Commentario del 07.09.2015


IN PRIMA PAGINA
Profughi, l'impegno del Papa (Corriere). "In ogni parrocchia una famiglia di profughi" (Fatto). E l'Austria sfida Orban (Repubblica): in 300 in auto vanno in Ungheria a raccogliere i siriani bloccati. Bono alla Stampa: "Settimana di svolta per l'Europa, la Merkel ora è un simbolo morale" (Stampa). Ma sulle quote Cameron dice no (Messaggero). Renzi "rockstar" a Milano avverte la sinistra Pd: niente veti. E alla destra sui profughi: siamo uomini, non bestie (Messaggero).  Padoan a Cernobbio annuncia sconti fiscali alle imprese (Corriere, Stampa). Vestager alla Stampa: "Concorrenza, subito la legge" Ma sulle pensioni niente riforma: flessibilità senza copertura (Repubblica). Sul Messaggero i veri numeri sul lavoro: 338 mila gli occupati in più. Sta andando meglio di quanto si pensasse. Su A&F parla Ghizzoni: "Le quattro mosse che cambieranno Unicredit". "Diventeremo una banca digitale a tutti i livelli". Sul Sole l'interesse degli investitori esteri sul mattone italiano: nel primo semestre 2015 tornati ai livelli pre-crisi. Su A&F la spinta della Fiat americana all'industria italiana. Sulla Stampa il caso Napoli, dove ieri sono stati uccisi altri due giovani: in città è guerra tra gang. Su Repubblica i piani di Uber per Roma: "Tariffe low cost per il Giubileo".

POLITICA
Renzi "rockstar" a Milano – "Basta veti, noi l'Italia del sì" (Corriere p.12) -  Salvini in giacca e cravatta per l'esordio a Cernobbio: "Presto al governo" (Repubblica p.15). Nel comizio che chiude la festa dem Renzi regola i conti con la minoranza interna – "C'è un solo Pd ed è quello che dice sì alle riforme costituzionali" – e a distanza con Salvini: "Su profughi e migranti non c'è il Pd contro le destre, ci sono umani contro le bestie". "Sono una bestia perché difendo gli italiani? Allora sì sono una bestia. Renzi clandestino", la risposta del leader leghista. Renzi? "La miglior speranza di questo Paese" dice invece Marchionne, dopo il lungo incontro di ieri a Monza: "Penso che abbia realizzato progressi fenomenali in un Paese così riluttante al cambiamento". Mentana al Fatto (p.6): "Il fiorentino è incontrastabile. Sinistra debole, M5S cosa a sé". "La macchina Italia sta ingranando, anche sul piano economico. Renzi ha accumulato un forte vantaggio e non ha pagato una serie di errori". Ma sulla riforma costituzionale la mediazione continua. Per il Corriere (p.13) la linea di Renzi è non concedere modifiche sull'articolo 2, mentre si può trattare su un listino di consiglieri regionali ad hoc, stilato dai partiti ma che gli elettori potrebbero votare alle Regionali. Per la Stampa (p.9) Renzi per forzare sul Senato vuole saltare l'esame in commissione e arrivare direttamente in aula. Il Messaggero (p.6) parla invece di asse tra sinistra dem e Forza Italia per rovesciare il ddl Boschi. "Senza modifiche rischio regime" la posizione di Berlusconi che ribadisce il no alla riforma. . Contestualmente Berlusconi lancia la "caccia" a 26 milioni di astenuti e a metà settimana volerà da Putin, convinto della necessità di una grande coalizione dei Paesi occidentali, con Usa e Urss, per combattere l'Isis. Al rientro dovrebbe poi incontrare Salvini (Corriere p.14). Salvini che ieri, al suo esordio a Cernobbio, promette di votare sì all'abolizione della Tasi e di mandare al governo "uomini migliori di me: "Voglio fare l'allenatore, mi sto circondando di buoni consiglieri e ne avremo bisogno di altri. Non andremo a Palazzo Chigi sgombrando campi rom" (Corriere p.11).

ECONOMIA
Non solo le tasse sulla casa: nella prossima legge di Stabilità anche sconti fiscali alle imprese (Corriere p.10 e tutti). Possibile il taglio dell'Ires già nel 2016 (Repubblica p.11). Padoan alla platea di Cernobbio anticipa le prossime mosse del governo, sulla scia del risanamento in atto della finanza pubblica e di indicatori che danno l'Italia in uscita dalla recessione con condizioni migliori del passato. E per il Sud si pensa a sgravi fiscali ad hoc ma "coerenti con le regole Ue". Sul Messaggero (p.3) le due ipotesi allo studio del governo per i tagli delle tasse alle imprese: la prima è anticipare alle sole imprese del Mezzogiorno il taglio dell'Ires, che farebbe il paio con la proposta Morando che prevede di rifinanziare la decontribuzione per le nuove assunzioni solo nel Sud. La seconda ipotesi è invece quella di anticipare la manovra sull'Ires solo alle imprese medio piccole. Dalla legge di Stabilità esce invece ogni ipotesi di intervento sulle pensioni, rivela Repubblica (p.12): non c'è copertura per la flessibilità in uscita. Di staffetta generazionale se ne riparlerà l'anno prossimo. Sul Sole (in apertura e a p.3) il punto sulla voluntary disclosure a tre settimane dalla scadenza: operazione verso il successo ma 8 pratiche su 10 sono ancora in attesa. L'iter è ancora troppo complicato. Sul Sole (p.13) l'appeal del mattone italiano per i capitali esteri: nel primo semestre 2015 decine le operazioni concluse da società Usa, tedesche e cinesi a caccia di asset redditizi, per un volume di 2,7 mld. Tanto quanto investito in tutto il 2008. Sul Giornale (p.6) l'allarme tasse dell'Ocse: "Difficile investire in Italia". Il fisco si mangia il 54% dei ricavi delle aziende.

EUROPA
Cortei di auto al confine con l'Ungheria per aiutare i profughi a raggiungere Austria e Germania (Repubblica p.2 e su tutti). Da Roma l'appello del Papa fa il giro del mondo: "Tutte le parrocchie ospitino rifugiati" (Repubblica p.4 e su tutti). E Bono Vox, ieri a Milano: "Per l'Europa settimana di svolta. La Merkel nuovo simbolo morale" (Stampa p.4). Ma alla vigilia del vertice Ue, con la Commissione che si prepara ad alzare da 40 a 120 mila il totale di immigrati da redistribuire nei vari Paesi l'Europa resta divisa sulla gestione dei migranti. Londra continua a rifiutare il principio delle quote: accoglierà 15 mila siriani preparando nel contempo un attacco militare contro l'Isis in Siria. Forti malumori anche in Spagna. Francia, Svezia, Finlandia sostengono la proposta di Bruxelles. No secco dei Paesi dell'Est. E in Germania la Csu bavarese, seppur alleata della Merkel, si ribella alla linea della cancelliera: "Ogni profugo pensa alla Germania ma il Paese non può affrontare da solo tutto ciò" (Corriere). All'Italia l'onere delle identificazioni degli immigrati ma eritrei e siriani non collaborano: avendo altri Paesi di destinazione rifiutano di farsi prendere le impronte digitali per non essere costretti a restare in Italia. Sul Corriere (p.5) la lettera del Viminale alla Commissione Ue per contestare le accuse di Germania e Francia sui ritardi sulle identificazioni. Su 90 mila stranieri presenti in Italia, 60 mila sono stati identificati.  Su Repubblica perché i Paesi dell'Est non vogliono i migranti: qui la gente respinge l'idea di una società multiculturale.

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