Commentario del 23.08.2016

IN PRIMA PAGINA
In apertura il vertice di Ventotene. Messaggio all'Europa, "l'Unione riparte da qui" (Stampa). Difesa, migranti, crescita le tre priorità rilanciate da Renzi, Merkel e Hollande (Sole). "L'Ue non finisce con Brexit" dice il premier italiano (Corriere). Polemici Fatto - "Grande spiegamento di forze ma nessun risultato concreto"- e Libero, che definisce i tre leader "i nostri becchini". Nel vertice anche la flessibilità per l'Italia, con Berlino che rigida. "C'è già" ha detto la Merkel (Repubblica), ma per MF la Cancelliera apre per favorire la crescita. E per Giornale, Merkel e Hollande danno la linea a Renzi anche sul referendum. Romani (Fi) alla Stampa: "Chi vota Si fuori da centrodestra". Migranti, mappa del Viminale per caserme e nuove strutture (Messaggero). Esteri, in Libia sfiducia a Serraj da Tobruk. Colpo all'unità del Paese (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, prove di dialogo sulla flessibilità tra Italia e Germania (Sole in prima e p.2 e tutti). Roma in pressing ma la Merkel non fa sconti, resta prudente in attesa delle elezioni (Repubblica in prima e p.2). La Cancelliera, che apprezza le riformE italiane, sottolinea come "i margini di flessibilità ci sono già" e come siano temi di cui deve occuparsi la Commissione (Messaggero p.3 e tutti). Ma MF (in prima e p.2) legge nelle frasi della la Cancelliera - "vogliamo tutti che Italia e Francia crescano in modo che in futuro arrivino investimenti privati" - un'apertura. Opinioni vicine Renzi-Hollande (Corriere p.3). "La flessibilità non deve valere solo per l'Italia ma per tutti i Paesi che fanno le riforme per la crescita. Non si può continuare ad applicare in maniera stupida i vincoli" dice Pittella al Corriere (p.3). Per Messaggero (p.7) e Repubblica (p.3) l'Italia punta su nuove riforme e investimenti per invocare la possibilità di far crescere il deficit, che deve restare sotto quota 3%, e superare le resistenze dell'Ecofin. La partita vale 10 mld, ma si rischia di superare il 2,3% di deficit-Pil dello scorso anno. Tra le misure che il governo prepara per superare le resistenze ci sono: piano Delrio per gli investimenti e contrattazione di secondo livello per rilanciare la produttività. Crescita e investimenti di qualità, per il Sole (p.2) tra le priorità del premier, puntando su digitale e ricerca. Tra le proposte italiane anche l'ipotesi di un piano straordinario a favore di siti culturali europei, di cui beneficerebbe in larga parte l'Italia, che dovrebbero essere scorporati dal Patto di Stabilità. I primi consensi su questo tema – scrive Pesole sul Sole (p.2) – devono essere sottolineati come un segnale positivo verso "l'Europa della crescita".

ITALIA-POLITICA
Referendum, polemiche dopo le frasi di Renzi per il proseguimento della legislatura al 2018 "qualsiasi sia il risultato del voto". Dal fronte del No attaccano: "E' segno che la vittoria del Si non è scontata". Salvini duro: "Buffone", e per il M5S Renzi "ritratta perchè ha paura di perdere" (Corriere p.9 e tutti). Folli (Repubblica p.11): quel richiamo al 2018 è un gesto rispettoso verso Mattarella a cui la Costituzione assegna il compito di decidere quando la legislatura può essere interrotta. Inoltre Renzi ha voluto sottolineare che, in ogni caso, continuerà a svolgere il suo ruolo di partito di maggioranza. Per Geremicca (Stampa in prima e p.23) il governo deve dimostrare sul campo le opportunità di una propria permanenza in carica. Giornale (p.8) presenta tre scenari "da incubo", dopo le parole di Renzi, in caso di vittoria del No: un Renzi bis. Un inutile governo di scopo a Padoan. E infine un governo istituzionale, che toccherebbe a Pietro Grasso. Polemico Travaglio (Fatto in prima e p.20): se il cambiamento di idea dipendesse dai sondaggi significherebbe che alla base dell'impegno che aveva preso (lasciare in caso di sconfitta)  non c'era serietà, ma solo il bluff dei pokerista. Se fosse per le pressioni di Napolitano e Mattarella, sarebbe allarmante. Brunetta al Corriere (p.8): "Renzi è in stato confusionale. Probabilmente la Consulta gli boccerà l'Italicum, sarà il prodromo della sconfitta al referendum, il No sarà al 60%".  Il premier, intanto, deve fare i conti anche con il Pd spaccato. Minoranza all'attacco sulla riduzione delle tasse. "Assurdo che mi attacchino su questo" dice Renzi, che nel frattempo cerca di ricucire con l'Anpi. "Non ci basta l'invito a un confronto per cambiare posizione" dice Smuraglia (Anpi). Ma il partigiano Nicolini al Mattino (in prima e p.6): "Voto Sì da partigiano, a votare No con Salvini, Meloni e Casapound mi troverei molto male". 

EUROPA
Difesa, migranti, crescita: le tre priorità dell'Europa (Sole in prima tutti). Da Ventotene Renzi, Merkel e Hollande provano a rilanciare l'Ue dopo Brexit. Renzi.  Per Cerretelli (Sole prima e p. 3): segnale di svolta politico, ma ora serve disperatamente muovere i passi successivi lasciando la scena ai fatti a cominciare dal vertice Ue di Bratislava. Anche Romani (Corriere prima e p. 33)  lega l'incontro al vertice del 16 settembre, necessario per uscire dallo stallo attuale. Decisivo potrebbe risultare il tour europeo della Merkel, come ricorda Taino (Corriere p. 32) per arrivare al vertice di Bratislava con i Paesi dell'est disposti ad accettare un compromesso sul dossier della sicurezza, che Berlino considera "strategico" per raggiungere un accordo generale.  Sapelli sul Messaggero (prima e p. 22) evidenzia "l'indubbio valore della proposta di Ventotene", quello di riproporre in primo piano la politica e non l'economia mentre Di Feo (Repubblica prima e p. 28) esorta i leader a non alimentare la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni dell'Ue affinchè l'Europa torni ad essere la risposta, non il problema. Azioni e decisioni concrete per ricostruire il consenso sono invocate anche nell'analisi di Zatterin (Stampa prima e p. 3). Per Pietro Reichlin (Unità prima e p. 2) il vertice sta lì a dimostrare l'intenzione dei paesi fondatori di andare avanti lungo la strada intrapresa e dare nuova linfa al progetto d'integrazione. Nell'intervista di Fubini a Jacques Attali (Corriere p. 4), il consigliere di Hollande sottolinea come "su sicurezza e protezione serve una maxi Frontex. Parigi è pronta ad investire: ci sono ottime ragioni per andare avanti con la costruzione europea". Gozi al Mattino (prima e p. 5): "Basta con l'Ue non solidale, multe a chi non vuole i migranti". Il sottosegretario rilancia: "Tempi certi per i ricollocamenti". Gli fa eco Manfred Weber sulla Stampa (p. 5): "Sui profughi non lasciar sola Roma: sbagliato chiudere le frontiere a Nord".

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento