Commentario del 20-08-2016

IN PRIMA PAGINA
In primo il caso burkini: a Berlino e Parigi crescono i divieti sul velo integrale (Corriere e altri). "Mostrare il volto è un dovere sociale": svolta tedesca per il divieto nei luoghi pubblici (Repubblica). Mattarella dal meeting di Rimini: "I muri non servono" (Repubblica e tutti). Libero attacca "Delirio Mattarella". Intanto Renzi porta il piano di difesa comune europea a Merkel e Hollande (Stampa). Messaggero parla di un piano Renzi-Merkel per i migranti. In economia, in primo piano le parole di Calenda a Repubblica: "Più investimenti e competitività": ecco il piano per convincere la Ue sulla flessibilità. La Stampa guarda agli investimenti delle multinazionali in Italia: effetto Ryanair, in arrivo altri soldi. Intanto chiusura in rosso per le Borse, Milano perde il 2,18% (Sole). Sul Messaggero le novità sugli statali, in arrivo una norma salva dirigenti.

ITALIA-ECONOMIA
Ampio spazio alle questioni legate alla manovra. Renzi in pressing sulla flessibilità di bilancio in vista del summit di Ventotene con Merkel e Hollande, anche se pesano debito e privatizzazioni (Repubblica p.2). La nuova partita della flessibilità vale quasi 10 mld ed è l'unico modo per Renzi di mantenere le promesse di una manovra espansiva, che prevede taglio dell'Ires, investimenti, disattivazione degli aumenti Iva, pacchetto pensioni e sforbiciata all'Irpef. Ma la strada del premier parte in salita – commenta la Stampa (p.3) – visto che la Merkel ha già fatto sapere che "patto di stabilità e crescita sono importanti, su questo nulla è cambiato". Calenda a Repubblica (in prima e p.3): "Esistono spazi per ottenere quello di cui abbiamo bisogno se ci presentiamo con un piano industriale credibile" dice il ministro, che sulla prossima manovra sottolinea come investimenti e competitività debbano essere i "pilastri", concentrando le risorse su "pochi e chiari driver di crescita. Esistono ragioni di equità sociale a favore di bonus per le pensioni o aumento della quattordicesima – spiega – ma questo è il momento di accelerare la spinta sulla competitività del sistema produttivo". Punto forte della strategia è "Industria 4.0" che "si fonda su forti stimoli fiscali agli investimenti in macchinari e beni digitali, sostegno alla contrattazione aziendale, eccellenze universitarie sulla manifattura innovativa e formazione". Novità in arrivo anche sull'energia per alleggerire la bolletta delle imprese. Ampio spazio alla manovra sul Sole (in prima e p.5). La spending review dovrà costituire un pilastro della manovra anche perchè con la frenata del Pil la revisione della spesa diventa un punto fermo della legge di Bilancio 2017. Si cercano 2-2,5 mld di risparmi da acquisti pubblici e riforma Pa. Per Pesole (Sole p.5) taglio alla spesa corrente (almeno 10-12 mld), flessibilità Ue e impegno a ridurre il debito sono le variabili decisive per la riduzione delle tasse, che dovrà essere affiancata al rilancio del Pil attraverso la ripartenza degli investimenti. Fitoussi all'Unità (p.3): "Se continua l'austerità l'Ue perde il suo futuro. Spero che Renzi e Hollande battano i pugni e convincano la Merkel di far ripartire gli investimenti. Quanto all'Italia non è la flessibilità che crea crescita ma gli investimenti". A proposito di investimenti, Stampa (in prima e p.11) parla di "effetto Ryanair" segnalando la presenza di altre multinazionali pronte ad investire in Italia: da L'Oréal a General Elctric. Se l'Italia fino al 2015 è rimasta colpevolmente fuori dai radar delle aziende globali – scrive la Stampa – ora tenta la rimonta puntando su investimenti esteri e rientro delle produzioni italiane trasferite all'estero attraverso la creazione delle condizioni.

ITALIA-POLITICA
Legge elettorale e referendum in primo piano. Fronte nel Pd contro il doppio turno rilanciato ieri dal ministro Orlando. La minoranza dem torna a pressare per un cambiamento dell'Italicum prima del referendum costituzionale come condizione per il Sì. Ma il nodo resta una maggioranza parlamentare viste le diverse "ricette" per la modifica (Corriere p.10). "Eventuali modifiche non sono da escludere ma a patto che siano limitate e funzionali. Non a soluzioni su misura di questo o quel partito" dice al Mattino (p.9) Cesare Damiano (Pd). In attesa della Consulta, che il 4 ottobre voterà la costituzionalità della legge, la presidenza del Consiglio si è costituita in giudizio sostenendo che si è in presenza di una "lite fittizia" (su tutti). Destino dell'Italicum legato a quello del referendum. Mattarella da Rimini fa appello all'unità: "Le riforme non si fanno da soli" (su tutti). Favorevole al ddl Boschi si è detto Violante: "Il Sì a novembre crea un sistema decidente. L'unica cosa che manca – spiega – è la sfiducia costruttiva. Il resto funziona" (su tutti). Fatto (in prima e p.13) polemico sugli effetti del combinato disposto di Italicum e riforma costituzionale: non basta modificare la legge elettorale, bisogna rigettare il ddl Boschi. M5S in campagna per il No, in Abruzzo è tornato sul palco Grillo: "La riforma mette una volta per tutte in cassaforte i privilegi della politica: il cambiamento passa per il No" (Messaggero p.11 e tutti). Anche centrodestra schierato per il No. Tajani (Fi) al Giornale (p.12): "Se vince il No si dovrà aprire una nuova stagione di riforme, tra cui la legge elettorale e magari quella della giustizia". Ma Panebianco, nell'editoriale del Corriere (in prima e p.26) vede l'ipotesi di una nuova intesa tra Renzi e Berlusconi. Riconciliazione possibile in caso Corte costituzionale bocciasse l'Italicum: potrebbero proporre un sistema maggioritario con quota proporzionale che permetterebbe al Cav di salvare la faccia e a Renzi di presentare l'accordo come una sua vittoria e arrivare uniti al referendum.

EUROPA
Difesa comune europea, Renzi porta il piano a Merkel e Hollande (Stampa prima e p. 2). A Ventotene il premier parlerà soprattutto di progetti militari congiunti tra i Paesi Ue per affrontare insieme la situazione di crisi. Al vaglio la messa a punto dei Battlegroups, le brigate da combattimento per le quali serve "sviluppare la capacità di una risposta rapida superando definitivamente gli ostacoli procedurali, finanziari e politici che oggi li frenano". Sul vertice di Ventotene, lo scetticismo della Bonino alla Stampa (p. 7): "Questo non mi sembra un periodo in cui le spinte all'integrazione federalista europea siano particolarmente popolari: temo che il progetto di Renzi rimanga ai margini o ritardato, ma l'importante che non venga archiviato e rimanga un obiettivo per cui lavorare". Su l'Unità (p. 8) parla lo storico Cardini: "A Ventotene o parte l'Europa modello Usa o è finita". Per Cardini "gli Stati Uniti d'Europa non possono rimanere un sogno e fa bene Renzi a chiedere un investimento su questo". Nel vertice di Ventotene Renzi-Merkel avanza il piano per arginare i flussi in Africa (Messaggero prima e p. 9). In agenda anche l'attuazione del "migration compact": tra le misure allo studio, investimenti nei Paesi africani in cambio di rimpatri e di un filtro alle partenze verso la Ue. Una misura preventiva, unitamente all'operatività della polizia di frontiera, utile anche alla Merkel e alla Germania dopo la raffica di attentati. Intanto a Berlino e Parigi crescono i divieti sul velo integrale (Corriere prima e p. ). La Germania ha deciso misure più restrittive sul burqa perchè "mostrare il proprio volto è fondamentale nella nostra società" ha detto la Merkel, secondo la quale "in Germania una donna completamente velata ha poche possibilità di integrarsi".

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