Commentario del 12.08.2016

IN PRIMA PAGINA
Renzi ai militari: pericoli mai visti, c'è bisogno di voi e dell'Italia (Stampa). Continuano le polemiche sulla presenza italiana in Libia. Il vice ministro Giro ad Avvenire: "In Libia diplomazia, non truppe". Sul fronte interno porti sotto tiro (QN), più controlli su traghetti e navi (Sole, Corriere). Gabrielli al Messaggero: "Più reparti speciali nelle città". Spazio anche all'economia. De Vincenti al Sole: "Per crescere servizi urbani e investimenti". Nannicini al Corriere: "Pensioni, così cambiano le regole". Delrio: cura del ferro per l'Italia (Unità). Italia che resta in deflazione (Sole). Sul fronte politico il tema è il referendum: Renzi per salvarsi deve trovare 16 milioni di sì, titola il Fatto in apertura. Ma col Ferragosto imminente si muove solo Di Battista (Stampa). Sul Foglio come votano i direttori di giornali e Tg. Dall'estero. Su Repubblica e Messaggero la battaglia finale a Sirte, in Libia, e l'agonia di Aleppo in Siria: "Usati i gas".  Torna la tensione anche tra Russia e Ucraina (Sole, Stampa). L'ambasciatore russo alla Stampa: "L'Ue collabori di più con Mosca".

ITALIA-ECONOMIA
Governo in campo su investimenti e pensioni. Sul Sole (in prima e a p.6) parla il sottosegretario De Vincenti: "Con i fondi del Cipe lavoriamo per sbloccare l'Italia. Garantire servizi pubblici più efficienti e accelerare gli investimenti pubblici sono due leve fondamentali per la crescita e per creare un ambiente favorevole alle imprese che vogliono crescere e investire". Sul Corriere (in prima e a p.13) parla il sottosegretario Nannicini: "Sulle pensioni le risorse ci saranno. Non ci sarà nessun contributo di solidarietà dalle pensioni alte". Quanto alle risorse, Nannicini rinvia a settembre ma promette interventi a favore di lavoratori precoci, occupati in lavori usuranti, pensionati con redditi bassi e naturalmente l'Anticipo pensionistico. Il Foglio (in prima) critica la rincorsa del governo ai soli pensionati, dimenticando giovani, dipendenti, partite Iva, imprenditori. "Un inseguimento non più sostenibile né conveniente". Sul Fatto (p.3) le critiche della Bce alle istituzioni italiane, considerate causa del cattivo andamento dell'economia, e l'invito a correggere il tiro sulla riforma del lavoro e della pubblica amministrazione. Libero (in prima e a p.11) continua la sua campagna no euro: con la moneta unica più disoccupati, anche col Jobs Act, e divario con altre economie in aumento. L'Italia resta in deflazione (Sole in prima e a p.9 e su tutti): a luglio –0,1% su base annua e + 0,2% su base mensile, ma dovuto a fattori stagionali legati a turismo e vacanze. Sul Corriere (p.12) il paradosso della spesa quotidiano: il grano costa il 42% in meno, la pasta no. Oggi il test del Pil. Ma sarà deludente, anticipa Avvenire (p.8): per il secondo trimestre atteso un +0,15% e questo costringerà il governo a rivedere le stime, dall'1,2% del Def a un più realistico 0,8%. Attesa anche per il dato sul debito pubblico di Bankitalia: anche qui prevista una "brutta sorpresa". E se il debito sale e il Pil decresce diventa difficile onorare la promessa del ministro Padoan di far calare il debito. Soffre anche l'export, per la frenata sui mercati extra-Ue (Sole p.10). Buone notizie invece sul fronte industriale: nel 2015 sono tornati a crescere investimenti, competitività, produttività, e fatturato soprattutto delle pmi e delle aziende legate al made in Italy. A rivelarlo è lo studio di Mediobanca su 2060 aziende nazionali pubblicato (Sole p.19, Repubblica p.27, Corriere p.39). Ma il calo delle petrolio e della domanda di energia penalizza le grandi imprese pubbliche.

ITALIA-POLITICA
"Renzi deve trovare 16 milioni di sì": sul Fatto (in apertura e a p.2) le stime del "comitato del Sì" per mettere in sicurezza referendum e premier. Servirebbe una affluenza intorno al 60% e 16 milioni per il "sì", una soglia non alla portata del solo Pd. Ma sulla partecipazione i sondaggisti sono divisi: Noto (Ipr Marketing) la dà al 50%, Piepoli al 70%; il "no" attualmente è avanti sul "sì" (52% a 48%) ma per entrambi più sale l'affluenza più aumentano le chance del "sì". Per Piepoli decisivi saranno i voti del centrodestra: e Parisi ancora non sta facendo campagna per il "no". Se si attiva può essere decisivo. Analisi analoga sul Corriere (p.11), che sposta la data probabile del referendum al 27 novembre e in riferimento ai sondaggi parla di "sì" in vantaggio sul "no" ma con un'alta percentuale di indecisi. "Il fronte del no è smembrato ma ha un grande collante comune che è il no a Renzi" dice alla Stampa (p.11) Alessandra Ghisleri. Quanto al "sì" la mossa di dire "o con me o contro di me del premier è stata molto azzardata. Sbaglio però non irreversibile: infatti la campagna elettorale vera si sta muovendo intorno alla figura di Boschi". Ma con la fiducia in Renzi che oscilla tra il 28 e il 32% "c'è una grande parte del Paese che ha una motivazione più forte a votare no". L'affluenza sarà fondamentale. Renzi nel frattempo ha cambiato persino lessico, scrive il Corriere: non parla più di referendum ma di passaggio democratico. E punta ad allontanare la data del voto per mettere in sicurezza almeno in un ramo del Parlamento la legge di Stabilità.

EUROPA
Mosca riapre il caso Crimea: "Puniremo i sabotatori di Kiev" (Stampa in prima e a p.6). Venti di guerra tra Russia e Ucraina (Corriere p.14 e tutti): scontri armati alla frontiera tra Ucraina e Crimea rinfocolano tensioni appena sopite da un fragile cessate il fuoco. Il timore di Usa, Nato e capitali occidentali è che Putin voglia approfittare del suo rafforzamento internazionale e del fatto che l'attenzione è puntata su altri scacchieri per regolare una volta per tutti a regolare i conti con Kiev. Sulla Stampa (p.7) parla l'ambasciatore russo in Italia Razov: "In Libia la Russia favorisce il dialogo tra Tripoli e Tobruk". Quanto all'Europa "ci aspettiamo disponibilità a una collaborazione paritaria e rispettosa, depurata da stereotipi ideologici. La Russia continua a credere nell'idea di formare con la Ue un unico spazio economico e umanitario".  Intanto diventa un caso politico l'esposizione della bandiera europea della fiorettista azzurra Elisa Di Francisca, medaglia d'argento a Rio (Corriere in prima e a p.16 e 17 e tutti) "Dobbiamo essere uniti contro il terrore, non possiamo darla vinta all'Isis", il messaggio dell'atleta. Per lei i complimenti della Mogherini, della Boldrini, di Alfano e Letta e gli strali di Salvini: "Tristezza per la bandiera dell'Unione sovietica europea simbolo di oppressione e povertà". Bildt (Ppe): "Ha fatto più lei di tanti vestiti grigi".  Sempre sul Corriere (p.25) la giornata internazionale della Gioventù. Secondo un inchiesta di Politico Europa la più grande preoccupazione dei giovani europei è il lavoro. "No a un continente di disoccupati".

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