Commentario del 09.09.2015

IN PRIMA PAGINA
Germania pronta ad accogliere mezzo milione di profughi l'anno (Sole) ma ne caccia 95 mila balcanici perché poco qualificati scrive Libero. E per l'Italia Alfano apre ad altri 20 mila migranti (Giornale). Ma sulle quote è scontro con i Paesi dell'Est (Stampa). Orbàn si ribella alla Ue (Repubblica). E il Corriere stima in 4 milioni l'onda lunga dei profughi in marcia verso l'Europa. L'altra notizia del giorno è la rivoluzione del Papa sulla Sacra Rota: processi brevi e gratis (Sole e tutti). Giuliano Ferrara sul Foglio parla di pastorale low cost. Sul Tempo l'ira dei conservatori contro la rivoluzione del Papa. Sulla riforma del Senato Renzi tratta con la minoranza del Pd: ritocchi concordati ma l'articolo 2 non cambia (Sole). Defezioni anche nel Ncd: 15 senatori pronti a mollare Renzi (Giornale). Possibile la fiducia sul testo (Stampa). E nel M5S Di Maio "supera" Grillo: con lui al ballottaggio possibile vittoria sul Pd. Dalla cronaca: la mamma di Marta Russo: "Fermate Scattone, non può insegnare" (Repubblica). Sul Corriere la scelta di Stefano, sfigurato con l'acido: "In aula vedranno il mio viso devastato".

POLITICA
Riforme, ieri sera l'incontro di Renzi con i senatori del Pd. "Renzi gioca la carta del dialogo" (Corriere p.12), aprendo a modifiche ma non sull'articolo 2 (Sole p.10). Bersani e la minoranza fermi sulle loro posizioni: se non torna l'elettività voteremo no. Ma dietro i toni "insolitamente soft" del confronto di ieri la posta in gioco non cambia: il futuro della legislatura (Corriere p.13). L'obiettivo di Renzi è portare il Pd unito a votare la riforma, isolando la minoranza a cui ieri ha ricordato che il Senato delle Autonomie non elettivo era una delle tesi dell'Ulivo. Tonini alla Stampa (p.6): "Il premier ha teso la mano. Tutti riflettano su questo appello". Ma la trincea dei resistenti è ampia e trasversale, da Calderoli a Mineo e anche nel Ncd spunta la fronda. Repubblica parla di 10 senatori "pronti allo sgambetto", il Giornale (p.10) di 15. La Stampa (p.6) rilancia la possibilità che sull'articolo 2 il governo possa mettere la fiducia. Anche Forza Italia "alza il muro": "Alla Camera il provvedimento è stato peggiorato e dalla maggioranza non arrivano risposte" dice Romani confermano il no "secco e obbligato" (Giornale p.11). Cresce intanto il pressing su Grasso ma lui precisa: "Basta pressioni, io rispetto la Costituzione" (Fatto p.2). "Mi pronuncerò solo in aula". Sul Corriere (p.15) il disincanto di Berlusconi per la politica: di Renzi non si cura più, preferisce "rifugiarsi" da Putin. E ora Forza Italia teme l'opa di Della Valle (Repubblica p.9): l'imprenditore prepara una convention per novembre e avrebbe fatto contattare deputati ed ex parlamentari di Forza Italia. Su Libero (p.11) il sorpasso di Di Maio su Grillo e l'avanzata del M5S. Il sondaggio di Piepoli dà il Pd in testa al 33%, seguito dal M5S con il 25,5% e dalla lega al 15%; seguono Fi al 10%, Fdi e Sel al 4%, Ncd al 2,5%. Ma la vera novità riguarda il ballottaggio: se arrivassero a sfidarsi Renzi, Salvini o Di Maio a uscirne vincitore sarebbe Di Maio.

ECONOMIA
L'Europa cresce, le Borse brindano (Sole p.3): i dati sul Pil Ue ( +0,4% nel secondo trimestre, + 1,5% dato annuo) e gli interventi a sostegno della Borsa cinese mettono il turbo ai listini. Ieri Milano a +1,5%. Attesa per il dato sul lavoro Usa, in vista del 17 settembre, quando la Fed dovrà esprimersi sui tassi americani. Per gli analisti la stretta si allontana e si diluisce nel tempo. Tornando ai dati Ue – più brillanti del previsto – aiuta la spinta dell'export ma la Bce si aspetta una ripresa dal ritmo più debole di quanto si pensasse. Frena gli entusiasmi anche Lucrezia Reichlin che a Repubblica (p.17) dice: "Locomotiva Europa? Macché, gli Usa corrono di più". Dalla Bce ok alle banche italiane, che possono contare su requisiti patrimoniali più alti di quelli proposti da Francoforte (Sole p.7). Scongiurati i rischi di altri  aumenti di capitali ma i nuovi paletti previsti dal cosiddetto Srep frenano il credito. Dalla Commissione Ue frenata anche sulla bad bank italiana: oggi a Roma il commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager, che dell'operazione cara a Padoan e Visco dice: "Non siamo in alcun modo vicini alla conclusione" (Sole p.7). Intanto, aspettando la legge di Stabilità, continuano le anticipazioni. E mentre Renzi ai senatori del Pd parla di manovra da 25 miliardi crescono i timori per nuovi tagli alla sanità, una partita da 3,3 mld (Sole p.9): a tanto ammontava l'aumento già in cantiere per legge delle risorse per ospedali e asl ma che è a rischio, se non per l'intera somma magari della metà. Un'ulteriore stretta potrebbe arrivare per le centrali d'acquisto e per i piani di rientro di 3-5 anni per gli ospedali in perdita. Tagli in arrivo anche per Bankitalia: chiuse 19 tesorerie dello Stato (Messaggero p.8 e tutti). Intanto dalla Ue arriva una nuova bocciatura della giustizia italiana: "Favorisce le truffe Iva" (Libero p.20 e su tutti). Lo dimostrano i dati che parla di di 47,5 mld  di mancati incassi nel 2013, pari al 33% del totale. Sul Tempo (p.7) quanto costano ai conti pubblici le cause della pubblica amministrazione: dal 2010 ad oggi sborsati 2,2 mld .

EUROPA
Russia, Usa ed Europa: prove di guerra per strappare la Siria allo Stato islamico (Repubblica p.14): si studiano nuove alleanze dopo i parziali fallimenti. Parigi ha già mandato i caccia e Londra ipotizza un intervento. Per Olimpio (Corriere p.11) "i soli raid alleati non bastano, ma se non ci fossero ora l'Is chissà dove sarebbe. Per quanto riguarda Obama non si fida dei partner locali e non vuole impelagarsi in conflitti di lunga durata". Un importante dilemma riguarda Putin: è pronto ad agire, ma è troppo vicino ad Assad (Repubblica p.14). Per Joshua Landis, massimo esperto di Siria, "serve una svolta per fermare i massacri, l'unica soluzione è il cessate il fuoco ma vorrebbe dire lasciare il potere ad Assad, e questo è inaccettabile per gli Usa, ma solo a parole perchè gli States tutto stanno facendo tranne che combattere contro il dittatore. Mentre la Russia cerca un accordo, l'Ue potrebbe essere l'ago della bilancia ma non vuole impegnarsi sul terreno" (Repubblica p.15). Per il Corriere (p.10) l'Iran apre un tavolo di pace con Usa e sauditi: "Negoziamo per fermare i massacri in Siria" mentre per Avvenire (p.7) a Parigi è nato un piano il 4 punti per proteggere i Cristiani d'Oriente. Gentiloni parla di "rischio estinzione" ma l'Italia resta defilata e Casini, al Corriere (p.10): "Fa bene, esibire i muscoli non serve. L'unica soluzione passa da Mosca e Teheran" mentre per Venturini (Corriere in prima e p.33) "Roma non deve isolarsi altrimenti non avranno peso le richieste per intervento in Libia. Quello che serve è una strategia comune e un processo politico per l'uscita di Assad, i soli bombardamenti non bastano". Per il ricercatore Pichon ad Avvenire (p.7) si tratta di "una minaccia multipla ma ad agire deve essere l'Onu".


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