Commentario del 10.11.2018

IN PRIMA PAGINA
Dialogo Italia-Ue sui conti. Tria tratta e lima la manovra (Sole). Il ministro rivede le stime sulla crescita del Pil per convincere la Ue (Messaggero). Richiamo dell'Eurogruppo sulla manovra, ma Tria dice: "Seguire Bruxelles sarebbe suicida" (Corriere). Allarme di Bankitalia: "Lo spread a 300 ci è già costato 1,5 mld" (Giornale). E Dombrovskis alla Stampa avverte: "Lo spread avrà effetti negativi su investimenti e fiducia". Italia Oggi: sono stati bruciati 164 mld (Italia Oggi).
In politica tengono banco le tensioni nella maggioranza. Sulla Stampa parla Di Maio, che avverte la Lega: "La Pedemontana è un'opera a rischio" (Stampa).  Sul Giornale un sondaggio che evidenzia gli scricchiolii nella Lega: 1 su 3 è stufo di Di Maio. Migranti cresce il fronte del No. Sondaggio su Repubblica: elettori 5S ora con Salvini. L'affondo della Boldrini ad Avvenire: "Cinque stelle ridotti ad assistenti di Salvini". Intanto, dopo l'intesa sulla prescrizione, è già finita la tregua Lega-M5S: leader divisi sul nuovo processo penale (Messaggero). Il Corriere intervista il ministro Bonafede: "Prescrizione, lo stop c'è". E il ministro Fraccaro a Repubblica: "Nessuna delusione, la prescrizione è una nostra vittoria".
In primo piano anche le sorti della sindaca di Roma, attesa oggi dalla sentenza sul caso nomine. Di Maio la avvisa (Corriere): se condannata si deve dimettere (Repubblica). Raggi mai così in bilico, M5S pronto al distacco (Avvenire). Bivio per Roma (Messaggero). Un guaio per il M5S (Stampa). Per la sindaca il pm chiede 10 mesi, ma poi scivola sul movente (Fatto). L'attesa della Raggi: "Se condannata mi sfogo in un video e vado via in due ore" (Messaggero). Il giorno delle sindache (QN), anche la Appendino al bivio (Mattino). A Torino sfilano i No Appendino e Sì Tav.

ECONOMIA
Sulla manovra dialogo tra Roma e l'Europa. Centeno, presidente dell'Eurogruppo, in missione a Roma: "L'Italia mostri impegno. Il dialogo è nell'interesse di tutti" (Corriere p.2). Tria al lavoro per mediare: Pil ridotto e tetto al deficit (Sole p.3): sul tavolo la revisione della crescita, tetto anti-sforamenti del deficit, più deroghe per la calamità. Tesoro pronto a nuove stime sul Pil, ma si incrina l'asse con Draghi e Visco (Messaggero p.7).  E il titolare del Mef avverte: "Rispettare i vincoli sarebbe un vero suicidio" (Messaggero p.6 e tutti). Il vicepresidente Ue Dombrovskis alla Stampa (in prima e p.7) conferma che Bruxelles "sta valutando" l'apertura di una procedura per debito nei confronti dell'Italia: "Gli slogan – spiega – non possono cancellare la realtà economica. I danni all'economia possono essere fatti molto rapidamente, ma poi ci voglio anni per ripararli". Con questo avvertimento Dombrovskis si riferisce allo spread: "L'aumento dei tassi continua e sta avendo un effetto negativo sull'economia reale, con un potenziale impatto sugli investimenti e la fiducia. Per questo è nell'interesse dell'Italia continuare a ridurre il deficit e il debito". Poi l'ex premier lettone ribadisce: "Le nostre previsioni mostrano che l'attuale strategia di bilancio italiana porterà ad un effetto opposto rispetto alla riduzione di deficit e debito".
Ma il governo va avanti. Corriere (p.2) intervista il sottosegretario Garavaglia: "Non si cambia. Se il quadro economico è cambiato è logico fare una revisione delle stime, ma l'impianto complessivo della legge di Bilancio non si tocca. Stiamo vedendo una frenata dell'economia, e a maggior ragione serve una manovra anticiclica. Fare una manovra restrittiva adesso sarebbe un suicidio, come dice Tria". Poi sul rischio di una procedura d'infrazione, dice: "Mi auguro che non si arrivi fin lì, ma se arrivasse non sarebbe un dramma". Ma Fubini sul Corriere (p.3), parlando di "commedia degli equivoci" tra Italia e Bruxelles sui conti, evidenzia i rischi a cui Roma andrebbe incontro in caso di procedura Ue per deficit eccessivo: dal prossimo inverno, ogni tre mesi il Mef sarebbe sottoposto al "monitoraggio" di una missione di tecnici Ue che avrebbe l'aria di un'ispezione. E in vista del voto delle Europee, ciascuna di quelle missioni a Roma diventerebbe politicamente carica di nitroglicerina.
Intanto, arriva l'allarme spread di Bankitalia: "Persi 1,5 mld in sei mesi" (Giornale p.3 e tutti). Bankitalia chiede di "mediare con la Ue" e di instaurare "un percorso di rientro sul debito credibile" (Sole p.2). Italia Oggi (in apertura) riporta il calcolo della fondazione Hume, secondo cui nei 5 mesi di governo sono stati già bruciati 164 mld per perdite virtuali su azioni e obbligazioni nei portafogli dei cittadini italiani. Sul Sole (p.14) l'allarme del presidente della Covid, Mario Padula: "Effetto spread sui fondi pensione, rendimenti negativi nei primi 9 mesi".

POLITICA
Maggioranza, battaglia su prescrizione e Tav (Corriere p.5). La Lega frena sulla giustizia, salta la tregua con i grillini (Stampa p.5). Il bluff sulla prescrizione fa infuriare i 5S, ed è rissa nell'esecutivo (Giornale p.7). Per Libero (p.4) i grillini hanno capito che Salvini li ha fregati. Scontro Bonafede-Lega (Messaggero p.5). "Nessun collegamento con la riforma del procedimento penale" ha detto il Guardasigilli, ma Salvini non ci sta: "Se non entra in vigore l'una, non si fa neanche l'altra". Il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (p.6) evidenzia come gli elettori di Lega e M5S abbiano posizioni comuni sulla giustizia. Governo – evidenziano i numeri – promosso sulla giustizia.
"Sono assolutamente soddisfatto, ha vinto ogni cittadino che vuole una giustizia veloce e senza impuniti" commenta Bonafede al Corriere (p.6) a proposito della prescrizione. "Nessun braccio di ferro con la Lega, ma non c'è scritto che la prescrizione è condizionata all'entrata in vigore del processo penale" dice il Guardasigilli. Di Maio alla Stampa (p.5) conferma: "La riforma della prescrizione è nel contratto di governo e si farà". Il ministro Fraccaro a Repubblica (p.9): "Non capisco i delusi, la prescrizione è una vittoria. Non mi curo delle polemiche, qualunque cosa si faccia dicono che ha vinto la Lega. In realtà stiamo portando a compimento molte nostre battaglie".
Dopo i vertici dei giorni scorsi, Di Maio alla Stampa (p.5) rassicura sui rapporti con l'alleato di governo: "Sono tranquillo e contento di quello che stiamo facendo. Abbiamo un contratto da rispettare, che è la base di confronto politico tra noi e la Lega. Con Salvini si è lavorato bene". Per il Messaggero (p.5), nonostante le rassicurazioni di Di Maio, i 5S tengono alta la tensione per staccare la Lega dal centrodestra. E Verderami sul Corriere (p.5) parla di "derby tra alleati" nella maggioranza: Di Maio lo nega ufficialmente, ma in realtà sa che la sfida è in corso ed è convinto che per reggere il duello con il Carroccio dovrebbe cambiare formazione. Per Verderami, Di Maio vorrebbe sostituire diversi ministri, ma un rimpasto di governo sarebbe difficile da spiegare al Quirinale.
Intanto, l'Osservatorio di Mannheimer sul Giornale (p.9) evidenzia come un leghista su tre sia stufo di Di Maio e chiede la rottura con i 5S. Su Repubblica (p.2) il sondaggio di Diamanti si concentra sulle politiche sull'immigrazione: Salvini convince anche gli elettori grillini, tra i quali 2 su 3 dicono no ai migranti. Ma il consenso sulle mosse del numero uno del Viminale è diffuso: oltre metà degli italiani condivide i respingimenti delle navi, negli ultimi 12 mesi si è ribaltato l'atteggiamento, soprattutto tra i ceti più esposti alla crisi. Boldrini ad Avvenire: "Cinque stelle ridotti ad assistenti di Salvini".
Sentenza Raggi, bivio per Roma (Messaggero e tutti). Di Maio, l'avviso a Raggi (Corriere prima e p. 8). Condannata dai romani (Tempo prima e p. 2) La procura applica le attenuanti e chiede 10 mesi per falso nella nomina del fratello di Marra: per i pm "mentì per non dimettersi". La sindaca si sfoga coi suoi fedelissimi e annuncia: "Se condannata mi sfogo in un video e vado via in due ore: io abbandonata dal M5S" (Stampa p. 4). Di Maio, tolleranza zero: "Se colpevole, lasci e si torni al voto. Il codice etico parla chiaro". Bocciata l'ipotesi di rinunciare al simbolo (Messaggero p. 4 e altri). Ieri in aula, ascoltata la Raineri, che oltre a definire la Raggi "una zarina debole", ha raccontato di "vertici a tre inaccessibili" con Marra "l'eminenza grigia, il Richelieu", Romeo e la sindaca chiusi in stanza a prendere decisioni (Giornale p. 8). Nella sua replica spontanea, Virginia parla di dichiarazioni "surreali" sostenendo che "la Raineri pensava solo ai soldi (Messaggero p. 3 e altri).

ESTERI
Libia, verso un summit bis sulla sicurezza (Stampa p.14): troppi rischi di scontro in Sicilia fra i leader libici, spunta l'ipotesi di un incontro ad hoc sul ruolo delle milizie. Intanto, per il Fatto (p.17) Stavolta l'Ue appoggia l'Italia: la Mogherini offre il pieno appoggio all'Italia, ma da Roma dicono: "E' solo un primo passo". Al Messaggero (p.9) parla la viceministra degli Esteri, Emanuele Del Re: "Il fatto di essere riusciti ad organizzare la conferenza sulla Libia è già un successo, soprattutto per il livello di coinvolgimento della parte libica: mostra una volontà di dialogo e di cambiamento reale. Il dialogo aperto con i vari leader libici è il segno del vero cambiamento". La viceministra annuncia l'arrivo dei primi fondi per la Libia per aiutare la popolazione: "Ho lavorato sugli interventi di emergenza, ho raccolto 12 mln e mezzo. Spero possa diventare un programma strutturato di sviluppo condiviso che possa portare a un percorso articolato".
Germania, cresce l'onda neonazista: mai così tanti militanti e attacchi (Stampa p.13). Raddoppiati gli attiivisti pericolosi. A 80 anni dai Pogrom, l'allarme della Merkel: "Antisemitismo in aumento". "Il fascismo non è mai morto, la destra impone la cultura" dice alla Stampa il cofondatore del movimento europeista Diem 25, Srecko Horvat, secondo cui "il Europa è in corso una guerra civile tra liberali e 'asse dei sovranisti'". Intanto, in Germania si ragiona sul dopo Merkel: la favorita è la sua delfina (Messaggero p.13). Confronto tra i tre candidati alla guida della Cdu, in testa nei sondaggi spunta a sorpresa Kraump-Karranbauer. La leadership del partito è il trapolino per la Candelleria, il vero sfidante è Merz, appoggiato dall'ala più conservatrice. Al contrario dell'attuale Cancelliera,  gli aspiranti alla successione sono dell'Ovest e Cattolici.
Usa-Francia, Trump contro Macron: un insulto l'esercito Ue (Stampa p.11). Il presidente americano oggi a Parigi in occasione della commemorazione del 100esimo anniversario della Prima Guerra Mondiale, in agenda anche un pranzo con 72 capi di Stato e il leader russo Putin. Ma i rapporti Usa-Ue restano tesi, divari su commerci e Iran, ma ad inasprire gli animi è il tweet con cui Trump ha bocciato la proposta di Macron di costituire un esercito europeo.

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