Commentario del 16.06.2019

IN PRIMA PAGINA
Giustizia, nuove crepe nel governo (Messaggero). Bonafede annuncia  "tempi più stretti ai pm". Sulle intercettazioni il "bavaglio della Lega" (Fatto). Csm, in difesa del Colle lo scudo di 5S e Lega (Stampa). Le carte dell'inchiesta: guerre tra magistrati su poltrone e inchieste (Corriere). Bugie e furbate sul caso Csm: ora taroccano pure la Consip (Fatto). Libero parla di "caccia alle streghe togate". Sondaggio sul QN: solo uno su dieci sa cos'è il Csm.
L'Europa batte cassa, governo nel caso: non ci sono più soldi (Giornale). Il piano del governo contro la multa Ue: ridurre il deficit usando i risparmi del Reddito e di quota 100 (Repubblica). Al Corriere parla il vice presidente Bce, De Guindos: "L'Italia ci aiuti a fidarci di lei su euro e debito". Domani il tax day: dall'Imu alla Tasi, la stangata fiscale costa 33 mld (QN). Inps shock: in 20 anni spesa raddoppiata per le pensioni (Sole).
Migranti, polemica Italia-Germania: trucco tedesco, migranti sedati e spediti in Italia (Repubblica).
Esteri, Moody's declassa la Turchia a livello "junk" (Sole).
Su tutti l'addio al maestro Zeffirelli, l'esteta ribelle (Repubblica e tutti).

ECONOMIA
"In Italia il principale problema è la crescita molto bassa, dovuta al livello estremamente alto di debito pubblico e a causa di un problema di riforme strutturali" così il vicepresidente della Bce, De Guindos, intervistato da Fubini sul Corriere (in prima e p.9). "Ma ci sono anche elementi positivi – prosegue -: l'Italia ha un surplus di partite correnti negli scambi con il resto del mondo, una posizione finanziaria netta sull'estero buona: questo riduce la vulnerabilità dell'economia". Poi De Guindos evidenzia il tema della fiducia e dei rapporti tra il governo italiano e Bruxelles: "E' molto difficile fare passi avanti se non si riesce a costruire fiducia. Credo che l'idea di discutere di mini-Bot in questa fase sia srara un errore, soprattutto perchè distrugge la fiducia". Intanto, prosegue la trattativa con l'Ue per evitare la procedura d'infrazione. Stretta del Tesoro sul deficit 2019-2020: nuove clausole e più risparmi, così il Mef proverà a evitare la procedura (Messaggero p.10). Mossa anti deficit del governo: blinda i risparmi di Reddito e quota 100 (Repubblica in prima e p.4). Le cifre stanziate e non spese verranno usate per ridurre il disavanzo, si parla di 10 mld in tre anni. Intanto, Conte lima la lettera da inviare alla Ue ma punta ad uno scambio con Bruxelles: "Correzione dei conti, ma dopo le nomine Ue" (su tutti). La Stampa (p.8) parla di "arrocco" del premier: impegni scritti solo sui conti 2019, così Conte tenta di salvare il governo. Nel frattempo, i due vicepremier mettono paletti sui toni della risposta a Bruxelles (Corriere p.8). Salvini prosegue sulla strada del taglio delle tasse e della flat tax: "I soldi degli italiani li gestisce il governo".
L'ex premier Monti, in un commento sul Corriere (in prima e p.40), scrive: vi sarebbero state due battaglie sacrosante che il governo avrebbe dovuto combattere: premere con altri governi sulla Commissione affinchè attivasse pienamente la procedura relativa agli squilibri macroeconomici, di cui è responsabile in particolare la Germania; in vista di una revisione delle regole, proporre uno spazio maggiore per gli investimenti pubblici nel patto di stabilità. Invece, si è scelta la battaglia sbagliata, sul piano strategico e su quello tattico.
Fisco, il giorno più nero: un salasso da 32,6 mld (Giornale, QN e tutti). Domani il tax day: tra Iva, ritenute Irpef, Imu e Tasi sarà una stangata.
Inps, boomerang baby-pensioni: raddoppia la spesa in 20 anni (Sole in prima e p.3). La proiezione riguarda soltanto il fondo dipendenti, che esclude la Pa. Ma la situazione è destinata ad aggravarsi quando, dal 2020, sarà calcolato anche l'effetto di quota 100.

POLITICA
Caos nel Csm, mercoledì vertice tra Conte, Bonafede e Bongiorno sulla riforma della Giustizia (Corriere p.10). Intercettazioni e tempi d'indagine, tra 5S e Lega l'intesa è lontana (Repubblica p.7). Il Fatto (p.6) cita il piano di Bonafede per la riforma: tempi più stretti per i pm. Il Guardasigilli vuole termini certi per la conclusione delle indagini preliminari. Spaccatura nella maggioranza sulle misure: lite sulle intercettazioni (Messaggero p.8). Bonafede non vuole limitare la stampa: "Non ci interessano le faccende private, ma ciò che ha rilevanza pubblica sì". La Lega vuole frenare gli ascolti a strascico e chiede più certezze sulla durata dei processi. Il M5S presenta un testo che allunga i tempi del processo penale.
Intanto, nello scandalo Csm, il sondaggio di Noto sul QN (in prima e p.5) evidenzia: gli italiani chiedono che la politica non si occupi di giustizia, ma solo il 14% sa cos'è il Csm. Per il 55% l'intreccio politica-magistratura c'è sempre ma stato, ma per il 66% sarebbe da evitare. Il 56% chiede di riformare il Csm e cambiare i componenti, mentre la fiducia nella magistratura cala dal 49 al 44% rispetto a giugno 2018. Nel caos che ha tirato in ballo anche Mattarella, 5S e Pd fanno scudo al Colle: "E' un punto di riferimento" (Stampa in apertura e p.5). Violante al Corriere (p.10): "Si cerca di attaccare persino il Quirinale con millanterie e menzogne". E l'ex presidente della Consulta, Mirabelli al Messaggero (p.8): "Il Colle è una garanzia, grave tirarlo in ballo". L'ex Guardasigilli Orlando parla al Messaggero (p.7) e Repubblica (p.8): "La politica può interloquire con le toghe, ma da ministro mai invasioni di campo. Ora bisogna puntare sul riformismo. C'è bisogno di una riforma che preveda una riduzione della discrezionali dell'organo".
Intanto, dalle carte dell'inchiesta, spunta anche il nome del capo della corrente vincente nella congiura Csm (Repubblica p.6): Recanelli, segretario di Magistratura Indipendente, dà la sua benedizione all'operazione condotta da Palamara e Lotti sulla procura di Roma. Difesa e vittimismo della strana coppia: Lotti e Palamara, protagonisti dello scandalo delle toghe, smentiscono pressioni e ingerenze su nomine e indagini (Fatto in prima e p.2). Verità (in prima e p.2) collega l'intreccio giustizia-politica all'indagine Consip. Palamara: "Feci incontrare Renzi e Pignatone".
Pd, duello tra renziani e Zingaretti su garantismo e nuova segreteria (Messaggero p.6). Zingaretti cambia i vertici. L'ira dei renziani esclusi (Corriere p.12). Varata la segreteria senza uomini dell'ex premier. "Il partito del noi è diventato di loro proprietà, mi chiedo che fine abbia fatto lo slogan di Zingaretti – dice al Corriere la deputata Morani -. Non si illudano di spingerci fuori dal Pd".

ESTERI
Migranti, polemica tra Italia e Germania sui "dublinanti": in sei mesi Berlino ha mandato in Italia quasi 1200 profughi, e ora vuole aumentare il ritmo. Nell'inchiesta di Repubblica (in apertura e p.2-3) nel mirino il metodo tedesco: chi si oppone al trasferimento viene legato e sedato. Nel rapporto Italia-Germania sui migranti, Repubblica parla di "fallimento" della linea-Salvini: il no del ministro dell'Interno all'intesa con Seehofer si è rivelato un boomerang.
Intanto, Salvini blocca la Sea Watch 3: "E' fuorilegge, per me può rimanere in acque internazionali fino a Capodanno" (Corriere p.6). Ieri è entrato in vigore il decreto Sicurezza bis, che prevede multe e confisca della nave che non rispetti il divieto di entrare in acque internazionali. La nave Ong ha a borgo 43 migranti, mentre sono state fatti sbarcare 3 minori, 3 donne con 2 accompagnatori e 2 uomini malati.
Hong Kong, sospesa la legge sull'estradizione (Corriere p.15 e tutti). La governatrice Carrie Lam ha congelato a tempo indeterminato la legge sull'estradizione dei fuggiaschi in Cina dopo le proteste di piazza. Primo round ai ragazzi. Pechino cede alla protesta perchè teme che lo scontro danneggi la città, che è strategica nella guerra commerciale con gli Usa. Per Rampini (Repubblica p.17) la priorità cinese è la sfida agli Usa, perciò Pechino evita un altro fronte. L'autoritarismo resta la chiave della leadership di Xi Jinping, ma il passo indietro è frutto di un calcolo tattico.
Moody's declassa la Turchia: dipende troppo da capitali esteri (Sole in prima e p.5). Secondo l'agenzia di rating, il Paese rischia la crisi della bilancia dei pagamenti. Il debito a lungo termine è stato portato al livello B1 da Ba3, con prospettive negative. Ankara si trova ora quattro gradini al di sotto della soglia di sicurezza di investment grade, insieme a Giordania, Grecia e Uzbekistan. I suoi titoli erano già considerati junk (spazzatura)

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