Commentario del 23.11.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra: Conte: "Sì a ritocchi se utili a favorire la crescita" (Sole). L'Italia chiede tempi lunghi allla Ue (Messaggero). Conte apre, Salvini chiude: caos manovra (Giornale). Di Maio a Repubblica_ "Basta guerra all'Europa". Intanto, è allarme su spread e mutui (Corriere). Siri (Lega) alla Stampa: "Usa pronti a darci una mano se avremo bisogno". La Verità: Francia e Spagna sforano alla grande, ma per loro niente punizione Ue.
Intanto, gli italiani non si fidano dei BTp (Stampa): tornano ad investire sulla casa (QN).
Anche gli istituzionali snobbano i BTp Italia (MF). Dal flop dei BTp Italia arriva l'allarme per le aste dei titoli di Stato del 2019 (Sole).
In politica, Libero riprende un sondaggio che vede Di Maio in caduta libera: gli italiani lo hanno già sfiduciato. Anticorruzione, c'è il primo sì in Aula, ma è sfida M5S-Lega sulla prescrizione (Messaggero). Nel frattempo, addio condono. Giornale parla di "fregatura": pace fiscale annullata, niente sconti per chi non ha pagato. "Ecco chi paga i partiti": analisi del Fatto sui soldi alla politica. E la Stampa titola: sigarette elettroniche, 75 mila euro alla Lega e poi arriva il condono.
Dagli esteri, Corriere intervista Mohammad Zarif, ministro degli Esteri di Teheran: "Iran e Usa, nessun negoziato. Trump non è affidabile".
Novità sul pubblico impiego, statali e "quota 100", prestito ponte per i Tfr di chi va in pensione (Sole). La Bongiorno al Messaggero: "Statali, l'inefficienza punita come i piccoli reati".
D&G messa al bando dai giganti dell'ec-commerce (Sole).
Coni, le porte girevoli tra lo sport e la politica (Fatto).

ECONOMIA
"La manovra si può rimodulare": Conte apre alle modifiche, ma assicura che "i contenuti restano" (su tutti). Domani il numero uno di Palazzo Chigi incontra Juncker, ma trova un clima ostile: "Solo una cena di lavoro" (Stampa p.4). Il capo economista della Bce, Peter Praet, in un'intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt, dice: "Le condizioni di finanziamento in Italia sono troppo tese per un Paese con crescita debole e bassa inflazione. L'Italia ha bisogno di riforme orientate all'offerta per migliorare la scarsa produttività".
Mentre crescono le preoccupazioni di Tria, il premier in Parlamento chiede "tempi dilatati" se verrà aperta la procedura di infrazione. Per il Sole (p.3) l'obiettivo è il rinvio delle sanzioni all'estate, ma il governo punta anche a spingere le correzioni verso la manovra 2020. In cambio, Conte propone l'attuazione altrettanto "lenta" delle misure come contropartita (Corriere p.3). La Stampa (p.3) parla di ipotesi manovra bis dopo le Europee. Intanto resta lo scontro tra Moscovici e Salvini: "No ai mercanti di tappeti" ha detto il commissario Ue, ma il ministro dell'Interno replica: "L'Ue ha rotto, pazienza finita" (su tutti).
"Con Bruxelles bisogna saper trattare" avverte il governatore di Bankitalia Visco (Stampa p.4). E Di Maio a Repubblica (p.3) dice: "Basta guerra alla Ue: condivisione e dialogo sono valori alla base della nostra permanenza nell'Unione e siccome noi vogliamo restare è giusto che si dialoghi. C'è perplessità sulla manovra, da parte nostra ci sarà il massimo dialogo, ma non possono chiederci di tradire gli italiani, le misure non cambiano. Anche i mercati capiranno". Il titolare del Mise rilancia il tema delle dismissioni: "Ci sono molti asset non strategici su cui si può intervenire. Non ci facciamo fermare dalle resistenza politiche". Sulla Stampa (p.3) parla il sottosegretario al Mit e consigliere economico di Salvini, Armando Siri, reduce da una visita alla Casa Bianca: "Negli Usa – dice – sono stupefatti e non capiscono come mai, se noi vogliamo fare un po' di deficit in più per rilanciare la crescita, ci debba essere vietato. La commissione Ue propone un'austerità che non funziona, è inconciliabile con il nostro sviluppo. E per gli americani certi vincoli Ue sono poco comprensibili. Gli Usa sono interessati a investire in Italia: se fosse indispensabile, un aiuto gli States ce lo darebbero. Ma non c'è bisogno di soccorsi esterni".
Le imprese restano in allarme per le mosse della maggioranza. Massimo Moratti (Saras) a Repubblica (p.4): "Il governo disorienta le imprese, così è difficile investire". Sul Sole (p.3) parla il dg di Confindustria, Marcella Panucci, che chiede di rendere "il reddito di cittadinanza un ponte verso le imprese. Spostare – spiega – il baricentro dai centri per l'impiego verso il mondo produttivo può portare a un incremento della competitività di imprese e Paese".
Intanto, gli italiani non si fidano dei BTp (Stampa): il Tesoro puntava su 7,7 mld, ne ha incassati 2,2. E' l'asta più dopo quella del 2012. Gli italiani tornano ad investire sulla casa (QN): anche gli istituzionali snobbano i BTp Italia (MF). Di Maio a Repubblica: "L'asta si è tenuta a cavallo della decisione di Bruxelles, quando i mercati stavano a guardare". Ma per il Sole, dal flop dei BTp Italia arriva l'allarme per le aste dei titoli di Stato del 2019.

POLITICA
Primo sì all'Anticorruzione, gelo dei leghisti in Aula (Repubblica p.10).  Il Carroccio non applaude il voto favorevole della Camera, ora il Senato dovrà cambiare la norma sul peculato (Messaggero p.6). "Non sono la manina" dice Giorgetti dopo le accuse dei 5S (Corriere p.5 e tutti). Mentre resta l'irritazione del sottosegretario per le accuse ricevute, nel M5S proseguono i sospetti di un possibile piano B a cui starebbe lavorando Salvini. Intanto, in arrivo il primo test sul dl sicurezza. Lunedì la fiducia, con la sponda del M5S: via i 5 emendamenti critici (Messaggero p.8).
"Come noi abbiamo chiesto lealtà alla Lega sull'anticorruzione, dobbiamo essere leali su provvedimenti che non sono prettamente nostri come il dl sicurezza" dice Di Maio a Repubblica (p.3). Il leader del M5S poi esulta: "La legge anticorruzione è un grande successo per noi. Nel voto segreto è passata la norma sul peculato, che sarà modificata al Senato. Il ddl tornerà alla Camera e sarà legge entro i primi di gennaio. L'incidente? Da un problema è nata la possibilità di accelerare. Non si tratta solo di prescrizione e daspo ai corrotti, ma di una rivoluzione copernicana dei partiti, che dovranno rendicontare i soldi che prendono anche attraverso le fondazioni e le associazioni collegate". Sul Fatto (p.5) parla il ministro M5S per il Sud, Barbara Lezzi: "Su temi come l'Anticorruzione non faremo sconti a nessuno. Questo ddl abbatterà i costi delle opere pubbliche e ci aiuterà nei negoziati con la Commissione Ue. La Lega lo sa: non siamo alleati e abbiamo identità molto diverse, ma siamo impegnati da un contratto". Ma il Giornale (p.8) è polemico sul ddl considerato "salva Casaleggio": zero verifiche sulla ditta che controlla i grillini.
Nel ddl Anticorruzione è presente la norma, voluta dal M5S, che prevede la trasparenza per i contributi privati ai partiti: la soglia "segreta" scende a 500 euro (Fatto in prima e p.3). Cade il velo sui finanziatori della politica (Tempo in prima e p.7). Il Fatto (in apertura e p.2) riporta l'elenco aggiornato dei finanziatori privati dei partiti: da chi fabbrica sigarette elettroniche ai cacciatori. E la Stampa (in prima e p.7) scrive: dalle sigarette elettroniche 75mila euro alla Lega, poi arriva il condono. Così una delle aziende beneficiarie dello sconto fiscale finanziò Salvini.
Libero (in apertura e p.2) e Giornale (p.4) riprendono gli ultimi sondaggi che vedono la Lega (ora al 31,1%) salire ancora nei consensi, mentre il M5S (26,3%) è ai minimi: cresce il timore nei grillini del ribaltone di Salvini. Secondo 6 elettori su 10 il leader leghista è il vero capo dell'esecutivo, solo per il 10% a comandare è Di Maio, che viene penalizzato dalla figuracce dei suoi ministri. Anche la Stampa (p.8) riprende l'ascesa continua della Lega nei sondaggi: Carroccio primo partito in Emilia, ora sfonda anche al Sud. Ma il Nord critica l'alleanza con il M5S: "L'assistenzialismo non serve".

ESTERI
Proseguono le ricerce di Silvia, la volontaria italiana rapita il Kenya: droni sulla foresta, ricerche nello Tsavo Park. La ragazza forse rapita in cambio di armi (Stampa p.10). Tre ricercati per Silvia, si aspetta il segnale dai rapinatori (Corriere p.19). Italia pronta a trattare, timori per la possibile matrice fondamentalista.
Rapporti con l'Iran, il presidente del parlamento israeliano Yuli-Yoel Edelstein alla Stampa (p.11): "L'Italia stia attenta, il legame con l'Iran mette a rischio la pace. Niente negoziati finchè l'Iran ha un'impronta così forte sulla regione. Con i palestinesi la soluzione è pratica: cooperazione su acqua e tecnologia".
Sul Corriere (prima e p.15), parla il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Zarif: "L' Iran non negozierà con Trump. Non è affidabile: tempo perso. Gli Usa vogliono la nostra caduta, non hanno mai abbandonato questa illusione. Ma noi, come gli italiani, abbiamo una lunga storia. Noi crediamo che la supremazia di una potenza non durerà. Non vogliamo ricostruire il nostro impero, ma semplicemente non riconosciamo nessun altro impero ". Zarif inoltre conferma che "non saremo noi ad iniziare uno scontro, non l'abbiamo mai fatto. Ma ci difenderemo se attaccati".
Intesa Brexit, ma c'è lo scoglio Gibilterra (Messaggero p.13). Domenica la firma a Bruxelles, Madrid punta i piedi sul teritorio inglese a Sud della Spagna. Sul tavolo anche il nodo dell'accesso dei pescatori nelle acque britanniche. May a dicembre dovrà incassare il sì del Parlamento.

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