Commentario del 10.09.2015

IN PRIMA PAGINA
Profughi, quote Ue obbligatorie. Ma la Danimarca blocca treni e strade (Sole). E' un'Europa bifronte, titola QN, quella che fronteggia l'esodo da Siria e Africa. E dopo l'Ungheria anche la  Danimarca alza il suo muro. Contro la Germania (Fatto). Boldrini a l'Unità: "Profughi, sì a quote permanenti". Ma per Gentiloni il piano Juncker è insufficiente. Preoccupa anche la mossa di Putin nella crisi siriana (Corriere): Russia e Iran in aiuto della Siria (Messaggero). Sul Corriere e su tutti i timori degli Usa. In Italia è il momento dell'ottimismo. Confcommercio stima +2,1% i consumi a luglio, record dal 2010 (Sole). I consumi ripartono trainati dal turismo (Stampa). Un buon segno, per il Corriere, purché continui. Sul Messaggero la notizia che oltre a Imu e Tasi il governo abolirà anche la local tax. Ma per esodati e donne non ci sono soldi per andare in pensione prima. Su tutti lo show dei Casamonica a Porta a Porta. Ciclone sulla Rai (Corriere), editto toscano su Vespa (Libero). Gabrielli: nessuna vendetta ma quella famiglia pagherà (Repubblica). Marino: "Un programma da rottamare" (Stampa). Vespa rilancia: "Lo rifarei" (QN). Si vergogni Marino (QN). Sul Corriere il sondaggio che promuove la "buona scuola": promossi i test Invalsi e le riforme più coraggiose.

POLITICA
In prima pagina su Corriere e Fatto e su tutti la sanatoria sui fondi ai partiti, una "leggina" proposta dal Pd votata dalla Camera mentre i deputati 5Stelle lanciavano banconote false da 500 euro. Un altro colpo alla poca fiducia nelle forze politiche, il commento di Sergio Rizzo sul Corriere (p.13).Una delle 4 vergogne di ieri per il Fatto. Col ddl verranno sbloccati i rimborsi del 2013-2015 anche senza il visto di regolarità sui bilanci. "Una leggina truffa" per i 5Stelle. "Varrà solo quest'anno" la difesa del Pd. Su Libero (p.10) il giallo del 730 di Pd e Sel. Più finanziatori che iscritti. Su tutti anche la mediazione in corso nel Pd sulle riforme. Cade l'ipotesi della fiducia, il Messaggero (p.11) parla di possibile rinvio a dopo la legge di Stabilità. Intanto continua lo scontro a distanza tra dem. Speranza: "Tocca al premier fare dei passi. Ma serve un'apertura vera" (Sole p.8). Gotor a Repubblica (p.15): "Senza l'elettività dei senatori niente mediazione". Giachetti: "La minoranza ha un unico obiettivo, Renzi, logorare lui e il governo". La novità è il delinearsi della posizione di Mattarella, che essendo contrario a elezioni anticipate spinge per un'intesa dentro al Pd (Sole e Stampa p.8). Ma anche nel Ncd cresce il fonte del no (Corriere p.13). A scuotere il partito l'ultimo sondaggio che lo dà sotto al 2%. Chiesta una riunione ad Alfano per decidere su riforme e alleanze, ma aumenta la voglia di votare no sul Senato e svincolarsi da Renzi (Repubblica p.17). Per il Fatto (p.6) Alfano si prepara a passare al Pd nell'ottica del Partito della Nazione. Ieri Grillo a Roma per lanciare con il M5S il reddito di cittadinanza. E su Di Maio ironizza: "Maledetto, sei tu il leader" (Repubblica p.19).  La Stampa (p.9) parla di abdicazione di Grillo per far spazio a Di Maio, che sul reddito di cittadinanza dice: "Mettetelo nella legge di stabilità e siamo pronti a votarla".
Sul Tempo (p.8) il sondaggio Datamedia: Pd e Fi sempre in calo, M5S e Lega sempre in crescita. La fiducia di Renzi al 32%.

ECONOMIA
Legge di Stabilità, si va verso lo stop anche della local tax, mentre il governo pensa di rivedere il pil al rialzo dello 0,9% (Messaggero in apertura e a p.2) e dall'1,4 all'1,6% nel 2016. Se i numeri annunciati ieri da Gutgeld fossero confermati, si libererebbero 3,2 mld di risorse (che la Repubblica p.13 chiama "tesoretto") e la strada della manovra da 25-30 miliardi sarebbe in discesa. Gutgeld ha anche confermato l'anticipo del taglio dell'Ires previsto per il 2017 alle imprese del Mezzogiorno, forse anche sotto la soglia del 24%, promessa per il 2017 a tutte le imprese. Quanto alla local tax, lo stop si imporrebbe per evitare un peso eccessivo sulle seconde case, vanificando così l'effetto (anche politico) dell'annunciata abolizione di Imu e Tasi sulle prime case. Su tutti i giornali in evidenza lo sprint dei consumi a luglio: più 2,1%, il dato migliore dal 2010 spinto anche dal turismo (Stampa). Renzi: "E' un altro segnale che l'Italia riparte". Sangalli (Confcommercio): "Tagliare con più coraggio la spesa pubblica improduttiva e le tasse su imprese e famiglie" (Messaggero p.3 e su tutti). Per Solee Corriere "serve ancora un colpo d'ala per irrobustire la ripresa": i segnali di ripresa si rafforzano ma non sono abbastanza robusti da coinvolgere tutti i settori. Fa discutere lo stop del Tesoro sulle pensioni per gli esodati e le donne (Avvenire p.8). Per gli esodati non ci sono le risorse necessarie perché i 500 mila euro stanziati sono tornati allo Stato. Idem per l'estensione fino al 2023 della cosiddetta Opzione donna (la possibilità di lasciare il lavoro con 35 anni di contributi e 57 anni e tre mesi accettando un assegno calcolato col metodo retributivo): per l'Inps costerebbe 2 mld. Duro Damiano (Pd): "I tecnici non possono bloccarci, è la politica a decidere come usare le risorse" (Unità p.11). Dall'Ocse stime positive sull'occupazione: a luglio sarebbe scesa al 12%, quella giovanile al 40,5%. . Furlan (Cisl): "Non si può dire che la crisi sia finita. Più produttività da contratti aziendali e calo Irpef subito". Illy: "La riforma del lavoro sta funzionando, posti meno precari. Ma dubito che abolendo la Tasi si rilancino i consumi" (Repubblica p.12). Sul Sole (p.6) il progetto Armani-Delrio per garantire fondi all'Anas per gli investimenti: 2 miliardi dall'accisa pagata dagli automobilisti sulla benzina. A definire l'importo dovrebbe essere l'Autorità di regolazione dei trasporti ma per gli automobilisti non ci sarebbero aggravi. Per l'Anas sarebbe invece la conquista dell'autonomia finanziaria e un primo passo verso l'uscita dal perimetro della pubblica amministrazione.

EUROPA
Juncker ai Paesi Ue: "Accogliete i migranti". Ma la Danimarca alza un nuovo muro (Messaggero p.6 e su tutti). In un accorato discorso sullo Stato dell'Unione davanti al Parlamento di Strasburgo Juncker ha tentato di scuotere i Paesi sull'emergenza immigrazione; contestualmente la Commissione ha presentato il piano d'emergenza per redistribuire 120 mila profughi in 24 mesi, attraverso un meccanismo permanente di accoglienza e regole comuni sul rimpatrio di chi non può ottenere asilo per aiutare Italia, Grecia e Ungheria. Allo studio anche la trasformazione di Frontex in un vero e proprio corpo di guardie di frontiera. Misure giudicate "non sufficienti" dal ministro Gentiloni e sul quale pesa il no di Gran Bretagna e Paesi dell'Est contrari a quote migranti permanenti e vincolanti (Corriere p.5). Dalla Merkel richiamo alle regole: "Accoglieremo tutti ma non tutti resteranno, e quelli che resteranno dovranno rispettare le nostre regole". E mentre Juncker chiedeva al Parlamento di aiutare chi fugge la Danimarca chiudeva una ad una tutte le vie di accesso dalla Germania. Su Repubblica (p.6) la rabbia di Strasburgo: "Un segnale pessimo ma il governo danese non riuscirà a bloccare il piano Juncker". Piano in base al quale dovrebbero lasciare l'Italia 15.600 rifugiati.

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