Commentario del 16.09.2015

IN PRIMA PAGINA
Politica, prova di forza sul Senato (Corriere). Riforma direttamente in Aula, tra Renzi e Grasso è alta tensione (Sole, Stampa). Il governo ignora il Parlamento, Verdini è il nuovo leader: "La minoranza Pd non conta" (Fatto). Sul Corriere tutti i segreti di un negoziato partito male. Anche l'economia in primo piano, con la promessa di Renzi alla Coldiretti – "Aboliremo Imu e Irap agricola" (Messaggero, Sole) – e le anticipazioni di Repubblica sulla manovra: Renzi punta su un tesoretto da 10 mld tra sconti Ue e crescita. Ma vuol rimettere la tassa sul web che aveva bocciato (Libero). Sul Corriere, gli "scoraggiati" che cercano lavoro tra parenti e web. Sul Sole sette indizi per capire se c'è la svolta nel lavoro. Dall'Europa: Budapest arresta i profughi. Vienna chiude le frontiere (Stampa). L'Italia blocca Lampedusa: "Il centro aprirà dopo l'accordo Ue" (Messaggero). E' la fine dell'era Schengen (Sole). Merkel: subito hotspot italiani (Sole, QN). E meno soldi a chi rifiuta i profughi (Repubblica). In Turchia nuova strage in mare (Repubblica). Non (più) pervenuta la Grecia, che va al voto fra l'indifferenza (Mattino). Varoufakis al Corriere: "Il mio addio a Tsipras? Sono libero dai falsi amici". Sul Corriere "Roma porto franco degli appalti": il dossier su Alemanno e Marino. Sul Fatto tutti i bonifici di Buzzi & C., da Alemanno alla Leopolda. Su Repubblica 2024, fuga da Olimpia, la magia costa troppo. Anche Toronto si ritira dalla corsa ai Giochi. Più chance per Roma. Su tutti la Bindi contro Napoli: "La camorra parte costitutiva della città". De Magistris l'attacca: "Così offende tutti" (Repubblica). La "gaffe della Bindi" in prima pagina anche sul Giornale e QN. Il Mattino: parole sbagliate che non aiutano a capire.

POLITICA
Sul Senato Renzi sfida Grasso e "strappa" con la minoranza dem: la riforma subito in aula (Stampa p. 8, Corriere p.5 e su tutti). Contro "l'ammuina" dell'opposizione il premier opta per evitare la discussione in commissione, mentre la Finocchiaro dichiara inammissibili gli emendamenti all'articolo 2. Una mossa che non va giù a Grasso che fa trapelare il suo fastidio e che spinge la minoranza ad abbandonare il tavolo delle trattative. Per Verderami (Corriere p.6) il conflitto ormai è istituzionale e si innesta su una crisi politica che attraversa sia i partiti di maggioranza che Forza Italia, con i renziani che evocano la "desistenza", ovvero l'assenza strategica di qualche senatore azzurro quando ce ne sarà bisogno. Romani a Libero (p.9): "Fi è compatta: zero aiuti al premier. Se andiamo alla conta non avrà la maggioranza". Il Corriere (p.6) conta 155 contrari, 142 favorevoli e 23 in bilico. Per Repubblica (p.6) Renzi continua a cercare un'intesa che divida la minoranza dem prima di ricorrere ai voti di Fi. Il Messaggero (p.2) parla di piano dei bersaniani per far cadere il governo, convinti che dopo non si vada alle urne ma a un governo istituzionale guidato da Grasso. Ma per Palazzo Chigi se salta la riforma c'è solo il voto (Messaggero p.3). Speranza alla Stampa (p.9): "Renzi può sbloccare la vicenda, non capisco perché non lo faccia. Spero ancora in un accordo sul principio del Senato elettivo. E' Renzi ad essersi impuntato. E poi basta imbarcare riciclati". E sulla politica fiscale: "Il Pd sta virando a destra. Non possiamo lasciare alla Lega temi come quello degli esodati". Ieri Salvini in piazza davanti al Tesoro insieme ai comitati e ai sindacati: "Cancelliamo la Fornero e non solo la legge" (Repubblica p.4 e su tutti). Salvini in prima pagina su QN per la svolta sulla leadership del centro destra: "Io non mi sento il leader del centrodestra. Il mio obiettivo politico è mandare a casa Renzi, non andare al governo. Come presidente del Consiglio vedrei bene Zaia" ha detto ieri ad Agorà. Zaia se si votasse nel 2018, Maroni in caso di elezioni anticipate, chiosa QN (p.4). A novembre a Bologna il raduno che potrebbe sancire questo cambio di passo. La sondaggista Ghisleri a QN (p.5): "Nessuna meraviglia, Salvini ha una visione strategica della politica".

ECONOMIA
Manovra 2016, Renzi punta su un "tesoretto" da almeno 10 mld tra sconti Ue e crescita (Repubblica in apertura e a p.2 e 3). La trattativa con Bruxelles è in corso e punta ad avere quanta più "flessibilità" possibile per attutire il colpo di una legge di Stabilità da 27 mld. Tra gli interventi in cerca di coperture l'abolizione della tassa sulla prima casa, un ritocco all'Ires e pensionamenti anticipati. Ciò porterebbe il deficit al 2,6% e su questo il negoziato è in corso. Il primo passaggio sarà comunque in Parlamento, che dovrà votare gli aggiornamenti del Def. Altre risorse sarebbero "Liberate" dalla revisione al rialzo del pil. "Economia in ripresa, siamo fuori dalla recessione", dice intanto Visco a Euromoney (Corriere p.10), anche se le sofferenze bancarie fanno registrare un nuovo record (197 mld di euro) e dalla Ue non arriva ancora l'okay alla bad bank all'italiana. Ieri esodati in piazza contro il governo per lo "scippo" dei fondi: 50 mila, per i sindacati, i lavoratori nel limbo (Stampa p.8 e su tutti). Ma Renzi era all'Expo con la Coldiretti: "Dal 2016 addio Imu e Irap per terreni e aziende agricole". Ovazioni per il premier, che promette un taglio di tasse di 1 mld al mondo agricolo (Corriere p.11 e su tutti). Critica invece col governo la Caritas: "Per i poveri ha fatto poco". E De Vincenti boccia la proposta del Reis, il reddito di inserimento sociale proposto dal cartello di associazioni laiche e cattoliche: costerebbe 1,8 mld il primo anno, 7,1 mld a regime, non ci sono le coperture (Corriere p.36 e altri).
Sulla Stampa (p.11) la "controriforma" in arrivo sulle chiusure dei negozi nei festivi, dopo la liberalizzazione introdotta da Monti con il "Salva Italia": Lega e M5S premono per un ritorno alle chiusure, appoggiati da sindacati del settore, Confcommercio e Confesercenti. Antritrust, Cofimprese (Grande distribuzione) e associazioni dei consumatori parlano invece di "pericoloso ritorno al passato". Retromarcia in vista anche sulla "web tax": Renzi, contraddicendo le sue posizioni, lancia la "digital tax", una tassa sugli utili dei colossi del web per stroncare l'elusione fiscale. Potrebbe entrare nella legge di Stabilità a partire dal 2017. Gettito previsto da 2-3 mld all'anno (Sole p.6). Possibile anche l'accorpamento in un solo giorno del pagamento di tutte le imposte. Per il Messaggero (p.8) invece la "digital tax" potrebbe essere già in vigore dal 2016 e il gettito utilizzato a copertura del taglio della Tasi.
Intanto sui mercati sono giorni di volatilità in attesa della Fed. "Tassi d'interesse Usa verso il rialzo. Bene per l'export Ue, male per le Borse", prevede la Stampa (in prima e a p.6 e 7). Se la Fed tenesse i tassi a zero, potrebbe contribuire alla creazione di una bolla finanziaria che già si vede nelle Borse, nell'industria della tecnologia e in parti del mercato immobiliare Usa. Giovedì la decisione. Per MF (p.3) i tassi saliranno a dicembre.

EUROPA
Migranti, nuovo appello da Berlino a Italia e Grecia ad accelerare le procedure per l'apertura dei centri di accoglienza. Ma Roma blocca (Corriere p.15 e altri): "Mancano regole chiare sulle quote". Respinti i solleciti a far partire gli hotspot: "primi inizi la redistribuzione". Ancora tensioni intanto in Ungheria dove è stato completato il muro a Sud e ora si pensa ad una barriera anche ad Est. Partito il piano Orbàn per l'arresto dei clandestini (su tutti). Lammert, presidente Bundestag, alla Stampa avverte (p.7): "Nessuno può farcela da solo, convinceremo i Paesi dell'Est. Se esplodesse l'Ucraina, sarebbero loro in difficoltà" mentre il premier albanese, Edi Rama, al Corriere p.(15) spiega: "L'Albania nel '99 accolse 500 mila migranti. Ci può riuscire anche l'Europa ma c'è senso di vuoto per mancanza di strategia condivisa". Intanto l'Austria blocca il confine con l'Italia. "Schengen vacilla ma rimarrà, a meno che la Ue non voglia suicidarsi" commenta Taino sul Corriere (in prima e p.33) mentre per Parsi (Sole in prima e  p.10) "il tramonto di Schengen è il segno di un mondo nuovo: la libera circolazione era nata in un contesto di sicurezza che oggi non c'è più e non si può pensare che il Trattato resti inalterato". Dalla Merkel arriva un nuovo appello "all'unità e allo spirito europeo": chiesto un vertice tra i capi di Stato (su tutti) ma proseguono le polemiche sul vertice di lunedì scorso e sul duro colpo all'asse franco-tedesco: i Paesi dell'Est non ci stanno ai diktat sulle quote obbligatorie (Stampa p.5).
Ancora tensioni tra i Paesi occidentali per la gestione della crisi siriana: i satelliti svelano la presenza russa a nord del Paese, vicino alla roccaforte di Assad (Corriere p.17). Il Cremlino difende l'alleanza: "Senza di lui ancora più profughi". Al momento non c'è reazione Usa. "In Siria abbiamo il dovere di agire. Insieme a Mosca e Teheran" commenta invece il presidente del gruppo ALDE al Parlamento europeo, Verhofstadt,  sul Corriere (p.17).
Si torna a parlare anche di Grecia. Varoufakis al Corriere (in prima e p.18): "Tsipras è convinto che il memorandum eviti la Grexit, ma per me non è così. Quando un'uscita di Atene dall'euro spaventerà di nuovo tutti, l'Ue si sarà già rimessa in piedi, il piano tedesco archiviato e sostituito da un New Deal europeo".

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