissario per il Pd, non per il sisma (Italia Oggi). Intanto dall'Istat allarme per Renzi: crolla la fiducia di imprese e famiglie. E Berlusconi avvisa: uniti solo per la ricostruzione (Giornale). Da Zuckerberg, ieri a Roma, lezione per i ragazzi – "osate" – e imprenditori: "Nessuno fa un'impresa da solo" (Sole). Da Calenda speranze per il Ttip: tempi più incerti ma la firma ci sarà (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Fuori dal patto di stabilità solo le spese per l'emergenza a breve termine: questa la linea di Bruxelles sul sisma (QN p.3 e tutti). Nessuna apertura su piani più a lungo termine. "Quello che serve per il piano Casa Italia lo prendiamo. Punto" la linea di Renzi. Ma sulla messa in sicurezza sismica del patrimonio edilizio nazionale Bruxelles tace: nessun Paese ha mai chiesto flessibilità per misure antisismiche su scala nazionale. Nessun problema invece per la richiesta di finanziamenti al Fondo di solidarietà Ue per coprire i costi di ripristino delle infrastrutture, del soccorso e per la protezione del patrimonio culturale. Manca sul Corriere (in prima e a p.31): l'Europa guarda all'Italia con sospetto, il sospetto che anche una catastrofe possa essere utilizzata per altri scopi, tipo evitare una procedura di infrazione. Ma c'è in ballo la sicurezza dei cittadini, e tanto a Roma quanto a Bruxelles è chiesto un salto di qualità nelle azioni e nelle valutazioni. Domani a Maranello nuovo incontro Renzi-Merel: si parlerà di migranti, difesa e rilancio europeo (Stampa p.7).
Intanto dall'Istat nuova gelata sul sistema Paese: crescita zero per tutto il 2016, cala la fiducia di consumatori e imprese, l'Italia non riparte (Repubblica p.21, Sole p.7 e altri). All'arretramento della fiducia si accompagna la crescita zero per l'export e la produzione industriale e il calo dei nuovi prestiti alle imprese. Confindustria, Ref, Nomisma e Confesercenti prevedono tre trimestri di stagnazione e nuovi rialzi del debito pubblico. Non è bastato il boom del turismo nel terzo trimestre a garantire un'inversione di tendenza significativa, così si va a un pil su base annua non superiore allo 0,6-0,7%. La metà delle previsioni del governo e con un trascinamento sotto l'1% anche nel 2017. Per Nomisma pessimismo e nervosismo attuale cresceranno all'avvicinarsi dei sondaggi sul referendum. Sul Sole (p.8) il "cantiere" della manovra: per pensioni basse e anticipo pensionistico si profila un intervento da 2 mld.

ITALIA-POLITICA
Berlusconi: nessun patto-bis con Renzi (Sole p.21 e tutti), solo la disponibilità di FI a votare in Parlamento i provvedimenti a favore dei terremotati. Una mossa, per il Sole, tesa ad allontanare l'accusa di inciucio con Renzi e a tutelare Parisi e il suo tentativo di rifare partito ed alleanza. Ieri il lancio delle prescrizioni alla convention di Milano di metà settembre per "rigenerare il centrodestra". Parola chiave, burocratizzazione e regole più semplici per lavoro e imprese. Nessun riferimento alla campagna per il No al referendum, grande spazio al mondo della società civile, dell'industria e dell'economia. Diviso sul referendum anche il Pd. D'Alema alza il tiro su Renzi e prepara la squadra del no (Corriere p.17): "La crescita del Paese, annunciata come strabiliante, è zero.Mi pare che la politica economica del governo non è efficace". E sul referendum il suo è un no senza condizioni e ai bersaniani manda a dire: "Nessuno cambierà la legge elettorale prima del referendum". Per D'Alema "Renzi sta accumulando sconfitte su sconfitte. Io però non ho chiesto le sue dimissioni. Ma era necessario spaccare il Paese e drammatizzare i toni?". Giachetti contro D'Alema: "Vuole solo abbattere Renzi, il governo e il Pd. La riforma è perfettibile ma dopo 30 anni di discussioni a vuoto finalmente ne abbiamo una" dice a Repubblica (p.11). Tentati dal sì anche gli "arancioni" Pisapia e Zedda: "Ma prima aspetto la decisione della Consulta sull'Italicum" dice l'ex sindaco di Milano (Repubblica p.11).
Nella nota sul Corriere (p.14) Franco torna sulla svolta di Renzi, con una politica di apertura dentro il Pd e verso FI. Un cambio di strategia già in atto ma che l'emergenza del terremoto ha accelerato e che punta a proiettare Renzi nel futuro. Ma adesso Renzi ha bisogno di una tregua. Tregua che il M5S non ha nessuna intenzione di concedere: "Renzi gestisce l'emergenza con logiche da congresso" l'affondo di Di Majo sulla ventilata nomina di Errani a commissario del sisma (su tutti).

EUROPA
L'Ue gela Berlino sul Ttip: "I negoziati per il trattato commerciale continuano" (Stampa p.21 e tutti). Smentendo il vice cancelliere Sigmar Gabriel, la Commissione Ue conferma la prosecuzione dei negoziati, fermo restando la tutela degli standard di protezione su salute, sicurezza, diversità culturale. La Casa Bianca tace ma condivide la posizione della Commissione. Smentite alle dichiarazioni di Gabriel anche dal governo tedesco. Ma i dubbi sul Ttip sono forti e diffusi e legati al clima politico nazionale. "Ci vorrà più tempo ma per il nostro export è un accordo essenziale" dice il ministro Calenda al Corriere (p.35). "L'accordo tra Ue e Usa è un antidoto alla globalizzazione come l'abbiamo vissuta fino ad oggi, perché crea la più grande area di libero scambio nel mondo. E' il modo in cui l'Occidente può riprendere in mano il timone della globalizzazione". Per Calenda si va avanti, nonostante l'errore Usa di aver perso tempo. "Per l'Italia questo accordo è essenziale. Gli Usa sono il mercato a più alto potenziale di sviluppo per il nostro export". "L'Europa senza mercato è morta" l'analisi del Foglio (in prima) che ospita un'altra intervista a Calenda. "Politica interna tedesca e pulsioni anti-mercato incrinano l'identità europea". Su Avvenire (p.18) parla la vice presidente di Confindustria Ferrarini: "E' solo una battuta d'arrest, non un fallimento. E se l'accordo arriva più tardi non è un problema, l'importante è che sia vantaggioso per l'economia europea e per quella americana". Per la Ferrarini punti critici non mancano, come quello degli Igp e della proprietà intellettuale, "ma ci sono aspetti meno noti altrettanto importanti come l'accesso agli appalti pubblici negli Usa e la possibilità di muovere 180 mld di export in 10 anni per le aziende europee. In Italia avrebbero grandi vantaggi settori come la meccanica,l'alimentazione, l'alimentare e la moda". Il Sole (in prima e a p.23) parla di miopia europea, condizionata dal "Berlin Consensus": il de profundis sul Ttip intonato dal ministro socialdemocratico Gabriel appare utile per indebolire la Cdu di Angela Merkel che al Trattato ci ha sempre creduto.

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