Commentario del 02.06.2019

IN PRIMA PAGINA
Il governo sfida l'Ue sul debito (QN). Bruxelles boccia la lettera di Tria, si va verso la procedura d'infrazione (Repubblica). Il ministro Tria al Corriere: "Ora con la Ue è più dura". Manovra, si parte da 12 mld: taglia a spesa, sconti fiscali e welfare (Sole).
Governo, crisi dietro l'angolo (Messaggero). Aut-aut di Conte a Lega e M5S: avanti solo se c'è chiarezza (Sole). Il premier avverte Salvini: "Basta blitz solitari, ora lavoriamo insieme" (Stampa). Festa della Repubblica, l'altolà di Mattarella: "Democrazia incompatibile con chi cerca nemici" (Messaggero). Pugno duro del Quirinale (Repubblica). "Doppia coppia" titola QN: Salvini e Di Maio con le fidanzate, disgelo alla festa del Quirinale. Per Libero "Mattarella ha l'acqua alla gola": Conte è cotto e i conti non tornano, il Quirinale sonda i partiti sulla sorte del traballante governo. "Prima l'Italia", Salvini fa testare il nuovo listone in caso di elezioni (Verità). Ma, secondo il sondaggio di Noto sul QN, un italiano su due è contrario al voto anticipato. Gentiloni alla Stampa: "Italia isolata nell'Ue, è molto umiliante".
Bufera sul Csm: si è dimesso il giudice indagato (Corriere). Resa dei conti, ora il Csm rischia lo scioglimento (Repubblica). Plenum straordinario e nuove regole (Messaggero). Mattarella al Csm il 4, ecco i debitori smemorati di Palamara (Fatto).
Calcio, Champions League al Liverpool, Klopp batte il Tottenham 2-0 (su tutti).

ECONOMIA
Polemiche nell'esecutivo per la fuga di notizie sul testo della lettera di risposta del governo alla Ue sulla situazione dei conti: diffuso venerdì pomeriggio, non era nella versione finale. Era una bozza di lavoro annotata a mano dal ministro, un testo ad uso interno per arrivare a un messaggio che rassicurasse il più possibile Bruxelles. "Danni al negoziato con la Ue" dice in un'intervista al Corriere (in prima e p.2-3) il ministro Tria. Lega convinta che la fuga di notizie sia colpa del M5S. Nel governo è caccia al colpevole. "Abbiamo depositato una denuncia alla Procura della Repubblica e avviato un'indagine interna". Poi il titolare del Mef smentisce le accuse di giocare di sponda con la Lega: "Io più vicino al Carroccio? Con il premier ci eravamo detti che io avrei contattato soprattutto la Lega sui conenuti della risposta da mandare a Bruxelles, mentre Conte doveva contattare i 5S". Infine, nel merito dei conti, Tria spiega: "Il deficit sarà più basso delle nostre previsioni e significativamente sotto quanto dice Bruxelles, anche perchè per i primi due anni, almeno, il tiraggio di quota 100 e reddito di cittadinaza sarà inferiore a quanto messo in bilancio, perciò in quell'area ci sono più risorse di quanto richiesto dalle domande presentate dai cittadini"
"La lettera non basta, ora l'Italia va verso la procedura sul debito" sostiene Repubblica (p.6). Bruxelles, fredda sugli impegni di Tria, si prepara a chiedere la correzione dei conti. Ma i contatti con Roma proseguono. Mercoledì raccomandazioni Ue su Roma, mancano 11 mld (Stampa p.6).
Sul merito della manovra mentre Salvini sfida Bruxelles: «Vedremo chi ha la testa più dura» (Corriere p.2), mentre spunta un condono anche per le imprese: «Vale 15 miliardi». Il piano spinto dalla Lega (Corriere p.4). "Da tagli, welfare e sconti fiscali, dote di 12 miliardi per la manovra" fa sapere il Sole. Tecnici al lavoro per individuare le coperture. Fra i nodi da sciogliere gli 80 euro, più avanti la partita sulla flessibilità Ue. Ma intanto "saltano gli obiettivi di spesa per i ministeri. Nessuna traccia del decreto che avrebbe dovuto varare il premier su proposta Mef" (Sole p.3) proprio mentre il Messaggero (p.4) segnala "l'obiettivo minimo fissato a 4 miliardi per la spending review. L'economista Luigi Zingales, alla Stampa (p.6), avverte: "Stiamo giocando col fuoco. Il problema è la crescita e non certo il disavanzo".
La Cgia di Mestre punta il dito sul debito della Pa che, seppur ridotto di quattro mld, resta troppo alto: "Ancora troppi i 53 mld" (Corriere p.32). "Il welfare sta cambiando ma contro la Costituzione. Il taglio dell'indicizzazione delle pensioni a rischio illegittimità se si prolunga troppo nel tempo" dice al Giornale l'economista Roberto Pessi. E il leader della Cgil Landini arringa gli anziani in piazza: "Pronti allo sciopero generale" (Giornale p.2)

POLITICA
Il richiamo di Mattarella alle celebrazioni per la Festa della Repubblica. "Chi cerca sempre nemici non è compatibile con libertà e democrazia. Serve una riflessione sul significato profondo del pubblico servire" (su tutti). Il Colle vuol salvare i conti. Se si vota, sarà a settembre. Il capo dello Stato vuole mettere al riparo la manovra e evitare rotture con l'Ue (Repubblica p.3).
Intanto Conte prova a uscire dal bunker: siano tutti responsabili, a partire dai due vicepremier. Il capo del governo prepara il messaggio al Paese (Corriere p.2). Dubbioso sull'addio, Conte avvisa la Lega: "Basta con i blitz". L'ira del capo del governo per l'emendamento leghista sugli appalti. E scherza: vado al G20 in Giappone da premier? Sarebbe una notizia (Stampa p.5). Niente vertice, Conte domani parla "al buio (Fatto p.4). Salvini: Conte deve anticiparmi cosa dirà domani (Repubblica p.2). Salvini: avanti al 90% (Stampa p.4). Il Giornale (p.4) intervista Giulio Sapelli: "La Lega mente sulla nuova Europa. Ha vinto il partito dell'austerità. Andrà peggio di prima, ci sarà il culto dell'assenza del debito. Carroccio senza diplomazia e i 5s non contano nulla".
L'ultima tentazione di Salvini: il voto se arriva la condanna Ue. In caso di procedura, il leader leghista valuta di lanciare la campagna anti-austerity per la flat tax (Messaggero p.5). Idea Salvini: alle urne con "Prima l'Italia". Sondaggi alla mano, il leghista valuta gli scenari per le elezioni anticipate: in tandem con la Meloni avrebbe la maggioranza sia alla Camera sia al Senato. Ma c'è anche l'opzione di un listone in stile Trump aperto ai forzisti orientati sul sovranismo (Verita p.3).
Ma il sondaggio di Noto sul QN (in prima e p.3) dice che "Un italiano su due vuole che il governo vada avanti". No al voto anticipato, ma richiesta di interventi urgenti sul lavoro. La somma dei consensi alla 'strana coppia gialloverde continua a essere salda al 50%.
Intanto alla parata del 2 giugno la protesta dei generali potrebbe allargarsi e la Difesa è in imbarazzo. Lo Stato Maggiore sulla assenza annunciata da tre dei suoi ex capi: «Posizioni personali» (Corriere p.4). Tutti contro Trenta. Anche lo Stato maggiore della Difesa si è schierato. In ballo: la riforma delle valutazioni interne, sindacati militari e i miliardi degli F-35 (Fatto p.2). E scoppia il caso Meloni: esclusa dalla manifestazione. La leader Fdi attacca la Trenta: «Confonde le simpatie politiche col ruolo ». Il ministero: invitata, non in tribuna (Giornale p.7).
L'ex premier Paolo Gentiloni è preoccupato e alla Stampa dice: "Governo sull'orlo di una crisi di nervi, può cadere in poche settimane. Italia isolata in Europa, è umiliante. L'Unione ha molti nodi da sciogliere ma fuori dall'Ue c'è solo il tradimento degli interessi degli italiani. In 70 anni mai così soli. Siamo assenti dalle scelte politiche che Bruxelles farà nei prossimi anni".
Csm nel caos, via la toga sotto accusa. Scontro sugli altri giudici coinvolti. Spina si dimette (su tutti). L'organo di autogoverno chiede le intercettazioni degli incontri con Lotti e Ferri. «Urge un confronto per riaffermare la funzione del Csm a tutela della intera magistratura» (Corriere p.6). Resa dei conti nel Csm e spunta l'ipotesi scioglimento. Il timore che altri membri siano coinvolti.
Il caso Palamara-Lotti preoccupa il Capo dello Stato, possibile azzeramento del voto sul dopo Pignatone (Fatto p.8). La corrente Unicost scarica gli indagati: «Ci costituiremo parte civile». Palamara si autosospende dall'Anm (Messaggero p.6). Martedì convocato il plenum (Repubblica p.11). Preoccupazione dal Quirinale in giù per quello che potrebbe ancora emergere. Il vicepremier Salvini: "La riforma della giustizia è una emergenza" (Stampa p.10). "Bonafede o malafede?" si chiede retoricamente Carioti su Libero (in prima e p.5). Il Guardasigilli travolto dalle liti tra giudici. Il ministro è appiattito sulle toghe. E ora che tra loro è esplosa la faida, dimostra di non avere l'autorità per farsi ascoltare .

ESTERI
Dazi, linea dura di Trump anche con l'India. "Basta con le agevolazioni commerciali". Dal 5 giugno stop alle relazioni privilegiate con Mumbai. Gli Usa lamentano: scarso accesso ai loro mercati (Stampa p.14). Scattano le contromisure cinesi, Pechino fa partire le sue tariffe. Il business americano contesta la decisione sul Messico (Sole p.5). Il presidente messicano Obrador: "Da noi ogni sforzo per fermare i migranti" (Repubblica p.26). Olimpio sul Corriere (p.30): "Sullo sfondo del conflitto Messico-Usa, la narco-guerra, con i cartelli coinvolti nel racket di esseri umani e risoluti nello spedire tonnellate di droga ad un mercato statunitense vorace e insaziabile.
Intanto Trump annuncia un'altra corsa alla Casa Bianca (Repubblica p.13), vola a Londra e "benedice" Boris Johnson: «Sarebbe perfetto come premier» (Messaggero p.11). Ospite ingombrante tra gaffe e proteste. Domani al via alla visita con il ricevimento dalla regina. Tensioni con la principessa Meghan: "Non sapevo che fosse cattiva". Lei: "Trump è divisivo e misogino: io non avrei mai voluto vivere nel mondo dipinto da lui" (Stampa p.8). E in patria ennesimo giorno di ordinaria follia dell'America armata: Virginia Beach, impiegato spara negli uffici comunali uccidendo 12 colleghi (su tutti). Il lato più oscuro dell'America: 150 stragi da inizio anno. Nonostante le crescenti proteste, il culto delle armi nel Paese resta forte (Repubblica p.13).
Ue, Macron e Merkel protagonisti del duello sui nuovi equilibri Ue: prossime tre settimane decisive, ma non è chiaro come l'Italia voglia giocare le proprie carte, scrive Molinari sulla Stampa (in prima e p.17). Romano sul Corriere (p.11) spiega come l'Europa non possa tollerare che il dollaro governi il mondo. Fra gli obiettivi che la Ue dovrebbe proporsi nei prossimi anni vi è quello di una politica valutaria corrispondente ai suoi interessi e alle sue ambizioni.
Tienanmen 30 anni fa su tutti i giornali. "La Cina cancella la memoria" (Messaggero p.13): ancora un tabù il massacro del 3-4 giugno '89. I cinquanta giorni che cambiarono la Cina (Stampa p.2).

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