Commentario del 20.09.2022

PRIME PAGINE
Il saluto del mondo a Sua Maestà (Stampa). L'ultimo addio a Elisabetta Ie con 4 mld di spettatori (Repubblica). Silenzi, lacrime: addio di popolo per Elisabetta (Corriere).
Italia-Politica. Debito e tasse, la destra agita i mercati (Stampa). La Paura di Wall Street: "Con la destra debito e spread alle stelle" (Repubblica). Fatto scrive: si vota in Italia, ma si decide fuori. Berlino, la Spd sostiene Letta: "No ai postfascisti" (Repubblica). Caso Berlino sulle elezioni (Corriere). Renzi al Giornale: "Letta sbaglia tutto, lavora per la Meloni".
Emergenza energetica. Imprese energivore, così l'elettricità a costi calmierati (Sole).

ECONOMIA
Autonomi, slittano i 200 euro: il pagamento a fine novembre (Messaggero p.15 e altri). Il decreto non è ancora entrato in Gazzetta Ufficiale, scatta la corsa contro il tempo per la pubblicazione. L'Inps e le casse previdenziali avrebbero dovuto iniziare ad accogliere le domande e partire da oggi.  E Confesercenti intanto lancia l'allarme: "Fino a 400 mila partite Iva rischiano di rimanere senza il bonus".
Il Giornale (p.20) segnala invece petrolio e benzina ai minimi, la stretta della Fed fa paura. Nella riunione di domani previsto un nuovo forte rialzo dei tassi, ma il diesel non scende e diventa un caso. Anche secondo il Sole (p.3) la Fed è pronta a un altro maxi rialzo, Borse nervose. Domani terza, forte stretta consecutiva dei tassi Usa a quota 3-3,25%. Secondo gli analisti si supererà il 4%, forse anche il 5%.
Per Libero (p.2-3) invece l'inflazione si mangia le nostre pensioni, e mancano 10 miliardi per riuscire a salvarle. Prosciugato il tesoretto dell'extragettito e crollate le stime del Pil per il 2023, ora non ci sono più soldi per garantire l'adeguamento degli assegni previdenziali al caro vita. L'esperto di previdenza Alberto Brambilla: "Chi vince le elezioni avrà molte difficoltà a reperire i fondi". E aggiunge: "Il futuro esecutivo ha le mani legate, non so dove troverà le risorse. Il rischio è penalizzare ancora una volta il ceto medio". Non solo, perché la Stampa (p.26) segnala il record dei prezzi sul pane. In un anno aumento del 18%: i rincari esplodono in tutta Europa, l'allerta dei produttori e negozianti: "Siamo strozzati dall'energia". I carburanti ai minimi da un anno, con la benzina sotto a 1,70 al litro. Anche Repubblica (p.28) segnala un rincaro del 13,5% per il pane e benzina ai minimi. Secondo Eurostat la crescita media in Europa è stata del 18%, pesano i maggiori costi dell'import di farine e dell'energia.
Energia, secondo Repubblica (p.27) senza elettricità francese l'Italia avrà bisogno di più gas. Riunione al Mite sugli eventuali tagli, servono fino a 7 miliardi di metri cubi in più. Il Sole (p.5) segnala, per gli energivori, pacchetti minimi di 1GWh per la luce calmierata. Prezzo fissato a 210 euro per Mwh, ma potrà essere rivisto per un nuovo tetto Ue. Per il carbone al via il piano di massimizzazione delle centrali.

POLITICA
Gli occhi del mondo sul voto italiano. Draghi dagli Usa lavora alla difesa italiana: da un lato garantisce la continuità  nello scacchiere internazionale, dall'altro difende l'autonomia del Paese a pochi giorni dalle elezioni (Stampa p.4). Il premier a New York lancia un segnale ai sovranisti: solo la cooperazione risolve i problemi (Corriere p.13). I mercati avvertono però sui rischi di un successo della destra: da fondi internazionali e banche d'affari timori su conti e scudo anti-spread nel caso di successo di FdI-Lega-Fi: "Più spesa e meno tasse, così – avvertono – Roma può correre il rischio di deragliare" (Stampa p.6). E mentre Matteo Salvini incassa il sostegno di Le Pen, Letta vola a Berlino e riceve l'appoggio di Scholz. La Spd contro FdI: "No ai postfascisti" (Repubblica p.2 e tutti). Il Cancelliere tedesco esterna, nel faccia a faccia con il segretario dem, la preoccupazione per un'Italia a trazione sovranista che possa scivolare verso l'asse Ungheria-Polonia. Letta al Sole (p.11): "Una vittoria della Meloni indebolirebbe l'Italia. Se rompi con l'Europa, i danni li pagano gli italiani". Irritazione della leader di FdI, che si scaglia contro il Pd: "Aizza i poteri stranieri" (Corriere p.11 e altri). La leader di FdI accusa Letta di "barattare il sostegno estero con l'interesse nazionale". La Meloni va all'assalto – scrive la Stampa (p.3) – perchè teme l'accerchiamento tra "ingerenze" dell'Ue e incursioni esterne. Dalla leader di FdI arriva anche l'affondo nei confronti di Draghi per le parole "non europeiste" rispetto alle posizioni di FdI sull'Ungheria. Intanto il Fatto (in prima) rileva l'eccessivo interesse all'estero sul nostro Paese: "Si vota in Italia, ma si decide fuori".
Sul versante italiano, la Meloni – secondo Repubblica (p.4) – alza i torni per catturare i voti leghisti in fuga. Salvini intanto fa dietrofront su Putin e prende le distanze: "La guerra mi ha fatto cambiare idea sul presidente russo" (Stampa p.2 e tutti). I temi economici in primo piano nel duello elettorale. La Meloni vuole togliere a Pd e M5S la patente di attori in grado di combattere la povertà. Nell'intervista al Mattino (p.7), la presidente di FdI spiega: "Sostituiremo il reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e inserimento nel mondo del lavoro". Secondo la Stampa (p.6) prosegue la ricerca di un super-ministro dell'Economia: dopo il rifiuto di Panetta, spunta l'ipotesi di uno sdoppiamento del dicastero. Sui temi economici l'affondo di Nicola Zingaretti, che al Messaggero (p.9) dice: "Ci sono due idee di Italia: c'è la destra, che propone un Paese più ingiusto, e ci siamo noi, che abbiamo una visione alternativa". Nei confronti del Pd arriva l'affondo di Renzi, che al Giornale dice: "I dem aiutano la Meloni. Letta ha sbagliato tutta la campagna elettorale, scegliendo Bonelli e Di Maio e lasciando fuori noi: è la certezza matematica di perdere collegi". Ma Di Maio al Sole (p.13) rivendica: "Un voto a Impegno Civico significa soluzioni concrete e non vana propaganda. Vuol dire riduzione dell'Irpef, taglio dell'80% delle bollette per imprese e famiglie, azzeramento dell'Iva sui beni di prima necessità, tetto al prezzo del gas. Una svolta per autonomi e partite Iva".
M5S, Conte va da Grillo, che però vuole evitare il palco di Roma (Corriere p.16). Un "rapido saluto" a Genova da parte dell'ex premier, che vorrebbe la presenza di Grillo per il comizio di chiusura di venerdì. Il fondatore – segnala la Stampa (p.9) – diserta però la chiusura elettorale.

ESTERI
L'addio a Elisabetta, l'inchino del mondo: "Ci ha unito tutti: lei è stata la Storia".  Così finisce un'epoca (Repubblica p.11-12, Stampa p.22-24, Corriere p.2-9, Messaggero p.2-6). 500 leader mondiali presenti alle esequie dell'ex sovrana. 2 milioni di persone affollano le vie di Londra fra Westminster e Hyde Park. Una Londra multiculturale si ferma per Elisabetta. 10 giorni di lutto nazionale si sono conclusi ieri. La vera forza dei britannici divisi capaci di riunirsi sotto la corona. Il re cercherà di capitalizzare l'affetto di questi giorni, ma tra gli under 24 la maggioranza resta repubblicana.
Separatismi e scontri sui confini: l'ex Urss è di nuovo una polveriera. Petizione di 70 deputati contro lo zar: "Vogliamo le sue dimissioni: distrugge il futuro della Russia" (Repubblica p.13, Corriere p.20). Ksenia Thorstrom, deputata di San Pietroburgo: "I fan delusi ci ascoltino". Si riaccendono le dispute tra Azerbaijan e Armenia e tra Tajikistan e Kirghizistan. Georgia e Moldova guardano alla Ue. Le potenze regionali come Cina e Turchia vogliono approfittare del conflitto in Ucraina per espandere la loro influenza. Gli imperi non muoiono in un giorno. L'offensiva russa in Ucraina che Mosca vinca o perda, sconvolgerà gli equilibri all'interno dello spazio post-sovietico. Un'escalation di decennali controversie è già in atto, perché alcuni Paesi approfittano della "distrazione" e isolamento di Mosca e altri temono le ambizioni espansionistiche di Putin.
E intanto Mosca nega la strage: "A Izyum fake news" e attacca la rete elettrica (Repubblica p.14). Il portavoce del Cremlino, Peskov: "I corpi ritrovati? Provocazioni come a Bucha". Un missile russo centra la stazione idroelettrica a Nord di Mykolaiv. I tecnici ucraini lavorano per ripristinare la rete, ma l'impianto nucleare di Zaporizhzhia - che produce un quinto del fabbisogno ucraino - è già stato disattivato per ragioni di sicurezza.

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