Commentaeio del 23.05.2022

PRIME PAGINE
Bombe e tank, la morsa di Putin sul Donbass (Corriere). La Ue in aiuto degli Stati: altri 12 mesi senza sanzioni (Messaggero). I duri di Kiev contro i negoziati, Morawiecki: Putin come Hitler (Repubblica). Draghi all'Ue: rispetteremo gli impegni (Stampa). Severodonetsk, la nuova Mariupol (Stampa). L'Europa molla Kiev ma ci tassa la casa (Giornale). La pacchia è finita (Tempo). Ultimatum Ue. Ma i partiti litigano (QN). La guerra rende l'Italia più povera ma la Ue ci chiede di alzare le tasse (Libero).
Salvini vuole tassarci. Il Ministro Brunetta: andremo avanti su catasto e fisco (Repubblica).
I Caf senza fondi "Dichiarazioni Isee a pagamento" (Messaggero). Oggi il 730 è online: corsa contro il tempo per i rimborsi a luglio (Sole).
"Votate i referendum o addio giustizia" (Libero).  
Il ricordo della strage di Capaci su (Stampa e altri). I tasselli mancanti di Capaci (Stampa). Cosa ci insegna Falcone (Corriere Il ricordo di Capaci, Maria Falcone: no ai candidati opachi (Repubblica). La svolta su Capaci: si indaga sulla pista nera e Delle Chiaie (Fatto).
Il Milan dei giovani si prende lo scudetto (Stampa, Corriere e tutti).

ECONOMIA
Il monito della Ue all'Italia su tutti. Pnrr, la Lega di nuovo contro l'Europa, "Basta richiami, l'Italia fa da sé, siamo in grado di governarci da soli" (Repubblica prima e p.2 e tutti). Salvini respinge le raccomandazioni della Ue su fisco e riforme, taglio dell'Irpef e tasse sul lavoro: "Chi ci chiede di tassare la casa ci attacca". L'esecutivo: "Falsità pericolose". E nel frattempo, è polemica anche con Timmermans che, su Rai3, parla degli "amici di Putin anche in Italia" e si capisce che allude proprio a Salvini. In merito all'invito della Commissione Ue, di tagliare la spesa per contenere deficit e debito pubblico, il Ministro Brunetta intervistato da Repubblica (p.3), dice: "Altro che nuovi scostamenti di Bilancio, non ne abbiamo bisogno e, in ogni caso, solo in accordo con l'Ue. Come non abbiamo bisogno di tagliare la spesa pubblica, ma solo di renderla efficiente, i soldi ci sono". Infine sul Pnrr aggiunge: "Non siamo indietro, la prossima scadenza del 30 giugno non ci spaventa, saremo in linea con il cronoprogramma". Palazzo Chigi e l'allarme Ue: "Molte riforme saranno approvate assieme" (Stampa p.2). Mentre Libero (prima e p.2) critica: la guerra rende l'Italia più povera ma la Ue ci chiede di alzare le tasse. QN (prima) parla di ultimatum Ue, ma i partiti litigano. Il sottosegretario all'economia, Freni al Messaggero (p.2) dice: "Non servono lezioni da Bruxelles, faremo tutto ciò che serve al Paes: il catasto non si tocca e sulla concorrenza, mediazione vicina".
Intanto l'accordo di maggioranza sulla Concorrenza è più vicino, ma il tempo è agli sgoccioli, entro domani va siglata l'intesa, e le spinte contrastanti all'interno di Lega e FI non lasciano sereno Draghi né le forze di centrosinistra, il Ministro Patuanelli: "L'escalation può essere fatale all'Italia, ci lascino lavorare" (Stampa p.2). E ancora Stampa (p.3) parla di "Ritardi del Recovery", a poco meno di 40 giorni dalla nuova scadenza, solamente il 15,5% degli impegni previsti dal Pnrr entro il primo semestre 2022, poco più di 1 su 6, è già stato assolto, un altro 29,3% è "in dirittura d'arrivo", mentre la quota più ampia (55%), è ancora da completare.
Rinnovabili, Italia bloccata (Stampa p.20): l'Europa spinge sulla svolta green per l'energia
ma per il via libera agli impianti, servono 5 anni, le imprese: "basta il no di un Comune e salta tutto". Troppi gli ostacoli, sentir parlare di tempistica fa venire l'orticaria a chi in impianti green
ci investe davvero e va a sbattere contro la burocrazia o contro il sindaco di un comune di montagna contrario.

POLITICA
Prosegue la bufera dentro Forza Italia. Le frasi di Berlusconi su Putin, la rivalità con la Lega e l'ipotesi Calenda fanno scoppiare il caso nel partito, con la Stampa (p.14) che parla di "Vietnam Forza Italia". Le posizioni di Berlusconi in merito alla questione ucraina, hanno fatto scattare la rivolta dell'ala governista del partito e, in particolare, della ministra Gelmini. In difesa del Cavaliere corre Salvini: "Prima di criticarlo ci penserei 5 minuti" (Tempo p.4, Repubblica p.10 e altri quotidiani). Il Messaggero (p.5) parla di Opa del leader leghista su Forza Italia. Ma la Gelmini non ci sta: "Salvini rispetti Forza Italia, non è ancora il suo partito". Mentre la Gelmini litiga con Salvini, arriva lo sfogo di Berlusconi: "Accuse pretestuose e modi incomprensibili" (Giornale p.8). L'ex ministra di Fi, Prestigiacomo, a Repubblica (p.11) si rivolge a Gelmini: "Sbaglia, deve occuparsi del governo, non del partito. Ma sono convinto che Mariastella potrà chiarire al più presto con Berlusconi". Nel frattempo dall'Ucraina, il capo delegazione di Forza Italia, Matteo Perego di Cremnago, al Giornale (p.8) assicura: "Le parole di Berlusconi sono quelle di un uomo di pace che sa benissimo quali possono essere le implicazioni di questo conflitto e quindi è preoccupato di quali saranno le conseguenze ma non c'è nessunissima ambiguità in Forza Italia".
Situazione di tensione anche nel M5S, dove si registrano le divisioni tra Contiani e ribelli (Corriere p.14): anche alcuni big, come Giarrusso e Spadafora, criticano il "deficit politico" del leader 5S. Secondo fonti vicine al vertice però, il loro obiettivo è indebolire il Movimento per motivi personali. Secondo Repubblica (p.12) il M5S, alle prese con il duello con Draghi e con il rischio flop nel voto locale, a giugno potrebbe implodere: oltre alla questione delle armi all'Ucraina, la "linea rossa" dei grillini è il termovalorizzatore di Roma. Se il governo dovesse porre la fiducia sul dl, resta da capire se il Movimento deciderà di mettersi fuori dalla maggioranza. Il Fatto (in prima e p.3) scrive: Draghi vuole imporre l'inceneritore, Grillo allude alla crisi.

ESTERI
Avanzata russa nel Donbass e paura degli ucraini. Severodonetsk tagliata fuori: "Sarà la prossima Mariupol" (Corriere p.2-3, e altri). Putin mette in campo le armi più moderne per contrastare le forniture Usa, distrutti i ponti. Zelensky: "Un inferno, perdiamo 100 uomini al giorno" e per resistere implora dagli Usa, i lanciarazzi a lunga gittata ma l'America, per ora, li nega.
"Ucraina nell'Ue, ci vorranno 20 anni". Macron e Scholz gelano Kiev (Repubblica p.8, e altri). Il cancelliere: "Prima i Balcani". Il ministro Beaune gela le speranze di Zelensky: "Dire che l'Ucraina entrerà a far parte dell'Ue tra sei mesi, o un anno o due, è mentire, probabilmente ci vorranno tra 15 e 20 anni".
Il capo delle spie e i duri di Kiev: "Non cederemo territori a Mosca. "o alla tregua se prima i russi non si ritirano" (Repubblica p.6, Stampa p.10). Budanov e Podolyak contro la spaccatura del Paese. Zelensky più sfumato: punta prima ad aprire il negoziato sul cessate il fuoco, però gestisce diversamente le priorità ed è pronto, come ha detto a Porta a Porta, ad "accantonare il tema Crimea" pur di aiutare il dialogo. Il presidente è dunque più aperto al negoziato.
Su Repubblica (p.8), l'intervista alla vice ministra degli Esteri ucraina, Dzhaparova: "Vi stiamo difendendo da Putin, l'Unione ci accolga subito" (Repubblica p.8). "Abbiamo sottoscritto l'accordo di associazione nel 2014, e completato decine di riforme. A fine giugno ci sarà l'esame del Consiglio europeo: L'adesione alla Ue sarà un combustibile: la guerra non si fa solo sul campo, ma anche nello spirito".
Lindner: "No a un Recovery fund per ricostruire l'Ucraina". La Germania torna alla linea del rigore (Repubblica p.2, e tutti). La Germania riassume la faccia feroce della custode europea dell'austerità. Il ministro delle Finanze è contro l'idea di un'"emissione comune del debito". Una posizione non isolata dentro l'Ue ha chiarito che anche se la Commissione allungherà di un anno la sospensione del Patto di stabilità, ciò non dovrebbe indurre i partner a deviare da un sentiero di ritorno del deficit al di sotto della soglia del 3% e del debito entro il 60% del Pil.
Mare Nero e grano di Odessa prigioniero dei russi: "Armateci per liberarlo". L'Italia tratta con Sofia e Ankara per sbloccare l'accesso ai porti (Repubblica p.9, Corriere p.6). Il blocco provoca una crisi alimentare globale. Il tema sarà al centro del G7 di fine giugno in Germania. Oggi Draghi ne parlerà con il premier bulgaro Petkov.
La via del grano è interrotta. Su Corriere (p.7), la guerra ha acuito la crisi, raccolti in pericolo. Il 98% dei cereali ucraini che in tempo di pace vengono raccolti nei 1.200 super silos d'acciaio alti 30 metri che punteggiano il Paese, devono passare per il grande terminal di Odessa per tenere in vita 400 milioni di persone nel mondo.

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