Commentario del 05.10.2022

PRIME PAGINE
Putin arretra e minaccia (Corriere). Kiev ritorna nei suoi territori (Messaggero). Il Viminale spacca la destra (Repubblica). Inviamo armi per la pace, ma Kiev la vieta per legge (Fatto). Fuori di test (Manifesto). Fratelli di Francia (Giornale). Ormai il Pd Ormai il Pd sembra Gomorra (Libero). L'analisi del sondaggista il Pd senza leader sta regalando nuovi consensi ai cinque stelle (Notizia). Mezzi di pace per fare la pace (Avvenire).
La Lega insiste: flat tax e Salvini al Viminale (Corriere). Salvini tiene botta: ecco le sue condizioni, la Lega: lui al Viminale (Giornale). Salvini e il Viminale: rallenta il piano per l'esecutivo (Messaggero). Meloni-Cingolani, patto sulle bollette (Stampa).
In Borsa scatta il rally da recessione (Sole). Bonus energia, cessioni al via (Italia Oggi). Bollette choc, Europa paralizzata (QN).

ECONOMIA
Questione energetica al centro dei pensieri della premier in pectore, Meloni. Cingolani-Meloni, asse sulle bollette su Stampa (prima e p.2 e tutti). La leader di Fdi vede il ministro: "Stop agli speculatori e prezzi giù in tre mesi", e crescono i timori per l'inverno. L'urlo dei sindaci: "senza un miliardo, città al buio". L'Italia ce la farà a passare un inverno caldo? La risposta è "forse". Sia il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, sia l'ad di Eni, Claudio Descalzi, non possono assicurare che nei primi mesi del 2023 il Paese avrà abbastanza metano per riscaldare le abitazioni e garantire la produzione industriale senza dover ricorrere al razionamento. E intanto Torino spegne la Mole e le arcate sul Po. Su Messaggero (p.5) un'analisi dell'inverno che sarà, si teme per la stagione sciistica e in generale per il turismo natalizio, città più buie e anche a tavola maggiore oculatezza.
Draghi avvisa Meloni: "Il Pnrr va attuato, quei fondi sono di tutti" (Stampa p.6 e tutti). Il premier alla Direzione antimafia: "Recovery dell'Italia, non dell'esecutivo" e poi il messaggio ai partiti: "rispettare gli obiettivi per avere credibilità in Europa - il Piano rappresenta una straordinaria chance per sostenere l'economia in un momento critico, possiamo rilanciare il Paese e dimostrare ai partner europei che l'Italia sa investire con onestà". Su Repubblica (p.24) c'è l'allarme della Corte dei Conti: poche imprenditrici al Sud, obiettivo Pnrr a rischio. La Corte dei Conti ha contestato la distribuzione delle risorse per il bando "Creazione di imprese femminili", finanziato con 400 milioni di euro per 2400 aziende entro il 2026. "La distribuzione delle 1200 domande sinora presentate – dice la Corte dei Conti - mostra una marcata disomogeneità territoriale a scapito delle zone meridionali del Paese cui è destinato il 40% delle risorse complessive".

POLITICA
Problemi nel centrodestra per la formazione dell'esecutivo. Salvini punta i piedi: "Viminale e tre ministeri", e i tempi si allungano (Messaggero p.6-7 e tutti). Il leghista non rinuncia agli Interni: "Se non mi vogliono, lo dicano chiaramente". Meloni: "Matteo? Serve un governo che dia risposte. Per le date, chiedete al Colle". "Accetto un no solo dal Quirinale", questa la posizione di Salvini riportata anche da Repubblica (p.2-3). Ma il Colle rimane neutrale: nessuna ingerenza, in questa fase decidono i partiti. La Stampa (p.10) parla invece di bufera dentro la Lega: i consiglieri lombardi dalla parte di Bossi. Dopo lo strappo arrivano nuove richieste di congresso. Mura: "Salvini non si tocca, ma dirigenza in discussione". Anche secondo Giornale (p.6) al consiglio federale il partito fa quadrato attorno al leader e gli conferisce il "pieno mandato" di trattare la squadra di governo. Per Giorgetti intanto c'è l'ipotesi Camera e FdI si tiene i posti chiave, secondo il Messaggero (p.7). Il titolare del Mise è osteggiato da Salvini, ma avrebbe il placet ed i voti dei meloniani. La leader a carte coperte fino all'ultimo, per gli Esteri in corsa Belloni e Massolo. Nel centrosinistra è resa dei conti nel Pd: tutti contro tutti domani in direzione. E c'è il rebus dei capigruppo. Zingaretti in pole per la guida dei deputati, al Senato una donna. Le trattative di Letta e il braccio di ferro sul rapporto con il M5S. Veltroni a Stampa (p.12): "L'opposizione non è una gogna, il Pd non si deve sciogliere ma coltivi la sua vera identità". Per il Corriere (p.14) nel Pd parte la sfida sulle alleanze, con tempi più lunghi per il nuovo leader. Spunta infatti l'idea di una proroga a Letta. Domani la direzione: le divisioni tra filo-Conte e chi guarda a Calenda. Il Giornale (p.9) analizza intanto il voto degli italiani. Gli elettori hanno votato il Pd solo per combattere la destra. Secondo un sondaggio infatti il 30% non lo ha scelto per i programmi, ma per contrastare gli avversari, il 21% invece per abitudine. Secondo Libero (p.6) invece Giorgia cresce ancora: in soli dieci giorni gli anti-Meloni si sono dimezzati. Soltanto il 13% ha ancora qualche "paura", il 40% ha votato FdI per la sua "coerenza", il 31% per le sue "proposte valide". Numeri che, secondo il quotidiano, smontano i rosiconi. Monta il caso regionali nel Lazio, con la corsa in solitaria di Raggi che minaccia l'intesa col Pd. L'ex sindaca di Roma lavora a una cordata di fedelissimi contrari all'alleanza con i dem. La 5Stelle Lombardi, in giunta con Zingaretti, pronta ad incontrare il presidente Conte. Provenzano: "Il Pd deve guarire dal governismo e costruire una vera alternativa". Il vicesegretario dem: "Non mi candido, peggio della sconfitta è stata la reazione".

ESTERI
L'Europa in frantumi sull'energia e sulla solidarietà. Germania e Olanda contro gli aiuti (Repubblica p.12, e tutti). Subito stoppata la proposta di Breton e Gentiloni, Germania, Olanda e Austria si schierano contro il debito in comune per fermare i rincari del gas sostenuto da Italia e Francia per combattere il caro prezzi. Si spacca anche la Commissione: "Breton e Gentiloni parlano a titolo personale". Secondo Orbán: "Inizia il cannibalismo della Ue". Ma sul fondo comune europeo primi spiragli di Scholz: "Il tetto ai prezzi sia praticabile". Unica intesa sul Pnrr. I governi potranno chiedere i soldi finora non assegnati. In arrivo per l'Italia 2,7 miliardi extra ricavati dal programma RePowerEu.  Dopo il mancato accordo sul price cap, l'Europa si spacca di nuovo. Oggi che a minacciare il futuro delle imprese è il caro energia, i commissari europei Gentiloni e Breton, in un editoriale sui giornali, hanno proposto di riadattare il piano Sure, per "evitare la frammentazione e aumentare la solidarietà tra Paesi". Ma di nuovo, tra gli Stati membri, al posto della solidarietà si sono registrate differenze di vedute profonde.
Giorgia Meloni telefona a Zelensky e promette di raggiungerlo a Kiev (Repubblica p.4, e altri). In 24 ore Giorgia Meloni abbozza una vera e propria road map di politica estera. Sente Zelensky e Netanyahu. Inizia a ragionare delle prime missioni, che dovrebbero portarla a Varsavia, Kiev e Londra. E prende consapevolezza che per non restare isolata a Bruxelles dovrà costruire un rapporto con Macron, l'unico alleato possibile per costringere Berlino a cedere sul price cap, senza strappare con il blocco dei Paesi fondatori. Il ministro Guerini conferma al Copasir l'invio del quinto stock di armi Anche Varsavia tra le tappe in agenda.
Putin allarma la Nato: "Prepara un test nucleare" (Messaggero p.3, e tutti). Il leader in crisi agita lo spettro di prove nucleari al confine. Kiev "vieta" i negoziati con Mosca e distribuisce pillole di iodio alla popolazione. Il Cremlino: "Più vicino il conflitto diretto". La Nato avrebbe avvertito i suoi membri: "Putin è pronto a testare l'atomica". Gli Usa: "Putin ora è pericoloso. Temiamo gesti sconsiderati. L'ex premier Conte a Avvenire (prima e p.8): "Folle la minaccia nucleare di Mosca, ma non inseguire l'ossessione di un'ipotetica vittoria militare sulla Russia. E Zelensky non può bandire la pace per decreto", dice.
Intanto l'Ucraina sfonda a sud: a Kherson la sfida decisiva. Mosca per errore rivela la disfatta. E spunta il complotto contro Shojgu. Allarme nucleare (Repubblica p.14, e tutti). Gli ucraini spingono a Kherson e nel Donbass, e ora puntano a Mariupol.

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