Commentario del 17.05.2022

PRIME PAGINE
Fuori i feriti da Azovstal, Zelensky: salveremo tutti (Stampa). Mariupol, l'ordine di uscire (Corriere). Azvostal ultimo atto. Le truppe di Kiev riconquistano il confine con la Russia (Repubblica). Gli Azov fuori dall'acciaieria (Messaggero). Il comandante del battaglione Azov: "Obbediamo all'ordine di lasciare Mariupol" (Sole).  Pagliacciata sanzioni (Giornale). Gas in rubli e petrolio: l'Ue di Scherzi a parte (Fatto). Prove di dialogo possibile (Avvenire). Il fronte sardo (Manifesto). L'alleanza dei sabotatori (Tempo). Perfino i magistrati scaricano i magistrati (Libero). Blindati e cannoni a scatola chiusa, il parlamento costretto ad arrendersi agli abusi di Draghi (Notizia). Intervista a Linder (Corriere): "Sì al sequestro di beni russi. Il gas? Ci serve per le aziende".
Piano Ue: obbligo fotovoltaico, pannelli solari su tutti gli edifici (Messaggero). Europa (e Italia), crescita rivista al ribasso, gelata Covid sulla Cina: vendite a -11% (Sole). Pane e bollette, ecco quanto pagheremo (QN).
Covid. Norme italiane rebus per il mondo: Hanno le mascherine nel cervello (Verità).

ECONOMIA
Pil, l'Europa taglia le stime, la crescita si ferma al 2,7%, rialzo dei prezzi al 6,1%, il commissario Gentiloni avvisa: "I rischi di un'ulteriore frenata restano alti, senza il gas russo, l'Ue rischia di andare in recessione – e aggiunge - Roma usi il Pnrr, lo scostamento di bilancio sarebbe un azzardo". La crescita rallenta dunque e corre l'inflazione, il conflitto taglia il Pil, l'Italia dimezza al 2,4% (Messaggero p.4). È l'effetto sull'economia europea della guerra in Ucraina scatenata dalla Russia e delle sanzioni che ne sono seguite (Corriere p.6, Stampa p.11 e tutti). Europa (e Italia), crescita rivista al ribasso, gelata Covid sulla Cina: vendite a -11% (Sole prima e p.2-3), Italia ultima
nel recupero livelli pre Covid. L'Europa taglia il Pil all'Italia (Tempo prima), la guerra in Ucraina fa male: a tutti. E l'economia italiana paga dazio.
L'Europa converte il Pnrr per l'autarchia energetica (Repubblica p.6 e altri), quasi 300 miliardi per abbandonare, in pochi anni, la dipendenza dal gas russo. Per convertirsi alle rinnovabili, ma anche per individuare altre riserve di energia fossile. E' il Piano europeo "RepowerEu" che sarà presentato domani dalla Commissione Ue. "La crisi energetica creerà 150mila posti di lavoro", parola di Rasizza, presidente Assosomm (Giornale p.3): "servono figure professionali specializzate,
non solo nel settore delle rinnovabili, ma anche nelle attività correlate – dice - ma è ora che
si smetta di procedere per bonus e sussidi". Antonio Tajani (Fi) al Giornale (p.4) dice: "Serve un altro Recovery Fund per la guerra, stop al Patto di Stabilità pure nel 2023".
Pannelli solari in tutti gli edifici di nuova costruzione e obbligo per quelli pubblici entro il
2025, autorizzazioni al massimo, entro tre mesi. Nel nuovo pacchetto europeo per l'energia, arrivano semplificazioni per le rinnovabili, soprattutto sul solare (Messaggero p.5).
Ferraris, ad delle Ferrovie, parla al Corriere (prima e p.35) e promette: "investiremo190 miliardi
su infrastrutture e tecnologie, la sfida è modernizzare il Paese, servono certezze sulla esecuzione delle opere, e le regole siano trasparenti". Ferrovie, piano da 190 miliardi (Stampa p.24, Repubblica p.31 e tutti), previste 40 mila assunzioni nei prossimi dieci anni, dagli investimenti per green, tech e Alta Velocità, wi-fi su tutti i 17 mila chilometri della rete nazionale. La società produrrà in casa il 40% dell'elettricità.
L'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, intervistato da Stampa (p.10): "L'Italia va, ma senza gas russo è recessione, l'inflazione non è una fiammata, bene che l'era dei tassi negativi sia finita, è ora di agire sugli stipendi - indubbiamente ci sarà un rallentamento ma sono convinto che rimarremo con una crescita che, rispetto al passato, è al di sopra del potenziale del nostro Paese".

POLITICA
Armi all'Ucraina, Draghi spezza l'asse tra Conte e Salvini (Stampa p.12 e tutti). Nell'incontro a Palazzo Chigi, il leader del Carroccio non ha chiesto voti sull'invio di armi e su come debba comportarsi il governo sulla guerra in Ucraina. Da Salvini sono arrivate rassicurazioni che Draghi ha apprezzato. "Abbiamo parlato finalmente di come arrivare al cessate il fuoco" ha commentato Salvini. "Draghi convince Salvini, Conte isolato sulla guerra" titola il Messaggero (p.8). Anche se il Corriere (p.10) evidenzia come, dopo il chiarimento, Salvini sia tornato ad insistere per lo stop all'invio di armi. Sorgi sulla Stampa (p.12) scrive: più il Movimento 5 stelle di Conte diventa una pentola in ebollizione da cui può scaturire una crisi, e più Salvini alterna pressioni su Draghi e prove di responsabilità, per dimostrare che l'obiettivo della Lega non è buttare giù il governo, ma trovare soluzioni condivise. Il senatore leghista, Siri alla Stampa (p.12-13) spiega: "Stiamo dicendo di mettere al centro la pace e abbassare i toni. Bisogna tenere conto delle forze in campo e non mostrare i muscoli. Bisogna far funzionare il cervello. Il che non significa avallare l'invasione dell'Ucraina". Tra le voci sulla guerra si alza a sorpresa anche quella di Berlusconi, che giustifica Putin e attacca sugli aiuti militari, sostenendo che con l'invio di armi anche noi siamo in guerra (Corriere p.13 e altri). Il leader di Fi critica Biden e Stoltenberg: "Non ci sono più leader, perciò Mosca non si siede a un tavolo". Ieri intanto è scoppiata la bufera per un post sul blog di Beppe Grillo che accusa l'Italia di essere "vassalla" di Usa e Nato: anche Conte si è smarcato dalle posizioni espresse, in un articolo a firma dell'ex ambasciatore Cardilli, sul sito del fondatore del Movimento (Stampa p.15 e altri). Il dem Romano a Repubblica (p.14-15): "Tesi ridicole, basta con le ambiguità. La si può pensare diversamente sulla fornitura di armi, su come sostenere il governo di Kiev, ma non sull'Unione europea e la comunità euroatlantica". E ora il Pd lancia l'ultimatum a Conte: "Se cade il governo, addio alleanza" (Stampa p.15). Secondo Repubblica (p.15) i gruppi grillini sono in allarme per l'incubo "tutti a casa": con la riforma costituzionale che ha ridotto il numero dei parlamentari e il calo dei consensi, 8 onorevoli grillini su 10 non saranno rieletti, anche per questo l'ipotesi di elezioni anticipate fa ancora più paura al M5S.
Nel frattempo l'Aula "diserta" il dl Ucraina bis: tanti assenti frenano il decreto, tensione nella maggioranza (Corriere p.10 e tutti). Alla Camera manca più volte il numero legale sul voto della pregiudiziale di costituzionalità al decreto varato dal governo per contrastare gli effetti della crisi.

ESTERI
In primo piano su tutti, la tregua tra Azov e Mosca: "Ok all'evacuazione". Fuori i primi 264 soldati (Messaggero 2-3 e tutti). Il comandante: "Abbiamo resistito, speriamo nel sostegno del popolo". I feriti (53) ricoverati a Donetsk, gli altri scambiati con i prigionieri russi. Ma per i combattenti, la vita resta in bilico perché verranno scambiati o portati in Turchia. Per Putin sono "nazisti e criminali", ma li potrebbe usare per recuperare dei russi. Lo scenario peggiore per loro è un trattamento da terroristi e non da prigionieri di guerra. Secondo Repubblica (p.2-3) intanto, le forze di Kiev liberano il confine, crescono anche i disertori tra i russi. Dopo 80 giorni di guerra, Zelensky riprende la frontiera dalla quale entrarono gli invasori. Anche Kharkiv, come la capitale, non è stata conquistata.
E si continua a dibattere sull'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, con la Turchia che ora alza il prezzo (Corriere p.4-5 e tutti). La premier di Stoccolma, Magdalena Andersson: "cambio storico per la nostra politica di sicurezza". Il leader turco ribadisce il suo no: le delegazioni dei due Paesi non si disturbino per venire ad Ankara, fa sapere. Putin dal canto suo, ammorbidisce i toni, ma avverte gli Stati Uniti. Il presidente russo: "nessun problema con questi Stati, ma reagiremo se l'infrastruttura dell'Alleanza verrà estesa". E denuncia l'uso "aggressivo" dell'allargamento.
Problemi anche sul fronte delle sanzioni, in particolare sul petrolio. Per Repubblica (p.6) la Ue è in panne, Orban fa saltare il blocco. Budapest chiede 15 miliardi, contro i due offerti dalla Commissione, discussione rimandata ancora al vertice del 30. Kiev: "Siamo increduli". Bruxelles chiarisce sul pagamento in rubli: alle società basterà una autocertificazione. Per la Stampa (p.11) la guerra dimezza la crescita: l'Ue apre sui conti in rubli e litiga sul patto di Stabilità. Il ministro delle finanze tedesco, Lindner: "Meno debito per ridurre l'inflazione, ma dico no al tetto sul gas". Poi spiega: "aperto all'idea di sequestrare le riserve ufficiali di Putin per finanziare la ricostruzione ucraina, ma evitiamo una globalizzazione divisa in blocchi politici".
Repubblica (p.10) racconta intanto della grande crisi della Cina: sempre più persone pronte a fuggire all'estero. Crescita in calo e rigore anti-Covid: scricchiola il patto non scritto Partito-popolazione. Aria di proteste all'Università Beida, l'ateneo dal quale partì il movimento di Tiananmen.
Stampa (p.21) si concentra invece sulla Francia dove arriva una donna premier. Borne: dedico la nomina alle bambine. Sessantuno anni, è stata ministra dei Trasporti, dell'Ecologia e del Lavoro. Macron l'ha incaricata subito di formare il nuovo governo.

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