Commentario del 04.09.2015

IN PRIMA PAGINA
La ripresa è più debole (Corriere), Draghi riarma il "bazooka". Bce pronta ad acquistare più titoli (Messaggero). Le Borse volano, frena l'euro (Sole). Padoan all'Europa: "Così taglieremo le tasse sulla casa" (Messaggero). "Bruxelles non potrà dire di no". E a QN: "Meno tasse alle imprese". "Il taglio delle imposte sulla casa è solo il primo passo". Altro tema del giorno i migranti. L'Europa cambia passo, titola il Corriere. Asse Merkel-Hollande: quote obbligatorie e sanzioni a chi rifiuta (Sole). Cameron ora apre ai profughi e anche sulla missione antiscafisti c'è il sì della Ue (Messaggero). Tutto per la drammatica foto del bimbo morto sulla spiaggia turca, su cui continua il dibattito sull'opportunità di pubblicarla o meno (oggi è su tutti i giornali). Ma la Ue resta spaccata: a Budapest battaglia sui treni (Repubblica). Sul Messaggero e Sole il ritorno di Marino: il Messaggero parla di show antimafia. Marino: dopo i fascisti cacceremo anche i mafiosi (Sole). Su tutti il blitz del Papa, che va dall'ottico da solo. Sul Sole il via libera del consiglio dei ministri agli ultimi decreti sul Jobs Act:ok anche ai controlli a distanza.

POLITICA
Alla Festa de l'Unità di Milano il duello a distanza Bersani-Boschi sulle riforme. "C'è disagio". "Basta con le scuse" (Corriere p.11). Bersani all'Unità (p.11): "Attenti, con le riforme abbiamo un Parlamento che rischia di essere deciso solo dall'alto: stiamo costruendo un uomo solo al guinzaglio". Bersani critico anche sull'eliminazione della Tasi: "Verrebbe meno un principio identitario della sinistra, perché finiremmo con il dare di più a chi ha di più. A Renzi dico come segretario hai il dovere di cercare una sintesi nel Pd, come capo del governo devi lasciare almeno uno spazio al Parlamento per poter dire la propria sulle riforme. Purtroppo credo non sia facendo nessuna delle due cose. Il partito sta perdendo un profilo di sinistra. La nostra gente non vuole essere portata dove non vorrebbe andare. Ripeto, mai, mai, mai scissione ma il disagio c'è e va ascoltato, non combattuto". Per il Giornale (p.10) la strategia di Bersani è accantonare la scissione e irpendersi il partito. La Boschi insiste: "Non si può ricominciare sempre da capo, bene il coinvolgimento delle opposizioni ma noi andiamo avanti lo stesso. E se andassimo al voto prenderemmo ancora il 40%" (Corriere p.11). Per Italia Oggi (p.6) il riferimento al referendum sulle riforme che il Pd chiederà al più presto: sarà un successo e legittimerà Renzi-. Su Repubblica(p.12) la carta segreta di Renzi per il Senato: martedì all'assemblea del gruppo dem farà un'apertura sui contenuti, chiedendo in cambio lealtà di comportamenti e la garanzia che la riforma venga approvata a metà ottobre. Tutto ruota interno all'articolo 2 sull'elezione dei senatori: i presidenti di Regione del centrosinistra chiederanno maggiori margini di autonomia per le regioni e spingeranno per il listino regionale o per lasciare ai singoli consigli regionali la possibilità di scegliere il sistema che preferiscono e questo sarebbe un forte strumento di pressione sulla minoranza dem per indurla ad accettare un compromesso.

ECONOMIA
Timori per la Cina e rischi al ribasso sulla crescita e sull'inflazione nell'Eurozona e Draghi "riarma il bazooka":"Il Qe può andare oltre il 2016" (Sole in apertura e p.3), sale dal 25% al 33% il tetto di acquisto delle emissioni. Volano le Borse – Milano +2,62% - l'euro sotto quota 1,11 dollari. Anche la Fmi vede crescita debole e rischi per la ripresa, a auspica l'estensione del Qe Bce. Per Germania, Francia, Italia e Spagna prevista un'accelerazione della crescita (Sole p.8). "Il ciclo virtuoso è partito anche grazie alle riforme: nel Def alzeremo le stime se sul pil e taglieremo le tasse: la Ue non potrà dire di no": così il ministro Padoan, oggi in due interviste, sul Messaggero (p.2) e su QN (p.3). "Una nuova fase di crescita ci consentirà più margini di manovra per tagliare le tasse, non solo sulla casa". "Il taglio delle tasse sulla casa non è un'azione estemporanea ma parte di una strategia fiscale iniziata con gli 80 euro e che continuerà fino a fine legislatura". Con l'Europa"il rapporto è ottimo: valuteremo insieme le priorità del governo italiano e come renderle compatibili con il quadro europeo cercando di utilizzare al massimo le clausole di flessibilità, sia sulle riforme che sugli investimenti". Sulla riforma delle pensioni Padoan frena: "La flessibilità in uscita è importante ma non è detto che l'affronteremo quest'anno". Sulle privatizzazioni ancora un rinvio per Fs mentre la quotazione di Poste "sarà conclusa entro l'anno". In fase avanzata anche l'Enav, "poi andrà aperto il capitolo partecipate locali". Per il Fatto (p.4), sulla privatizzazione delle Fs Renzi ci avrebbe ripensato e si prepara piuttosto a cambiare il vertice chiamando Renato Mazzoncini. Ma per Repubblica (p.10) l'onda lunga della crisi cinese può gelare la primavera dell'economia italiana. Nei prossimi mesi saremmo di nuovo in deflazione, il che deprimerà i consumi, spegnerà i profitti delle imprese e bloccherà l'economia della palude. Morando: "Non è il momento per un ottimismo inconsapevole ma non fasciamoci la testa prima di averla rotta". Sul Corriere (p.15) intervista al sottosegretario Baretta, che invece conferma interventi sulle pensioni: "Sulle pensioni anticipate tagli legati al reddito o graduali nel tempo". Oggi al via il G20 di Ankara. Occhi puntati sulla Cina(Corriere p.3). Al via anche il Forum di Cernobbio a cui parteciperà mezzo governo (Giornale p. 12). Sul Sole (p.7) gli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act oggi in consiglio dei ministri: verso la conferma i controlli a distanza senza autorizzazione sindacale, cambio del regime di cassa integrazione e solidarietà, rinvio al 2016 dell'avvento dell'Agenzia nazionale per le politiche attive, verso la nascita dell'Ispettorato nazionale del lavoro, accorpando le attività di Lavoro, Inps e Inail. Poletti a QN (p.4): "Servono regole comuni tra pubblico e privato". Sul Messaggero (p.17) l'altra misura allo studio del cdm, i decreti di riforma del fisco: più leggere le cartelle di Equitalia e revisione degli sconti fiscali. Nel mirino le agevolazioni per autotrasporto e agricoltura, dai cui tagli agli sgravi il governo punta a recuperare 1,2-1,5 mld  di euro. All'odg anche la riforma delle Agenzie fiscali, mentre non si parla più di riforma del catasto e decreto sui giochi.

EUROPA
L'Europa cambia passo sui migranti (Corriere in prima e p.5 e tutti): in arrivo un piano per ridistribuire fino a 160 mila rifugiati, in 80 mila potrebbero lasciare l'Italia. Apertura del dibattito per il superamento di Dublino. Renzi: "Le cose stanno andando nella direzione che avevamo indicato" (Messaggero p.5). Intanto arriva l'accordo Merkel-Hollande per un sistema di "quote vincolanti" che sia "permanente e obbligatorio" (su tutti) ma l'Italia resta fuori (Messaggero p.5) anche se per Venturini (Corriere in prima e p.30) "può egualmente dirsi soddisfatta ma la partita non è ancora chiusa". Anche Londra apre all'accoglienza e per Negri (Sole in prima e p.5) "adesso il mondo guarda la guerra che non voleva vedere" però i Paesi dell'Est continuano ad essere contrari alle quote obbligatorie e l'Europa si spacca (Repubblica in prima e p.2). Per Rusconi (Stampa in prima e p.25) "L'Ue deve avere più autorevolezza per imporsi altrimenti si rischia una sconfitta". A guidare gli oppositori è il leader ungherese Orbàn (Repubblica p.4) che sulle tensioni tra polizia e migranti a Budapest accusa la Germania: "E' colpa sua. Se necessario costruiremo un muro al confine croato" (Stampa p.4) ma Gentiloni all'Espresso (p.35) spiega: "Chi dice che la soluzione è rivedere Schengen o rafforzare i confini con i muri dimentica che l'Ue è nata per abbatterli. Serve un principio di asilo europeo accompagnato dalla ridistribuzione dei migranti e dal rafforzamento dei rimpatri forzati". Svolta in arrivo anche per la missione antiscafisti in Libia: nel vertice del 14 settembre atteso l'ok alle operazioni in acque internazionali (Messaggero p.5). Gentiloni all'Espresso (p.34-35-36): "Dobbiamo promuovere attivamente la nostra coalizione contro lo Stato Islamico e stabilizzare la Libia: serve accordo tra le fazioni, poi ci sarà l'intervento internazionale. Non c'è un piano B. Un Mediterraneo libero è una straordinaria opportunità economica per l'Italia".

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