Commentario del 25.08.2016

IN PRIMA PAGINA
Come una guerra (Repubblica): il terremoto strazia il cuore d'Italia (Messaggero). Almeno 159 i morti, secondo il Sole, molti bambini. Libero: sempre impreparati. Il Fatto: un altro terremoto, i soliti coccodrilli. Il Giornale: forza italiani, forza Renzi. Il premier promette: sarà vera riedificazione, no a new town. Il Sole: ora un Piano per curare il territorio. Per l'emergenza pronti 234 milioni. Ma le spese di ricostruzione non daranno una mano al Pil (MF). Spazio anche all'economia: da tagli e nuova voluntary una "dote" da 6-7 miliardi (Sole). Con la Ue si tratta sulla flessibilità. Intanto Piazza Affari accelera con le banche (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Danni per miliardi dal terremoto che ha colpito Lazio, Marche e Abruzzo. Dal fondo emergenze nazionali sbloccati 234 milioni ma per il Giornale (p.16) la catastrofe, tra gestione dell'emergenza e ricostruzione, ci costerà due miliardi e mezzo. Soldi, scrive MF (in prima e a p.3) che paradossalmente non incideranno sul deficit né daranno una mano al pil. Ma sulla flessibilità con la Ue la partita è aperta: prima mossa di Renzi, la riforma dei dirigenti della pubblica amministrazione (Repubblica p.18). Il decreto Madia per l'attuazione della riforma che tocca le prerogative dei dirigenti è nelle mani di Renzi. Oggi in consiglio dei Ministri la decisione se autorizzare la norma salva dirigenti o lasciare il compito al Parlamento. L'ex ministro Cassese: "La riforma Madia ha un disegno ambizioso. Se portato a compimento può essere l'avvio di una amministrazione pubblica moderna". Ma a soffocarel'Italia non solo una burocrazia inefficiente ma anche un debito pubblico giunto alla cifra monstre di 2.250 miliardi (Repubblica p.19). Ed è su questo che i conti di Roma saranno giudicati a Bruxelles: l'Italia non cresce, la politica del rigore non paga e in queste condizioni sarà difficile ottenere altra flessibilità dalla Ue. Ma è quando i tassi sono bassi che si può tagliare più facilmente il debito, l'analisi di Cottarelli. Di ristrutturazione del debito pubblico scrive anche Fubini sul Corriere (p.31): dall'establishment tedesco arriva la proposta di far slittare e drasticamente rivedere al ribasso i termini di rimborso. L'idea di fondo avanzata dal Consiglio tedesco degli esperti economici è quella di creare un meccanismo semiautomatico per far sopportare ai creditori parte delle perdite di una crisi del debito pubblico, sulla falsa riga del bail in. Intanto avanza il dossier sulla fase 3 della spending review e sul riordino delle tax exprenditures: si punta a una dote da 6-7 miliardi (Sole in apertura e a p.11).

ITALIA-POLITICA
Forza italiani, forza Renzi: Sallusti sul Giornale chiama all'unità nazionale, "così senza alcuna esitazione diciamo: forza Renzi. Tocca a lui fare il possibile e l'impossibile e noi saremo al suo fianco a sostenerlo, a differenza di quel che fece la sinistra con Berlusconi ai tempi del terremoto de L'Aquila. Renzi, ieri in visita ad Amatrice, promette: "Sarà vera riedificazione, no a new town" (Messaggero in prima e a p.10). Sulla stessa lunghezza d'onda la presidente Boldrini ieri a Pescara del Tronto: "Costruire nuovi insediamenti non può essere la soluzione" dice alla Stampa (p.14). Poi raccomanda: "La politica sia unita". Il Giornale (p.16): renzi scende in campo, la Boldrini fa passerella. Critici Libero e il Fatto. "Sempre impreparati", l'editoriale di Feltri su Libero (in prima e a p.3). "A ogni tragedia il governo promesse soluzioni e sicurezza, poi se ne scorsa. Perché gli importa della solidità di un unico palazzo: il suo". Il Fatto: un altro terremoto, i soliti coccodrilli. "Ora un Piano per curare il territorio" chiede il Sole (in prima e a p.5). Grassi: "Un Piano di prevenzione da 4 miliardi l'anno per 20 anni e 2 miliardi per l'idrogeologico e 2 miliardi perl'antisismico". Questo serve per il coordinatore della task foce per gli interventi antidissesto della Presidenza del Consiglio. "La rapida e trasparente gestione del post terremoto sarà il vero banco di prova per Renzi", scrive Italia Oggi (in prima e a p.4). Ma la pasticciata riforma degli appalti non lo aiuta.

EUROPA
"Migranti, l'Italia è sola, questa Ue si è giocata il futuro": su Repubblica (p.21) e tutti l'intervento di Prodi al Meeting di Cl. L'ex presidente della Commissione Europea parla di nione "dalla vista e dal fiato corto, priva di progettualità e di lungimiranza. Sull'immigrazione, poi, l'Europa ha abbandonato l'Italia e si è giocata gran parte del suo futuro. L'Europa dovrebbe esserci. Il problema è che non c'è non c'è, quindi non affronta il problema economia, non affronta il problema difesa. Il problema è che l'Europa è mezza cotta e mezza cruda: noi l'avevamo pensata nello slancio, della solidarietà, dell'allargamento dell'euro, che era il primo passo per passi successivi. Invece la paura ci ha portati indietro". Critico Libero (in prima e a p.15): Prodi dopo aver fatto la Ue ora la manda al diavolo. Merkel in difficoltà in Germania: tra dieci giorni si vota in Pomerania e i populisti dell'AfD potrebbero detronizzare la Cdu (Italia Oggi p.16). Per il 34% degli elettori il problema numero uno tedesco è l'accoglienza ai profughi ma su questo la Merkel è giudicata severamente per le sue politiche di apertura.

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