Commentario del 02-08-2016

IN PRIMA PAGINA
I raid americani sull'Isis in Libia in apertura sui principali quotidiani. E' la prima operazione dalla caduta di Gheddafi, bombardata la roccaforte Is a Sirte su richiesta del governo Serraj. Sostegno di Roma, ma Renzi assicura: "Da noi né uomini né mezzi". Via libera di Obama. Per il consigliere degli esteri della Clinton, Jake Sullivan, intervistato dalla Stampa: "Il presidente americano aiuti il governo di Tripoli a sradicare gli jihadisti". In economia è il crollo dei bancari a pesare sui listini: Milano peggiore in Ue a -1,7% (Sole). Pesano gli stress test. Male Unicredit (-9,4%) mentre regge il piano Mps. Sul Corriere parla Passera: "La mia offerta? Al Montepaschi serve un progetto industriale". E Mario Monti sul Corriere: "Accuse sbagliate del premier sul sistema bancario". Giornale polemico: "Attacco ai nostri soldi: istituti promossi dagli stress test, ma crollano in Borsa per la speculazione".

POLITICA
Parisi avvia la nuova Fi ma il partito si divide: a resistergli sono i big parlamentari e il governatore ligure, Toti (su tutti). Ieri Parisi per la prima volta nella sede romana del partito ha provato a tranquillizzare: "Niente tabula rasa, e torniamo al 20%" (Giornale in prima e p.5) "Voglio sapere chi ci sta e chi no" è l'imput imposto da Arcore (Repubblica p.17). L'accordo con la nomenclatura che ha appoggiato Berlusconi non è il vero obiettivo, né il problema di Parisi – scrive Folli su Repubblica (in prima e p.29) -. L'obiettivo deve essere la rinascita del partito moderato, fondato su idee liberali e sulla capacità di combattere battaglie come statalismo, debito pubblico, pressione fiscale. "E' chiaro che se vuoi stare nella nostra metà campo non puoi stare con un piede nell'altra metà": Giorgia Meloni (FdI) al Corriere (p.10) pone una questione di "credibilità" alla base del futuro del centrodestra. "La questione – dice la leader di FdI - è cosa farebbe Fi di fronte ad un eventuale Renzi-Bis dopo la sconfitta al referendum costituzionale". Intanto Parisi ieri ha ribadito la volontà di "non fare lo stesso errore di Renzi politicizzando il referendum. Il nostro No a questa riforma deve essere accompagnato dalle proposte di cambiamento" (Sole p.16). "La vittoria del No sarebbe la nostra Brexit, se ne fa una battaglia politica e non si discute sul merito ma c'è un elevato rischio che il nostro debito pubblico e le nostre banche finiscano nel mirino" dice il sottosegretario agli Esteri, Benedetto della Vedova, all'Unità (p.2). Per sensibilizzare sul Si, Delrio e Rughetti lanciano un appello ai sindaci: "Vuol dire puntare sulla crescita, se prevalesse il No l'Italia tornerebbe dentro le sacche della politica dell'austerity" (Corriere p.11 e altri).

ECONOMIA
Seduta negativa per le Borse: pesano banche e petrolio (su tutti). Gli stress test sugli istituti non rassicurano i mercati. Milano maglia nera Ue (-1,7%) con Unicredit che, crollando del 9,4% per i timori sull'aumento di capitale (Sole in prima e p.3), diventa il nuovo osservato dei mercati perchè simbolo delle sofferenze che incombono sulle banche italiane (Foglio in prima e p.4). In calo anche Bpm e Ubi (-6,2%), Banco (-5%), Intesa (-3,5%). Mentre il piano Mps reagisce alla prova di Piazza Affari. "E' un modello per gestire le sofferenze" dice il sottosegretario all'Economia, Baretta, al Messaggero (p.9). Viola, ad Mps a MF (in prima e p.2): "Reazione soddisfacente. Da oggi inizierà un percorso molto importante". Il socio forte, Falciai a Repubblica (p.15): "Adesso il Monte può ripartire e l'aumento andrà i porto. Avremo dati da primi della classe". Dubbi invece sollevati da Porro sul Giornale (p.1): "Ci ostiniamo a curare una polmonite con l'aspirina: invece di mettere in piedi questo cervellotico piano di cui nessuno si fida, si sarebbe dovuto fare un vero salvataggio di Stato, anche a rischio di rompere con le tecnocrazie Ue". Su Mps torna a parlare anche Passera al Corriere (in prima e p.7), il cui piano "alternativo" è stato bocciato: "Serve un piano industriale che sembra non esserci. E sul fronte finanziario non c'è un vero consorzio di garanzia, perchè non c'è un impegno forte a rilevare l'inoptato. Qui si rischia di creare una situazione di incertezza mentre il Monte e l'intero sistema hanno bisogno di credibilità in un periodo brevissimo". Per Sabatini (Abi) a MF (p.7): "Gli istituti di credito italiani hanno confermato con gli stress test la loro solidità". Sulle banche arriva intanto la replica dell'ex premier Monti, che in un intervento sul Corriere (in prima e p.25) si rivolge a Renzi: "Non giova tirare in ballo i predecessori per spiegare ciò che non è stato fatto". Come le banche, anche il sistema produttivo italiano ha affrontato gli stress test e sembra in grado di poterli superare: sul Messaggero (in prima e p.18) Marco Fortis guarda ai dati occupazionali annunciati dall'Istat lo scorso venerdì, che dimostrano come la nostra economia reale abbia ancora buone frecce nel suo arco. Ci sono infatti 4 buone notizie: crescita degli ordini di macchine utensili sul mercato interno, crescita del mercato immobiliare, crescita degli indici di fiducia di consumatori e imprese, e crescita dell'occupazione. Intano, in vista della manovra 2017, Pesole sul Sole (in prima e p.6) punta su nuova flessibilità Ue, spending review e voluntary per ottenere le risorse necessarie.

EUROPA
Raid americani sull'Isis in Libia chiesti dal governo Serraj (su tutti). Bombardata la roccaforte del Califfato a Sirte. Il Pentagono: continueremo. Sul Corriere (prima e p. 2) il sostegno dell'Italia: incontro a Washington e Roma dà il via libera, presto i raid da Sigonella. Gli Usa hanno informato gli alleati il 21 luglio. Aerei partiti da navi americane e dalle basi della Giordania, ma l'ok all'utilizzo della base di Sigonella, entro fine mese farà scattare il decollo dei droni armati proprio dall'aeroporto siciliano. Nessuna risposta invece, sulla possibilità di concedere agli americani anche la base di Aviano. Domani la Pinotti sarà in Parlamento per riferire sugli sviluppi: l'accordo firmato con gli Usa su Sigonella, impegna il governo italiano ad autorizzare "tempestivamente" la missione di fronte alla richiesta del comando militare statunitense e l'ordine per l'avvio dell'azione dovrà essere concesso in tempi brevissimi. Renzi fa chiarezza e pur approvando l'intervento ribadisce che "dall'Italia in questo momento non arriveranno né uomini, né mezzi" (Messaggero prima e p. 3). Ma come spiegano fonti del nostro Governo, "la prossima volta la richiesta di Tripoli potrebbe essere fatta direttamente all'Italia, che potrebbe essere chiamata a svolgere un ruolo", come prevedono gli accordi: quello del "sostegno militare" su richiesta di Serraj è il format di legittimità internazionale per il quale l'Italia si è spesa nei mesi che hanno preceduto la formazione del governo libico (Repubblica prima e p. 3). Nell'intervista al QN (p. 2) Casini: "Sapevamo del blitz, il Paese va stabilizzato. Impensabile credere che la pace sarebbe potuta arrivare senza costi". Nell'analisi di Negri (Sole prima e p. 15) le bombe Usa sulla Libia sono un segnale anche politico e forse mandano un messaggio obliquo alla Turchia di Erdogan, in aperta frizione con la Nato.

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