Commentario del 19.08.2016

IN PRIMA PAGINA
Su tutti i giornali l'agonia di Aleppo. L'Onu ferma gli aiuti umanitari: troppi rischi. La Ue: tregua subito. La Russia: 48 ore a settimana (Messaggero). Su Repubblica e tutti la foto di Omran, il bambino ferito di Aleppo che sconvolge il mondo. QN: scorderemo anche lui. Altra notizia del giorno, la Merkel contro il burqa: è un ostacolo all'integrazione (Repubblica, Corriere). Ma in Italia i burkini non ci sono (Messaggero). Su tutti l'arresto in Libia di Abu Nassim, il reclutatore Isis per l'Italia. Sul fronte interno si discute di lavoro agli immigrati, dopo la proposta di Morcone, e cannabis legalizzata, dopo l'apertura di Cantone. Ancora in prima pagina anche il "no" di Capalbio ai profughi. Saviano su Repubblica: sinistra all'ultima spiaggia. Facci su Libero: Alfano con 50 rifugiati ha sputtanato la sinistra. Sul Messaggero altre anticipazioni della manovra: ipotesi tassa per i givanti di Internet. Renzi: ridurremo ancora le tasse. Di Maio: basta balle o forconi a Palazzo Chigi (Sole). Polemiche anche sulle Olimpiadi: il Fatto contro il Coni, "piegato" ad Armani. Il Giornale contro la Rai: ha speso 70 milioni ne ha incassati 7,6. Notizia Giornale contro la lobby delle armi.

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, ipotesi di tassa per i giganti di Internet (Messaggero in apertura e a p.2): Mef, Agenzia delle Entrate e Palazzo Chigi avrebbero riaperto il dossier "digital tax". Sul tavolo del governo due ipotesi: una per tassare i giganti del web attraverso le imposte indirete, una agendo sulle imposte dirette, provando a intercettare i profitti generati all'interno del Paese, sul modello inglese. Secondo le stime una web tax potrebbe portare a incassi fino a 3 miliardi. Dal Mef arriva però la smentita alle ipotesi di manovra fin qui circolate mentre diventa un caso politico il post di Renzi su facebook: "ridurrò ancora le tasse, perché è giusto e aumenta la competitività" (Repubblica p.12 e tutti). Di Maio: "Renzi la smetta di provocare gli italiani con queste balle se non vuole trovarsi con i forconi sotto Palazzo Chigi" (Sole in prima e a p.6 e su tutti). Taddei (Pd) alla Stampa (p.18): "Bisogna spingere sugli investimenti e continuare a ridurre l'Ires, non per fare un regalo alle imprese ma per dare una spinta agli investimenti. L'Italia non è il malato d'Europa". L'economista Anghion alla Stampa (p.9): "L'Italia fa le riforme, la Francia no. Vi meritate sconti sul deficit". Sul Corriere (in prima e a p.9) lo scenario (preoccupante) del Def in condizioni di bassa crescita: nel 2017 deficit al 2,9 e debito al 134% del Pil, contro l'1,8% e il 130,9% concordati con Bruxelles. Una situazione che lascia pochi spazi di trattativa con Bruxelles. Il Giornale (p.3) rispolvera l'idea di una patrimoniale. Il Sole (in prima e a p.6) riprende le anticipazioni ieri sul Messaggero delle aperture del governo agli Statali, che farebbe lievitare da 300 milioni a 1,2 mld il peso dei contratti. Questa, per il Sole, la cifra base per recuperare l'inflazione: equivarrebbe a un aumento medio lordo di 20 euro. "Rinnovo dei contratti e riforma del pubblico impiego hanno un compito molto più importante del semplice recupero degli arretrati – scrive Trovati sul Sole (p.6) – Dovranno trovare le leve giuste per motivare i dipendenti e migliorare le strutture". Giannino sul Messaggero (in prima e a p.20): "prima si parli di produttività, poi di salari". Su Repubblica (p.26) focus sulle aree di crisi industriali alla vigilia della cancellazione di mobilità e cassa integrazione in deroga: allarme per 30 mila lavoratori, rischiano di esser i nuovi esodati. Nelle nove regioni coinvolte i piani di deindustrializzazione sono in ritardo: i sindacati chiedono una soluzione ponte. "I piani di riconversione sono ancora in definizione ma l'indennità di mobilità e la Cig in deroga a breve non verranno più concesse – dice a Repubblica (p.26) il consigliere economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi – Per le aree di crisi si può pensare a soluzioni ponte".

ITALIA-POLITICA
Oggi il via al Meeting di Rimini, ma la corsa a schierare Cl col sì o col no al referendum è già iniziata. Per Di Vico (Corriere p.13) tra le righe si capisce che sarebbero orientati per il sì ma stavolta vogliono evitare che Rimini si trasformi nel teatro della campagna elettorale d'autunno. La Cl del 2016 è molto diversa dal passato, attenta a non emettere giudizi perentori. "Il governo al Meeting, il premier no" sottolinea il Giornale (p.13). "Il primo successo del Meeting? Gli sponsor" scrive Libero (p.8) citando la parata di big: Enel, Eni,Poste, ma anche Regione Lombardia. Ma sul referendum l'attenzione è alta a prescindere. Il Corriere (p.13) torna sugli "strani" schieramenti pro o contro la riforma del Senato sollevato ieri, con un'intervista a Giorgia Meloni e Marcello Pera. "Il fronte del no è eterogeneo? L'ha voluto Renzi – dice la Meloni - Ma con la personalizzazione del referendum ha fatto un autogol". Pera: "Se anche mi fossi schierato per il No mi sarei ritrovato con Bersani e D'Alema e non sarei stato meglio. Per Forza Italia una grande occasione perduta". Su Repubblica (p.15) lo scontro in senso all'Anpi: rimosso il coordinatore emiliano Artioli, favorevole alla riforma. Sul Mattino (in prima e a p.3) intervista a tutto campo al ministro Orlando: "Sull'Italicum credo sia ragionevole una norma che eviti il doppio turno ma non basta dire che si vuole cambiare l'Italicum. Chiunque lo dica deve verificare se esiste una maggioranza per farlo nella direzione che si auspica".

EUROPA
Attesa per il vertice di Ventotene tra Renzi, Merkel e Hollande. Ma per il Sole (p.4) a pesare saranno soprattutto i problemi interni a ciascun Paese: Renzi alle prese col referendum, la Merkel con i populisti per il problema dell'immigrazione, Hollande con la sicurezza interna e il voto per le presidenziali. Poco credibile l'ipotesi avanzata nei giorni scorsi dalla stampa britannica di uno scambio Renzi-Merkel, più tempo per la Brexit in cambio di più flessibilità sui conti italiani. Brexit – scrive il Sole (p.4) e tutti – che non pesa affatto sui consumi interni del Regno Unito, con le vendite al dettaglio aumentate dell'1,59% su base congiunturale e del 5,9% su base annua. Libero (in prima e a p.7): "i contadini inglesi ne sanno più dei professoroni Ue". Ma per la Bce è troppo presto per valutare gli effetti sull'economia globale della Brexit, effetti che potrebbero essere più profondi e meno prevedibili (Corriere p.9, Stampa p.8). Ma la notizia del giorno sono le dichiarazioni della Merkel sul burqa, "un ostacolo all'integrazione" (Repubblica in apertura e a p.2 e su tutti). Ma non si parla di divieto. In Francia tiene ancora banco il burkini: "In gioco non c'è il burkini ma la difesa della Francia" il reportage da Cannes (Repubblica p.3). Zaia al Corriere (p.17): "Ragionevole il provvedimento francese contro il burquini. I nostri lidi non siano luogo di integralismi". Serracchiani a l'Unità (p.4): "L'Europa torni a occuparsi dei grandi temi. Vietare il burkini non serve".

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