Commentario del 06.09.2015

IN PRIMA PAGINA
Porte aperte e applausi ai profughi (Corriere). Migliaia in Germania.
"Benvenuti" (Repubblica). La Merkel: "Ci chiamavano, e noi siamo qui"
(Repubblica). Mogherini al Corriere: "Non si può far finta di non
vedere". Gozi al Mattino: "Basta muri, i Paesi dell'Est hanno avuto, ora
devono dare", Moavero ad Avvenire: "Subito asilo europeo e corridoi
umanitari". Merkel cambia verso, titola il Fatto, Merkel spalanca le
porte d'Europa ma così sarà occupato tutto il Continente, scrive il
Giornale. Libero: "Non credete alla Merkel buona": ha un piano per
sfruttare i siriani e ci spedisce gli altri. In evidenza anche
l'intervento di Renzi a Cernobbio. "Le imprese cambino, l'Italia ha
agganciato la Ue" (Corriere). E promette la riforma del Tar
(Repubblica). Sul Messaggero e su tutti il feeling del premier con
imprenditori e banchieri. Sulla Stampa la Guidi promette nuovi incentivi
agli investimenti e la legge sulla concorrenza. Sull'Unità la Giannini
difende la "buona scuola": "Il tempo darà ragione alla riforma". Roma
ancora in prima pagina su Messaggero, Stampa e Tempo per il nuovo
scontro tra sindaco e Alfano sulla sicurezza e l'inchiesta sulla onlus
di Marino. Ma il caso va verso l'archiviazione (Messaggero).

POLITICA
La prima volta di Renzi a Cernobbio e la "trattativa" interna al Pd
sulla riforma del Senato in evidenza su tutti i giornali, mentre il 53%
degli italiani – secondo il sondaggio di Pagnoncelli oggi sul Corriere
(p.14) – boccia come annuncio fatto solo per recuperare consensi la
promessa di abolire le tasse sulla casa. Promessa ribadita ieri anche
davanti alla platea di Cernobbio (Sole p.5). "Adesso Renzi flirta con i
poteri forti", scrive il Giornale (p.3): flirt riuscito, secondo i più.
"Se a un colloqui di lavoro si presentasse uno così l'assumerei subito"
il sentiment degli imprenditori (Stampa p.6). Il Fatto (in prima e a
p.7) parla di scene da ventennio a Cernobbio, con Riotta che chiama
l'applauso. Monti bacchetta Renzi - "Nella Ue servono leader, non
follower" (Sole p.5) – e anche il "fantasma di Enrico Letta" non lascia
sereno Matteo, scrive Libero (p.9) riferendo il lavorio dell'ex premier
per un ritorno in politica da protagonista. Di Vico sul Corriere (in
prima e a p.10) legge nel discorso di Renzi la ritrovata supremazia
della politica sui tecnici: il messaggio è che il governo c'è, non ha
nessuna intenzione di staccare la spina, ha le idee chiare sul da farsi
e arriverà fino al 2018. Oggi Renzi sarà a Milanoa chiudere la festa de
l'Unità. Sul fronte interno al Pd versioni contrastanti sulla
"trattativa" sull'elezione dei senatori. Per Repubblica (p.12) l'intesa
"non è difficile da trovare", ma la minoranza dem è divisa tra chi
considera l'offerta una specie di barzelletta (Gotor, Mucchetti,
Fornaio) e chi invece come Bersani e Speranza sarebbe pronto a trattare.
Speranza insiste sulla riforma del Senato: "Renzi accetti il principio
del Senato elettivo e unisca il Pd. Se si accetta questo la riforma avrà
avanti un'autostrada" dice a Repubblica (p.13)-. Gotor, invece, in
un'intervista al Corriere (p.15) parla di toppa peggiore del buco e di
un'ipotesi di mediazione già bocciata: "L'unica mediazione all'altezza
della situazione è sull'articolo 2, sulla elettività del Senato".

<strong>ECONOMIA</strong>
"Giù le tasse, si parte dalla casa" (Sole p.5): a Cernobbio Renzi
conferma l'impegno di tagliare Imu e Tasi - "una priorità, anche
psicologica" – sottolinea il successo del Jobs Act – "l'articolo 18 non
c'è più, riforma fatta in un anno" – e promette di non sforare i
paramentri Ue. Stoccata alle imprese - "Finito il tempo dei salotti
buoni" (Corriere p.10) – e avvertimento alle parti sociali: "Se non
faranno l'accordo sulla rappresentanza lo faremo noi. Si diano una
mossa". Da Ankara, dov'è in corso il G20, altra spinta al governo. Visco
parla di Italia ormai fuori dalla recessione, anche se l'economia deve
continuare il suo "aggiustamento" con riforme strutturali, ma il
quantitative easing della Bce da solo garantisce un punto di pil in più
di due anni. Padoan alza le stime sul pil atteso a fine anno: la
crescita potrebbe essere sopra lo 0,7% e questo aiuterebbe il governo
alle prese con la composizione della legge di Stabilità. Ma sui conti
pubblici pesa un nuovo rischio stangata: per la Cgia di Mestre il
mancato introito di 1,4 mld dalla sanatoria sui giochi e dall'Iva sui
pagamenti dei debiti della Pa, se non coperto, rischia di innescare
aumenti di accise e Irap (Giornale p.4). L'Italia poi si conferma "buco
nero della Ue" in tema di evasione fiscale: dei 167,6 mld di euro di Iva
evasa in Europa nel 2013, 47,5 mld sono stati evasi in Italia (Avvenire
p.9 e altri). Zanetti (Tesoro): "Ora più controlli e meno burocrazia".
Casasco (Confapi): "Non c'è paese europeo dove le imprese siano
tartassate come qui. E una grossa fetta delle imprese che non paga l'Iva
lo fa per sopravvivere. Serve una riconciliazione tra Stato, cittadini e
imprese e la rimodulazione del sistema fiscale" (Avvenire p.9). "In
Italia l'evasione serve a finanziare la corruzione" dice invece al Fatto
(p.11) la direttrice delle Entrare Rossella Orlandi. "Questo spiega
perché è un fenomeno di così vasta scala. Ma le agenzie fiscali autonome
funzionano per contrastarla". Il Fatto torna anche sullo studio Guiso
sull'utilizzo del bonus del 80 euro: uno studio non attendibile, secondo
il quotidiano, essendo uscito dalle stesse "cantine" di Palazzo Chigi.
Il Messaggero (p.10) torna invece sulle pensioni alte dei sindacalisti.
Zanetti:"Un privilegio immotivato". Possibile un intervento del governo,
anche retroattivo. Procede intanto il confronto tra sindacati e imprese
sulla nuova legge di rappresentanza. La differenza di valutazioni
rallenta l'intesa mentre Renzi minaccia di intervenire prima con una
legge. Ipotesi che non piace né ai sindacati né a Confindustria.

EUROPA
L'Europa spalanca le porte ai migranti: Germania e Austria accolgono a
braccia aperte i profughi provenienti dall'Ungheria. In arrivo un
vertice europeo (su tutti). La Merkel annuncia "nessun limite alle
richieste d'asilo" (su tutti) e in un'intervista alla stampa tedesca,
ripresa da Repubblica (in prima e p.4), spiega: "Siamo un Paese forte e
solidale, no a limiti per chi fugge dalle guerre ma tutta l'Ue deve dare
prova di solidarietà. Ora cambiare la politica di accoglienza per
evitare che siano pochi a farsi carico". Unione d'intenti chiesta anche
da Mattarella che dice "no ai muri" e si augura che "si stia aprendo la
strada a regole comuni" (su tutti) e per l'Alto Rappresentante Ue,
Mogherini, al Corriere (in prima e p.6) "si lavora già da tempo sui
limiti di Dublino. La Convergenza di Italia, Francia e Germania sul tema
crea consenso". Intanto prosegue il negoziato tra i governi: per ogni
profugo ospitato il Paese riceverà 6 mila euro ma l'Est non vuole cedere
(Messaggero p.4) e Gozi al Mattino (in prima e p.3) dice "basta ai muri
dei Paesi dell'Est, hanno ricevuto tanto, ora devono dare". Intanto si
va verso l'incremento (40 mila) del numero di migranti che lasceranno
l'Italia (Corriere p.8). L'ex Ministro degli Affari Ue, Moavero
Milanesi, ad Avvenire (p.7), oltre a chiedere "subito asilo europeo e
corridoi umanitari" avverte l'Italia: "Adotti vere politiche di
accoglienza". Quanto all'apertura della Merkel dice "è una vera
statista. Ancora una volta è stata supplente delle istituzioni Ue".
Altro tema legato alla immigrazione, è la stabilizzazione di Libia e
Siria. Prodi sul Messaggero (in prima e p.22): "La proposta della Merkel
è opportuna, coraggiosa, generosa e intelligente ma ha un efficacia
parziale. Soluzione è pacificare la Siria e intervenire in Africa, dove
non basta risolvere la questione libica visto che in molti fuggono dalla
fame". Mogherini, al Corriere (in prima e p.6): "Per Assad in Siria non
c'è futuro. Pronti anche ad intervenire contro scafisti in acque
internazionali, in 14 giorni via alla nuova fase" ma la questione
siriana infiamma la politica non solo europea: Putin invia i soldati e
Parigi prepara i raid. L'escalation militare allarma gli Usa (Corriere p.6).

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