Commentario del 12.11.2018

IN PRIMA PAGINA
Roma e Torino in primo piano. Raggi assolta: per il giudice il fatto non costituisce reato. "Giudichi la città" dice Salvini (Sole). La sindaca al Messaggero: "Ora darò di più". La Raggi parla anche al Fatto: "Salvini voleva lanciare un'Opa su Roma: ha fatto male i conti". Duello col Carroccio, il M5S cambia rotta: "Se va bene lei, per noi è meglio" (Messaggero). "Raggi assolta e condannata a governare" (Fatto). Di Maio attacca (Corriere): "Giornalisti sciacalli" (Repubblica). Libero contro i magistrati: "Salvano la patata bollita e condannano Salvini".
Torino, la piazza dei Sì-Tav: 30 mila in marcia per chiedere sviluppo (Messaggero). La città si ribella all'isolamento (Repubblica). "Torino, l'altra Italia" titola la Stampa in copertina: in 30 mila per esprimere sostegno all'Alta Velocità e rifiuto della decrescita. Anche Lega, Pd e Fi alla manifestazione (Fatto). Moderati in piazza, spallata al governo (Giornale). Torino spacca il governo sulla Tav. Salvini avverte Di Maio: "Va ultimata" (Stampa).
Usa-Usa, Trump-Macron, scontro su Nato e difesa europea (Sole). Festa di pace, ma la Ue litiga con Trump (Avvenire).
Terrorismo: da Rieti a Melbourne per morire, il ristoratore ucciso dal jihadista (Messaggero).
Su Repubblica le immagini choc in un ospedale a Napoli: una ricoverata incosciente nel letto invaso dalle formiche.

ECONOMIA
Manovra, ora Tria ammette: "Il Pil crescerà meno" (Repubblica p.20). Il Tesoro tenta il dialogo con Bruxelles limando le stime dall'1,5 all'1%. Il titolare del Mef vuole mandare un segnale alla Commissione con la replica sulla manovra di martedì (Stampa p.20). Secondo il Messaggero (p.11) il Tesoro sarebbe pronto ad inserire nella lettera di risposta a Bruxelles una clausola con tagli di spesa automatici per evitare la procedura Ue: ritocchi alle detrazioni se si sfora il 2,4%. Dall'Ue arriva l'offerta: ma flessibilità in cambio della riduzione del deficit (Corriere p.10). Intanto Tria "chiama" Bankitalia: colloquio con Visco dopo le recenti tensioni, l'obiettivo del ministro è provare il disgelo sulla manovra per non restare isolato (Giornale p.10). "Italia verso l'infrazione per debito": per Bastasin (Sole p.5) questa procedura, mai applicata finora ad alcun Paese, rimane in vigore finché il debito non sia stato messo su una traiettoria discendente. Di conseguenza prevede un impegno alla disciplina fiscale che può durare anche molti anni, durante i quali il governo è sottoposto a vigilanza e deve dimostrare l'effettiva riduzione del rapporto debito-Pil attraverso un prolungato sforzo di aggiustamento fiscale durante il quale non può beneficiare dei margini di flessibilità di cui ha fatto ampio uso in passato.
Intanto, attese novità nel decreto fiscale: il M5S lavora per rendere più facile il condono (Stampa p.19 e altri). Il piano serve ad evitare il fallimento della pace fiscale: si pensa a rate meno onerose e scadenze dilazionate.

POLITICA
In primo piano su tutti i quotidiani l'assoluzione della Raggi e la protesta Sì-Tav in piazza a Torino. Raggi "assolta", per il giudice "il fatto c'è, ma non è reato" (Repubblica p.2 e tutti). La sindaca di Roma si commuove, il M5S esulta e attacca i giornali (Messaggero p.2). "Dopo due anni ora si corre, solo chi non fa non sbaglia" dice la sindaca della Capitale al Messaggero (p.3). Raggi pronta a rilanciare: "Ripartiamo con l'innesto di nuove professionalità, arriveranno dirigenti esterni per dare nuova linfa in una struttura ferita dalle inchieste, paralizzata dalla paura di sbagliare e prendersi responsabilità. Rimpasto in giunta? Faremo una verifica sul programma. Il programma si fa o si cede il posto". Raggi pronta a ripartire dalle due questioni più scottanti: ambiente e trasporti. "Abbiamo salvato Atac e avviato il rilancio con il concordato – dice al Messaggero -. Su ambiente e rifiuti abbiamo avviato una rivoluzione". Per la Stampa (p.10) la sindaca punta su casa e ambiente e prova a spostarsi a sinistra per cercare di rubare voti alla destra. Salvini dopo l'assoluzione della sindaca: "Ora giudizio ai cittadini" (Sole p.2). Duello M5S-Lega su Roma rinviato (Messaggero p.4). "E' fallita l'Opa di Salvini su Roma, avevano fatto male i conti – spiega Virginia al Fatto (in prima e p.3) -. Speravano di arrivare prima della scadenza della mia giunta per raccogliere i frutti di quello che abbiamo seminato in questi 2 anni e mezzo. Il Carroccio pensi a rispettare il contratto di governo, noi vogliamo più soldi e poteri per Roma". Nel M5S, dove restano le preoccupazioni per le sfide con la Lega, si punta su un cambio di rotta in città.
Intanto, Di Maio dopo la sentenza attacca i giornalisti: "Sciacalli". Insulti anche da Di Battista: "Pennivendoli prostitute" (su tutti). "Tra ingiurie e amnesie hanno perso la testa" scrive Calabresi su Repubblica (p.3). La Raggi a Fatto e Messaggero dice: "Penso che i cittadini siano stanchi dei media che si parlano un po' addosso, ignorando i loro problemi".
L'altro tema del giorno è la marcia pro Tav a Torino: "La città non può restare isolata" (su tutti). L'altra sindaca del M5S, Appendino, nel mirino: manifestazione anti-ideologica contro la giunta 5S.  Una piazza mai vista prima, senza bandiere e insulti: in 30 mila dicono Sì alla Tav e al futuro (Stampa p.3). Crescita, innovazione, velocità: ecco il nuovo popolo in rivolta (Messaggero p.9). DI Maio: "Non mi aspettavo tanta gente". E chiede prudenza alla base: "Muoviamoci con cautela" (Stampa p.7). Da Salvini un ultimatum all'alleato: "La Tav è iniziata, meglio finirla. Stiamo perdendo troppo tempo, a gennaio una decisione" (su tutti). Tensione 5S-Carroccio, visto che Toninelli dà l'altolà: "Non ci diano lezioni" (Corriere p.6 e tutti). Ma la sindaca di Torino apre: "Accolgo le critiche, porte aperte". "Questa gente va ascoltata" dice il consigliere grillino Chessa a Repubblica (p.5). Il Ministro per il Sud, Barbara Lezzi alla Stampa (p.5): "Resto contraria a questa Alta velocità, non a tutte. Il denaro risparmiato lo investiremmo in ponti, trasporti e strade. Valuteremo dopo l'analisi costi-benefici. Quello che dice la Lega resta opinione della Lega, come dice il contratto devono essere i numeri a prevalere. Noi non siamo contro le grandi opere tout court: porteremo l'Alta velocità in Calabria, in Sicilia e in Puglia". Messaggero (p.9) calcola i costi di un'eventuale marcia indietro sulla Torino-Lione: costerebbe all'Italia oltre 2,5 mld.
In migliaia in piazza e la Lega ci mette il cappello (Fatto p.6). Giornale (p.5) segnala il "cortocircuito" del Carroccio che manifesta contro l'alleato. Ma anche da Fi e Berlusconi il sostegno alla manifestazione: "E' la risposta dell'Italia alla folle ideologia del M5S" (Giornale p.4).
Pd, tutti i renziani contro il Pd. Intanto Renzi sonda Minniti (Fatto p.8). L'ex segretario placa i suoi: "Voglio battere Lega e M5S, non Zingaretti" (Corriere p.11). Per Repubblica (p.10) i renziani alle prese con un dilemma, in bilico tra scissione e Minniti. L'ex segretario parla ad Avvenire (p.8): "Oggi il Pd non basta più, la forma più efficace di opposizione oggi viene da pezzi di mondo politico e culturale che non stanno nei partiti. Io sono totalmente fuori dalle discussione interne al Pd e il mio ciclo alla guida del partito è chiuso. Non vivo con ansia il congresso e non farò nulla per condizionare la corsa alla segreteria".

ESTERI
Difesa Ue, scintille tra Macron e Trump (Sole p.4, Giornale p.12). Il presidente americano in visita a Parigi per la commemorazione per i cento anni dall'armistizio della prima guerra mondiale, ha lanciato un tweet in cui denuncia la proposta del capo dell'Eliseo sulla costituzione di un esercito Ue. "Macron non ha mai detto che occorreva creare un esercito europeo contro gli Stati Uniti" replicano da Parigi. Resta irrisolto il nodo delle spese militari per la Nato, per le quali Trump chiede agli alleati il 2% del pil. Procede a rilento il negoziato sugli scambi commerciali allo scopo di evitare i dazi (Stampa p.13). Sull'Iran, Macron ha ribadito che gli europei vogliono salvare l'accordo nucleare firmato da Obama. Un passo avanti invece c'è stato sul caso Khashoggi, il rapporto con l'Arabia, e le conseguenze sullo Yemen e la Siria. Per ricordare la tragedia della guerra e celebrare la pace, Macron ha voluto che per due giorni Parigi diventasse la capitale del mondo e crocevia diplomatico, con una settantina di capi di stato e di governo (Messaggero p.15); possibile un incontro all'Eliseo tra Donald Trump e Vladimir Putin. Oggi si aprono i lavori del "Forum de la Paix" che riunisce governi, Ong, gruppi della società civile e multinazionali per riflettere su come rilanciare il multilateralismo moribondo ucciso in parte dagli Usa (Repubblica p.8). Per Libero (p.13) anche Trump si è accorto che Macron non è un granché.
Il piano dell'Onu per la Libia: ripartire i soldi del petrolio per un'equa distribuzione della ricchezza (Messaggero p.13). Palazzo Chigi lavora al documento finale della Conferenza di Palermo, che vedrà l'assenza di Trump, Putin, Merkel e Macron. Il governo italiano vuole gettare le basi per un dialogo costruttivo tra le parti; un'occasione quasi "propedeutica" per il vero obiettivo dell'Onu, una grande assemblea in Libia da organizzare nei primi mesi del 2019. Ma le richieste di Haftar bloccano la conferenza di pace (Repubblica p.12) nonostante il corteggiamento di Conte e Moavero Milanesi. E alle trattative col generale Haftar spunta lo "chef di Putin" (Stampa p.14). Critico l'ex ministro Minniti sul Giornale (p.23): "La conferenza avrà successo solo se saprà correggere cinque mesi di errori nel rapporto con l'Africa e la Libia. Questo governo ha riportato il discorso all'indietro alimentando le divisioni all'interno dell'Europa".
"Dalle infrastrutture al turismo, l'Italia torni a investire in Egitto" (Messaggero p.14). L'ambasciatore d'Egitto incoraggia le imprese italiane ad approfittare degli imponenti progetti in cantiere: "La connessione potenziale tra porti italiani ed egiziani, specialmente dopo l'ampliamento del Canale di Suez, può aiutare molto l'Italia a diventare la principale arteria per i commerci sulla Via della Seta".

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