Commentario del 21.09.2015

IN PRIMA PAGINA
La vittoria di Tsipras in Grecia e l'incontro tra il Papa e Fidel Castro a Cuba in primo piano su tutti i giornali. "Servire le persone non le ideologie" (Repubblica, Messaggero, QN) dice il Papa. Poi va a trovare Fidel ma salta l'incontro con i dissidenti (Stampa). Tsipras vince ma vota metà Grecia (Corriere). "i greci ci cascano ancora" (Giornale). Ma in Europa ora il problema sono i migranti e il prossimo vertice sulle quote rischia il flop (Messaggero). Sul fronte interno dominano legge di Stabilità e riforma del Senato. Sulle pensioni si tenta il compromesso sulla flessibilità. Fino al 15% in meno per chi anticipa (Repubblica). Baretta a QN: "Pensioni più flessibili agli esodati". Oggi la direzione del Pd per fare chiarezza sul Senato: ultimatum di Renzi ai ribelli (Repubblica) mentre Berlusconi chiama i moderati alla "crociata della democrazia" (Giornale). Sul Corriere e sul Giornale gli occhi della Finanza sui funzionari pubblici corrotti: spariti tre miliardi in sei mesi. Sul Messaggero il piano del governo per la "buona Università": stop ai precari, sì all'autonomia. Su Affari&Finanza i numeri di Marchionne sulla fusione Fca-Gsm - 30 miliardi – e le liberalizzazioni dimezzate dalle lobby. Su tutti il Ferrari show a Singapore (Messaggero): per Vettel è un trionfo (Corriere).

POLITICA
Oggi la direzione del Pd sul Senato. Renzi vuole una conta nel partito (Messaggero p.13 ). Boschi: "Se falliamo l'Italia va a M5S e Lega" (Repubblica p.12). Bersani: "Se si vuole, intesa a un millimetro" (Corriere p.12) ma per la minoranza resta ineludibile il tema della elettività del Senato. Guerini a Repubblica (p.13): "L'elezione diretta non è possibile. Svorrebbe dire stravolgere la riforma che il Pd ha sempre immaginato. Il Senato non sarebbe la Camera delle autonomie. Sul resto si può discutere". Quanto ai voti del centrodestra "nessuna campagna acquisti: abbiamo i numeri per approvare il ddl". Guerini avverte Grasso: "Confidiamo di non ritrovarci con una sorpresa spiazzante in aula che ci faccia tornare al punto di partenza". Zanda al Corriere (p.12): "Elezione diretta? Meglio parlare di designazione. E le modifiche siano poche". Martina al Messaggero (p.12): "E' l'ultimo appello alla minoranza: la nostra base non capirebbe un no". Per il Messaggero (p.13) con Renzi deciso a portare a casa la riforma entro metà ottobre l'unica alternativa all'impasse resta il voto. Soluzione bocciata dal direttore del Corriere della Sera Fontana, che nell'editoriale di oggi (in prima e a p.29) chiede una maggioranza ampia per le riforme, un Senato che sia rappresentativo dei territori con una chiara investitura popolare e a Renzi di abbandonare la minaccia di elezioni anticipate, che non vuole nessuno né in Parlamento né nel Paese. Intanto Berlusconi boccia la riforma del Senato – "Legge autoritaria" – puntando a riaprire la discussione sull'Italicum (Stampa p.7) - chiama alla "crociata per la democrazia" per far tornare presto le persone a votare e si prepara al faccia a faccia con Salvini. Salvini che al Corriere (p.14) dice: "Con Silvio l'accordo si può fare". "Se c'è un accordo sul programma tutto è possibile. Ma se con Berlusconi si ragiona senza problemi, nel suo partito ci sono vecchie cariatidi attaccate alle poltrone che fanno l'occhiolino a Renzi. Ma oggi il popolo di centrodestra ha bisogno di idee chiare e messaggi precisi".

ECONOMIA
Manovra, tensioni sui tagli di spesa e sulle pensioni (Corriere p.10): i 10 mld di spending review non sono più una certezza – ora l'obiettivo è 7-8 mld scrive il Messaggero (p.9) -  e con i tecnici divisi sarà Renzi a decidere dove tagliare, se nella sanità (aprendo un nuovo fronte di scontro con le Regioni) o nei comuni; ai Ministeri chieste riduzioni di spesa del 3%. Il Messaggero parla di stretta sulla pubblica amministrazione anticipando la riforma Madia: taglio delle società in rosso, soppressione degli enti inutili, norme sulle forze dell'ordine. Fa discutere e divide anche la flessibilità in uscita sulle pensioni. Ieri il ministero ha dovuto smentire voci di tensioni tra Renzi e Padoan. Ci si concentra sull'uscita anticipata di lavoratori anziani senza più occupazione e sulla proroga di opzione donna ma con l'assegno solo contributivo (Messaggero p.11). Baretta a QN (p.8): "Correggeremo la legge e troveremo una soluzione agli esodati". "Cerchiamo soluzioni che rendano compatibili i correttivi della riforma con una blindatura dei saldi". Priorità agli esodati in età avanzata. Moscovici: "Bene le riforme, ma meno tasse solo con i tagli alla spesa (Repubblica 14). Sul Messaggero (p.11) l'ottimismo del governo sul recupero dell'occupazione, anche se permane il nodo "scoraggiati". Sul Corriere (p.11) il conto dell'evasione fiscale accumulato negli ultimi anni: oltre 91 i mld sottratti all'erario; 40 solo di iva. Sempre sul Corriere (p.15) il conto di sperperi e ruberie di funzionari pubblici, medici, politici, impiegati di primo livello: in appena sei mesi sottratti allo Stato oltre 3 mld di euro. Il rapporto della Guardia di Finanza sui danni erariali del primo semestre dell'anno anche sul Giornale. Su Repubblica (p.15) l'allarme privacy per il Jobs Act. Degli ultimi 4 decreti attuativi si è persa traccia e rispetto a quello che introduce l'informatica in fabbrica l'Authority prevede una pioggia di ricorsi. Sulla Stampa (p.16) e su A&F (in prima e a p.4 e 5) le modifiche alla riforma della concorrenza, svuotata dalle lobby.

EUROPA
Grecia, vittoria di Tsipras ma vota solo il 56% (Corriere in prima e p.5 e tutti): Syriza sfiora la maggioranza assoluta (35%), resterà al governo con i nazionalisti di Anel. Per Repubblica (p.2) sarà un esecutivo "fotocopia" di quello uscente. Il premier: "Duri a morire. Non ci dovremo preoccupare del fuoco amico". Nea Demokratia battuta di circa 7 punti percentuali, terzo partito Alba Dorata (7%). Kasidiaris a Repubblica (p.3): "Vittoria dovuta al fatto che i greci non sanno quanto costerà il memorandum. Governo durerà pochi mesi, a guidarlo saranno Merkel e i falchi, e tra qualche mese di nuovo elezioni" mentre l'ex ministro Hardouvelis al Corriere (p.5): "Speriamo in una squadra di governo credibile. Per quanto riguarda il memorandum non c'è via d'uscita, va rispettato. Atene ha perso credibilità". Fubini sul Corriere (in prima e p.6): "Nonostante lo slalom tra parole e realtà Tsipras ha vinto di nuovo e quasi con le stesse percentuali ma il difficile viene ora". Gros a QN (p.5): "L'elettorato greco è maturato, voto contro Varoufakis. Scemata attenzione Ue perchè si sapeva che avrebbe vinto o Tsipras e il centrodestra, entrambi pronti a rispettare il piano di riforme anche se Syriza resta inaffidabile". Per Bonanni (Repubblica p.6) "Bruxelles è rassicurata dal voto anche se resta l'incognita debito" e per Sarcina "La Ue chiede un governo stabile alla Grecia e una spinta alle riforme ma adesso il confronto per la ristrutturazione del debito è più vicino" (Corriere p.9). La Ue ha dimostrato poco interesse per queste elezioni "forse perchè c'è la convinzione che l'emergenza Grecia si sia chiusa con il terzo programma di salvataggio" commenta Sarcina sul Corriere (p.9) mentre in Europa il tema caldo è quello migranti: settimana decisiva per le quote, si va verso il voto a maggioranza per superare il no dell'Est. Nella bozza multe da 6500 euro per ogni profugo rifiutato (Repubblica p.16 e altri).

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