Commentario del 29.09.2029

PRIME PAGINE
Politica. Governo, tensioni sul Viminale (Corriere). Sussidi e bonus, i tagli di Meloni (Stampa). Il ricatto di Salvini (Repubblica). Meloni-Salvini, prove di governo (Messaggero). Meloni-Salvini, è iniziata la trattativa (QN). Prima mossa: guerra ai poveri e al Sud (Fatto). Disastro Lamorgese: sbaglia pure i conti (Giornale). Piccole donne (Libero). Tutto sa posto niente in ordine (Manifesto). Altro che voto di scambio, la commissione europea raccomanda a tutti gli Stati il reddito di cittadinanza (Notizia). Giustizia, in porto le riforme del Pnrr (Sole).
Mattarella: dirò al governo di difendere il clima (Repubblica).
Paghiamo il conto di Zinga (Tempo).
Economia. Nadef, altri 10 miliardi per le bollette (Sole). Le prime mosse: stop caro bollette e giù le tasse (Giornale). Sanzioni Inps, si cambia rotta (Italia Oggi). Regalo di Draghi da 10 mld (MF).
Intervista a Bonaccini (Corriere): "Un cambio profondo ecco cosa serve al Pd".
Gasdotto sabotato: scambio di accuse, Mosca contro gli Usa (Corriere). Cavo Dragone: navi e robot in difesa dei nostri gasdotti (Repubblica).

ECONOMIA
Su Repubblica (p.6), Messaggero (p.8 e tutti), il tesoretto da 20 mld, l'eredità anti crisi di Draghi per Meloni: dieci per un decreto contro i rincari e dieci per la manovra 2023. Ok alla Nadef, uno degli ultimi atti che il governo Draghi ha approvato ieri in Cdm. Nel 2023 la crescita rallenta e il Pil salirà solo dello 0,6% - scrive Stampa (p.6) - ma ci sono 10 mld da spendere entro l'anno, maxi-balzo per il rendimento dei titoli di Stato. Mf (prima) titola: regalo di Draghi da 10 mld. Sì alla Nadef, l'importo servirà a coprire a dicembre un altro decreto salva-bollette, il caro-gas farà lievitare i costi per famiglie e imprese: nuovi rincari fino al 120%. E sul caro energia, Area preannuncia aumenti estremamente rilevanti, prezzi su del 40-50%, c'è chi parla di un raddoppio dei costi ma l'impennata potrebbe essere contenuta agendo su altre componenti della bolletta (Messaggero p.9). Nomisma Energia, vede un balzo dell'elettricità del 60% già compensato dagli interventi del governo, altrimenti sarebbe nell'ordine del raddoppio (Corriere p.37). Secondo l'Istat, le imprese per ora tengono ma sono necessarie misure per risollevare la fiducia (Messaggero p.16), un calo impercettibile o quasi: -0,1%. Il fatturato dell'industria per ora tiene. A luglio - fa sapere l'Istituto - si registra una diminuzione dello 0,1% rispetto al mese precedente, ma a livello tendenziale (su base annua) i risultati restano ampiamente positivi (+16,3%). I consumatori chiedono di agire subito con provvedimenti contro i rincari delle bollette e la corsa dei prezzi.
"Il reddito di cittadinanza non va abolito, né c'è la necessità di apportare grandi cambiamenti alla sua struttura. Però va applicato meglio, in tutta Italia", lo dice Nicolas Schmidt, commissario Ue a Stampa (p.9), "il sussidio non si può cancellare, salva i poveri dall'esclusione sociale - non allontana dal lavoro, però va legato a percorsi d'inserimento". Anche Appendino a Stampa (p.12): "una follia pensare di abolire il reddito di cittadinanza proprio ora, qui è in gioco la tenuta sociale del Paese". E i banchieri si schierano con il nuovo esecutivo (Messaggero p.4) con Messina, ceo di Intesa San Paolo, che chiede stabilità: "subito i temi della povertà – dice – e il Pnrr non sia un tabù".  Fatto (prima e p.3) attacca: prima mossa, guerra ai poveri, smantellano il reddito mentre l'Ue raccomanda di rafforzarlo.
Gas, tetto al prezzo, scontro nella Ue e l'Italia lo esporta (Repubblica p.31): quindici paesi hanno chiesto il price cap a tutte le forniture, Bruxelles spinge per imporlo solo alla Russia. A sorpresa, crollano i prezzi del gas in Italia e il nostro Paese ne diventa esportatore nel resto d'Europa. Lo stesso sta accadendo nel settore dell'energia elettrica. Il che potrebbe diventare un'ottima notizia per le nostre bollette. Il Ministro Cingolani a Stampa (p.7) incalza la commissione Ue che proprio domani è finalmente chiamata a formalizzare le sue proposte contro il caro-energia: "subito il tetto al prezzo del gas o le bollette non scenderanno – dice - il mercato del metano è impazzito".

POLITICA
Dopo il voto si lavora sulla struttura dell'esecutivo. Incontro Meloni-Salvini, resta lo scoglio Viminale (Corriere p.2-3 e altri). Un'ora di faccia a faccia tra i due alleati non scioglie i nodi. La leader: "Ottimista io? Sempre. E sono arrivata fin qui". E avrà presto un confronto anche con Berlusconi. Salvini però è in trincea e Giorgetti lo avvisa: "io posso farmi da parte". Il leader convinto di avere tutti i titoli per il ministero dell'Interno. Il responsabile dello Sviluppo economico: "Matteo stia tranquillo, non ho mai sgomitato per avere un posto e non lo farò adesso". Per il Messaggero (p.3) c'è Moratti per la Salute, al Mef spunta Siniscalco. Si accelera per il governo: già lunedì 17 Meloni potrebbe avere l'incarico da Mattarella. In calo l'ipotesi della Camera all'opposizione, ma si tratta ancora su due vicepremier. Repubblica (p.2-3) parla invece di minaccia di Salvini: "Senza il Viminale solo sostegno esterno". Intanto Draghi fa da regista alla transizione, nel suo futuro niente incarichi. Il premier coordina la squadra che deve garantire il passaggio di consegne "ordinato". I contatti con gli interlocutori internazionali "per discutere i principali dossier in agenda". Nell'ultima di ottobre potrebbe lasciare Palazzo Chigi, poi Meloni dovrà fare da sola. Su Stampa (p.5) i cortei in tutta Italia per l'aborto: le manifestazioni dopo il primo attacco di FdI in Liguria sull'interruzione di gravidanza. Libero (p.2-3) però attacca e parla di "piccole donne": dovrebbero brindare e invece fanno barricate. Cortei in mezza Italia in difesa del diritto all'aborto (che nessuno vuole toccare). In piazza pure esponenti Pd e centri sociali per contestare la destra.  A prescindere. Dagli autovelox agli ospizi, il Messaggero (p.7) racconta invece il "malinconico show" dei parlamentari uscenti. Cala il sipario sulla legislatura. Tanti i non rieletti, e la Camera è semivuota. Interventi finali per rivendicare il lavoro fatto. D'Inca: "Si chiude la mia esperienza". Nel centrosinistra, in particolare nel Pd, Letta frena la corsa alle auto-candidature (Stampa p.10). Bersani: serve una "costituente" della sinistra. Il segretario teme un appiattimento sulle posizioni dei 5Stelle: "Prima i temi, poi i nomi". Il 6 ottobre la direzione. Per il Giornale (p.8) il Pd ko lascia campo libero al M5S. Nazareno trasformato tra slogan e frasi vuote. Così Conte domina l'opposizione. Chi guarda a Calenda, chi al M5S: sono questi i due "partiti" dentro al Pd (Corriere p.12). Base riformista spinge per il governatore dell'Emilia-Romagna. La sinistra, contraria, vorrebbe un rinvio del congresso. Ma ci sono anche le mosse delle correnti in vista della direzione di giovedì prossimo. Al Corriere (p.15) parla il neo governatore della Sicilia Schifani: "La mia Sicilia riparte: "subito infrastrutture e termovalorizzatori". Poi aggiunge: "Tutti d'accordo, il Ponte adesso si fa. Le liste di Cuffaro? Ha già pagato e non si è candidato. Da Cateno De Luca solo populismo e parole sguaiate".

ESTERI
Tra energia e geopolitica, tensioni crescenti dopo i sabotaggi e le esplosioni nei gasdotti Nord Stream (Corriere p.16 e tutti). Inchieste e accuse reciproche tra Usa e Russia: Mosca indaga per "terrorismo" e punta il dito contro gli americani. Ue e Usa attaccano la Russia avanzando il sospetto che i sabotaggi siano un modo per fermare le forniture di gas senza pagare le penali, ma il Cremlino contrattacca: "Biden aveva minacciato di bloccare le condotte, ora dica se è lui il responsabile".  Intanto gli esperti avvertono: "Il danno forse è irreparabile". Le perdite di metano continueranno a far ribollire il mar Baltico almeno fino a domenica, mentre per domani è convocata una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ora aumentano i controlli a difesa dei gasdotti, il capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, spiega: "Abbiamo deciso di aumentare subito le misure per la tutela delle reti strategiche nell'interesse nazionale" (Repubblica p.23).
Le tensioni tra Occidente e Russia proseguono anche sugli altri fronti: l'Ue, in risposta ai "referendum farsa" promossi da Mosca in territorio ucraino, è pronta a varare nuove sanzioni che contengono anche un tetto al prezzo del petrolio e del gas russo (Repubblica p.22 e tutti). Ma sul pacchetto Ue pende il veto ungherese: Orbàn sottoporrà le misure a un referendum tra i suoi cittadini. L'escalation porta Usa e Paesi dell'Europa dell'Est a chiedere ai propri cittadini che si trovano in Russia di lasciare il Paese: Putin sarebbe pronto a chiudere le frontiere e per gli occidentali c'è il rischio di rimanere intrappolati (Stampa p.16 e altri). Il Cremlino prepara altre misure drastiche e potrebbe arruolare i cittadini stranieri con doppio passaporto in Russia.
Brasile, la "Dataroom" del Corriere (p.20) guarda alla sfida tra Lula e Bolsonaro per la presidenza: il 2 ottobre il voto che riguarda anche noi, tra questioni geopolitiche e tutela ambientale. Bolsonaro non vuole sanzioni alla Russia, con lui al potere sono stati distrutti 3,7 mln di ettari della foresta pluviale dell'Amazzonia. Mentre Lula aveva ridotto la deforestazione dell'80%. I sondaggi danno in vantaggio Lula (51%) rispetto al "Trump dei tropici" (38%).

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