Commentario del 11.09.2015

IN PRIMA PAGINA
La situazione internazionale in apertura sul Corriere, Stampa e Repubblica: il primo punta sull'intervento dell Russia in Siria e la "tensione nei cieli", il secondo con un'intervista a Ban Ki Moon: "L'Europa apra i confini per accogliere chi fugge dalla guerra in Siria" e il terzo pubblica un intervento del premier Renzi che invoca una svolta Ue sui profughi e dice: "Superare Dublino". Su tutti la cronaca con Vienna che blocca i treni dall'Ungheria, la Macedonia che pensa ad un altro muro, gli Stati Uniti che si dicono pronti ad accogliere 10 mila profughi siriani e Putin che parla di aiuti ad Assad contro l'Is ma assicura: "non combattiamo". "Putin anticipa tutti e si prepara al dopo Assad" spiega Carlo Jean nell'editoriale del Messaggero che però, per l'apertura, punta sull'ok al decreto sul bail-in: "Banche, scudo ai correntisti", tutela fino a 100mila euro sui depositi. Politica sul Fatto, Giornale e Libero. "Il governo nelle mani di Alfano" scrive il quotidiano di Travaglio, "Salvini a Berlusconi: pronto alla lista unica" annuncia il Giornale e Libero attacca il Pd per i "fondi segreti ai partiti": per la prima volta abolito l'obbligo di rendere pubblici i finanziamenti. Su tutti i quotidiani i dati Inps sul boom di contratti fissi nei primi 7 mesi dell'anno ma anche il ritrovamento dell'Homo Naledi, per gli scienziati un ponte tra primati ed esseri umani: "Viso da scimpanzè e piedi umani riemergono 15 'nuovi' antenati" (Stampa).

POLITICA
"Il mio voto alla riforma? Solo se si cambia l'articolo 2": il Corriere (p.10 e altri) riportano ancora il 'no' dell'ex leader Pd Bersani alla riforma del Senato. Replica Anna Finocchiaro nell'editoriale de l'Unità (prima e p.4): "E' il Senato da sempre voluto, non possiamo tornare indietro". E, in un'intervista (p.5) Chiamparino aggiunge: "la riforma va completata con i presidenti di Regione. Senato elettivo? No, spazio alle autonomie. E mettiamoci anche i sindaci delle grandi città". Insieme a Chiamparino, a sostegno della riforma, scendono in campo anche i governatori, "fermarsi sarebbe una sciagura" (Mattino p.8 e altri): tra loro, De Luca e Rossi. Sempre il Mattino (p.9) intervista Epifani che sulle riforme, giudica "un errore porre la fiducia" e boccia il voto a metà ottobre: "non si può procedere al buio senza sapere se i numeri ci sono. Sull'Italicum mantengo le riserve, troppi nominati. "Altro che vietcong, fronda Pd già divisa" secondo il Giornale (p.5) secondo il quale i cuperliani "lasciano i bersaniani da soli a combattere Renzi". Il fronte di preoccupazione per il governo arriva invece, secondo i quotidiani, dall'Ncd ma "Alfano sfida i ribelli: chi vuole se ne vada" (Repubblica p.10) e Renzi sdrammatizza: "solo 3 o 4 torneranno in Fi". "Faremo saltare la riforma, mai andremo con Matteo" annuncia Formigoni intervistato da Repubblica (p.4), "la riforma così non va" aggiunge l'ex governatore lombardo al Corriere (p.11). Lupi, invece, si schiera con il leader Ap: "Sto con Alfano, nessuno andrà via" (Corriere p.11). Torna Mastella e si rivolge ad Alfano: "l'ho detto ad Angelino, ci salverà la Margherita 2.0" (Repubblica p.11). E per la Stampa (p.9) si preparano rimpasto e aiuti alle famiglie "per tentare i centristi" e rafforzare il governo.
Intanto arrivano i "mal di pancia anche nei 5 stelle" (Fatto p.3) sul ruolo di Di Maio, "frizioni e cautela nel M5S. Lui rassicura i colleghi: nessuna investitura" (Corriere p.13). "Fico frena di Maio. 'Non è il leader' ma Luigi già prepara il governo ombra" (Repubblica p.13). Anche per la Stampa (p.8) Fico "boccia" l'investitura di Di Maio. Ma le polemiche nel M5S riguardano anche il voto sull'arresto del Senatore Bilardi (Ncd). A disagio, infatti, la dissidente Fucksia: "il mio sì all'arresto è sofferto perché contro i politici c'è troppo accanimento" spiega in un'intervista alla Stampa (p.8) e a Libero (p.13) ammette: "non volevo votare l'arresto di Bilardi". Polito nell'editoriale del Corriere (prima e p.31) spiega che "se la metà delle chiacchiere" su Di Maio fossero vero "ci troveremmo di fronte a una maturazione" del M5S poiché si affermerebbe "un processo di selezione e formazione della classe dirigente squisitamente politico".
Nel centrodestra da registrare "l'apertura di Salvini: alle prossime elezioni alleanza con Forza Italia, Renzi ci porta in Grecia" (Giornale prima e p.2,3). Dalla festa del quotidiano, il leader del Carroccio si dice "disponibile a non fare tutto da solo ma senza perdere l'identità. L'anno prossimo spero di tornare da presidente del Consiglio". "Forza Italia è nel Ppe. Salvini è un'altra cosa" risponde a distanza Tajani (FI) intervistato dalla Stampa (p.9): "una sana competizione tra Fi e Lega è la premessa per vincere le prossime elezioni. Che, come la storia insegna, si vincono al centro". Un "destino incerto" quello del centrodestra secondo Pg Battista (Corriere prima e p.31) dove "latita ormai" la figura del tessitore come Berlusconi per un ventennio e "oggi i suoi eredi si contendono le briciole".
Ancora polemiche dopo la partecipazione dei Casamonica a Porta a Porta. Per il Fatto (p.5) Vespa resiste ma il dg Campo Dall'Orto "adesso cambia i direttori di rete": il programma di Raiuno a rischio ma solo dalla prossima stagione e intanto via Vianello da Rai3. "Mai ricevuta tanta solidarietà da quando mi dimisi dal Tg1" racconta Vespa in un'intervista alla Stampa (p.11)

ECONOMIA
"Il governo approva il bail-in. La regia affidata a Bankitalia" (Sole prima e p.27 e tutti): via libera alle norme attuative del nuovo sistema di risoluzione delle crisi bancarie. Salvataggi a carico di soci, obbligazionisti e maxi-depositanti. Sulla Bad Bank, però, "Bruxelles resta tiepida sulla proposta italiana" (Messaggero p.14) e pone dei "paletti" (Sole p.29): la commissaria alla concorrenza Vestager fa sapere che in caso di aiuti di Stato vi sono conseguenze per chi aderisce e definisce "molto improbabile" il via libera entro la fine del 2015. Intanto l'Inps comunica che sul lavoro, è boom di contratti fissi: 286000 in più nei primi sette mesi (Messaggero p.2 e tutti): il risultato spinto dallo sgravio contributivo in vigore dal gennaio scorso, già 787mila le assunzioni che ne beneficiano. Ma i consulenti del lavoro lanciano l'allarme 'buco' nei conti pubblici: le risorse stanziate sarebbero terminate già ad agosto. "Auto, lavatrice e palestra, la nuova 'spesa smart' prodotti utili e poco lusso": su Repubblica (p.14) il rapporto Coop che descrive l'identikit del consumatore oculato che ha ridato impulso agli acquisti. La casa è ancora un miraggio ma dopo anni torna a crescere il potere d'acquisto e si pensa a rottamare la vecchia utilitaria o a cambiare elettrodomestico. La fiducia delle famiglie supera quella delle imprese: +7% per beni durevoli. Sul Sole (p.27) intervento di Patuelli (Abi): "Così le banche sostengono la ripresa: grazie alle nuove strategie oggi in Italia il margine sui prestiti alle imperse e sui mutui è inferiore a quello di Germania, Francia e Spagna". Novità anche in vista della Stabilità. "Tagli di spesa, cancellate subito almeno 2mila società partecipate" (Messaggero p.2): scure sulle controllate che non forniscono servizi pubblici mentre per bus, rifiuti e acqua resteranno al massimo 80 aziende. Per il Sole (prima e p.6,7) a saltare saranno subito 3035 società a partire dal 2016 e per la Pa si pensa all'ipotesi del blocco del turn over "per compensare il rinnovo del contratto". Sulla Legge concorrenza arriva il primo sì alla Camera: sconti Rc auto, più notai e Spa nelle farmacie. Secondo il Corriere (p.3) spunta anche l'ipotesi di un incentivo e di un rincaro sulla tassa di soggiorno. "Senza soldi agli esodati Renzi si aspetti la guerra alla Camera e nel Paese" avverte però Damiano (minoranza dem) intervistato da Libero (p.8) che chiede al governo di sbloccare 1,6 miliardi per le salvaguardie. In tema di spending review, il Viminale si riorganizza e taglia 23 prefetture (Sole p.7 e altri).

EUROPA
Russia-Usa, alta tensione sulla Siria (Messaggero p.7 e tutti): Washington e Israele contrari agli aiuti militari a Damasco ma Mosca assicura: nessuna intenzione di impegnare le truppe e il ministro Lavrov spiega: "Siamo li da 20 anni" (Repubblica p.6) ma per Carlo Jean (Messaggero in prima e p.18) "così Putin anticipa tutti e si prepara al dopo Assad". Olimpio sul Corriere (p.5) analizza il piano di battaglia: "Tre basi, il sottomarino e i corpi d'élite. Sono mesi, anni che sono li, ma soltanto ora se ne parla". Dagli Usa confermano la politica: "Assad deve lasciare il potere" (Stampa p.2). Negri (Sole in prima e p.22) spiega: "la guerra all'Isis non sarà la terza guerra mondiale. Nessuno ama Assad, nemmeno la Russia, ma sembra il mal male minore, per questo la Russia sta rafforzando il suo sostegno militare a Damasco" ma per Libero (p.6) quello di Mosca è uno schiaffo all'Occidente: la Siria non sarà un'altra Libia ma Ue e Usa non hanno ancora capito da che parte stare e il Califfato ne approfitta. Kiev intanto chiude il cielo ai voli russi diretti proprio in Siria (Corriere p.5). Ban Ki Moon (Onu) alla Stampa (in prima e p.3): "Per la tragedia siriana non c'è soluzione militare, sollecito una svolta che passi dal piano politico. Abbiamo proposto di creare gruppi di lavoro per la sicurezza per allargare lo spazio di dialogo". Quanto all'accoglienza il segretario Onu sollecita i leader Ue "ad aprire i confini e dare la necessaria assistenza umanitaria". Anche Obama annuncia l'accoglienza di 10 mila siriani l'anno (su tutti) mentre in Ue resta lo scontro con il fronte dell'Est sulle quote (stampa p.4). Intanto in Austria vengono bloccati i treni provenienti dall'Ungheria e al confine tra Macedonia e Grecia è in arrivo un nuovo muro (su tutti). Oggi atteso un prevertice in vista del summit di lunedì. Renzi chiede di rivedere il Trattato di Dublino e in una lettera su Repubblica (in prima e p.2) spiega: "L'Europa è a un bivio, non può voltare le spalle o le sua ragioni spariranno. Occorre superare l'egoismo, questo è possibile solo se ogni Paese accetterà le quote e i rimpatri verranno organizzati dall'Unione". Intanto mercoledì scatta il piano Ue: via i primi 24 mila dall'Italia (Messaggero p.5). Lech Walesa, ex presidente polacco a Repubblica (p.9) spiega la resistenza del Paese: "Dovete capirci, usciamo da un sistema terribile. Dobbiamo arrivare ad un livello di vita migliore per aiutare i profughi". Antonio Lòpez-Istùriz (Ppe) al Corriere (p.8): "Purtroppo le crisi economiche e sociali storicamente sono diventate campo prediletto per i populisti e purtroppo abbiamo già sperimentato quanto male abbiamo fatto in passato. Il nostro dovere è evitare che si ripeta".

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