Commentario del 30.09.2015

IN PRIMA PAGINA
"L'Is è circondato". Obama lancia il patto anti-Jihad. "Pronti a lavorare con Russia e Iran" (Repubblica). Renzi rilancia sull'impegno dell'Italia per la Libia: "Pronti a un ruolo guida" (Stampa, Corriere, QN). E Putin diventa l'unico difensore dell'Europa (Giornale). Europa invece alle prese con il dieselgate: la Volkswagen richiama 11 milioni di auto (Repubblica e tutti). Un "disastro da 6,5mld". Intanto Quattroruote" svela il bluff dei test sulle auto (Giornale).  Ma c'è un piano Ue per rivedere i test affiancando tecnici europei a quelli nazionali (Stampa). Sul fronte interno la mossa di Grasso al Senato: cancellati i 72 milioni di emendamenti della Lega (Stampa). Ma si rischia comunque di non approvare la riforma entro il 13 ottobre e resta alta la tensione col governo (Messaggero). Sul Sole e su tutti il rinvio a fine anno per il rientro dei capitali: evitato l'aumento della benzina. Su tutti anche il "ritorno" del Ponte sullo stretto, anche se solo per i treni ma è lite nel governo tra Alfano e Delrio (Repubblica). Roma ancora in prima pagina, con Marino sotto accusa per le spese: "Dica quanto ha pagato in Usa" (Repubblica). E Paglia rivela: "Marino imbucato, Papa furioso" (Messaggero).

POLITICA
La riforma del Senato in aula - con Grasso che stoppa Calderoli (Corriere p.2) – la rabbia di Renzi contro Marino – "Il sindaco va cambiato, ma dopo l'Anno Santo" (Repubblica p.15) – e l'editto del Pd contro Rai 3 – "A casa la Berlinguer e Vianello" (Fatto p.5) – in primo piano su tutti i giornali insieme al rilancio da parte del Ncd del ponte dello Stretto, subito stoppato dal ministro Delrio (Sole p.8). Ieri la scure di Grasso sugli emendamenti della Lega: "Irricevibili 72 milioni, servirebbero 17 anni solo per leggerli" (Sole p.10). Salvini attacca: presidente si vergogni (Stampa p.12). Ma è già scontro sui voti segreti sugli emendamenti in discussione (Corriere p.2), che non tutelano la maggioranza da blitz in aula sulla norma transitoria. Il Messaggero (p.9) e il Corriere (p.3) parlano di alta tensione tra premier e Grasso: "Faccia come vuole, basta che il 13 ottobre si chiuda", il messaggio da New York. Guerini al Corriere (p.3): "Rispettiamo il presidente, l'ostruzionismo però è ancora pesanti". Sempre in primo piano anche il caso Roma, dopo la telefonata-burla a monsignor Paglia che rivela l'ira del Papa per l'atteggiamento del sindaco Marino (Corriere p.20 e su tutti). Sullo sfondo le tensioni per l'organizzazione del Giubileo e la rabbia di Renzi: "Il sindaco va cambiato ma dopo l'anno santo" (Repubblica p.15). Italia Oggi (p.6) parla di Pd aggrappato a un fantasma: se si votasse adesso a Roma vincerebbe il M5S con il 29%, seguito dal Pd al 25% e la Lega al 16%, seguiti da Fdi (7%), Fi (6%), Sel (4%) e Ncd (1%). Il Pd richiama all'ordine Rai e Tg3: per i giornalisti una riedizione dell'editto bulgaro ma contro Telekabul (Fatto p.5, Corriere p.8, Repubblica p. 19). Freccero insorge ma resta solo: per il cda nessun editto bulgaro (Corriere p.9). Anzaldi (Pd) insiste: "Lì non c'è pluralismo, lo dicono i dati" (Repubblica p.19). Occhi puntati su Berlusconi, ieri in festa per il suo compleanno: il Corriere (p.11) parla di una nuova fase che si apre, con l'ex premier deciso a tornare alla politica e a farlo da solo, tornando a vivere ad Arcore. Stasera festa a Roma con i politici: si attendono sorprese "dal cilindro". Ma per Repubblica (p.18) in Forza Italia ormai è il caos: "tutti in libera uscita" . E Salvini rilancia le primarie: "Non appoggerei Berlusconi come candidato premier. Guardo avanti e penso alle primarie".

ECONOMIA
Allarme Bankitalia sulle ricadute anche in Italia del caso Volkswagen (Sole p.5): difficili da quantificare ma tali da avere ripercussioni sulle attese di investimento e di consumo. Ne scrive anche Giannino sul Messaggero (in prima e a p.14), che però ricorda anche i possibili vantaggi per Fca. Da Bankitalia richiamo al governo sulle tasse: "Bisogna intervenire sul costo del lavoro; tagliare le tasse sulla casa potrebbe non produrre i risultati attesi" (Stampa p.22). Per Repubblica (p.28) nella querelle in atto tra Roma e Bruxelles Bankitalia si schiera con l'Europa. Ma quasi tutti i quotidiani lasciano intendere il contrario, titolano su un altro passaggio dell'intervento di Signorini, quello sul taglio della Tasi che per essere efficace deve essere (Messaggero p.4 e altri). Per il Corriere (p.5) è in arrivo un fisco più leggero anche per le imprese, almeno di 8 miliardi e questo per fronteggiare la concorrenza internazionale. Ma la riduzione di Irap e Ires partirà solo dal 2017 e sarà prevista non in questa ma nella prossima legge di Stabilità. Sul Fatto (p.16) tutte le falle del Def: dopo i tecnici delle Camere e della Corte dei Conti anche Upb e Bankitalia temono i numeri del governo, che sta scaricando il peso delle scelte di oggi sulla manovra del 2017 (30 mld) e su quella del 2018 (55 mld). E sul 2016 pesano stime ottimistiche, spending ridimensionata e aumenti non bloccati. Sul versante immobiliare, l'Abi annuncia un boom di mutui erogati (+86% nei primi otto mesi dell'anno), ma Nomisma contesta le cifre (Repubblica p.28): nello stesso periodo c'è stato solo un +2,85% di compravendite immobiliari. Intanto arriva l'annunciata proroga al rientro dei capitali: attesi introiti fino a 3 miliardi (Repubblica p.28 e su tutti). Primo effetto, lo stop all'aumento della benzina. Su tutti anche la fuga dei pensionati dall'Italia per pagare meno tasse: fra il 2010 e il 2014 si è passati da circa 5000 a oltre 16 mila pensionati che hanno scelto per lo più paesi europei per vivere. L'Inps corre ai ripari con Boeri che propone di non pagare più la parte non contributiva. Libero (p.3) attacca: "Se vai all'estero l'Inps ti taglia la pensione". Sul fronte del lavoro, da Taddei (Pd) nuovo richiamo alle parti sociali perché trovino un'intesa sul nuovo modello contrattuale: "Adesso siamo concentrati sulla legge di Stabilità, ma chiuso quel percorso torneremo ai contratti. Spero che nel frattempo le parti sociali abbiano discusso e trovato una sintesi altrimenti saremo noi a fare un passo".

EUROPA
Scandalo Volkswagen, allarme di Bankitalia: "Si rischiano impatti non ancora quantificabili ma consistenti sull'economia mondiale" (Sole in prima e p.5). Per Francesco Grillo (Messaggero in prima e p.14) "la crisi politica derivata in Germania dalla vicenda può trasformare un problema che preoccupa Bankitalia in un'opportunità per l'Italia di costruire nuovi rapporti di forza" mentre per Oscar Giannino (Messaggero in prima e p.14) "il danno in caso di crisi verticale della VW e delle case tedesche per l'Italia può essere rilevante visto che oltre il 25% del fatturato delle imprese che operano nella componentistica auto va in direzione della Germania. Ma il danno rischia di estendersi anche alle concessionarie". Intanto sono in arrivo controllori europei per verificare i test sulle auto (Stampa p.14): nel 2016 stretta con l'affiancamento di tecnici della UE a quelli nazionali visto che si allarga il numero di casi di "aggiramento" dei limiti Ue (Repubblica p.10): il nuovo caso della Mini Cooper dimostra come non ci sia nessun oitere centrale in grado di intervenire in Ue. La casa di Wolfsburg, nel frattempo, ha già stanziato 6,5 mld per il "dieselgate" e può far fronte a spese fino a 10 mld ma per gli analisti il costo finale potrebbe spingere il gruppo a ricorrere al mercato (Sole in prima e p.4). In nuovo ad Muller intanto annuncia: "Richiameremo 11 mln di auto" mentre negli Usa è in arrivo una class action consumatori-investitori.
Spagna, non si placano le polemiche dopo la votazione pro-secessione in catalogna: il leader indipendentista a processo per "disobbedienza e malversazione" (Repubblica p.20 e tutti). Intanto l'eurodeputato del Ppe, Pablo Zalba, al Corriere (p.17) parla dei rischia di una eventuale secessione Catalana: "Se lasciano Madrid usciranno dalla Ue, un rischio per tutti".

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