Commentario del 29.06.2019

PRIME PAGINE
Demolizione del ponte di Genova, questione industriale, procedura d'infrazione, caso Sea Watch e nomine Ue i temi in evidenzia. Ponte Morandi lo show e la polvere (Repubblica). Le "fontane" di polvere: così Genova ha detto addio al suo ponte (Corriere). Quello nuovo è già in ritardo (Giornale). Salta tutto? Si chiede QN, che registra la lite Di Maio-Salvini anche sotto il Morandi, e quasi esplode anche il governo. Cacciare Atlantia ora si può (Fatto): pronta la relazione degli esperti del governo sulle colpe del gruppo Benetton. Ma, secondo il Messaggero, il ministero frena sulla revoca della concessione. Imprese e sindacati contro Di Maio: danni all'economia (Sole). Il vicepremier va ancora all'attacco: dossiere economici, stallo nel governo (Sole).
Conte mette fretta all'Europa sulla procedura (Corriere). La tela del premier: slitta a ottobre la procedura Ue, flat tax in pericolo (QN). Salvini attacca Conte: "Niente rinvio sulla procedura Ue" (Giornale). "La tregua con la Ue – dice Salvini – non mi piace" (Repubblica).
Caso Sea Watch ancora bloccata, le accuse alla capitana Carola (Sole, Corriere e tutti). La nave forza il blocco ed entra nel porto (Repubblica). Nave perquisita, Carola indagata: i migranti andranno in 5 Paesi Ue (Fatto). Giornale accusa la sinistra "da reality": il grande migrante vip.
Nomine Ue, Conte apre su Draghi, ma dalla Bce arriva un "no" (Stampa). Presidenza della Commissione, Draghi: "Onorato, ma non disponibile" (Sole).
Esteri-Russia, Repubblica intervista Putin: "L'idea liberale è superata". Al G20 sorrisi e ironie. Trump a Putin: nessuna interferenza (Stampa).

ECONOMIA
Tra politica ed economia, in primo piano resta la questione industriale, con un nuovo capitolo della polemica tra Di Maio e le imprese. Nel giorno in cui viene fatto saltare ciò che resta del ponte Morandi a Genova, Di Maio insiste sulla "fine della concessione" al gruppo Benetton: pronto il parere degli esperti, "il 14 agosto – annuncia il vicepremier – via alla revoca" (Fatto in prima e p.7). Nonostante Atlantia annunci il congelamento dei rincari al casello, Di Maio torna all'attacco (Corriere p.6). Repubblica (p.4) calcola in 20 mld il costo della revoca, un importo parametrato sugli utili previsiti fino alla scadenza originaria della concessione, prevista nel 2042. Il Messaggero (in prima e p.5) registra però la frenata del Mit, con i tecnici divisi sulla revoca: per la commissione è complicato dare un parere senza una sentenza dei magistrati. Il pressing del vicepremier grillino sulla revoca della concessione fa scattare la lite con Salvini anche sotto il ponte, con il leghista che si infuria (QN in prima e p.2). "Bisogna prestare attenzione ai lavoratori" ha detto Salvini. Il Sole (in prima e p.2) evidenzia come quello tra Atlantia e Autostrade sia un intreccio decisivo per i Benetton: il 100% degli utili netti arriva da Atlantia, che a sua volta realizza il 64,2% del margine operativo netto con i risultati della controllata Aspi. L'atteggiamento di Di Maio sui dossier Ilva e Austrade – considerato dalla Stampa (p.2) una strategia per ricompattare il M5S -, fa scattare la protesta di imprese e sindacati, che segnalano i posti di lavoro a rischio. Messaggero (p.6) calcola 70mila posti in pericolo per la guerra alle imprese. Bononi (Assolombarda) al Corriere (p.8): "Le aziende non possono più subire ricatti da chi governa". In polemica anche i sindacati, con il leader della Cgil Landini che al Foglio (p.4) dice: "Il governo attuale, come quello precedente, non ha restituito fiducia alle persone, non ha dato l'impressione che vi sia una nuova visione". Il viceministro leghista all'Economia, Garavaglia, parla al Mattino (p.3): "Non c'è un clima anti-industriale. Forse frasi sopra le righe, ora serve chiarezza di regole".
Procedura Ue contro l'Italia per il debito, Conte pressa: si apre o si chiude, non si può restare appesi (Corriere p.9). Il capo di Palazzo Chigi e il ministro Tria sbloccano il tavolo dell'intesa con la Ue: più vicino l'accordo grazie alla riduzione del deficit di quest'anno, ma resta l'incognita della flat tax sugli impegni per il 2020, che chiuderebbero il dossier (Sole p.4). Il premier al G20 di Osaka vede Juncker e rilancia: "Evitarla sarebbe un grande risultato". Per il premier la doppia sfida contro l'infrazione e il voto anticipato (Stampa p.2). Secondo il Giornale (p.6) è stato rinviato il ceffone europeo, ma la manovra sarà pesante, con Bruxelles pronta a chiedere una legge di Bilancio lacrime e sangue. Salvini non ci sta e detta la linea a Conte: "Nessun rinvio sulla procedura Ue" (Repubblica p.11). Il leghista chiede sanzioni o "assoluzione" subito, perchè rimandare la decisione vorrebbe dire mettere sotto controllo i conti dell'Italia e far saltare la proposta della flat tax, voluta dal Carroccio, nella prossima legge di Bilancio.

POLITICA
Il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (p.13) registra il calo sotto il 50% dei consensi nei confronti del governo: fiducia nella Lega al 24%, nel M5S solo all'11%, con il Pd al 17%. Nelle intenzioni di voto, la Lega al 33,3%, il Pd al 21,2%, il M5S al 17,3%. Anche guardando a questi numeri, Verderami (Corriere in prima e p.13) evidenzia il bivio leghista sul futuro dell'alleanza di governo: dubbi sul "momento opportuno" in cui staccare la spina, con Giorgetti che evidenzia come la crisi potrebbe arrivare da un errore dei 5S o da una scelta del Carroccio. Ma – scrive Verderami – mentre aumentano i dubbi sul futuro dell'alleanza, si allontana l'ipotesi delle elezioni.
Sea Watch, nella notte Carola forza il blocco ed entra nel porto: la capitana attracca a Lampedusa in nome dello stato di necessità, ora il governo vuole espellerla per decreto (Repubblica p.13). Salvini apre allo sbarco: "Ma non registriamoli qui". 5 Paesi pronti ad accogliere i migranti. Carola indagata, oggi attesa dai pm: tra le accuse nei suoi confonti c'è quella di favoreggiamento all'immigrazione clandestina (Stampa p.7). Polemica per l'iniziativa dei deputati Pd che dormono a bordo della nave per solidarietà. E' il reality dei migranti vip (Giornale in prima e p.3).
Dimistris Avramopoulos, commissario europeo ai Migranti, a Repubblica (p.10): "In tutta Europa le migrazioni sono sfruttate da populisti e nazionalisti che provano a instillare la paura nei cittadini. Ma questo approccio non offre soluzioni. La Commissione non ha competenze per indicare il porto di sbarco. Quello che possiamo fare e stiamo facendo attraverso contatti intensi è coordinare un sostegno tra gli Stati membri per farci trovare pronti quando i migranti saranno sbarcati. Le regole Ue sull'asilo sono chiare in termini di procedure, i migranti vanno registrati. Ma intanto sono grato ai cinque Paesi che hanno espresso la volontà di prendersi carico di alcuni migranti".

ESTERI
Su Repubblica (in prima e p.9-10) parla il presidente russo, Vladimir Putin, che si concentra sui rapporti con la Cina: "Le nostre relazioni con la Cina non sono motivate da opportunismo politico. Il trattato d'amicizia fu firmato nel 2001, molto prima degli attuali disaccordi economici fra Stati Uniti e Cina. Ci sono molti interessi che  coincidono. È la ragione dei frequenti contatti fra me e il presidente Xi Jinping". Poi il presidente russo affronta il tema delle migrazioni: "La Merkel ha commesso un errore capitale. Si può criticare Trump per la sua intenzione di costruire un muro tra il Messico e gli Stati Uniti. Forse esagera. Ma almeno sta cercando una soluzione. Per quanto riguarda l'idea liberale, presuppone che non ci sia bisogno di fare nulla. I migranti possono uccidere, saccheggiare e stuprare impunemente perché i loro diritti devono essere tutelati. Quindi, l'idea liberale è diventata obsoleta". Per Libero (p.13) purtoppo Putin ha ragione: i liberali hanno fallito. Al G20, sorrisi e ironie tra Trump e Putin: "Non interferire sulle mie elezioni" (Stampa p.8). Ora fari puntati sull'incontro Trump-Xi per i dazi (Messaggero p.10).
Nomine Ue, rebus per la guida della Commissione. Draghi si dice "onorato" ma "non disponibile" (Sole in prima e p.14 e tutti). Fonti vicine al numero uno Bce hanno smentito le voci di una sua candidatura, ma prosegue la caccia, con Timmermans dato per favorito. Secondo la Stampa (p.2), nelle prove d'accordo, il socialista olandese sarebbe indirizzato alla guida dell'esecutivo europeo, mentre c'è l'ipotesi Weber per la guida dell'Europarlamento, con Villeroy verso la Bce, anche se c'è un piano B che porta a Barnier. L'Italia resta ai margini della partita: nuovi endorsement per Giorgetti, giallo-verdi però fuori dai ruoli chiave (Messaggero p.7).

© riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento