Commentario del 30.11.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra, Salvini apre alla Ue. Tria: le sanzioni si possono fermare (Corriere). Deficit al 2% per l'intesa con la Ue (Messaggero). Mario Monti al Corriere: "Bruxelles con l'Italia non è stata troppo severa". Uno dei capitoli centrali della manovra resta la riforma delle pensione: quota 100 ponte per 3 anni (Sole). QN definisce quella delle pensioni una "riforma a termine". La Stampa: in pensione con un taglio del 12%.
In politica, Lega&Fi: il Partito degli Affari e il Fatto evoca un possibile ribaltone a gennaio. Intanto, in Fi cambia tutto: nasce Altra Italia (Giornale). La Lega annuncia: a gennaio la legittima difesa. Ma il M5S non ci sta (Messaggero). Caso Di Maio, quattro manufatti abusivi sui terreni del padre. Trovati anche rifiuti inerti (Sole). Giornale parla di "grosso guaio".  "Errori miei, Luigi non ne sapeva niente" dice il padre del vicepremier (Corriere). Di Maio: "io tranquillo" (Messaggero).
Scontro nel Mar Nero, Trump cancella il summit con Putin (Sole e altri). "Prima liberi gli ucraini" ha detto il presidente americano (Repubblica). La tensione in Ucraina allontana i leader (Corriere). La mossa della Casa Bianca che riapre i trattati sul disarmo (Messaggero). Conte al G20 alla prova della nuova Guerra Fredda (Stampa).

ECONOMIA
Governo pronto alla fiducia sulla manovra (Corriere p.5 e tutti). Salvini torna a ripetere: "Il deficit al 2,4% non è scritto nella Bibbia". Per abbassare il rapporto deficit/Pil si lavora al rinvio di qualche mese di reddito di cittadinanza e quota 100. "Potremmo recuperare un po' di risorse finanziarie e destinarle alla negoziazione che è in corso con Bruxelles" ha detto Conte. Ma sull'Italia pesa lo spettro della recessione, si ferma anche il settore dei servizi (Stampa p.5). Tre mesi di recessione che già spaventano mercati e imprese (Giornale p.9). Il capogruppo leghista Molinari al Foglio )p.3): "L'economia rallenta ma la ragione è da ricercarsi nel bombardamento mediatico costante: dipingono l'Italia alla stregua della Grecia, il che è falso. Le nostre misure saranno espansive. Stiamo cercando di abbassare i toni: vogliamo raggiungere un accordo con la Commissione europea. Vogliamo tranquillizzare i mercati". Premier e Tria al lavoro per ridurre la soglia del deficit vicino al 2% per fare pace con Bruxelles (Messaggero p.3). Mentre l'Europa va avanti sulle sanzioni – con gli sherpa Ecofin che danno l'ok alla bocciatura del debito italiano (Sole p.2) - premier e ministro al debutto al G20 sperano nella manovra: "Si può evitare la procedura" (Repubblica p.7). Ma la Banca centrale Usa solleva il "caso Roma" al G20 di Buenos Aires: la manovra italiana considerata tra i fattori di rischio recessione (Stampa p.4).
Corriere (p.6) intervista Mario Monti: "Non credo che la Commissione Ue sia stata troppo severa nei confronti dell'Italia ora. Le forze che sostengono questo governo non avevano avuto mai veri momenti di confronto con la realtà internazionale, vivevano nell'equivalente politico di una bolla speculativa. Ora, dopo l'impatto con la Commissione e forse la scoperta che fuori dall'Italia non si pensa affatto che dopo le Europee di maggio questa Ue sia morta, stanno cambiando idea e capiscono che la realtà è diversa da come la si immaginava". Sul Corriere (p.9) l'intervento del governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau: l'Italia cresce meno degli altri Paesi Ue e ha un tasso di disoccupazione elevato, ma non è colpa dell'euro, che invece fa parte delle soluzioni. Le politiche monetarie contribuiscono alla crescita sostenibile, mentre le politiche di bilancio e strutturali sono di competenza dei singoli Stati, ma la contropartita di questa decentralizzazione è il rispetto delle regole che abbiamo stabilito insieme.
Intanto, il testo della manovra arriverà blindato alla Camera lunedì: timing serrato per approvare la manovra prima dell'avvio della procedura sul debito (Messaggero e tutti). "Manovra senza numeri, ma vogliono la fiducia" titola il Giornale (p.8). Possibili correzioni in vista su reddito di cittadinanza e quota 100. Sulle pensioni arriva l'affondo Ue: "La vostra quota 100 è un problema – ha detto Juncker a Conte – può dare il via a un contagio in Europa" (Stampa p.7).

POLITICA
Su Repubblica (p.2-3) l'analisi sui primi se mesi del governo, che procede al ralenty tra tanti litigi e poche leggi. Dall'esecutivo Conte meno provvedimenti di Gentiloni, Renzi e Letta. Scarseggiano le norme-simbolo. E Tito su Repubblica (p.4) evidenzia la nuova egemonia leghista nei sondaggi: Salvini si è mangiato i 5S. Ora la coalizione è a rischio, ci si muove in una logica del "tutto e subito" perchè nessuno scommette più sulla durata. Il Fatto (in apertura e p.2) evidenzia il possibile ribaltone di governo a gennaio ad opera di Lega&Fi, definiti il "partito degli Affari": media, imprenditori e prenditori spingono per il ritorno all'ordine pre-4 marzo. E i governatori leghisti a Salvini dicono: "Così non reggiamo, meglio l'asse con Berlusconi". Intanto, Salvini prepara un raduno in Italia dei sovranisti per lanciare il patto alle Europee (Repubblica p.10). Possibile incontro a marzo a Firenze o Bologna con la Le Pen e altri rappresentanti europei del fronte sovranista.
Onu, vince Salvini: "Il voto sul protocollo sulle migrazioni in Parlamento a febbraio" (Fatto p.5). Il no italiano al "Global compact" ormai è quasi un fatto, mozione alle Camere solo dopo la riunione di Marrakech a cui l'Italia non si presenterà. Il testo di FdI in aula, invece, il 22 e 23 dicembre, quello del Carroccio almeno un mese dopo. Ma il M5S prova a disinnescare la bomba Lega sul governo: Salvini sonda una nuova maggioranza sul no al global compact, ma Di Maio frena: "Non è vincolante" (Giornale p.10). Giorgia Meloni a La Verità (in prima e p.5): "Siamo riusciti a far parlare di questo argomento e a impedire che il governo andasse a sottoscrivere alla chetichella il Global compact. Conte aveva già detto che sarebbe stato firmato, ma non c'era stato alcun dibattito, mentre in tanti altri Paesi se ne discute quotidianamente. Io credo che il governo abbia preso tempo. Si dice che non andremo a Marrakech e poi si vedrà. Ma io non sono particularmente tranquilla, sia Inoltre, nell'ordine del giorno che abbiamo presentato si diceva m modo chiara che il patto Onu sui migranti non va firmato. Quell'ordinedel giorno è stato bocciato. Con i voti del Pd, di Sel, dei 5S e pure della Lega. Ecco perché quando mi si parla di voto parlamentare sono preoccupata".
Dl sicurezza, sul Messaggero (p.11) parla il sottosegretario agli Interni, Molteni: "Dai grillini ci aspettiamo lealtà, la legge è nel contratto di governo. Il 5 dicembre il testo, già votato al Senato, passa in Commissione alla Camera. L'anno prossimo porteremo a casa questa norma. Con Bonafede abbiamo trovato una sintesi importante al Senato e sono sicuro che la troveremo anche alla Camera. Come abbiamo ottenuto e dato lealtà e correttezza sui temi fondamentali dell'azione nostra e del M5S, altrettanto accadrà. I voti di Fi e FdI? Indicano solo che è un ottimo decreto".
Renzi lavora al suo partito, caccia agli azzurri anti Lega (Giornale p.12). L'ex premier avvia contatti con alcuni esponenti di Fi per un fronte moderato in vista delle Europee. L'ex segretario dem in manovra per costruire un nuovo movimento, la Boschi "regista" delle trattative. Anche per la Veritù (p.6) tra Fi e Renzi ci sono prove tecniche di partito anti-populista. E, intanto, Fi lancia il simbolo "Altra Italia" in vista delle Europee: Berlusconi e Tajani studiano la nuova strategia politica (Giornale p.13).

ESTERI
Gelo Trump-Putin al tavolo dei Grandi (Repubblica p.6): la crisi ucraina fa saltare il bilaterale con i russi. "Stop al dialogo dopo l'aggressione a Kiev" dice il numero uno della Casa Bianca (Stampa p.2). Per la prima volta il leader americano prende le distanze dal Cremlino, ma sullo sfondo resta anche l'inchiesta del procuratore Mueller sul Russiagate. Il cambio di strategia di Trump forse dettato anche dagli ultimi problemi giudiziari e di politica interna. L'ex avvocato Cohen infatti ha rivelato: "Ho mentito al Congresso. Falsità sulla Trump Tower di Mosca". Ora l'incognita Trump pesa sul barile (MF p.4). Per la Stampa (p.23) ora Conte alla prova della nuova Guerra Fredda: nelle due anime politiche del governo Lega - 5 Stelle aleggia l'illusione di una partnership privilegiata Roma-Mosca, Conte ha provato, invano, a coprire questo circo con un preteso rapporto "speciale" con la Casa Bianca, che però, come dimostra la breve vita dell'idillio Trump-Macron, è precario. Passate le intemerate dei vicepremier Salvini e Di Maio e i sentimenti filorussi da Beppe Grillo alle piccole aziende del Nord ostili alle sanzioni, il premier Conte si ritrova scoperto.
Caso Regeni, strappo di Fico: "Stop ai rapporti tra la Camera e l'Egitto" (Repubblica p.18 e altri). L'annuncio del presidente della Camera: "Relazioni sospese fino a quando ci sarà una svolta". La Lega: "Non è utile" (Stampa in prima e p.13). Per Libero (p.11) l'Egitto se la ride dell'ultimatum di Fico.

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