Commentario del 30.05.2022

PRIME PAGINE
Europa spaccata sulle sanzioni (Stampa). Macelleria Mariupol (Stampa). Energia, accordo in Europa sul tetto del prezzo (Repubblica). Il consulente di Salvini svela: "Ecco il nostro piano di pace per Putin" (Repubblica). L'Europa apre sul tetto al gas (Corriere). Gas, sì al tetto del prezzo se c'è accordo nel G7 (Messaggero). Perché l'Ucraina sta perdendo e le armi a Kiev "aiutano" Putin (Fatto). L'Europa sbanda sul petrolio russo (QN). Gli hacker russi: "Guerra all'Italia" (Giornale). Ora a destra tutto congiura per Meloni (Stampa). Intervista a Tajani (Giornale): "Nessuna divisione Tutta Fi è con il Cavaliere".
Fisco, l'algoritmo anti-evasori (Messaggero). La riforma del Fisco salva cedolare affitti, flat tax e risparmio (Sole). Scandaloso reddito (Libero). Draghi resta senza spiaggia (Tempo).
Il dolore dei Biden alla Robb School, "Ma ora dovete fermare le armi" (Stampa). Biden a Uvalde: pronto a vietare le armi d'assalto (Repubblica).

ECONOMIA
Draghi incassa il primo sì sul tetto al prezzo del gas, "ma sul Recovery energetico la strada è in salita", riferiscono fonti vicine a lui. A Palazzo Chigi la sensazione ieri era di una partita ancora non chiusa ma molto complicata, soprattutto sul fronte del Recovery energetico. Il pacchetto di aiuti non è sufficiente per il governo italiano (Stampa p.2, Corriere p.6).
La ripartenza post-pandemia del turismo frenata dalla carenza di addetti (Stampa p.14, Messaggero p.8 e altri): ne manca il 40%, in sofferenza anche l'agricoltura e il commercio. E' caccia agli stagionali – titola Stampa - l'estate è arrivata e mancano barman, camerieri, aiuto cuochi, lavapiatti, receptionist e bagnini. Difficoltà per personale qualificato e non, e scatta la corsa contro il tempo. Libero (prima e p.7), torna ad attaccare il reddito di cittadinanza: "Scandaloso reddito" - titola - a Napoli nove percettori su dieci hanno rifiutato un'offerta di lavoro, preferiscono rimanere disoccupati e tenersi il sussidio. Repubblica (p.12) segnala: "Pochi soldi e bisogna andare al Nord", e i giovani rifiutano il posto fisso. Dalle Dogane ai ministeri, molti vincitori di concorso rinunciano e il governo si allarma in vista del Pnrr. Nei prossimi mesi i posti banditi saranno decine di migliaia, e sarebbe un problema se la tendenza a rifiutare i contratti si consolidasse.
E la crisi taglia 7mila bar, hotel e discoteche, evidenzia Sole (prima e p.5), sono quasi 2mila le aziende del comparto sparite dai registri delle Camere di commercio nel 2021. 7mila bar, 532 alberghi e 111 discoteche in meno rispetto all'inizio della pandemia. Intanto Tempo (prima e p.2) titola "Draghi resta senza spiaggia", balneari in rivolta, espongono cartelli vendesi con la scritta "Chiedere a SuperMario".
Le mappe di Ilvo Diamanti su Repubblica (p.17) rilevano che "l'Italia è un Paese 'diseguale', la differenza di reddito è la più intollerabile. Disabili, precari e donne le categorie più penalizzate, il divario aumenta al Sud". Secondo Demos, più di 3 italiani su 4 considerano gravi le diseguaglianze, in Italia, sul piano della distribuzione del reddito e della ricchezza.
Fisco, via all'algoritmo che stana gli evasori (Messaggero prima e p.9): dai conti correnti alle bollette, pronto il decreto per l'incrocio delle banche dati, entro fine anno 2,5 milioni di lettere
ai contribuenti per mettersi in regola. La riforma fiscale salva le tasse piatte su affitti, partite Iva e risparmio (Sole prima e p.3): l'accordo sulla delega, allontana lo spettro della "tassa piatta" unica.

POLITICA
Continua a far discutere l'idea di Salvini di recarsi a Mosca. Dopo le polemiche e il silenzio del suo partito, il leader leghista congela il viaggio. Nessuno nel Carroccio, neppure il responsabile degli Esteri, Fontana, sapeva della missione: ora la Lega isola il suo leader (Repubblica p.5). Da Giorgetti a Zaia, unanime lo stupore dei vertici verso le mosse del segretario. Anche i vescovi restano freddi, il presidente della Cei, Zuppi: "Iniziative unitarie o è solo retorica" (QN p.5 e altri). Per la Stampa (p.12), anche tra i suoi nessuno difende il segretario della Lega: "Ormai decide tutto da solo". E le tensioni aumentano sul ruolo assegnato da Salvini ad Antonio Capuano, consulente considerato un altro filorusso dopo Savoini e D'Amico (Messaggero p.7). Capuano, intervistato da Stampa (p.12-13) e tutti i quotidiani, spiega: "Salvini doveva andare a Mosca per sottoporre ai vertici del governo russo il piano che abbiamo elaborato, ritenuto meritevole da Mosca, ma il viaggio è stato congelato perché – spiega – c'è una pausa di riflessione. Questo viaggio poteva non essere capito e poi avrebbe esposto il partito e il Paese". L'ex ambasciatore e presidente dell'Ispi, Massolo a Libero (p.4): "Putin capisce solo il linguaggio della forza, al momento, non c'è spazio per una trattativa": Ma l'ex consigliere di Putin ed ex deputato di Russia Unita, Markov, al Corriere (p.15) dice: "Certe mosse negoziali spettano ai governi in carica. Ai Draghi, ai Macron. Ma se loro non ce la fanno a recepire le ragioni del nostro Paese, ben vengano i leader di partiti amici come Salvini. E se falliscono anche loro, toccherà poi agli scrittori, agli attori, ai cantanti, ai poeti. Il problema va risolto. Voi italiani avete già presentato un piano per un possibile compromesso. Ma qui da noi è stato fortemente criticato". Le mosse di Salvini imbarazzano gli alleati, con Tajani (Fi) che al Giornale (in prima e p.7) taglia corto: "Il viaggio riguarda lui, non credo di dover fare commenti. La linea contro l'invasione ma per la pace è di tutti noi. Dopo la guerra bisognerà evitare che la Russia diventi uno strumento della Cina". Tajani poi sminuisce sulle polemiche interne a Forza Italia: "Non esiste un caso Gelmini e tutto il partito si ritrova attorno alla linea di Berlusconi". La lettera di Berlusconi al Corriere (p.18) ribadisce l'unità del partito: "Nella grande manifestazione di Napoli questa Forza Italia si è stretta ancora una volta non tanto intorno alla mia persona, ma intorno alla nostra linea chiara e responsabile. Naturalmente in un grande partito liberale possono esistere divergenze di opinione su singoli aspetti".

ESTERI
In apertura sul Corriere (p.2-3), la visita di Zelensky a Kharkiv: "Fiero di voi soldati". Per la prima volta dall'inizio del conflitto, il presidente ucraino lascia la capitale. E rimuove il capo della sicurezza della seconda città del Paese: "Situazione incredibilmente difficile".
Dopo aver ottenuto successi nel Donbass, Mosca riallargherà l'offensiva. L'Armata avanza e assedia Severodonetsk, ma la conquista di ogni centimetro di territorio ha un prezzo alto in termini di uomini e mezzi. Lavrov: "Le regioni dell'Est sono una priorità assoluta". Oltre a riportare la visita di Zelensky al fronte sotto le bombe, il Messaggero (p.4) sottolinea i tentativi di Erdogan di mediare. Ankara riprende il filo dei negoziati: oggi contatti con il leader ucraino e Putin. Intanto i ceceni annunciano: "Presa Severodonetsk". Kadyrov proclama la conquista della città nel Lugansk, ma Kiev smentisce (Stampa p.6). A Kiev arrivate una valanga di forniture, ma scarseggiano volontari e training. Gli ucraini stanno ricevendo tonnellate di materiale bellico da Paesi diversi e c'è un problema di operatività e compatibilità. Chi si è unito all'esercito non si aspettava una guerra così dura, racconta il Corriere (p.8). Il Giornale (p.3) si sofferma invece sul tema della cybersicurezza e parla di controffensiva russa. Gli hacker di Mosca minacciano l'Italia: "Colpo irreparabile". Il collettivo Killnet lancia un avvertimento: "Attacco ai servizi pubblici il 30 maggio". Polizia postale e Agenzia cybersicurezza si preparano alzando il livello delle difese.
Intanto arriva il primo passo della Ue sul tetto al prezzo del gas, ma è stallo sul petrolio (Messaggero p.2-3 e tutti). Sul greggio nuovo veto ungherese, Berlino parla di "unità europea in pericolo". Sul metano "cap" da condividere con i Paesi partner di Bruxelles. Si rafforza l'asse tra Draghi e Macron che chiedono un Recovery di guerra. Al vertice il premier italiano e il leader francese proporranno un nuovo fondo Ue. Cauta soddisfazione per il tetto al prezzo del metano e parlano di "intesa ancora da costruire". Secondo Repubblica (p.3) lo scontro con Berlino frena il sesto pacchetto di sanzioni. L'Ungheria aveva chiesto di non bloccare gli oleodotti, unica fonte di greggio. Ma quei tubi vanno in Germania, un "vantaggio" che ha irritato i partner europei. Anche Stampa (p.2-3) sottolinea lo stallo a Bruxelles sull'embargo al petrolio, tanto che il summit rischia di essere un flop.
"Putin sblocchi i porti ucraini", sul grano pressing finale della Ue (Repubblica p.4). Oggi al vertice europeo si discuterà anche di questo tema, con lo sminamento delle acque davanti ad Odessa. In alternativa cereali trasportati sui treni.

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