Commentario del 24.09.2015

IN PRIMA PAGINA
Lo scandalo Volkswagen e la visita del Papa negli Usa in primo piano su tutti i giornali. Ieri l'addio dell'ad Winterkorn (Sole). L'Ue: indagini a tappeto (Avvenire). Inchieste in tutto il mondo (Stampa). "In Europa parametri alti per 11 modelli di 6 case" denuncia un esperto al Sole. Sul Fatto l'Italia come Volkswagen: da mesi la Procura di Roma denuncia un "maxi imbroglio sui filtri diesel". Su tutti l'incontro di Francesco con Obama: "Io qui in Usa come figlio di migranti" (Sole). E ai vescovi Usa: basta proclami, siate pastori vicino alla gente (Stampa). In Italia è guerra sulla sanità e il taglio degli esami "inutili" (QN). Rivolta dei medici (Avvenire). Libero: "Tanti saluti alla salute". Scontro anche sulle intercettazioni: il governo ha messo la museruola alla stampa (Fatto). Ferranti a l'Unità: "Ma quale bavaglio, è una legge di civiltà" (Unità). Su tutti anche la riforma del Senato: regge l'accordo nel Pd ma Calderoli presenta milioni di emendamenti. Grasso contro l'ostruzionismo leghista (Corriere). Per Fatto e Giornale il lodo sul Senato è una truffa: "Renzi ha fregato la sinistra".

ECONOMIA
"Bce pronta a estendere l'acquisto titoli":così Draghi in audizione al Parlamento europeo (Sole p.5, Corriere p.32, Repubblica p.28). La Bce è pronta a rafforzare il suo programma di stimolo monetario se l'inflazione nell'eurozona dovesse indebolirsi più del previsto. Il piano, ha detto Draghi, è stato congegnato con sufficiente flessibilità e la Bce "può aggiustarne, dimensioni, composizione e durata nel modo appropriato se un ulteriore impulso monetario dovesse rendersi necessario". Ma i tempi dell'azione restano incerti. Da S&P's promozione a metà per l'Italia: fuori dalla recessione ma con la ripresa troppo tiepida (Sole p.8, Messaggero p.11). Pesano la disoccupazione troppo alta e la domanda interna troppo bassa. "Per invertire in modo deciso il trend servirà un forte aumento degli investimenti". Intanto prende forma l'intervento del governo sulle pensioni. Aspettando l'audizione di Padoan e Poletti oggi a Montecitorio, sui quotidiani fioriscono le anticipazioni. Il Sole (p.8)parla di soluzione soft per gli esodati e una revisione di "opzione donna" . Il Corriere (p.32) di uscita anticipata dei lavoratori di imprese in crisi. Il Messaggero (p.11) di platea ristretta alle donne con figli. Cazzola, su Italia Oggi (p.14): "Le pensioni sono minate dal pil che non cresce. Toccarle mette in pericolo l'equilibrio previdenziale. Senza la riforma Fornero saremmo alla canna del gas".
Ma il fronte di scontro più acceso è quello dei tagli alla sanità: rispetto all'aumento previsto nel 2016 di 3,3 mld si va verso una riduzione del Fondo sanitario di almeno 1,5-2 mld scrive il Sole (p.8). Previsti nuovi tetti alla spesa farmaceutica mentre i medici minacciano lo sciopero contro il taglio delle prescrizioni inappropriate. I medici: "Così i pazienti dovranno pagarsi da soli gli esami" (Stampa p.15). Ma Renzi rilancia: "Nessuna azione punitiva contro medici e pazienti, presto nuovi contratti, assunzione di precari e più tutele ai medici", come l'inversione dell'onere della prova nelle cause in sanità (Messaggero p.3). "Tanti saluti alla salute", l'apertura di Libero.
Sul Sole (p.7) e Messaggero (p.19) le proposte Confindustria-Ance per il rilancio dell'edilizia: "Nella legge di Stabilità incentivi per l'edilizia". Da Squinzi appello per un intervento sulle infrastrutture, "Invecchiate e inadeguate". Intanto il governo dice addio alla "Legge Obiettivo" (Repubblica p.29): dal 2001 realizzato solo il 16% delle opere mentre i costi sono saliti del 118% per le varianti.

POLITICA
Senato, regge l'accordo nel Pd, scatta l'ostruzionismo della Lega. Calderoli annuncia la presentazione di 85 milioni di emendamenti. Dura reazione di Grasso: "Non permetterò che si blocchi il Senato" (Corriere p.2 e su tutti). Sul Sole (p.13) e su tutti i 3 emendamenti che hanno messo d'accordo il Pd.La Finocchiaro al Corriere (p.3): "Sull'elezione dei senatori ci siederemo a un tavolo e daremo attuazione all'accordo con una legge. C'è un patto vero, io mi fido". Fiducia anche in Grasso: "Mi aspetto buonsenso politico e osservanza del Regolamento. So che anche lui vuole la riforma". Boschi a Repubblica (p.15): "Nessun metodo Mattarella,nel Pd ha vinto il buon senso.Adesso puntiamo ad allargare il consenso oltre il perimetro della maggioranza di governo". Ma per il Fatto e il Giornale il lodo è una truffa: "Renzi ha fregato la sinistra" (Fatto in apertura), l'accordo non garantisce alcuna scelta degli elettori. "Solo un grande bluff" dice il giurista Pellegrino al Fatto (p.6). E ora la "ditta" tratta poltrone. Il mini rimapasto in vista – Vasco Errani sottosegretario, Enzo Amendola vice ministro degli Esteri – ha il significato di premiare quella minoranza "lealista" che sull'Italicum si è staccata da Bersani (Sole p.13). Nell'editoriale del Corriere (in prima e a p.31) i tre dubbi di Ainis: i tre emendamenti sono un passo avanti ma restano i limiti del metodo, delle forme e delle lacune da colmare. I sondaggi premiano Renzi (dal 32 al 33%), stabile il Pd (32,9%), M5S ai livelli del 2013 (24,8%), Lega in frenaTa (15%), Fi all'11,6%, seguita da Sel (3,9%), Fdi (3,8%), Area Popolare 2,6%.
Intanto continua l'esodo di azzurri verso il gruppo di Verdini: ieri in via un senatore e sette deputati. E il senatore toscano prepara una fase 2 del movimento, che si strutturi sul territorio, con nel simbolo la scritta "Per Renzi" (Corriere p.2). Dal M5S denuncia in Procura per la compravendita dei parlamentari. Anche Gasparri e Minzolini all'attacco: "Compravendita in atto, verdiniani indecenti" (Giornale p.3). Su Repubblica (p.17) l'ira di Berlusconi: "Sono dei traditori, senza di me non sono niente". Ma Verdini avverte chi resta: "Sappiatelo, la nuova FI sono io". Berlusconi "sconvoca" il gruppo previsto per oggi (Sole p.13): tra i forzisti cresce la sensazione che il leader sia sempre meno interessato alle beghe interne del partito.

IL CASO
Bufera Volkswagen, lascia il ceo Winterkorn (Sole prima e p.3 e tutti): cade la prima testa dopo lo scandalo che ha coinvolto la casa tedesca. "Una Lehman europea" la definisce Fubini sul Corriere (p.30) tratteggiando il parallelismo con la crisi americana del 2008. Sia Lheman che Ww, infatti, rispondono alla logica del "too big to fail" e il governo tedesco interverrà per salvare Vw "ma lo fara violando e forse demolendo le regole europee sugli aiuti di Stato". Telese su Libero (p.5) sostiene che dietro la batosta tedesca ci sia la guerra per l'iCar con le americane Apple e Google. Tesi in qualche modo sposata anche dal Messaggero (p.6) secondo cui è "automatico pensare a una guerra industriale, forse spionistica" visto l'arrivo del prototipo Apple che guida da solo e non inquina. Vita (Unicredit) alla Stampa (p.4) spiega che il caso "minaccia tutto il made in Germany" mentre Ursicino sul Mattino (p.14) sottolinea, invece, che si tratta di una "batosta per l'Europa" e non solo per la Germania. A questo punto si prospetta una "rivoluzione per i piani dei produttori: vicino l'addio al gasolio" secondo Repubblica (p.10). "Il dieselgate favorirà elettrico e ibrido" conferma il prof. Berta, storico dell'industria dell'auto, in un'intervista a Repubblica (p.9). "In Europa parametri alti per 11 modelli di 6 case" spiega Vicente Franco (Icct) intervistato dal Sole (p.14) che sottolinea anche come nella Ue le norme siano meno stringenti rispetto agli States. Intanto Vw ragiona sugli eventuali risarcimenti: per Repubblica (p.10) solo negli Usa potrebbe sborsare una cifra vicina a 25 miliardi di dollari che, aggiunte alle auto nel resto del mondo, potrebbe far salire il conto fino a 50. Effetti anche per il nostro Paese: il Sole (p.2) infatti segnala il coinvolgimento della componenstica italiana, Squinzi preoccupato per i fornitori del nostro Paese. Anche per la Stampa (p.3) l'industria della compentistica italiana "è in allarme". Libero (prima e p.3) lancia la provocazione: "I tedeschi restituiscano i soldi incassati con le rottamazioni".

EUROPA
Al vertice sull'immigrazione in corso a Bruxelles Renzi preme per il superamento del Trattato di Dublino ma la Commissione Ue richiama l'Italia sui ritardi nella creazione degli hotspot e per l'applicazione delle norme europee per i "fingerprint", la raccolta delle impronte digitale dei migranti in arrivo e sulla direttiva rimpatri (Sole p.10). Renzi: "Non hanno senso gli hotspot da soli, occorre un accordo anche rimpatri e riallocazione europea, le tre cose vanno insieme". Alfano sul Corriere (p.13): "E' passato il nostro principio: i profughi non stanno più nello Stato del primo ingresso ma vengono ricollocati". Ma l'Europa resta divisa su frontiere e migranti e dal vertice su Siria e Libia l'Italia è stata tenuta fuori (Corriere p.15). Ieri al via la riunione dei leader su Schengen e Dublino. Merkel sotto accusa dai Paesi dell'Est (e dal governo bavarese) per aver provocato l'aumento di flussi dopo le sue aperture ai profughi. Per la Stampa (p.9) è il suo vertice più difficile. Orban ha accusato Berlino di "imperialismo morale" per aver imposto il trasferimento nei Paesi membri di 160 mila rifugiati arrivati in Italia e Grecia. Dalla Commissione la proposta di stanziare 1,2 miliardi per aiutare sia i Paesi europei in entrata sia gli Stati del Mediterraneo teatro di guerre civili; e per la Turchia Bruxelles pensa a un ulteriore miliardo. Intanto alla Camera primo via libera allo "Ius soli" seppur in versione soft (Repubblica p.19, Messaggero p.4): non basterà nascere in Italia per avere la cittadinanza ma servirà la frequenza di un ciclo scolastico o il permesso di soggiorno di lunga durata dei genitori. Un compromesso al ribasso per Sel. La Lega promette battaglia per non approvare il testo.

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