Commentario del 5.08.2016

IN PRIMA PAGINA
"Le banche cambino: il risparmio è sicuro, ma serve più crescita" dice Visco al Corriere. Intervista al governatore di Bankitalia anche sulla Stampa: "I timori sulle banche sono esagerati. Mps può superare le difficoltà". Su Repubblica parla la "liquidatrice" della Ue Konig: "Per Mps ok a soluzioni di mercato ma se salta niente crisi sistemica". Ieri intanto mossa della Bank of England per contrastare la crisi post Brexit: taglio dei tassi e rilancio del quantitative easing (Sole). Altro tema in primo piano la politica, per lo scontro nel Pd su nomine Rai e referendum. Freccero al Giornale: "Renzi come la Dc, in Rai vuole il monopolio". In fibrillazione anche il centrodestra, dopo l'incontro Berlusconi-Salvini. Salvini al Giornale: "Avanti con Berlusconi". Bossi al Corriere: "Salvini sbaglia, apro a Parisi". Intanto Schifani torna azzurro e il senatore Caridi va in carcere (Giornale e tutti). Dall'estero: negli Usa il crollo di Trump nei sondaggi. Per il Corriere potrebbe ritirarsi. Ma Clint Eastwood sta con lui: "Basta con i buonisti" (Repubblica). Oggi però gli occhi del mondo sono sul Brasile: Rio sogna le Olimpiadi come una festa (Repubblica)

ITALIA-ECONOMIA
"Il risparmio degli italiani è al sicuro, ma le banche cambino: ora devono ridurre i costi": in apertura sul Corriere (e a p.2) l'intervista a Visco. "Non è come il 2011, allora dovemmo gestire una vera crisi finanziaria dovuta al rischio di una rottura dell'euro – dice il governatore di Bankitalia – Oggi dobbiamo risolvere i problemi di alcune banche e garantire che il risparmio degli italiani stia al sicuro e lo faremo". Per Mps "ci sono tutti i presupposti per il successo dell'operazione" ma indipendentemente da quel caso "è saggio prepararsi anche a interventi pubblici". Per Visco la pressione dei mercati sulle banche è "frutto dell'incertezza sull'economia, che risente dei rischi anche geopolitica: solo la crescita è la cura". Per l'Italia l'impressione è di un Paese ancora in difficoltà: "Ci sono segnali di ripresa anche se lenta, il Jobs Act è stata una buona riforma ma non possiamo pensare di  fare una riforma ogni tanto. Bisogna vivere in un processo di riforme strutturali continuo, per rendere più facile fare impresa. Servono incentivi, più vicinanza a chi vuole rischiare". Intervista a Visco anche sulla Stampa (in prima e a p.11): "Troppi timori sulle banche italiane. Mps può superare le difficoltà". La Stampa (p.10) torna anche sull'ipotesi che il governo decida di chiedere alla Ue di far ricorso al fondo salva Stati europeo per ricapitalizzare le banche: una strada in salita, e che potrebbe mettere l'Italia sotto tutela come accadde a Berlusconi nel 2011 e alla Spagna nel 2012. Sulla crisi del Mps interviene, su Repubblica (p.13) Elke Konig, che guida il Comitato che liquida le banche Ue: "Per Mps ok a soluzioni di mercato, Ma se salta niente crisi sistemica. In caso di risoluzione bisogna applicare il bail in . Capisco i problemi interni degli Stati ma i problemi non si risolvono mettendo in dubbio le regole".

ITALIA-POLITICA
Rai e riforme, Pd nel caos (Repubblica in apertura e a p.6). Gotor e Fornaro si dimettono dalla Commissione di Vigilanza Rai per protestare contro le nomine ai Tg: "Logiche di occupazione governativa del servizio pubblico". Bersani solidarizza, Orfini pure: "Critiche giuste – dice a Repubblica p.7 – Viale Mazzini ha gestito male la vicenda". E sul Pd: "E' una federazione di correnti più che un partito. Oggi in Toscana lanceremo con Guerini un documento per rivoluzionare il Pd". Lo scontro è anche sul referendum, con un documento di 10 parlamentari dem che si schierano per il "no": tra loro Tocci, Manconi, Mucchetti (Corriere p.6 e tutti). Guerini: "Il Pd è per il sì ma non siamo una caserma". Repubblica (p.7) parla di guerra ormai aperta e di Renzi che si sente al centro di un complotto: "La Rai è solo un pretesto. Stanno provando di nuovo a farmi cadere". La battaglia cruciale sarà in autunno su referendum e Italicum, con Bersani deciso a ottenere il cambiamento della legge elettorale mentre uno ad uno, tutti i big si stanno riorganizzando in correnti. Il "retroscena" del Corriere (p.6) parla di un Renzi intenzionato a ribadire il "Sì" del Pd senza cacciare nessuno, convinto di una campagna soft per il "No" da parte di Berlusconi. E in caso di sconfitta – scrive la Meli - Renzi darebbe le dimissioni ma senza lasciare il timone del Pd così da essere lui a parlare a nome del partito in caso di crisi di governo e, in ultima analisi, a determinare se proseguire o meno la legislatura. In movimento la galassia del centrodestra, dopo l'incontro tra Berlusconi e Salvini, che ha riaperto il dialogo tra i due dopo il lungo black out, lasciando prefigurare un nuovo asse FI-Lega (Giornale p.11, Libero p.7). Al contrario, per Repubblica (p.8) e Stampa l'incontro sarebbe stato un fallimento, con Salvini convinto che Berlusconi voglia rifare il Patto del Nazareno o comunque un governissimo dopo il referendum. "Berlusconi? In salute e mai così antirenziano – dice Salvini al Giornale (p.11) – Una balla dei giornali che Fi vada verso un nuovo Nazareno. La popolarità di Renzi è crollata ma il centrodestra non deve dire solo no. Facciamo un programma per quando riusciremo a mandare a casa questo governo che nessuno ha eletto".

EUROPA
Londra, Bank of England usa il "bazooka" contro la crisi innescata da Brexit (Sole in apertura e a p.3 e su tutti). Tassi al minimo storico (0,25), rilancio del quantitative easing (con acquisti di titoli di Stato fino a 60 mld  di sterline) e altre misure annunciate dal governatore Mark Carney per arginare la recessione imminente. Il Pil britannico va verso un crollo di almeno 2,5 punti nel prossimo triennio. Dalla Bce il bollettino sull'eurozona: ripresa in atto ma con prospettive di crescita orientate al ribasso (Sole p.2). Ieri intanto Londra si è svegliata in clima d'assedio, per l'aggressione di uno squilibrato ai passanti: uccisa una turista Usa (Corriere in prima e a p.12 e su tutti). Tensione anche sul fronte turco. L'Austria chiede lo stop ai negoziati per l'ingresso di Ankara nella Ue: "Sta diventando una dittatura". Steinmeier: "Il ritorno della pena di morte bloccherebbe le trattative". Ma per Juncker è un errore "chiudere le porte dell'Europa" (Repubblica p.18). Su Repubblica (p.18) il flop dell'accordo con la Turchia per i respingimenti. Su Italia Oggi (p.2) i legami economici dell'Italia con la Turchia. Massolo sulla Stampa (in prima e a p.25): "Non possiamo fare a meno della Turchia".

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