Commentario del 21.11.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra in primo piano: lo spread anticipa il no Ue (MF). Il giorno del giudizio (Giornale). Oggi la bocciatura di Bruxelles: "Italia fuori dalle regole" (Sole). Il verdetto Ue scuote le banche (Messaggero). Panico da spread: fino a 330 prima della sentenza Ue (Fatto). Su Libero l'attacco degli imprenditori: "Politici analfabeti". Intanto, sui mercati Wall Street sottozero, BTp Italia flop (Sole).
In politica tengono banco le tensioni nella maggioranza, governo battuto nel voto segreto sul ddl anticorruzione (Sole e tutti). La Lega beffa i 5S sulla giustizia (Repubblica), nuova lite M5S-Lega sul peculato (Corriere). Per il Fatto, la Lega affossa l'Anticorruzione per salvare i suoi sotto processo. L'ex ministro Padoan alla Stampa: "Se va male, possibile una grossa coalizione. Ora si rischia di andare a sbattere contro un muro". Sul Foglio parla Renzi: "I populisti mandano l'Italia a gambe all'aria. E' ora di un'alternativa".
Sul Messsaggero e tutti lo sgombero a Roma di 8 ville dei Casamonica: 600 vigili e gara Raggi-Salvini.
Rifiuti illeciti, l'ultima accusa per fermare le ong. Così il muro dei cavilli discrimina i migranti (Repubblica).

ECONOMIA
Oggi la Ue boccia la manovra: "Violate le regole sul debito" (Repubblica p.2 e tutti). Panico da spread (Fatto p.3), il differenziale tra Bund e BTp fiuta la procedura Ue e schizza a 326 punti base (MF in prima e p.3). Lo spread è arrivato fino a 336 punti: mai così in alto dal 2013 (Corriere p.2). Torna l'incubo spread, ma non somiglia a quello del 2011: stavolta le cause sono le scelte della politica. E chi allora scendeva in piazza ora è al governo (Stampa p.7). Dal 31 maggio, tra titoli di Stato, azioni e obbligazioni sono andati in fumo 150 mld (Messaggero p.2). Il ministro Tria si dice "preoccupato" (Sole p.2) e a Palazzo Chigi scatta l'allarme: "Bloccare le vendite allo scoperto dei titoli in Borsa, per esempio i bancari" dice Giorgetti (Corriere p.3 e tutti). Sulle banche italiane l'allarme Bce: "Incrociamo le dita" (Stampa p.4 e tutti). A pesare è la bocciatura della manovra attesa per oggi. Con la legge di Bilancio 32 mld in deficit e rapporto debito/Pil al 131%: non rispettati gli impegni presi dal governo Gentiloni. Bruxelles avvia la procedura d'infrazione sperando che l'Italia decida di tornare indietro (Repubblica p.2). "Uscire dalla crisi, ma non dall'euro": il ministro Savona firma un'analisi su MF (in prima e p.2) in cui chiede a Bruxelles di non imporre un rispetto astratto delle regole senza tenere conto della necessità dell'Italia di recuperare i livelli precedenti del Pil. Per l'Italia – scrive il ministro per gli Affari Europei – l'impulso alla crescita non può provenire dall'interno del suo mercato, né dal rispetto degli impegni presi dal precedente Governo per il deficit pubblico strutturale e il rapporto deficit/Pil, pur senza negare la rilevanza di quegli impegni. Concordo con Tria – ribadisce Savona -, se lo facessimo sarebbe "un suicidio" con gravi effetti negativi indotti sull'Ue. Sul Fatto (p.3) parla il capogruppo M5S nell'Europarlamento, Carrao: "La Ue dovrebbe guardare alle nostre proposte con un'altra ottica, valutandone l'ampio respiro e la portata espansiva. Noi restiamo fiduciosi sulla bontà della manovra". La Lega, in vista della bocciatura Ue, apre a possibili modifiche alla manovra, mentre il M5S non intende tornare indietro (Messaggero p.3). "Rivedere i conti della manovra" ha detto Salvini, lasciando solo Di Maio, che invece fa muro: "Non esiste" (Stampa p.3). Il titolare del Viminale, preoccupato delle spread, si convince ad "abbassare l'esposizione del debito" e fa asse con Tria per ammorbidire in Parlamento l'impatto di reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni. Ma Di Maio non ci sta. Intanto, arriva l'affondo degli industriali italiani contro i politici "analfabeti" (Libero in prima e p.3). Il numero uno di Confindustria Boccia: "Quando sentiamo dire 'chi se ne frega dello spread' capiamo che dobbiamo contribuire ad alfabetizzare la politica. Dobbiamo spiegare le ragioni dell'economia".

POLITICA
Anticorruzione, governo battuto alla Camera: a voto segreto passa l'emendamento dell'ex grillino Vitiello sul peculato, testo simile a quello ritirato dal Carroccio (su tutti). Salvagente ai leghisti sotto processo, siluro ai 5S: la maggioranza si spacca (Repubblica p.8). "Un fatto gravissimo, così non si va avanti" dice Di Maio: la zuffa interrompe il Cdm (Messaggero p.7). In Aula 36 franchi tiratori, Salvini parla di "voto da vigliacchi" e assicura: "Rimedieremo" (Libero p.4). Per il Fatto (p.2) la Lega vota contro il M5S per salvare i ladri di Stato. L'autore dell'emendamento, Vitiello al Messaggero (p.7): "Norma salva leghisti? Se ne gioverà chiunque altro. Non ho fatto gli interessi di nessuno, se non della giurisprudenza. Nessuna vendetta contro il M5S". Dal Movimento possibile ritorsione nei confronti del Carroccio sul decreto sicurezza: deve essere modificato (Messaggero p.8). "Cambiamo quel testo" dicono i 5S a proposito delle norme su migranti e sicurezza, è l'espressione della rabbia grillina per il fatto che Salvini "non tiene i suoi". Il dissidente grillino d'Ippolito alla Stampa (p.2): "Non premiamo bottoni a comando. Sapevamo che l'alleanza con la Lega sarebbe stata complicata, ma dobbiamo essere la forza moderata che costituisce un argine alle sparate di Salvini". Secondo il Giornale (p.6) dietro i malpancisti grillini ci sarebbe Di Battista, che ha pronto un piano per evitare il ribaltone: far cadere il governo e andare al voto.
Intanto, tensioni nella maggioranza anche sui rifiuti in Campania. Il ministro dell'Ambiente Costa al Corriere (p.12): "Gli inceneritori non convengono, la visione è tendere a rifiuti zero, a fare economia circolare. Con la Lega normale diversità di opinione: Salvini ritiene che i termovalorizzatori siano utili, ma nessuno dice che non lo siano. La questione è: nel territorio attuale servono in un business plan che dura 27 anni? Servono o sono cattedrali nel deserto?".
Berlusconi sogna la crisi dell'esecutivo e sale al Colle (Stampa p.6 e tutti): con Mattarella, l'ex premier è tornato alla carica per un governo di centrodestra. "Noi spina nel fianco dei gialloverdi" dice il Cavaliere. Sul Corriere (p.6) parla Tajani: "Pensiamo sempre che la soluzione migliore per il Paese sarebbe passare subito ad un governo di centrodestra, sostenuto da tanti responsabili che di certo esistono in Parlamento".
Contro il governo anche il Pd. Renzi al Foglio (in prima e p.4): "I populisti mandano l'Italia a gambe all'aria. E' ora di un'alternativa". All'attacco anche l'ex ministro dell'Economia Padoan, che alla Stampa (p.6) dice: "Sulla manovra il governo ha messo in chiaro dall'inizio che non voleva arrivare a un compromesso con l'Ue, ma puntava a forzare la mano. Se ci fosse uno choc finanziario forte e se il governo non ce la facesse, ci sono tre soluzioni  - spiega Padoan - : una nuova maggiroanza, magari modello grossa coalizione; elezioni anticipate; governo tecnico stile 2011. Ma con una differenza: nel 2011 la crisi era generalizzata nella zona euro e c'era la volontà generale di evitare guai peggiori. Oggi l'Italia è isolata".
Anche Bersani a Repubblica (p.10) mette in guardia da un possibile governo tecnico: "Altro che reddito e pensioni, questo governo ci porterà un altro Monti. Siamo vicini a una nuova stagione di austerità, magari toccherà a un politico e non ad un tecnico. Ma non si può andare avanti così".

ESTERI
Inchiesta della Procura di Catania sulla nave Acquarius di Medici Senza Frontiere: i pm indagano su 24 persone per aver scaricato illegalmente in 11 porti italiani 24 tonnellate di spazzatura pericolosa (Libero p.6 e tutti). "Zozzoni senza Frontiere" titola la Verità in prima pagina. Repubblica (in prima e p.7): il muro del cavillo per fermare l'immigrazione. "Ennesima campagna strumentale contro di noi" dice al Manifesto (p.2) Marco Bertotto, responsabile delle relazioni istituzionali di Medici Senza Frontiere Italia. E Gabriele Eminente, direttore generale di MSF Italia, al Corriere (p.19): "Dei miei mi fido. Magari ci meritiamo solo una multa". ul Giornale (p.13) parla il comandante del Nucleo di Polizia economico finanziaria della GdF di Catania, Francesco Ruis, che che ha condotto l'operazione: "Materiali collegati ai casi di malattie infettive certificati a bordo dalle autorità sanitarie. Il rischio epidemie era reale, per questo quei rifiuti avrebbero dovuto essere classificati con un codice specifico, trattati come rifiuti pericolosi, che sono diversi da quelli speciali non pericolosi, ovvero quella categoria che loro indicavano. Dovevano essere confezionati in appositi contenitori omologati a seconda della loro distinzione e consegnati alle ditte portuali concessionarie del servizio. Sarebbero poi stati destinati a un processo di sterilizzazione e discarica".
Usa, Ivanka fa lo stesso passo falso di Ilary Trump: email privata per affari di governo (Corriere p.14 e tutti). Nel mirino 1100 messaffi della "first daughter", Democratici pronti ad indagare.

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