Commentario del 29.09.2015

IN PRIMA PAGINA
Obama-Putin, duello sulla Siria (Repubblica,Messaggero, QN). Obama: Assad un tiranno, in Siria serve un nuovo leader. Putin: sbagli, va aiutato (Sole). E' ripreso così, dopo mesi di gelo, il dialogo tra i due leader mentre a Dacca cade ucciso un cooperante italiano. L'Isis rivendica: colpito il crociato (Sole, Corriere). In Europa è ancora il caso Volkswagen a sconvolgere Borse e mercati. Coinvolta anche l'Audi. Truccate due milioni di auto (Messaggero). L'incubo della class action mondiale (Stampa). Indagato l'ex ceo (Sole). In Italia balzo della fiducia di imprese e consumatori (Sole e tutti). Ma sulle tasse è scontro Bruxelles-Renzi (Sole, Corriere). La Ue: stop al taglio dell'Imu. Renzi: sul fisco decidiamo noi (Repubblica, Messaggero). Ma Roma è scossa da un nuovo caso. Il Papa gela il sindaco: "Mai invitato Marino negli Usa" (Repubblica, Messaggero, Fatto, QN). Libero: svergognato l'imbucato Marino. Merlo su Repubblica parla di stalker a Filadelfia. Dietro la stoccata le unioni civili (Messaggero) e i timori per il disastro Giubileo (Giornale, Libero). Solo Gramellini sulla Stampa difende lo "scomunicato stampa": il Papa ha smentito una non notizia. Su tutti la scoperta Nasa dell'acqua salata su Marte, l'ingrediente della vita (Corriere e tutti).

ITALIA-ECONOMIA
A settembre balzo della fiducia: imprese e famiglie credono nella ripresa. Segnali che per Alleva (Istat) consolidano la crescita, col pil 2015 allo 0,9% (Sole p.4). "Fiducia ben riposta", scrive il Foglio (in prima), con Squinzi, Cipolletta e De Felice (Banca Intesa) convinti di un mini-boom. Per Di Vico (Corriere p.8) è invece presto per parlare di vero armistizio tra gli italiani e l'economia. Cauti Adusbef e Federconsumatori (Stampa p.25). Baretta: "Siamo stati aiutati da una congiuntura internazionale ma i risultati che stiamo ottenendo sono frutto anche delle scelte del governo, dagli 80 euro, al taglio dell'Irap, al Jobs Act" (Sole p.4). Ieri Renzi da Blackrock, per incontrare i ceo di Wall Street: "Mantenute le promesse sulle riforme,il Paese è ripartito" (Sole p.8). In Italia tornano le grandi operazioni industriali di M&A: nei primi mesi dell'anno chiuse operazioni per 25 mld, più altre già annunciate per 24 mld. Ma sulle tasse è scontro tra Ue e Renzi (Sole p. 5 e su tutti). Nel rapporto della Commissione europea sui sistemi fiscali nazionali dei Paesi Ue si è rimarcata l'eccessiva tassazione del lavoro in Italia (pari al 43%), sottolineando la necessità di spostare il carico fiscale sulle proprietà immobiliari. Renzi: "Quali tasse ridurre lo decidiamo noi, non un euroburocrate da Bruxelles. Confermo che nella legge di stabilità ci sarà l'abolizione della tassa sulla prima casa per tutti e per sempre. E' un elemento fondamentale per restituire fiducia agli italiani". Sull'abolizione della Tasi e sulla "credibilità" della spending review dubbi anche della Corte dei Conti (Repubblica p.30). Quadrio Curzio a QN (p.6): "Ha ragione il governo. Tenga duro con l'Europa per rilanciare i consumi". Per Belpietro (Libero p.3) le coperture della manovra convincono poco e alla fine Renzi, per reperire risorse, piegherà il capo ai diktat della Ue. Dalla Commissione richiamo anche sull'Iva: troppe le aliquote ridotte e troppo ampio il divario tra Iva raccolta e Iva stimata; meglio ampliare la base imponibile. Su tutti la condanna per bancarotta degli ex vertici Alitalia per il crack della compagnia di bandiera: 8 anni e 8 mesi a Cimoli, 5 a Mengozzi (Sole p.28 e su tutti). "La sentenza Alitalia dimentica i veri colpevoli – scrive Rizzo sul Corriere (p.27) – parliamo dei politici che per almeno 30 anni hanno fatto il bello e cattivo tempo con la complicità del sindacato. Mengozzi e Cimoli sono forse i meno colpevoli del disastro, le radici del bubbone molto più profonde. Ma nessuno dei veri autori di quella catastrofe è stato chiamato a renderne conto.

ITALIA-POLITICA
Scoppia un nuovo caso Marino, con il Papa che dice: "Non l'ho invitato io in Usa" (Repubblica p.13 e su tutti). Uno scontro senza precedenti tra Campidoglio e Santa Sede a meno di due mesi dall'apertura del Giubileo che irrita e preoccupa Renzi. Ma per Repubblica (p.13) neanche stavolta arriverà la spallata al sindaco: i 30 milioni di pellegrini attesi possono portare un mezzo punto di pil in più. Unioni gay, Giubileo e il legame ostentato da Marino avrebbero irritato il Papa (Fatto p.2 e altri). Ieri altra giornata campale per la metro ko: ormai è allarme Giubileo (Giornale p.3). Altro caso tra politica e cronaca, l'attacco di De Luca a Rai 3, accusata di "camorrismo giornalistico". La Rai minaccia querele, tace il Pd mentre Mattarella – in visita a Napoli – avrebbe accuratamente evitato il governatore (Fatto in apertura e a p.4). Il Corriere (p.13) parla di "cortocircuito" tra Pd e Rai 3. Anzaldi: "Non hanno seguito il percorso del Pd, non si sono accorti che è stato eletto un nuovo segretario che poi è diventato premier". Vianello (Rai 3): "Io penso che una rete che fa servizio pubblico non debba avere come riferimento un partito ma i cittadini". Sulle riforme, la partita in mano a Grasso (Sole p.29): oggi al via l'illustrazione degli emendamenti; sull'articolo 2 il presidente deciderà giovedì. Renzi: "Nessun ostruzionismo ci fermerà". Si cerca un'intesa con Calderoli sugli emendamenti. Intanto Bersani torna ad attaccare Verdini e il "delirio trasformista": "Verdini stia lontano dal Pd" (Stampa p.12), certi personaggi fuori dal giardino di casa nostra. Il renziano Marcucci: "Sulle riforme bisogna dialogare con tutti". Per Sorgi (Stampa p.12) il clima sul Senato si è di nuovo guastato e l'accordo nel Pd è meno solo di quanto possa sembrare.  
A destra Salvini annuncia: tra un mese il partito unico (Repubblica p.19). L'8 novembre a Bologna il lancio di Lega Italia o Lega dei Popoli (Lega Italica per il Tempo), il listone della coalizione con cui contarsi con l'Italicum.

EUROPA
Spagna, il Rajoy tende la mano ai separatisti: "Ma la Spagna resta unita" (Corriere p.14 e tutti): apertura al dialogo dopo il successo di Mas in Catalogna. Per il fondatore di "El Pais", Juan Luis Celebriàn "con la votazione della settimana scorsa si è rotto il patto costituzionale in una regione dove risiede il 16% degli spagnoli. Ora Rajoy deve cercare un compromesso" (Repubblica p.8).Lo scrittore Idelfonso Falcones al Corriere (p.15): "Nessuna sa ora cosa può succedere, non si può escludere neppure l'ingresso dell'esercito. Per quanto riguarda la possibile esclusione dall'Ue della Catalogna, credo che ora si apra un lungo dibattito ma alla fine penso che l'Ue non la lascerà fuori". Per Cerretelli (Sole in prima e p.11) "la vittoria del movimento separatista catalano, insieme allo scandalo Wv, alla crisi greca e alla questione migranti, dimostrano la fragilità dell'Europa che si trova di fronte ad un vicolo cieco e rendendola una presenza poco significativa sulla scena internazionale". Intanto riprendono forza i movimenti separatisti in Ue: dalla Corsica alla Baviera, spaccatura nelle piccole patrie (Repubblica p.10).

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento