Commentario del 21.08.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano il vertice, blindato, di Ventotene, tra nave e soldati (Corriere). Renzi, Merkel e Hollande sull'isola di Spinelli per ridare un senso a quel sogno (Repubblica). Sull'Unità ampi stralci del manifesto di Spinelli e Rossi. Un piano per aiutare Tripoli e rifondare la Ue sono le idee per Ventotene (Stampa). Sempre tra i fatti esteri, in apertura sulla Stampa, l'inchiesta sui passaporti comprati: ecco la fabbrica della cittadinanza. Malta e Paesi dell'Est al centro del sistema. Intanto proseguono i raid ad Aleppo, altri bambini uccisi dalle bombe (su tutti). Economia, la manovra 2017 si concentrerà su pensioni e tasse (Repubblica). Si riparte da investimenti e produttività  - scrive il Sole -: flessibilità Ue decisiva. Sul Fatto la "bomba derivati" da 37 mld nascosta sotto la manovra finanziaria. Intanto  in arrivo un taglio di 15 mila posti nei Cda delle partecipate con la riforma Madia (Sole). Pronta anche la riforma, in due tempi, sulle pensioni (Messaggero). In politica tengono banco le divisioni nel Pd. Delrio a Repubblica: "Sull'Italicum non si tratta".

ITALIA-ECONOMIA
Taglio alla pressione fiscale e interventi sulle pensioni minime: queste le linee guida per la manovra 2017. L'unica incertezza riguarda il tasso di crescita 2016, ma il Governo è convinto di poter confermare l'1% (Repubblica in prima e p.2). Per rilanciare la crescita si lavora su investimenti, produttività e Pa. In arrivo un taglio di 15 mila posti nei Cda delle partecipate (Sole in prima e p.3), in attuazione della riforma che Valotti (Utilitalia) al Sole, definisce "efficace. Ma ora – aggiunge – serve una spinta industriale". In arrivo anche la riforma, in due tempi, sulle pensioni: subito flessibilità in uscita e ricongiunzioni, in un secondo tempo spazio alle quattordicesime per le minime. "Taglieremo le tasse sul lavoro, in manovra previsti interventi sulla contribuzione" assicura al Mattino (in prima e p.3) Filippo Taddei. Ma a pesare sulla manovra è l'incognita flessibilità Ue (Sole in prima e p.2). Pesole sul Sole (p.2): gli spazi di manovra sono un'ulteriore tranche della clausola per gli investimenti e il ricorso a nuove "circostanze eccezionali". La trattativa dovrà essere accompagnata dall'impegno a ridurre il debito. Se ne parlerà Ventotene. Ma per Repubblica (p.2) Merkel frena: "Non è il luogo per parlare di concessioni all'Italia". Morando all'Unità (p.3): "Italia ha diritto alla flessibilità per le riforme strutturali avviate. Il Paese è più competitivo con nuove misure fiscali su salari e finanza d'impresa, e con la revisione della Costituzione". E Delrio a Repubblica (p.7): "La flessibilità per gli investimenti non è una concessione, ma uno spazio che già esiste. Il problema è il rapporto debito/Pil, ma l'Italia è credibile, ha sempre rispettato il tetto del 3% e intende continuare a farlo". Speranza (Pd) alla Stampa (p.8): "Flessibilità è utile ma dipenda da come si usa, bisogna puntare sugli investimenti". Sul Corriere (p.30), Marro riporta uno studio della Cgia di Mestre sugli investimenti che, dal 2007 al 2015, hanno subito una contrazione del 10%. Napoletano sul Sole (in prima e p.14): puntare su produttività e investimenti: sono le cose serie per il bene dell'Italia. Scalfari su Repubblica (in prima e p.25) sottolinea come bisognerebbe puntare sul taglio del cuneo fiscale per far crescere la produzione. A sollevare dubbi sulla manovra è il Fatto (in prima e p.2), che parla di una "bomba derivati" da 37 mld

ITALIA-POLITICA
Referendum e spaccature Pd ancora in primo piano. D'Alema raduna il fronte del No: il 5 settembre un'assemblea con la minoranza, che continua a chiedere la revisione dell'Italicum come "chiave" per il voto di novembre (Repubblica p.6). Speranza alla Stampa (p.8): "Riforma costituzionale e legge elettorale sono inscindibili perchè se c'è una sola Camera è fondamentale come la si sceglie: con l'Italicum sarebbe fatta di nominati. Se si votasse oggi – prosegue – sceglierei il No. In molti la pensano così, cambiare la legge elettorale sarebbe un primo segnale. Chiedo al Pd un'iniziativa". A fare da mediatore è Orfini che cerca di ricongiungere il fronte ostile al ballottaggio, sempre più largo, e le tesi del premier, che non vuole scoprire le carte prima della decisione della Consulta (Messaggero p.9). Delrio a Repubblica (in prima e p.7): "L'Italicum risponde agli obiettivi che ci eravamo prefissi, legarlo alla riforma costituzionale è un errore clamoroso. Quindi nessuna modifica prima del parere della Consulta". Scongiurando qualsiasi "scenario catastrofico" sul voto, Delrio conferma la presenza di "ovvie conseguenze sul governo" in caso di vittoria del No. Intanto il Pd cerca di ricucire con l'Anpi, dopo i fatti degli ultimi giorni. Delrio invita ad "abbandonare i toni di scontro", sottolineando come ci sia "spazio per tutti alle Feste dell'Unità, anche per chi sostiene il No".

EUROPA
Attesa per il vertice di Ventotene: l'isola di Spinelli aspetta i leader (Repubblica p. 4). Domani l'arrivo di Merkel e Hollande. In agenda: Brexit, migranti e futuro Ue. Vertice blindato: fucileri, sub e 007 per la sicurezza sia a terra che sulla Garibaldi, sede del vertice (Corriere prima e p. 2). Motore dell'incontro, la volontà di rispondere alla crisi con una spinta progettuale concreta: scelto come luogo simbolo l'isola del Manifesto di Altiero Spinelli che lanciò l'idea dell'Unione politica e che De Giovanni sul Messaggero (prima e p. 16) auspica possa tornare ad ispirare l'Unione Europea "illuminando" le menti degli uomini di Stato riuniti a Ventotene. Venturini sul Corriere (prima e p. 28) parla di un vertice politico che può rappresentare lo slancio necessario all'Europa per ripartire, per ritrovare crescita e occupazione fugando l'impressione che l'Ue non operi in sintonia con le priorità dei suoi cittadini. Ma a Bratislava il mese prossimo, i principali leader dovranno dimostrare di aver capito le richieste della gente. Sul futuro dell'Unione, le parole dell'ex primo ministro di Atene, Papandreou (Corriere p. 5): "Ue al limite della disintegrazione, la Germania deve capirlo: non serve dare ulteriore potenza a Bruxelles, piuttosto restituirne un po' ai cittadini europei". Per l'intellettuale franco-tedesco Cohn-Bendit "i tre leader rilancino l'ideale federalista o sarà un'usurpazione. Per andare avanti c'è un'unica via: difesa comune, mutualizzazione del debito e investimenti". Per il viceministro degli Esteri, Mario Giro, "ora servono fatti concreti come il Migration Compact: sarebbe una risposta forte e tangibile verso l'opinione pubblica" (Unità p. 2). Fassino alla Stampa (prima e p. 21): "Il vertice di Ventotene non è un ordinario incontro di lavoro, cade nel momento più critico dell'Ue. Serve rifondarla vista l'instabilità nelle aree di confine, il Regno Unito che sceglie un'altra strada, la paralisi della Spagna e le nazioni dell''Est che vedono l'Unione più come erogatore di fondi che come la casa comune. Su Italia, Francia e Germania grava la responsabilità di dare impulso a un nuovo inizio.

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