Commentario del 06-08-2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano le notizie sui migranti. Piano B dell'Ue in caso di fallimento del patto con la Turchia: aiuti alla Grecia e confine blindato (Corriere). Intanto nel Casertano, preso il boss jihadista dei barconi (Stampa e Messaggero). Ma il Gip nega l'arresto per terrorismo (Repubblica). Sul Fatto la richiesta di 5 mld della Libia all'Italia: governo Serraj chiede il rispetto del trattato del 2009, ma i soldi non ci sono. In economia, in evidenza l'intervista a Padoan sul Sole: "Nella legge di bilancio poche misure, tutte per la crescita". Politica, su Repubblica il via libera della Cassazione al referendum: 13 o 20 novembre le possibili date. Nel Pd pronta la campagna per il No dei ribelli. Ma Renzi avverte la minoranza: "Ora non si tratta più" (Messaggero). Guerini al QN strigli il partito: "Tutti per il Sì". Su tutti i quotidiani spazio alla vendita del Milan ai cinesi per 740 mln e all'apertura delle Olimpiadi di Rio.

ITALIA-ECONOMIA
Il ministro dell'Economia, Padoan, parla al Sole (in prima e p.3) di banche e Stabilità. "La legge di bilancio avrà vincoli stretti sul consolidamento della finanza pubblica e dovrà concentrare le risorse su poche misure molto centrate, orientate a favorire la crescita e la produttività. Priorità agli investimenti, pubblici e privati". Ampio spazio nell'intervista alle tematiche bancarie. "Il nostro sistema ha bisogno di una ristrutturazione in senso positivo, per questo abbiamo approvato la riforma delle popolari e del credito cooperativo". A sollevare dubbi sul sistema bancario è l'economista Steve Hanke, che alla Stampa (p.10) dice: "I problemi si riverseranno sull'economia reale, perché in Italia e in Ue il credito e il finanziamento avviene esclusivamente attraverso le banche. L'Ue aiuti Renzi altrimenti ci sarà una nuova recessione e la caduta del governo". Di diverso avviso  Roberto Gualtieri, presidente della commissione economica del Parlamento Ue, intervistato dal Messaggero (p.18): "I dati degli stress test mostrano che il sistema bancario europeo, compreso quello italiano, manterrebbe un livello sufficiente di capitale anche in uno scenario economico fortemente avverso, e sembra che i mercati finalmente lo stiano capendo". Fatto (in prima e p.6) intanto attacca "tutti i buchi" del piano, nato dallo scontro Renzi-Padoan,  per il salvataggio di Mps. Gualtieri al Messaggero: "E' un ottimo piano, che positivamente non richiede il ricorso al denaro dei contribuenti. Incredibili alcune critiche al governo". Intanto il ceo di JP Morgan, Jamie Dimon, a MF (p.13) polemizza con l'atteggiamento della Vigilanza europea che "finisce con il paralizzare l'operatività e il business delle banche". Retromarcia della produzione industriale a giugno: l'Istat rileva un calo dello 0,4% rispetto al mese precedente (Sole in prima e p.7 e tutti). Diminuzioni maggiori nella farmaceutica, energia e mezzi di trasporto. In controtendenza elettronica e metallurgia. Intanto confermata la minore crescita del Pil (0,2% invece che 0,3%) tra aprile e giugno. A pesare sull'economia italiana, il cui orizzonte congiunturale resta  negativo, è il contesto internazionale e il rallentamento interno delle attività manifatturiere (Sole p.7). Gli unici dati positivi arrivano dal lavoro e dai prezzi: a giugno +0,3% degli occupati rispetto a maggio. "La crescita non si è fermata, su investimenti e lavoro dati positivi e il Pil arriverà al più 1%": parole di ottimismo espresse dall'economista Alberto Quadro Curzio che, in un'intervista ad Avvenire (in prima e p.5) dice: "Più del rallentamento di giugno della produzione industriale mi preoccupa questa forte turbolenza in Borsa per i titoli delle banche".

ITALIA-POLITICA
Referendum, via libera della Cassazione: lunedì la conferma ufficiale (Repubblica in prima e p.2). 60 giorni per scegliere la data. Voto che Repubblica (p.2) ipotizza tra il 13 e il 20 novembre, comunque dopo la Stabilità. Corriere (p.14) ipotizza il 27 novembre, anche se il termine ultimo potrebbe arrivare all'11 dicembre. Minoranza dem all'attacco. Speranza a Repubblica (p.3): "Voteremo No se Renzi non cambia la legge elettorale". Il premier non ci sta: "Non si tratta più" (Messaggero in prima e p.11). Guerini al QN (in prima e p.5): "Il Pd è schierato per il Sì a una riforma voluta, costruita, votata per cambiare in meglio l'architettura istituzionale del Paese". Il senatore dem Esposito al Foglio (p.4): "Molti dirigenti Pd lavorano per una scissione". Intanto Renzi mette i paletti sull'Italicum: modifiche solo dopo le urne perchè una modifica prima equivarrebbe ad un suicidio politico (Repubblica p.3). Folli su Repubblica (in prima e p.31): l'errore più grave sarebbe cambiare le regole solo per consentire al ceto politico di proteggersi meglio. "Pronti a confrontarci su tutto, ma il voto è sulla Costituzione e non sulla legge elettorale, che per essere cambiata ha bisogno dei numeri in Parlamento": così Debora Serracchiani al Messaggero (p.11). Campagna per il No. Di Battista, pronto a un tour, al Fatto (in prima e p.8) dice: "Spiegherò che questa riforma è fatta malissimo. Crea confusione, accentra il potere nelle mani del governo e regala l'immunità ai consigliere regionali, nuovi senatori non eletti da nessuno". Intanto nel centrodestra, con Fi che si rilancia con Parisi (Giornale p.10), Berlusconi ha venduto il Milan ai cinesi per 740 mln (su tutti). Verderami sul Corriere (in prima e p.9) analizza il binomio Milan-politica per il Cav: va rovesciata la tesi che il calcio sia stata l'arma del consenso, semmai il sao consenso è stata la conseguenza della validità di un progetto sportivo che la sua rivoluzione liberale non è riuscita a eguagliare.

EUROPA
In primo piano sul Corriere (prima e p. 3) il piano B di Bruxelles sui migranti nel caso in cui dovesse saltare l'intesa con Ankara: dopo il golpe nessuno vuole parlare di alternativa, ma se salta l'intesa l'idea è una sola, "chiudere" il confine greco e deviare i soldi da Ankara ad Atene. A minacciare la tenuta dell'accordo con il governo Erdogan, l'abolizione dei visti nell'area Schengen per i cittadini turchi. Intanto collegamenti tra Isis e migranti in primo piano su tutti i quotidiani dopo l'arrestato del boss dei jihadisti nel casertano: gestiva il traffico dei clandestini. Anchge se il Gip non conferma che si tratti di un terrorista (Repubblica in prima e p.8). Le minacce del tunisino in rete: "Sarò dell'Isis fino alla morte e voi ne farete parte". Mohamed Khemiri, questo il suo nome, si rivolge anche a Obama: "I giovani del mondo arabo devono ucciderti e gettare a terra i tuoi resti per cani" (Stampa p. 2). Nel casertano era conosciuto come "Bin Laden" (Tempo p. 7). Sugli attentati in Germania, invece, si profila un regista in Arabia Saudita: il bombarolo di Ansbach e il ragazzo con l'accetta di Wurzburg seguivano indicazioni via chat di un reclutatore dello Stato Islamico (Stampa p.3  e altri). Su Repubblica (p. 9) inchiesta "Jihadisti d'Italia". Oltre 500 indagati, 106 espulsi. Profili diversi: l'asso del cricket, il pugile, il rapinatore, ma un unico obiettivo: colpire anche nel nostro Paese. "Cercano di affermare la loro identità" spiega Stefano Dambruoso antiterrorismo.

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