Commentario del 25.09.2022

PRIME PAGINE
Elezioni, oggi l'Italia decide (Corriere). Rebus indecisi (Messaggero). Italia al bivio tra Europa e populisti (Repubblica). Italia al voto, il mondo ci guarda (Stampa). Tasse, bollette, pensioni: cosa ci aspetta (QN). Il Sole segnala "tutte le mine" per il nuovo Governo. I progetti di Meloni, i rischi di Salvini e Letta: ecco la posta in gioco dei leader (Repubblica). Berlusconi al Giornale: "Forza Italia è il voto utile".
A Repubblica parla il presidente dell'Agcom, Lasorella: "La par condicio va estesa anche a web e social".
Italia-Economia. Luce e gas, i maxi rincari ora arrivano alle famiglie (Sole). Concorsi Pa, addio al posto fisso: uno su due rinuncia anche al Sud (Messaggero).
Esteri. Proteste in Russia, settecento arresti. La Ue apre ai visti (Corriere). I russi in piazza sfidano Putin e la guerra (Stampa). Uno studio Usa rivela: "La Russia arruola anche gli alcolisti: il piano Putin fallirà" (Messaggero). Intanto arriva l'allarme di Borrel: "La minaccia nucleare è seria" (Tempo). Anche la Turchia dice no ai referendum di Putin: "Stiamo con Kiev" (Sole).
Esteri. Brasile al voto, Lula ritorna e promette un nuovo riscatto (Sole).
Ambiente. Papa Francesco ai ragazzi: "La Terra brucia, fate chiasso" (Repubblica e altri).

ECONOMIA
Dopo sei ore di pressing sulla Ue Draghi sblocca i fondi del Pnrr, scrive Repubblica (p.6). L'approvazione della tranche di giugno era ferma a Bruxelles: il via libera è arrivato venerdì dopo un confronto serrato. Il premier lascia le garanzie del Recovery al nuovo governo. Il messaggio della Commissione però è quello di rispettare gli impegni. A Stampa (p.26) parla Gelsomina Vigliotti: "La politica non cambi il Recovery, i fondi ci sono, ora servono riforme". La vicepresidente della Bei: in un anno 13 miliardi per spingere gli investimenti strutturali del Paese.
Secondo la sua analisi su Stampa (p.7) Alan Friedman scrive che l'Italia va verso la recessione ed i partiti chiudono gli occhi. Flat tax e aumenti delle pensioni costano decine di miliardi di euro, scostamenti e bonus minacciano i conti pubblici e proprio i fondi del Pnrr. Bollette, pensioni e riforme sono invece le prime mine del nuovo governo, secondo il Sole (prima e p.2-3). L'economia in frenata sottrae risorse alla manovra e il debito incombe. Da rinnovare subito gli aiuti all'industria per i costi dell'energia. Le partite Ita, Mps, rete tlc si sommano alle urgenze Pnrr e guerra. Proprio sul fronte energetico Repubblica (p.26) sottolinea come ci siano cento fornitori di gas a rischio default: sale il rosso, più garanzie per Snam. C'è gia un buco da 500 milioni e tra una settimana scattano i nuovi contratti. L'authority interviene a tutela dei consumatori. Sull'energia meno tagli nel piano europeo, segnala invece il Corriere (p.37). Snam intanto annuncia che gli stoccaggi saranno presto al 90%. Il presidente di Confcommercio Sangalli: "Col caro bollette 120 pmi a rischio, ora servono ristori più ampi".
Intanto il Messaggero (p.19) sottolinea come uno su due rinunci nei concorsi della Pa: neanche il Sud vuole il posto fisso. Dopo le prove metà dei vincitori non prende servizio. Il caso Inl: da Napoli a Bari decine di posizioni scoperte. Troppe le selezioni e tutte nello stesso tempo, basse retribuzioni, poche prospettive: lo Stato non attira più.

POLITICA
E' il giorno delle urne, con 10 milioni di indecisi: violato il silenzio (Messaggero p.2-3 e tutti). Secondo i sondaggi, il 25% dei cittadini non sa ancora chi votare. C'è anche l'incognita maltempo. Sui social messaggi in extremis dei partiti. Si vota solo oggi, dalle 7 alle 23. Vietato "disgiungere" partito e candidato: con la croce sul simbolo si indica il rappresentante nel collegio uninominale. Per la prima volta gli under 25 eleggono anche i senatori. In Sicilia, oltre ai parlamentari, si sceglie il nuovo governatore. Anche Stampa (p.2-3) parla di tregua violata. Sui social il silenzio elettorale viene rotto già due minuti dopo la mezzanotte. Show di Berlusconi su TikTok. Salvini attacca il Pd. Sgarbi: una regola da abolire. Destino di leader e governo, qual è la posta in gioco, titola in apertura il Corriere (p.2-3). Si prospettano due Italie, più divise di prima, tra Nord e Sud. In ballo, a seconda di chi vinca, anche la riforma dello Stato e la politica internazionale, a partire dalle relazioni con la Ue. Repubblica (p.4) sottolinea come sia la prima volta delle Camere tagliate. Gli italiani sceglieranno infatti 600 parlamentari invece di 945. Gli elettori, in tutto, sono 46 milioni, lo spoglio alla chiusura dei seggi. Al Giornale (p.2-3) parla Silvio Berlusconi: "Forza Italia sarà garante di Europa e Occidente, come stella polare della politica estera. Senza di noi la destra non ha maggioranza". Il fondatore di FI: "Noi non potremmo restare un minuto in più in un esecutivo che derogasse a questi principi. Lo Stato deve farsi carico di bloccare gli aumenti legati all'energia elettrica". Libero (p.2-3) parla invece di lapidazione in corso e sinistra a pezzi: si sente sconfitta e già processa Letta. La stampa "amica" bastona Enrico ancora prima dei risultati del voto. E i colonnelli dem, da Bonaccini a Nardella, sgomitano per rimpiazzarlo. Si aprono intanto quattro strade per Draghi, secondo Stampa (p.6). Meloni pronta a favorire futuri incarichi internazionali tra Nato e Unione Europea. Spunta il ruolo per l'Ucraina come mediatore della guerra, ma le voci irritano Palazzo Chigi.
Il Corriere (p.9) analizza invece tutti i duelli tra big nei collegi, lì dove basta un voto in più. Di Maio contro Carfagna, Rossi e Costa a Napoli, Fiano-Rauti a Sesto, Cucchi-Picchi a Firenze. Tra ministri e leader di partito è sfida nella sfida.

ESTERI
Putin al comando delle operazioni: arruolati a forza i "nuovi" cittadini (Corriere p.10-11 e tutti). Il Cremlino in difficoltà non vuole concedere un'altra vittoria a Kiev. Lavrov: "Gli Stati Uniti sono diventati parte del conflitto in Ucraina". "Dieci anni a chi diserta", e Putin promuove il macellaio di Mariupol, sottolinea il Messaggero (p.11). Il Cremlino vara la stretta contro i ribelli, lo Zar silura il capo della logistica militare. Passaporti russi agli ucraini che votano al referendum per spedirli subito al fronte. La Stampa (p.16) parla invece di sfida a Putin. In piazza a Mosca con gli oppositori, la polizia carica, migliaia di arresti. Lavrov all'Onu: è Kiev ad invaderci. Ma intanto l'Ue studia il visto per i russi in fuga. I Paesi dell'Est e i baltici chiudono i confini a chi scappa dalla  mobilitazione. Ma Michel apre: sì ai permessi umanitari. Berlino chiede di "proteggere i disertori". Per Repubblica (p.14) Lavrov all'Onu attacca Von der Leyen: "Arrogante su Roma, è come un dittatore". E ha aggiunto: "L'Unione europea è soggiogata da Washinghton ma essa stessa è diventata un'entità dittatoriale. Sull'Italia intervento arrogante. La Russia non farà il primo passo nel negoziato per la pace. L'Occidente è parte del conflitto perché sta armando un regime nazista".
Continuano gli scontri in piazza in Iran: "Uccisi anche quattro bambini" (Messaggero p.13 e altri). Lunga scia di proteste dopo la morte di Masha, "colpevole" di portare male il velo. Pugno duro di Raisi: almeno 50 vittime e 700 arresti. La denuncia arriva anche da Amnesty. In Iran sotto assedio la ribelle Oshnavieh: "Temiamo morti e arresti tra i curdi". I manifestanti hanno preso il controllo della città nel Nord-Ovest, ma Teheran ha inviato le forze speciali.

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