Commentario del 3.11.18

IN PRIMA PAGINA
Reddito di cittadinanza, la Lega frena: "Difficile applicarlo" (Repubblica, QN e tutti). Di Maio avverte: così il governo rischia (Corriere). Il caso reddito agita il governo (Messaggero) e non è il solo. Sul Fatto la resa dei conti 5Stelle-Lega sui soldi sporchi, a partiti e degli evasori. Sulla Stampa parla Bonafede: "Piano record di assunzioni nei tribunali e cambio il processo penale". Intanto la Lega vola oltre il 34%, stabile la maggioranza (Corriere). Il Pd ancora in calo, aspettando il congresso. Minniti a QN: "Strappiamo a Salvini la questione sicurezza". Sala al Fatto: "La sinistra pensi a chi ha paura, non al fascismo".
Tra politica e finanza. Sul Giornale l'indagine Bankitalia sulla fuga di capitali in Austria. Su Sole e tutti le banche italiane promosse agli stress test dell'Eba. Italiane meglio delle francesi e tedesche (Messaggero, QN)
Dall'estero. Trump, stile Trono di Spade, annuncia nuove sanzioni per l'Iran (Repubblica). L'Italia forse graziata dalla stretta Usa (Sole, Corriere). La storia di Amal, morta di fame a 7 anni nello Yemen, in prima pagina su tutti i giornali. La foto ci spezza il cuore, ma basterà? (Corriere).
In cronaca: maltempo devastante, nel Nord paesi isolati e boschi rasi al suolo (Avvenire). Il Mediterraneo come i Tropici: uragani in arrivo (Stampa). Su QN l'allarme vaccini contro l'influenza: mancano le dosi.

ITALIA-ECONOMIA
Giorgetti-Di Maio, tensioni sul reddito di cittadinanza. Conte: "Lo faremo". Sul Messaggero (in apertura) e su tutti il nuovo scontro sul reddito, innescato dalle dichiarazioni di Giorgetti a Vespa: "Attuarlo è complicato. Se riuscirà a produrre posti di lavoro bene altrimenti resterà un provvedimento fine a se stesso". Parole che segnano un'altra giornata ad alta tensione tra alleati. "Esiste un contratto e va rispettato da entrambe le parti" dice Di Maio al Corriere. "Il reddito sarà operativo nei primi tre mesi del 2019. Il problema non è nelle risorse o nelle norme: se qualche membro del governo non crede in quello che stiamo facendo allora è un rischio per i cittadini". Quanto al rapporto con la Ue "se il tema è mettere in discussione il reddito di cittadinanza o il superamento della Fornero non c'è rilievo che tenga". Di Maio conferma la decisione sulla Tap e sulla Tav rimanda al contratto di governo, che prevede la ridiscussione del progetto: "Noi non siamo contro l'alta velocità ma non ritengo la Torino-Lione un'opera strategica per il Paese".
Sul Corriere il lavoro dei tecnici per ridurre l'impatto sui conti di reddito e pensioni: i leghisti propongono un'anagrafe di tutte le prestazioni sociali e assistenziali assicurate da governo e enti locali ai singoli cittadini, così da scomputare assegni, buoni e voucher dal reddito e dalla pensione di cittadinanza. Un assegno pieno da 780 euro andrà solo a chi vive in affitto e ha un Isee pari a zero.
Su Avvenire parla Alberto Bombassei, l'ex vicepresidente di Confindustria. "Azienda Italia, tesoro da salvare, ma questo governo può rovinare anni di sacrifici". E attacca: "Abbiamo il dovere di pretendere che chi ci rappresenta abbassa i toni e abbia almeno la competenza e la conoscenza dei fatti. Il reddito di cittadinanza? Io ho sempre vissuto di lavoro. Prima delle elezioni promesso il paradiso: ora ci si è accorti che il biglietto per quello stesso paradiso è carissimo".
Sul Corriere il lavoro dei tecnici per ridurre l'impatto sui conti di reddito e pensioni: i leghisti propongono un'anagrafe di tutte le prestazioni sociali e assistenziali assicurate da governo e enti locali ai singoli cittadini, così da scomputare assegni, buoni e voucher dal reddito e dalla pensione di cittadinanza. Un assegno pieno da 780 euro andrà solo a chi vive in affitto e ha un Isee pari a zero.
Sud, assunti ma senza pensione: in apertura su Italia Oggi la misura in manovra che proroga gli incentivi all'occupazione nel Mezzogiorno e introduce un meccanismo per cui le assunzioni si "pagano" con la pensione. I datori di lavoro che assumeranno giovani e meno giovani non pagheranno contributi Inps per tre anni: per i neoassunti i tre anni non saranno utili ai fini della pensione. Beneficiari dei bonus previsti per il 2019 e 2020 saranno giovani under 35/34 senza impiego da almeno 6 mesi.
Sul Corriere la sfida Lega-Cinque Stelle sull'Istat. Per la presidenza a sfidarsi sono un demografo e due statistici. A scegliere tra Gian Carlo Blangiardo (il prof amato dalla Lega) e gli statistici Maurizio Vichi e Elisabetta Carfagna, dal curriculum "europeista" sarà la ministra Bongiorno. L'Istat deve restare un ente autonomo e indipendente.

ITALIA-POLITICA
Il Carroccio sale al 34,7%, il M5S stabile al 28,7%, Pd in calo al 16,5%, Forza Italia risale all'8,7%, Fdi e +Europa al 2,7%, Leu al 2,1%: sul Corriere il sondaggio di Pagnoncelli, che riserva al governo un consenso stabile intorno al 57% nonostante le tensioni. Conte guida la classifica dei leader più apprezzati (58%), seguito da Salvini (52%) e Di Maio (46%). Ma la crescita della Lega continua, e il 16% dei nuovi voti arriva ormai dallo stesso M5S, crollato al Nord. "L'obiettivo è portare avanti il governo con la maggioranza che c'è", dice Di Maio al Corriere, rilanciando sulle battaglie simbolo del Movimento: "Proprio questo mese organizzeremo un Restitution Day, con i soldi destinati a finanziare progetti scelti dagli iscritti per interventi sulle persone in difficoltà. Poi taglieremo lo stipendio dei parlamentari:13 mila euro sono troppi, si può agire eliminando le indennità di carica e parte della diaria, senza aspettare una legge".
Il Fatto parla di guerra totale tra Lega-5Stelle, non solo sul reddito di cittadinanza ma anche su  giustizia e fisco. Sulla Stampa (prima e p. 5) parla il ministro Bonafede: "Stop alla prescrizione per recuperare credibilità agli occhi della gente: un processo passato attraverso spese, indagini e sentenze non può finire a 'tarallucci e vino' prima del giudizio definitivo". Il titolare della Giustizia punta "a un sistema giudiziario capace di reagire in tempi rapidi. Una giustizia lenta è sempre una giustizia negata. Lega contraria? E' tutto scritto nel contratto, compresa la pena detentiva per gli evasori". Sulla pace fiscale conferma che "non ci sarà alcuna sanatoria per chi ha commesso reati", sulla legittima difesa, Bonafede difende "l'ottimo equilibrio trovato per tutelare chi si ritrova un ladro in casa". Ma sulla riforma della prescrizione nel contratto, Salvini resiste. M5S rilancia col fisco, chiedendo pene più severe per gli evasori. Braccio di ferro anche sui soldi ai partiti (Messaggero e tutti). Igor Iezzi (Lega) al Fatto: "Trattano i partiti come fossero cosche mafiose. Così com'è questa legge non passerà", dice riferendosi alle norme per la trasparenza del finanziamento a partiti e fondazioni prevista dal ddl Anticorruzione. I dissidenti del M5S restano invece sulle barricate contro il decreto Salvini: sul Fatto la battaglia dei 4 senatori grillini su permessi umanitari, Sprar e detenzione amministrativa.
"No agli strapuntini. A Roma non andrò in piazza con la Lega": sul Corriere intervista a Giorgia Meloni, che conferma il sì di FdI al decreto Sicurezza ma chiarisce che non sarà la scorciatoia per un eventuale ingresso al governo. "Se qualcuno pensa di darci uno strapuntino per fare la ruota di scorta nella maggioranza si sbaglia di grosso. Guardiamo alle Europee, a riunire  intorno alla destra movimenti e spinte conservatrici che esistono nel Paese".
"Nessuna trattativa, non entriamo nell'esecutivo", dice anche Fabio Rampelli (FdI) alla Verità. "Siamo abituati a essere usati come strumento di pressione ma non ci sono trattative con noi. Se ci dovesse essere un rimpasto occorrerebbe che lo dichiarassero Di Maio e Salvini. L'avvocato Conte di sicuro non sa nulla".
Tensioni anche nel Pd, in vista del congresso. Minniti, in un'intervista a QN, sferza il partito: "Basta aristocratici, torniamo ad ascoltare la gente". Ma nel mirino c'è Salvini: "La sinistra ha regalato per troppi anni il tema della sicurezza alla destra, è apparsa giudicante verso le legittime paure della gente. Abbiamo avuto un approccio aristocratico e abbiamo pagato". Ancora nessuna conferma sulla sua corsa a segretario: "Ci sono solo alcuni amici e sindaci che mi hanno chiesto di impegnarmi. Dopo la presentazione del mio libro, martedì, deciderò. Ma io vorrei che fossero le primarie a scegliere il leader". "La sinistra pensi a chi ha paura, non al fascismo" dice al Fatto il sindaco Sala. "Se non affrontiamo le paure e i bisogni dei cittadini come sinistra resteremo al 15%. Ci sarà pure una via di mezzo tra Salvini che chiude i porti e la sinistra che dice che siamo tutti fratelli". Sala spinge per chiedere conto a Salvini "per le balle che dice. Il M5S? Un errore rompere". Intanto Renzi si compra "L'Unità" dopo averla affossata, titola la Verità in apertura: l'operazione, gestita da Bonifazi, punta a stoppare Zingaretti e a lanciare Renzi alle Europee del 2019.

ESTERI
Conte prepara in Tunisia il summit sulla Libia (Messaggero). Il premier, ieri a Tunisi, ha ringraziato il Paese del Magreb per gli sforzi sui migranti ma ora preme per una presenza attiva alla conferenza di Palermo per arrivare ad una soluzione della crisi libica. Ma per il successo della conferenza resta decisiva la Francia. Sorpresa per l'invito a Parigi che il governo francese ha fatto ad esponenti di primo piano di Misurata per l'8 novembre. Conte ha usato toni soft ma ha detto che dai colloqui avuti con Macron ha avuto rassicurazioni sulla piena attenzione della Francia sul tema.
Sanzioni all'Iran, forse l'Italia tra i Paesi graziati (Sole p.1-14, Corriere p.1-17) Il segretario di Stato Usa Pompeo ha confermato le nuove sanzioni all'Iran per il suo programma nucleare, stilando però una lista di 8 Paesi cui l'import di petrolio sarà consentito: tra questi potrebbe esserci l'Italia, benché Pompeo abbia escluso esenzioni per la Ue. In una dichiarazione congiunta infatti Francia, Germania e Gran Bretagna hanno ribadito l'intenzione di proteggere "gli attori economici che hanno scambi commerciali legittimi con l'Iran". La Casa Bianca ha precisato che le sanzioni saranno inferiori a quelle praticate dalla precedente amministrazione Obama: chi non porrà fine ad attività nel mirino tuttavia rischia "severe conseguenze". Per Repubblica invece (p.16) l'Italia non è tra gli 8 Paesi che avranno l'eccezione di poter continuare a commerciare con l'Iran, facendo parte della Ue che continua a ritenere valido l'accordo sul nucleare stilato da Obama.
Disgelo sui dazi, Trump e Xi riprendono a trattare (Stampa p.22) La guerra commerciale tra Washington e Pechino rallenta, con i due leader che hanno programmato un incontro a Buenos Aires per trovare un accordo definitivo, di cui sarebbe già pronta una bozza. Il braccio di ferro infatti potrebbe danneggiare entrambe le economie, ma resta il nodo dei furti di proprietà intellettuale alle aziende americane, mentre la Cina vorrebbe mantenere il primato nell'intelligenza artificiale.

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