Commentario del 11.06.2022

PRIME PAGINE
Borsa e spread, il venerdì nero (Stampa e Messaggero). Il giorno nero dei mercati (Corriere). Superbonus bloccato: ditte a rischio default (Messaggero). Inflazione Usa da record, Borse ko Milano crolla del 5,1%, spread a 233 (Sole). Game over per il superbonus (Italia Oggi). L'Europa si bombarda da sola (Giornale). Allarme Rosso (Libero). Bolletta Lagarde (Milano Finanza). Tassi amari (Manifesto). Brusca scossa Bce (Avvenire). Finiti anche i soldi per il Superbonus (QN). Super Mario ha perso i poteri (Tempo).
Letta (Stampa): "Il fossile nero che piace a Salvini".
Il Corriere ha aggiunto 6 nomi alla lista del Dis (Fatto).
La tendenza all'astensione che limita i nostri diritti (Messaggero). I cinque quesiti ai raggi X per cambiare la giustizia (Giornale). Referendum e Comuni, test per i partiti arresti per mafia nella destra a Palermo (Stampa). Per chi vota la mafia (Repubblica).
Guerini (Foglio): "no, l'occidente non si farà umiliare da Putin".
Kiev: "Perdiamo il Donbass" e Mosca cambia nome a Mariupol (Repubblica). "Un crimine la pena capitale per i tre soldati" (Corriere). Russi avanti piano. Kiev: "Più armi" (Manifesto).

ECONOMIA
La reazione dei mercati alla comunicazione della Bce della stretta monetaria da luglio, su tutti. Il crollo della borsa e il venerdì nero su Stampa (prima e p.2 e tutti). Stretta Bce e inf lazione Usa all'8,6% piegano i listini: bruciati 265 miliardi, Milano è la peggiore: perde oltre il 5% e lo spread vola a quota 234 punti. Piazza Affari è stata travolta dalle vendite con un crollo del 5,17% che ha lasciato sul terreno 39 miliardi di euro di capitalizzazione. Le conseguenze della mossa della Bce su Repubblica (p.11): effetto tassi su giovani e famiglie mutui e prestiti saranno più cari. Di tempesta sui mercati parla il Messaggero (p.2), Inflazione record in Usa, crolli a catena in Borsa, il Ministro Franco: "cautela sui tassi".  Tremonti al Giornale (p.3) dice: "È arrivata una tempesta che parte da lontano, finiti dieci anni di errori".  Ma intanto Draghi promette: "faremo di tutto per crescere l'economia" e prepara un decreto da 9 mld pronto a luglio, il Ministro Franco rassicura: "l'aumento dei tassi era atteso ma adesso serve gradualità, occorre evitare tensioni" (Stampa p.3, Sole p.2). Ma Tempo (prima) titola, "SuperMario ha perso i poteri", lo spread torna a far paura, Draghi non basta più, i mercati gli voltano le spalle.
Finiti i soldi, superbonus a rischio stop, il conto per lo Stato supera i 33 mld (Stampa p.25 e altri): per le detrazioni degli interventi ammessi allo sconto fiscale, il governo spenderà più dei fondi già stanziati. Pressing M5s. La Cna: "ci sono quasi 2,6 mld di fatture già vistate che potrebbero non essere pagate" (Messaggero p.15). Finiti anche i soldi per il superbonus – titola QN mentre Libero (p.4) aggiunge: "le aziende ora si preparano a fare causa al governo".
Auto elettrica, sommersi e salvati (Stampa p.6), lo stop a diesel e benzina fa tremare l'indotto dei motori nel Torinese ma tra i piccoli c'è chi è riuscito a reinventarsi. Stop alle auto a benzina, l'allarme dei produttori, "impossibile in 13 anni" (Messaggero p.5), le industrie della componentistica parlano di crisi del comparto. E a proposito, su Stampa (p.6), l'intervista del sindaco Pd di Torino, Lo Russo: "scelta troppo affrettata – dice - è necessario un approfondimento". Per l'Istat l'industria continua a tirare, dati in controtendenza rispetto alle previsioni di Confindustria, la produzione industriale italiana cresce per il terzo mese consecutivo e segna un +1,6%, rivela l'Istat, in aprile rispetto a marzo, nonostante la guerra, i rincari energetici, l'inflazione (Repubblica p.8).
Stipendi, l'Italia maglia nera (Stampa p.24): boom di precari e part-time, cresce il divario con l'Europa, in Germania si guadagnano 15 mila euro l'anno in più mentre la differenza con la Francia supera i 10 mila euro. Secondo Redavid (Cgil) "La piaga dei bassi salari può essere sconfitta solo attraverso il lavoro di qualità".

POLITICA
Sul voto del Parlamento europeo sullo stop alle auto inquinanti nel 2035, c'è la lettera di Enrico Letta su Stampa (p.7): "Caro Salvini, non c'è tempo pensiamo ai nostri figli - il Parlamento europeo non aveva scelta, provvedimenti più blandi sarebbero stati inutili, la Lega ha sempre votato contro i provvedimenti per uno sviluppo sostenibile". Secondo Tajani, intervistato dal Messaggero (p.5), è "un colpo mortale per tutto il settore, operai traditi dal Pd" mentre per Braga, è una "svolta necessaria, più posti di lavoro grazie alle batterie".
L'accordo raggiunto ieri, su proposta della presidenza francese a Lussemburgo, dai ministri dell'Interno dei 27 vede la svolta dell'Europa sui migranti, chi rifiuta di accoglierli dovrà pagare. Passa, per la prima volta, il principio della solidarietà obbligatoria (Repubblica p.16).
Amministrative. Domani si vota in 978 comuni di cui 26 capoluoghi, in ballo la tenuta del centrodestra e l'alleanza tra Pd e M5S (Stampa p.17).
Palermo, la mafia delle urne (Stampa p.15, Repubblica prima e p.2 e altri), secondo candidato arrestato per voto di scambio nelle liste del centrodestra che sostengono Lagalla, a distanza di 48 ore l'uno dall'altro, il vice segretario Pd, Provenzano: "Ora si ritiri". Il candidato di FdI – evidenzia Repubblica (p.2) ripreso mentre chiede voti al boss. E alla vigilia del voto, pubblicato il lavoro della Commissione parlamentare con l'aiuto di Dna, procure e tribunali, sono 18 gli "impresentabili".
alle elezioni comunali, secondo le verifiche e ben 10 sono candidati in liste civiche. È il risultato dei controlli su 19.782 candidature annunciato da Nicola Morra, ex M5s, presidente della commissione. Tra i partiti, il record negativo spetta a Forza Italia (4 impresentabili), poi ci sono Fdi, Pd. Intanto Salvini sceglie il Piemonte per chiudere la campagna elettorale per amministrative e referendum e promette: "La legge Fornero non tornerà" (Stampa p.16). Comunali, l'astensione primo nemico, leader in campo per trainare gli indecisi (Repubblica p.4). Letta sceglie Lodi, Conte Taranto e Meloni, L'Aquila. Su Repubblica (p.7 e altri) il referendum alla prova del quorum domenica, cinque quesiti sulla giustizia, con l'editoriale di Bei che spiega "perché diciamo no".
Sorgi su Stampa (p.27) parla dei padri di famiglia, tra urne e speranza, mentre Merlo su Repubblica (p.35) di Palermo, "la mafia torna in lista e l'ingenuità diventa furbizia", scrive. Massimo Franco su Corriere (p.17) sottolinea come l'irritazione nei confronti della Bce e dell'Ue stia facendo
il miracolo di ricompattare il centrodestra. "È vero, si tratta di una tregua che arriva a pochi giorni dal voto amministrativo di domani, e questo può renderla sospetta", scrive.
Miracolo a Roma, duecento netturbini guariti in una notte (Repubblica p.27, Tempo pima e p.22 e altri): uno su 4 all'Ama inidoneo al servizio esterno. Indaga la procura, l'azienda dispone i controlli e tanti decidono di tornare in strada.

ESTERI
Propaganda filo-russa. Gabrielli sul report: "Nessun dossieraggio" e pubblica le carte sulla propaganda dei filorussi (Repubblica p.14, e altri). "Campagna diffamatoria su un presunto dossieraggio. La diffusione del documento è gravissima, non resterà impunita. Pagato un prezzo altissimo, contrastiamo la minaccia ibrida ma non c'è nessun controllo su politici e giornalisti, ma le fake news non sono opinioni. Draghi? Non c'erano emergenze particolari da riferirgli". Gabrielli sceglie di presentarsi di fronte alla stampa per chiarire il senso del Bollettino sulla disinformazione.
Gli Usa guardano al voto italiano e temono la deriva pro Mosca (Repubblica p.15). Occhi sulle amministrative di domani per due motivi: come termometro della stabilità del governo Draghi, e come indicatore dell'affidabilità dell'Italia sull'Ucraina.
Intervista a Stefano Stefanini, rappresentante dell'Italia alla Nato su Messaggero (p.8): "Diamo le armi agli ucraini. L'espansionismo di Mosca va bloccato ai loro confini. Ora è chiaro che Putin non voleva "denazificare" ma aveva solo mire territoriali. Se anche decidesse di fermarsi adesso non ci sarebbe alcuna garanzia che si accontenti".
Ora Macron cambia i toni: "L'Ucraina deve vincere". Sì al piano Onu sul grano (Repubblica p.13). Dopo aver ripetuto più volte la necessità di non "umiliare" la Russia, Macron cambia tono. Ora auspica una chiara e netta vittoria dell'Ucraina. "Vogliamo che venga ripristinata l'integrità territoriale» dicono all'Eliseo.
Oligarchi salvati dagli interessi occidentali (Stampa p.12). Abramovich serviva per le trattative, Potanin al mercato dei computer. Tra favori e investimenti, i miliardari evitano le sanzioni Usa e Ue. Londra contro le condanne: "Brutalità di regime". Lavrov: "Sui prigionieri decide Donetsk" (Corriere p.4, e altri).
Per Odessa scudo missilistico norvegese (Corriere p.6, Messaggero p.8). Si rafforzano le difese della città con potenti razzi anti-nave. Ma sminare il porto resta arduo. La Russia è pronta a garantire corridoi commerciali nel Mar Nero, ha detto Sergei Lavrov, ma solo se Kiev sminerà le sue coste. Kiev: "Aiuto, stiamo perdendo, abbiamo finito le munizioni". I russi cambiano nome a Mariupol (Repubblica p.12, Stampa p.10). Bombardamenti sempre più intensi sulle province orientali del Paese.
L'Appello del sindaco per il suo Donbass: "Qui le armi sono 1 a 10 per i russi" (Corriere p.6). A Kramatorsk, nel mirino di Putin: "Ci difende il fiume". In uno dei centri più importanti dell'Est, mentre le truppe di Mosca avanzano, la richiesta è ancora una volta di inviare nuovi aiuti militari.

© riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento