Commentario del 12.09.2022

PRIME PAGINE
Nuova avanzata di Kiev (Corriere). Ucraini alle porte della Russia (Repubblica). Putin spera nel freddo per frenare Kiev (Messaggero). Ucraini al confine russo, Macron chiama Putin (Stampa).
Caro energia, il governo prepara incentivi per produrre più gas (Repubblica). Energia e famiglie, caccia ai risparmi (Sole). Intanto, dall'esecutivo fanno sapere: "Aiuti extra solo dopo il voto" (Messaggero).
Italia-Politica. Le mosse di Letta per l'operazione rimonta (Corriere). Letta lancia il piano per il Sud: "Nessuno tocchi il Pnrr" (Messaggero). Il segretario dem contro Meloni: "Sei una maschilista". E lei attacca l'Ue: "E' finita la pacchia" (Stampa, Repubblica e altri). Attacchi e minacce contro il centrodestra. Meloni: la sinistra vuole creare il mostro (Giornale). M5S, Conte: "Voteremo no a nuove armi a Kiev: siamo in recessione" (Fatto).
Esteri-Inghilterra. La sfida di Carlo III: trovare il carisma per salvare il trono (Repubblica).

POLITICA
"Difenderò gli interessi italiani". Giorgia Meloni in piazza Duomo a Milano lancia l'affondo contro la Ue: "E' finita la pacchia" (Corriere in prima e p.8 e tutti). Giorgia attacca la finanza e si schiera col ceto produttivo, scrive Libero (p.3). Nel suo discorso, la leader di FdI si scaglia contro Olanda e Germania: "Gli amici di Calenda e Letta non vogliono il tetto al gas". Per Repubblica (p.6) è il dietrofront della Meloni che, nella piazza strappata alla Lega, rinnega l'Europa e si presenta in versione nazionalista. In Lombardia ieri anche Salvini che ha incontrato Berlusconi e Meloni: "Governeremo noi tra 15 giorni" (Libero p.3). Per Repubblica (p.7), nell'incontro ad Arcore, Salvini e Berlusconi sarebbero apparsi irritati nei confronti della alleata: "Dopo il 25 Giorgia va contenuta". Nel frattempo la Stampa (p.11) segnala il flirt tra Meloni e Conte sulle riforme: semi-presidenzialismo, premierato e sfiducia costruttiva, i temi su cui si potrebbero incontrare le posizioni dei due leader. Con il presidente del M5S che apre: "Può essere una legislatura costituente". Anche se, parlando alla festa del Fatto (p.2), Conte ha attaccato tutti gli avversari politici: "Il Pd ha fatto solo errori e la Meloni è inadeguata". Il leader 5S insiste sul no alle armi all'Ucraina e lancia la stoccata a Draghi: "Abbiamo il migliore dei migliori, ma in Ue sul gas non abbiamo ottenuto nulla". Il consigliere di FdI, Guido Crosetto, alla Stampa (p.10) spiega ancora la posizione di FdI sulle convergenze post-voto: "Il Paese rischia di diventare Gothan City, l'opposizione ci aiuti, ma niente inciuci. Le larghe intese sono una bestemmia". Ma il Pd non ci sta a darsi per vinto. Letta scommette sul Sud: partita aperta in decine di seggi (Corriere p.10). Il segretario dem sigla il patto con De Luca, Emiliano e Decaro. L'obiettivo rimonta del Pd dipende dalla capacità di convincere gli astensionisti di sinistra (Repubblica p.9). "Per farlo – spiega Francesco Boccia – dobbiamo andare in piazza". La "carta" per il Sud del leader dem è il Pnrr: "Nessuno lo tocchi". E presenta un piano che prevede 900 mila assunzioni nella Pa (Messaggero p.4). Letta sfida il M5S sul Reddito: "Chi vota Conte lo perderà". La mossa sul Meridione serve al Pd per sperare nel pareggio: al Sud – segnala Repubblica (p.8) – sono in crescita i consensi di Conte. L'ex premier al QN (p.6) dice: "E' una narrazione tossica dire che i voti al Sud del M5S dipendono solo dal Reddito di cittadinanza. La nostra ricetta per il Sud è fatta soprattutto di programmi per giovani e imprese". L'ipotesi di un'alleanza post-voto tra Pd e M5S resta presente tra alcuni esponenti dem, con Orlando che spiega: "Se vinciamo, un governo con M5S e Terzo polo" (Stampa p.8).

ECONOMIA
Sul Messaggero (prima e p.2 e tutti) lo stop di Draghi ad ulteriori aiuti che non si lascia influenzare dal pressing dei partiti di questi giorni. Il nuovo decreto, dopo che giovedì la Camera avrà approvato la relazione del governo, sarà di 12-13 mld e sarà limitato agli interventi previsti ovvero credito d'imposta del 25% per le bollette delle imprese, bar e ristoranti inclusi e rateizzazione, bonus sociale e se si dovessero trovare altri fondi, cassa integrazione gratuita come ai tempi del Covid ma è difficile. Intanto diverse le proposte contro i rincari dell'energia e monta la richiesta di uno scostamento di bilancio. Su Stampa (p.6), l'intesa per gli aiuti è vicina, credito per le bollette esteso al commercio, comincia la settimana decisiva per il via libera alle misure anti-rincari in favore di famiglie e imprese. "Noi sosteniamo l'esecutivo – dice la vicesegretaria del Pd, Tagli – ma chi lo fatto cadere ora non chieda 30 mld, scostamento solo se non ci sono alternative, gli appelli delle destre sono paradossali" conclude. Tra le mosse del governo, c'è il superbonus verso lo sblocco ma c'è il nodo caro-materiali (Messaggero p.3): le nuove norme proposte dal Tesoro consentirebbero di attivare 10 miliardi ma secondo l'Ance, senza l'adeguamento dei prezzi, realizzare il Pnrr diventa quasi impossibile. Su Sole (prima e p.7), dagli elettrodomestici ai termosifoni, le regole di utilizzo che tagliano i costi, la caccia ai risparmi delle famiglie. Il caro energia frena le costruzioni, a rischio anche le gare del Pnrr, dopo l'aumento dei costi dei materiali legato al Superbonus, l'impennata di gas ed elettricità mette in crisi i conti delle aziende (A&F p.6).  E c'è attesa per il doppio voto di giovedì alla Camera. Il primo sul decreto Aiuti-bis con l'emendamento contestato dei Cinque Stelle che farebbe saltare alcuni paletti sulla cessione dei crediti del Superbonus, il secondo sulla relazione sui saldi di finanza pubblica (Corriere p.6). Tra le misure attese in settimana con il voto in Parlamento dei decreti, ci sono la proroga dello smart working fino a dicembre per fragili e genitori con figli under 14, l'azzeramento dei rincari in bolletta per famiglie a basso reddito, rateizzazione e crediti d'imposta contro il caro energia (Repubblica p.12).
Letta nella sua campagna elettorale, presenta il piano per il sud, "nessuno tocchi il Pnrr - dice a Taranto - e da qui al 2029, un totale di 900mila nuove assunzioni nella Pa, di cui 300mila entro il 2024". Da Arcore, Salvini fa il pressing su Meloni, "basta tentennamenti sulle bollette – dice (Stampa p.9), il leghista rilancia sui 30 mld contro i rincari: "La sinistra non sia nemica degli italiani", dice. Il governatore del Friuli, Fedriga a Libero (p.4) dà tre idee per uscire dalla crisi del gas: "subito risorse per l'emergenza, ridurre il prezzo dell'energia prodotta da altre fonti, rendersi autosufficienti. Basta 'vaffa' ".
C'è la stretta dell'Inps sulle pensioni all'estero (Messaggero p.7). Fari accesi sul Portogallo, una delle mete più gettonate dagli italiani che decidono di spostarsi fuori dall'Italia ma verifiche serrate anche in Spagna e Tunisia. Giornale invece (prima e p.2-3) propone la ricetta di Berlusconi per evitare l'aumento delle multe: "È assurdo l'automatismo che fa aumentare le multe del 10%, va bloccato - dice il Cav denunciando il rischio legato all'automatico aggiornamento delle sanzioni previste dal Codice della strada.
L'istruzione in primo piano su Sole (prima e p.3), nella scuola, aule più vuote, in due anni persi 230mila studenti. La crisi della natalità arriva tra i banchi, tra dieci anni 1,4 milioni di ragazzi in meno.

ESTERI
Gli ucraini avanzano fino al confine russo: "Svelate nuove torture" (Repubblica p.2-3 e tutti). La controffensiva ucraina ha preso più di ottomila chilometri quadrati in sei giorni. Oltre 30 località libere inclusa la zona di Kharkiv. I profughi tornano a popolare le terre liberate da poche ore. Ieri la vendetta russa: colpita la seconda centrale termica del Paese. Molte città al buio. Delusione e rabbia del partito della guerra: "Troppa impreparazione. La base del regime chiede di giustiziare colonnelli e generali mentre il Cremlino tace. Intanto Macron riapre i canali con Putin: "Scongiurare l'incubo nucleare" (Stampa p.2, e altri). Il presidente francese chiama il capo del Cremlino: via le armi da Zaporizhzhia, "È il momento di porre fine all'operazione militare in Ucraina e avviare i negoziati".  Lavrov non chiude ai negoziati con Kiev: "Non rifiutiamo il dialogo con Kiev ma alcuni ritardi complicano le trattative". Il servizio stampa del Cremlino ha sottolineato che la telefonata è avvenuta "su iniziativa francese". L'isolamento totale di Mosca potrebbe portare a scenari peggiori. L'intervista all'ex deputata dell'opposizione Galjamina su Repubblica (p.44): "Putin è appeso a un filo La sua fine potrebbe essere vicina, non ha partner internazionali. L'esercito è allo sfascio e le risorse stanno per finire. Non ci sarà nessuna rivoluzione, sia chiaro, ma se mai Putin si trovasse ad affrontare un tentato colpo di Stato, difficilmente la popolazione scenderà in piazza per sostenerlo".
Elezioni amministrative in tutto il Paese: è il primo test dallo scoppio della guerra (Stampa p.3). I russi sono stati chiamati alle urne per la prima volta da quando è cominciata la guerra in Ucraina; può darsi che se ne possa trarre qualche indicazione sullo stato d'animo del Paese, anche se questo è poco probabile.
Socialdemocratici in testa ma l'ultradestra scuote la Svezia e sale al 20% (Stampa p.16, Corriere p.15). Con l'85% dei voti scrutinati, il centrodestra passa in vantaggio alle elezioni svedesi.

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