Commentario del 05.09.2015

IN PRIMA PAGINA
La marcia dei migranti verso Vienna (Corriere e tutti): in migliaia a
piedi da Budapest a Vienna, portando cartelli pro-Merkel. Anche Londra
apre sull'accoglienza mentre la Merkel spinge su Roma: "L'Italia avvii
subito gli hotspot" (Sole). Ma sulle quote l'Est alza il muro:
inaccettabili (Messaggero). Il Pentagono: l'invasione durerà 20 anni
(Giornale). Tutto interno l'altro tema in primo piano: ieri completato
il Jobs Act (Sole): sì ai controlli in azienda (Avvenire). Telecamere
utilizzabili per i licenziamenti (Corriere). Guerra alla Stampa: "Le
riforme ci sono. Ora tocca alle imprese ripartire". Sindacati di nuovo
nel mirino, per i dati Inps: la pensione dei sindacalisti più ricca di
quella dei lavoratori (Corriere e tutti). Attesa per l'intervento di
Renzi oggi a Cernobbio, preceduto da stime rosee dell'Istat sul pil. Ma
c'è un rischio Cina sulla ripresa (Sole). E ieri su lavoro Usa e Fed
sono cadute Europa e Wall Street (Sole): Milano la peggiore, a –3,18%.
Roma fa invece i conti con il maltempo – "Prima pioggia, la città
annega" (Tempo) – e la tensione tra sindaco, prefetto e ministro
dell'Interno: presto nuova relazione (Messaggero, Tempo). Su Libero e
Tempo Marino indagato per truffa. Firenze nel mirino della Corte dei
Conti per i bilanci di Renzi sindaco: "Falsi". A Nardella rimediare
(Fatto).

POLITICA
Intesa sul Senato vicina, scrive Repubblica (p.10): "Ok al listino,
l'articolo 2 resti così". Da un summit di mercoledì con Boschi,
Finocchiaro e Zanda l'appello a Renzi a fare una proposta ai dissidenti.
Senza toccare l'articolo 2 si valuta la possibilità di inserire la norma
sul listino in altri due articoli che la Camera ha modificato, facendo
scegliere i consiglieri regionali che diventeranno senatori direttamente
dai cittadini. Ma Renzi vuole in cambio la garanzia che la riforma venga
approvata in aula entro la prima settimana di ottobre. Da Bersani cauta
apertura: "Un accordo si può trovare ma serve un impegno di Renzi sul
partito". Anche per il Corriere (p.13) l'ipotesi di accordo per il
Senato è vicina ma su una legge quadro alla quale le Regioni adegueranno
le loro nome normative. Il pontiere tra premier e minoranza è Guerini
(QN p.10) che a l'Unità dice: "il Pd non si spaccherà sulle riforme. I
voti in Senato ci sono ma non vogliamo lacerazioni". Il ministro Martina
a Repubblica (p.11): "La soluzione è vicina. I nostri non capirebbero lo
strappo sulle riforme". Sulle riforme, patto Renzi-Ncd: obiettivo di
Alfano arrivare al referendum sulle riforme nel 2016 e poi decidere per
le alleanze successive. Il rimpasto è rinviato (Messaggero p.11). Altra
riforma su cui si tratta, fuori e dentro la maggioranza, quella sulle
unioni civili. La Boschi al Pride Village promette: "Ce la faremo entro
il 15 ottobre" (Stampa p.11). "Vogliamo un segno positivo sui diritti
civili, e dimostrare con questa riforma che il Paese è più moderno".
Centristi decisi a far arenare le unioni civili (Stampa p.10). Sul
Messaggero (p.11) il sondaggio Ixé sui leader politici: solo Matterlla
su nei sondaggi, col 60% dei consensi. Renzi fermo al 30, Salvini al 21,
Grillo al 19, Berlusconi 11, Alfano 10. Caustico il Giornale (p.11): il
silenzio di Mattarella batte le chiacchiere di Renzi.

ECONOMIA
Sulla Stampa (p.9) parla Guerra, consigliere economico del premier: "Dal
governo stabilità. Ora tocca alle imprese aprirsi e crescere". E sulla
ripresa: "Tutti vogliamo una crescita più solida ma per l'importante era
cambiare segno, da sottozero al segno più. E se è vero che in passato la
politica è stata ferma anche una parte del mondo imprenditoriale era
imballato. Le imprese italiane si aprano al cambiamento, anche
aggregandosi e puntando sulle esportazioni". Da Cernobbio il sentiment
degli industriali: "meno pressione fiscale per aiutare la ripresa"
(Corriere p.11). Attesa per l'intervento di Renzi, anticipato dalla
relazione congiunturale dell'Istat che stima il pil del terzo trimestre
a +0,3%, il che consentirebbe di centrare i target del governo per il
2015 (Sole p.8). Sul Corriere (p.8) lo studio di Guiso (Istat) sull'uso
degli italiani degli 80 euro del bonus: la conclusione è che è servito
davvero a far crescere i consumi e ha sostenuto l'economia in uscita
dalla recessione.
Ieri intanto Borse a picco lavoro Usa e Fed (Messaggero p.15). In Europa
bruciati 181 mld in una seduta. Milano la peggiore, a –3,18%. Ad Ankara
via al G20, con la Cina "sotto accusa" (Corriere p.45). Preoccupazione
per gli effetti di rallentamento su commercio e sviluppo mondiale e
sull'incertezza che la gestione del cambio provoca sui mercati.
Confindustria: "Aumento del pil mondiale deludente, adesso il mondo
rischia una stagnazione secolare" (Messaggero p.15). Oggi l'incontro
Padoan-Moscovici.
Su tutti il caso delle pensioni dei sindacalisti, più alte di quelle dei
lavoratori, svelato dall'Inps. Per il Messaggero (p.2) sono l'altra
casta: superstipendi da 300 mila euro l'anno e zero controlli su bilanci
e patrimoni. E anticipa le mosse di Renzi: entro il mese svolta sulla
rappresentanza e il diritto di sciopero (Messaggero p.3). L'intenzione
di Palazzo Chigi è varare la legge insieme alla legge di Stabilità,
entro fine anno. "Confindustria e sindacati rivendicano autonomia e
hanno siglato un accordo ma è lacunoso e va integrato". La Cgil: nessun
privilegio, i lavoratori distaccati rinunciano alla carriera. La Uil:
notizie imprecise, grave che le abbia diffuse l'Inps. Gallori, leader
storico dei macchinisti al Corriere: "Per fortuna Di Vittorio non li
vede". "Il sindacato è diventato una professione e ha raccolto le
briciole dal tavolo della politica".

EUROPA
La marcia dei migranti da Budapest a Vienna è il nuovo caso che
sconvolge l'Europa (su tutti). Tensioni in Ue per il piano di
redistribuzione dei migranti basato su quote e sanzioni. Fronte
spaccato: da una parte i "duri" britannici e le "fortezze" dell'Est, che
definiscono "inaccettabile" il sistema delle quote (su tutti),
dall'altra Italia, Germania e i "moderati" scandinavi (Corriere p.5).
Dal Regno Unito l'apertura di Cameron: "Ospiteremo 4 mila migranti"
(Stampa p.3) mentre la battaglia per la ripartizione infligge un duro
colpo all'Italia: via soltanto in 36 mila (Corriere p.6), privilegiate
Ungheria (54 mila) e Grecia (66 mila) ma l'Onu alza la posta e chiede
che siano in totale 200 mila i profughi accolti (Messaggero p.7 e
altri). Stella sul Corriere (in prima e p.28) parla di "amara sorpresa
dell'Est" che "non ha intenzione di farsi carico del problema e che
risponde con muri e manganello, come imparato dai vecchi regimi
comunisti" mentre Sallusti sul Giornale (in prima) dà la colpa alla
Merkel: "La sua politica sta alluvionando di immigrati l'Ue e innescando
una nuova guerra fredda. Fermiamola, o saremo le prossime vittime" ma
per Vespa (Mattino in prima e p.42) "se il quadro in Europa, anche
lentamente, sta cambiando il merito è della Cancelliera". Zagrebelsky
(ex giudice della Corte di Strasburgo) al Sole (p.10): "Quello che
preoccupa è il riemergere dei nazionalismi" e la più alta carica
militare americana, Martin Dempsey, avverte: "L'emergenza durerà 20
anni, stabilità e pace minacciate" (su tutti). Novità sulla questione
libica: in arrivo più mezzi per la Fase2 della missione antiscafisti
(Messaggero p.9). Per Stefanini (Stampa in prima e p.23) "l'Ue si
accorge che il problema migranti è comune ma non si possono trascurare
le cause: le tensioni in Siria". E sulla Siria c'è una proposta di Putin
a Obama: "Uniti contro l'Isis" (QN in prima e p.2 e altri) mentre il
Corriere (p.6) sottolinea il patto tra il capo del Cremlino e Papa
Francesco per Damasco (e i cristiani). L'ex generale degli alpini, Jean,
a QN (in prima e p.3) "In Siria si rischia una nuova Libia". Polemico
Libero (p.3) che definisce "coccodrilli piangenti" gli Stati Occidentali
che "hanno armato gli islamisti contro Gheddafi e Assad e poi si sono
disinteressati di Libia e Siria".

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