Commentario del 20.06.2019

IN PRIMA PAGINA
Conte gioca la carta dell'assestamento di bilancio per rispondere a Bruxelles sulla procedura (MF). Inviata la lettera, due mld per Bruxelles (Corriere). Il piano di Tria: niente Iva, ma tagli di spesa (Fatto). Il governo apre: giù il deficit (Messaggero: taglio dei primi 5 mld da trattare (Sole). Libero polemico: Conte pronto a ricevere schiaffi. La Lega blocca la correzione dei conti: governo fino a quando? (Repubblica). Anche se per la Stampa Salvini cede in cambio della flat tax.
Politica. Forza Italia, l'ora della svolta: Toti e Carfagna coordinatori (Corriere, Giornale). Tentato dalla corte di Silvio, Toti non lascia più Fi (Libero). Per la Stampa, Pier Silvio prepara il dopo-Berlusconi.
Pd, l' "autosospeso" Lotti dirige l'assemblea con i suoi 80 eletti (Fatto).
Roma, la Raggi non ci sta e al Messaggero replica all'editoriale di Cusenza: "A Roma tutto bene". Intanto, Salvini marcia su Roma (Verità).
Caso Csm, Greco: al Nord sconcertati da "logiche romane" (Messaggero e tutti). Giustizia, patto per la riforma (Stampa). Bonafede affida la giustizia a qualche trojan. E se ne vanta (Libero).
Ue: Tusk, verso l'accordo sulle nomine europee (Sole).
Brasile, al Fatto parla Rodrigo Cemin, il magistrato esperto dell'inchiesta: "Ma quale complotto, su Lula prove solide"

ECONOMIA
Inviata la lettera di risposta a Bruxelles sulla procedura d'infrazione. "Vogliamo rispettare gli impegni sui conti" scrive Conte ai 27 Paesi Ue, ma per Repubblica (p.7) è una lettera vuota: non spiega dove si troveranno i soldi per abbassare le tasse e non aumentare l'Iva. Premier pronto a presentarsi in Europa con una dote di 2 mld derivante dal taglio di fondi ministeriali (Corriere in prima e p.2). Ma si punta a sbloccare complessivamente 5 mld: ai 2 mld di spese congelate se ne aggiungono 3 di maggiori entrate (Sole in prima e p.3). Mentre resta la tensione sui conti 2020. E Salvini smonta il blitz del premier, che va a Bruxelles con meno carte (Messaggero p.7): il premier voleva che il Cdm varasse tutto l'assestamento di bilancio, ma è arrivato il no del leghista, che ha frenato sull'utilizzo dei fondi di reddito e quota 100. Conte in Ue senza correzione: Lega e 5S lo fermano. Mentre per la Stampa (in prima e p.3) Salvini ha detto sì in cambio del primo via libera alla flat tax. Per Perotti su Repubblica (in prima e p.29) il vero obiettivo della flat tax leghista è rompere con l'Europa: la cacciata dall'euro è il sogno non troppo nascosto di Salvini. Anche se Tria, in un'intervista sul Financial Times (in prima e p.2), prova a rassicurare: "Nessuno nel governo pensa che dovremmo uscire dall'eurozona". E, mentre il FT vede nella proposta dei minibot un tema esplosivo perchè potrebbe essere un embrione di moneta parallela usato per l'uscita dall'euro, il titolare del Mef dice: "Non penso e, come economista, non sono d'accordo. Siamo in grado di pagare tutto il debito commerciale con la nostra moneta corrente, l'euro".
Conte e Tria avvertono Lega e M5S sulla trattativa con l'Ue: "I partner non ci faranno sconti". E Juncker precisa: "Regole da rispettare, le deroghe hanno fatto male" (Stampa p.2). E dal Colle arriva l'invito al dialogo per il bene del Paese" (Corriere p.5 e tutti).
Il Fatto (in prima e p.2) si concentra sulla linea del ministro Tria: tagli lineari per 10 mld per fermare l'Ue. Quest'anno bastano i risparmi a bilancio e minori spese per reddito e pensioni, mentre per 2020 il titolare del Mef propone di corprire in parte l'aumento dell'Iva con tagli lineari alla spesa corrente, ma servirà un compromesso con l'Ue per allentare il percorso di riduzione del deficit.

POLITICA
Nella trattativa per evitare la procedura d'infrazione e la partita delle nomine Ue, il governo italiano è oscillante tra rottura e dialogo. Per Franco (Corriere p.3) in Italia c'è uno sfondo di confusione e concitazione. La partita economica si intreccia infatti con quella delle nomine dei vertici europei, sulla quale si registra lo stallo: decisivo il fattore Merkel (Corriere p.5). Anche se meno potente che in passato, la cancelliera tedesca resta centrale: Macron le avrebbe proposto di trasferirsi alla guida del Consoglio o della Commissione, in cambio il numero uno dell'Elisero vorrebbe un francese alla guida della Bce. L'Italia appoggia Weber nella corsa per la guida della Commissione, l'obiettivo è evitare un falco alla Bce, anche se al momento in vantaggio per la presidenza della Commissione c'è il francese Barnier (Repubblica p.6). L'Italia prova a strappare un accordo su Giorgetti: il governo punta sulla Concorrenza o, in subordine, al Commercio (Stampa p.2): Roma vuole portare a casa "un portafoglio economico di prima linea" e il nome in cima alla lista è quello di Giorgetti.
Ma l'approccio da tenere con l'Europa è uno dei temi divisivi della maggioranza di governo. Giornale (in prima e p.3) parla di scontro finale tra sospetti e silenzi nell'esecutivo, con Salvini e Conte sempre più distanti. Il leghista ha una posizione piuttosto autonoma nel governo sul dialogo con l'Ue, alimentando il sospetto in molti suoi interlocutori che stia facendo quanto in suo potere per accendere la miccia della crisi. Ieri le divisioni nell'esecutivo si sono accentuate anche su altri  temi: decreto Crescita, Rai e Tap. In commissione vigilanza Rai l'asse M5S-Pd contro il doppio ruolo di Foa (su tutti); sul Tap i 5S provano a usare l'arma del salvataggio dei coralli per riuscire a bloccare il Tap, mentre Salvini aveva ricevuto una sorta di diktat dal presidente americano Trump sul gasdotto durante la visita dei giorni scorsi (Repubblica p.8). Lite anche sul decreto Crescita, il Carrocio raggira i grillini: passa un testo che toglie mld al Sud. Il M5S: "Ci vogliono ricattare" (Fatto p.2). Ed è tensione sull'Autonomia, con Salvini che ha annunciato il via libera ( Messaggero p.10 e altri). Ma l'Autonomia slitta ancora e cresce l'ira dei veneti (Stampa p.7).
Le nomine della pace in Forza Italia: torna Toti, a lui il Nord. Carfagna guiderà il Sud (Giornale p.8 e tutti). Berlusconi rinnova il partito e detta la linea: "Con la Lega sceglieremo i prossimi ministri".
Pd, l'ex ministro Delrio a Repubblica (p.11): "Calenda via dal partito? Non va criminalizzato. Spero chje resti, il nostro è un partito laburista, non è reato farne uno moderato". Poi interviene sul caso Lotti: "Si è autosospeso? Bene, ma con i magistrati parlano tutti, c'è ipocrisia". Fatto (in prima e p.4) attacca: "l'autosospeso" Lotti dirige l'assemblea con i suoi 80 eletti: malgrado lo scandalo Csm, l'ex ministro guida l'incontro di Base riformista e prepara la strategia per condizionare Zingaretti.

ESTERI
Brasile, al Fatto (in prima e p.21) parla Rodrigo Chemim, il pm brasiliano esperto di Lava Jato, l'inchiesta giudiziaria anticorruzione: "Le prove contro Lula sono solide, altro che complotto. Le rivelazioni del sito Intercept cambiano poco. L'accusatore Moro oggi è ministro di Bolsonaro, ma altri otto giudici hanno confermato la ricostruzione. Nel nostro codice è previsto che chi giudica interloquisca con il pm e gli avvocati prima del processo".
Francia, Sarkozy andrà a processo per corruzione: la caduta dell'intoccabile ex presidente francese (Stampa p.8 e altri). Secondo l'accusa, l'ex inquilino dell'Eliseo tentò di ottenere informazioni promettendo promozioni a un pm. Primo promcesse per un ex presidente (Corriere p.12 e tutti).
Su tutti l'accusa dell'Onu ai vertici sauditi per l'omicidio Khashoggi: il rapporto delle Nazioni Unite accusa Bin Salman per l'assassinio al consolato dell'Arabia in Turchia del giornalista. Il ministro degli Esteri turcno Cavusoglu chiede "l'apertura di un'indagine internazionale che faccia luce sull'omicidio", mentre il ministro saudita Al-Juberjr accusa l'Onu: "Il rapporto contiene delle contraddizioni e accuse senza fondamento".

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