Commentario del 14.06.2022

PRIME PAGINE
Centrodestra avanti spinto da Meloni (Corriere). Meloni traina il centrodestra, il Pd: "Noi primi". Crollo M5S (Messaggero). Crollo di Salvini e M5S (Repubblica). Meloni sfida Salvini, spariti i 5S (Stampa). Il centrodestra è maggioranza (Tempo). Meloni sorpassa Salvini anche al Nord (QN). Fatto il referendum facciamo la buona giustizia, il Pm Ardita avvisa "la riforma Cartabia punisce i cittadini" (Notizia). Spopolati (Manifesto). Letta e Conte fanno flop, è l'ora del centrodestra (Libero). Vince il centrodestra, spariscono i 5 Stelle (Giornale). Gli sconfitti Conte e Salvini: "Il governo logora chi ci sta" (Fatto). Non voto di sfiducia (Avvenire).
Intervista a Letta (Corriere): "Il Pd è il primo partito, si vince con le alleanze".
Le critiche di Roma alla Bce, effetto Lagarde sui mercati (Repubblica). In caduta le Borse di tutto il mondo, lo spread arriva fino a quota 248 (Sole). Borse giù, debito boom (MF). 110%, cessione crediti lunga (Italia Oggi).
A Severodonetsk distrutti dai russi i ponti sul fiume (Corriere). Il Papa, preghiera per la pace "Ma la Nato ha provocato Putin" (Stampa).
Bimba rapita nel Catanese, caccia a tre uomini armati (Messaggero).

ECONOMIA
La maggioranza corre ai ripari per sbloccare il 110%, proroghe per le detrazioni e cessioni del credito più facili, le modifiche bipartisan ora vanno all'esame dell'Aula (Stampa p.34), l'obiettivo è riattivare la circolazione dei crediti e dare nuovo slancio al superbonus. In pratica, come spiega la presidente della Commissione Attività produttive della Camera, Martina Nardi (Pd), "serve un intervento di rianimazione vera e propria". "Migliaia di imprese rischiano di fallire, il governo faccia un tavolo che rimoduli il Superbonus, serve una strategia per uscire dal blocco del 110% e lanciare una politica industriale di lungo periodo", dice Federica Brancaccio, neopresidente Ance, al Sole (prima e p.6).
Aumenta la tassa sugli extra-profitti, le imprese dovranno pagare il 40% (Messaggero p.15): la tassa sui super utili delle aziende energetiche salirà ancora. Con l'ultimo decreto "aiuti" il governo aveva già alzato l'aliquota del prelievo al 25% per finanziare i 6 mld necessari ad erogare il bonus da 200 euro contro il caro-bollette che sarà pagato a luglio. Adesso l'intenzione di Palazzo Chigi e Tesoro è aumentare di nuovo il prelievo di altri 15 punti, portando l'aliquota sugli extra-profitti al 40%.
Il dossier di Repubblica (p.21), su debito e Pil, le debolezze dell'Italia e l'antidoto Pnrr: la stagflazione fa riemergere le nostre fragilità e per gli investitori siamo sotto osservazione.
In caduta le Borse di tutto il mondo, lo spread arriva fino a quota 248, evidenzia Sole (prima e p.2-3): la corsa dei prezzi e l'attesa per le mosse della Fed che domani si pronuncerà sull'entità degli interventi di politica monetaria nel tentativo di riprendere il controllo di un'inflazione mai così alta da 40 anni, hanno messo ko i mercati per la seconda seduta consecutiva. Gli indici sono andati giù con cali superiori al 2%, Milano (-2,8%) è tornata ai livelli di febbraio dell'anno scorso.
L'anno è iniziato con una crescita del lavoro, ma soprattutto quello meno tutelato, con un ritorno anche dei super precari contratti a chiamata. I dati Istat sul primo trimestre, mostrano un
aumento di 120 mila occupati rispetto al quarto trimestre 2021 e un balzo di 905 mila in più rispetto
a un anno prima. Il tasso di disoccupazione cala all'8,6% e scende per la prima volta, al di sotto del 9% da 11 anni, con la sola eccezione del secondo trimestre 2020, quello del lockdown (Stampa p.34).

POLITICA
I risultati dell'election day su tutti i quotidiani. Il centrodestra vince subito a Palermo, Genova e L'Aquila. Il centrosinistra mantiene Padova e Taranto e conquista Lodi. E' avanti a Verona e Parma dove andrà al ballottaggio. A Messina si impone il candidato civico sostenuto dal Carroccio (Corriere p.2-3). Fratelli D'Italia supera la Lega anche al Nord, crollo del Movimento. Il consolidamento dei consensi del Partito democratico, le liste civiche invece erodono sia a destra che a sinistra. Buona prova di Azione da Palermo a Parma. Secondo il Messaggero (p.3-4), è crisi delle due coalizioni, e per il 2023 avanza il centro. Cresce il terzo polo: Calenda e Renzi provano a guidare la sfida del post-Draghi. Fibrillazioni dopo il flop di Conte e Salvini. Ma il leader del Carroccio gioca in difesa: "Il leader dell'alleanza si decide alle Politiche - e aggiunge - la coalizione prima del partito", ma è delusione per i voti al Nord. Al vertice era assente Giorgetti: "Solo per motivi di salute", ma la fronda si allarga. Per Repubblica (p.7) Meloni è la nuova padrona del centrodestra: "Noi pronti a governare". Il netto sorpasso spinge la leader a definire FdI la "forza traino" della coalizione (Repubblica p.7-8). Nel M5s Conte accusa il colpo: "Ma restiamo nel governo e passiamo alla fase due". I risultati elettorali rappresentano il punto più basso di sempre: tra il 3 ed il 4%. Delusione in Sicilia e male anche a Genova, la città del Fondatore. Crescono i timori in vista delle Politiche. Provenzano: "No al giochino di scegliere tra 5S e centristi, FdI è reazionaria e inadatta". Secondo l'analisi di Alessandra Ghisleri su Stampa (p.3-4), "il baricentro dei due poli ora sono Meloni e Letta. La tendenza è Pd contro FdI, da studiare il fatto che la Lega non sia più prima nel Nord d'Italia". Nel governo, Draghi spera in una tregua per rilanciare le riforme, ma Lega e 5Stelle rappresentano una incognita. Dal "campo largo" al "camposanto", il Pd resta solo: i grillini sono spariti, titola invece il Giornale (p.3), mentre per Libero (p.2) Letta e Conte insieme portano a casa le briciole. Al Corriere (p.6) parla Tajani: "I moderati determinanti, nessuna fusione con il Carroccio - noi primo partito a Palermo. Il centrodestra è maggioranza, ora uniti alle Politiche. Il premier? Vedremo dopo, anzi, deciderà il Quirinale". Secondo Carlo Calenda, intervistato dal Messaggero (p.6): "Il campo largo dei dem è già morto, terzo polo decisivo: puntiamo al 15%. Per la Stampa (p.10), nonostante i risultati, Letta non scarica il M5S: "avanti con il campo largo, ora dentro Italia viva e Azione". I dem avanzano in Veneto, Lombardia e Piemonte. Male a Genova e Palermo. Anche per il Messaggero (p.7) Letta cambia strada: "Bisogna aprire al centro", ma rivendica il successo: "Siamo il primo partito d'Italia". La Stampa (p.12-14) fa poi il punto su tutte le città: a Genova trionfo di Bucci, a Palermo festa già finita per il centrodestra, mentre a Verona c'è la sfida di Tommasi. Alla Stampa (p.10) parla Francesco Boccia. "Siamo il primo partito, ma serve unità: quando ci dividiamo vince la destra". Rosato al Messaggero (p.7) precisa: "I sondaggi non ci rappresentano, il Pd lasci il M5S e guardi ai riformisti".
Il mancato quorum al referendum e gli scenari sul fronte giustizia. Stop ai politici condannati e carcerazione preventiva: quei "no" dei Referendum, titola il Messaggero (p.9). L'affluenza è la più bassa nella storia della Repubblica: solo il 21% dei votanti. Forti differenze di risultati tra i quesiti: quasi pareggio per due schede su cinque. Repubblica (p.16) parla di sorpresa dei tanti No su legge Severino e custodia cautelare. I contrari ai due quesiti vincono a Napoli, Torino e altre città e salgono dove si è votato anche per le amministrative: doppia sconfitta per i promotori. Dopo il flop alle urne riparte la riforma, la Cartabia incontra la maggioranza, scrive invece il Corriere (p.16). Oggi il vertice: l'obiettivo è arrivare al sì definitivo giovedì in Senato, ma resta l'incognita delle modifiche di Lega e Italia viva.

ESTERI
La missione di Draghi a Gerusalemme: "Israele cruciale per mediare con Putin. Si punta su Bennett. No all'uso politico dell'odio". Accordo per avere il gas sotto il mare (Repubblica p.22 e tutti). Colloquio col presidente Herzog. Il capo del governo vede per metà luglio una finestra per parlare di cessate il fuoco. L'Italia pronta a sminare il porto di Odessa.
Draghi anticiperà a Zelensky, il via libera alla candidatura Ue (Repubblica p.23). Il premier sarà giovedì a Kiev con Scholz e Macron. La Commissione europea darà l'ok allo "status" di candidato ad entrare nell'Ue per l'Ucraina. Ma Bruxelles mette i paletti (Stampa p.19), venerdì la decisione della Commissione dopo la spinta della Von der Leyen. Il via libera è vincolato alle riforme anti-corruzione e sullo stato di diritto.
Mosca guarda "con favore" all'iniziativa del Vaticano (Corriere p.21, e altri). Con il Vaticano "manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni principalmente legate alla situazione umanitaria".
La Von der Leyen va a Ramallah e sblocca i fondi all'Anp (Repubblica p.22). Gli aiuti di Bruxelles sono stati sospesi nel 2020 per una disputa sui contenuti dei testi scolastici palestinesi. Potrebbe arrivare oggi una svolta sulla questione dei fondi Ue all'Autorità Nazionale Palestinese, bloccati da due anni in seguito a una disputa in seno alle istituzioni europee.
Fitch taglia le stime di crescita globale: "L'inflazione si sta trasferendo ai servizi" (Stampa p.17). Taglio delle stime sul Pil mondiale per il 2022 dello 0,6% rispetto al Global Economic Outlook pubblicato a marzo, portandole così al 2,9%.
Mosca sfida la Nato nelle acque pugliesi (Repubblica p.25, Messaggero p.14). Si sono spinti fino alle soglie del Golfo di Taranto e alle coste pugliesi, per mostrare la determinazione del Cremlino nella sfida con l'Occidente.
L'Ucraina chiede mille cannoni e 500 tank. Berlino pronta a fornire i suoi Leopard (Stampa p.19). "Se vado a Kiev, non sarà per fare una passerella", aveva detto il cancelliere Scholz tre settimane fa. È per questo che, se andrà a Kiev – ma ieri il portavoce non confermava il viaggio - Scholz potrebbe avere qualcosa da annunciare.
Saltato l'ultimo ponte sul fiume, Severodonetsk è accerchiata: "Arrendetevi o morirete", si rischiano 10mila morti (Repubblica p.25, Corriere p.18-19).

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