Commentario del 8.11.18

IN PRIMA PAGINA
America divisa, vince Trump (MF). L'America resta col presidente e lui caccia il ministro "nemico" (Repubblica, Corriere). Ma i Democratici prendono il controllo della Camera (FT): Trump in trincea (Stampa). Le elezioni americane in primo piano su tutti i giornali, con Wall Street e i mercati che brindano al pareggio (Sole). Sul fronte interno dominano economia e politica. Nuovi segnali di frenata del pil, consumi delle famiglie mai così giù (Sole). L'Ue all'Italia: il deficit è al 2,9% (Repubblica). Salvini la spunta sul decreto sicurezza (Giornale) ma sulla prescrizione i grillini attaccano la Lega (Stampa). Lite tra i leader (Corriere). Di Maio al Fatto: "Sulla prescrizione intesa con la Lega o salta il contratto". Intanto arrivano i tagli sull'accoglienza dei migranti. I sindaci: così meno integrazione (Repubblica). Tra politica e economia le dimissioni di Armani dall'Anas: cacciato dal governo (Repubblica). Tra cronaca e economia: l'Ilva riparte, la produzione sale da 4,5 a 6 milioni di tonnellate (Sole). Partono anche i Pernigotti: all'Italia resta solo il marchio dei gianduiotti, produzione in Turchia (Stampa, Fatto). In cronaca l'inchiesta sulla morte di Desirée: un italiano tentò di stuprarla prima del delitto (Fatto). Su QN la storia del carabiniere morto per inseguire un ladro: un eroe normale. Sul Sole Bocelli da record, per dischi e affari: un tenore da 40 milioni di dollari. Sul Corriere l'astrofisica italiana che governa lo spazio.
Calcio, Mou batte la Juve e provoca i tifosi (Corriere). La Roma di coppa è un carro armato. Ottavi a un passo. Lazio, test Marsiglia per passare il turno (Tempo).

ITALIA-ECONOMIA
Allarme Ue: meno Pil e più deficit (Stampa). Deficit intorno al 3% nelle stime Ue (Sole p.5). Su Stampa, Repubblica, Sole e altri anticipazioni delle stime della Commissione Ue sull'Italia che verranno diffuse oggi. Previsto un tasso di crescita per il 2019 "nettamente inferiore" all'1,5% stimato dal governo e un livello di deficit superiore al 2,4% indicato dal Tesoro. Repubblica parla di deficit al 2,9%, il Sole di deficit intorno al 3%. Domani il presidente dell'Eurogruppo Centeno sarà a Roma per incontrare Tria. A Bruxelles si attendono passi formali dal Tesoro. "L'Italia crescerà grazie a questa manovra" dice il ministro Savona a Panorama. "La manovra è espansiva perché se lo Stato spende il 2,4% in più - circa 40 mld – anche la domanda aggregata crescerà. Chi sostiene che la manovra non consentirà una crescita dello 0,5%, poco più di 8 miliardi, nel 2019 deve aver studiato su libri rari". Savona si dice invece ottimista: "Oltre l'effetto crescita ciò che è importante è aver inserito nella politica economica la lotta alla povertà, la crescita dell'occupazione giovanile e il sostegno alla piccola impresa".
Su tutti i giornali le rivelazioni della Reuters il richiamo di Draghi a Tria sui conti: ridurre il debito pubblico è una responsabilità al di là delle regole Ue (Sole). Dagli indicatori per il Pil altri segnali di frenata (Sole): a ottobre l'indicatore anticipatore Istat ha segnato una flessione. Il segnale è quello di una persistente fase di debolezza del ciclo economico che non promette niente di buono sul finale dell'anno. Altro dato critico, quello sui consumi diffuso ieri dall'Istat: pesa l'incertezza: -2,5% la spesa delle famiglie (Sole). A settembre si salva solo il settore hi-tech, mentre accusano flessioni tutti i comparti a partire dall'alimentare (-1,6%). I più colpiti sono i piccoli negozi ma non va bene nemmeno alla grande distribuzione, con l'eccezione dei discount alimentari. Federdistribuzione teme l'impatto della stretta promessa sulle aperture domenicali, Confcommercio parla di "uno scenario di mancanza assoluta di crescita dei consumi: l'occupazione ha smesso di crescere, il Pil frena, la produzione industriale è negativa, la Borsa è in forte calo e questo ha determinato una perdita di ricchezza delle famiglie". De Carne (Nielsen) al Sole: "Corrono solo i discount, ora è determinante il prezzo". L'Italia spaventa i saggi economici del governo tedesco, scrive MF riportando il report annuale sull'economia della Germania presentato ieri. "L'insicurezza è molto forte e colpisce non solo l'Italia ma l'eurozona nel suo complesso".

ITALIA-POLITICA
Il decreto legge Sicurezza passa in Senato: Salvini pianta la sua bandierina (Fatto), i Cinque Stelle contano 5 dissidenti. "Gli sciacalli si rassegnino" dice il leader della Lega, che parla di giornata storica. Ma è gelo tra i leader (Corriere). Ora lo scontro si sposta sulla prescrizione, con la Lega che mette i suoi paletti e Conte che media. Dal Sud America si fa sentire anche Di Battista: "Ora sulla prescrizione vediamo se la Lega sta con Arcore o con l'Italia". "Di Battista sta lontano – la replica di Salvini – La fiducia al mio decreto l'ha votata il M5S, non FI". Oggi il vertice tra premier e i due vice (Sole). "O arriva l'accordo sulla prescrizione o salta il Contratto" dice al Fatto Di Maio. "Sono tornato dalla Cina e ho trovato il macello, ma sulla prescrizione mi stanno arrivando solo segnali positivi. Bisogna trovare la quadra", dice il vice premier. "La prescrizione è nel contratto e va fatta ma quando io e Salvini non ci confrontiamo direttamente aumenta la tensione. Ora però la situazione si è sgonfiata.Noi abbiamo garantito la massima lealtà sul dl Sicurezza, poi ci sono state tensioni ma l'allarme è rientrato. Ora dobbiamo chiudere sulla prescrizione votandola dentro il ddl Anticorruzione.Non possiamo dire alle famiglie delle vittime delle stragi che slitterà tutto all'anno prossimo". Per Di Maio nel vertice di oggi "l'accordo si deve trovare, perché il ddl con la prescrizione va votato in aula prima possibile. L'intesa va trovata o salta il contratto di governo". Di Maio ne ha anche per i 5 dissidenti che non hanno votato il decreto Sicurezza: "Non proprio cuor di leoni: hanno avuto paura di votare contro il governo e ci hanno portato a mettere la fiducia. Sull'espulsione decideranno i probiviri. I senatori che hanno votato il decreto sono fessi? Noi abbiamo un contratto da rispettare". Sul Corriere la rabbia del leader leghista verso gli alleati: "Questa giornata è troppo bella per me, Di Maio e compagni non riusciranno a rovinarmela", lo sfogo riferito. E sulla prescrizione la linea resta invariata: "Così è indigeribile". Poi a La7 dice: "La riforma della prescrizione ci sta, ma in un disegno di riforma complessiva della giustiziaSul Messaggero i timori di Conte sul ddl prescrizione: il premier teme la bocciatura del Colle, norma sui processi passata ai raggi X. La reazione di Anm e avvocati non può non allarmare Mattarella. Anche la Cassazione scende in campo contro l'emendamento allunga-tempi (Messaggero).Mammone: "Serve un ripensamento organico del procedimento". Canzio: "Lo stop della prescrizione da solo non risolve".
Fa discutere anche la mossa dei 5 dissidenti grillini, che hanno lasciato l'aula pur di non votare il decreto sicurezza: rischiano l'espulsione, per Repubblica. Per il Messaggero sarebbero una ventina i frondisti in Senato. "Mi cacciano? – dice De Falco a Repubblica – Ho difeso i valori dei 5Stelle. Su di me bufale e insulti". Sul Corriere parla la senatrice Nugnes: "Non sono preoccupata di niente. Tempo fa Di Maio ci disse che avrebbe provato a far passare qualche emendamento per migliorare la tenuta complessiva del provvedimento".
Libero e Giornale attaccano Di Maio sul condono alla casa di famiglia, rivelato ieri da Repubblica: "i signori Di Maio scroccano", il titolo di Libero in apertura. Grillini passati dalla questione morale alla doppia morale. "Quella casa fu costruita da mio nonno nel 1966 e fu sanata da mio padre nel 1986 per eccesso di zelo – dice Di Maio al Fatto – La risposta alla sua richiesta arrivò nel 2006: che colpa ne ha la mia famiglia?".
Sul Fatto i guai giudiziari di Pasquale Preziosa, l'ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica in pole per l'Agenzia Spaziale dopo il siluramento di Battiston. E' imputato in appello per una vicenda che tra il 2014 e 2015 scosse i vertici delle Forze Armate. Preziosa è sotto accusa per minaccia a un inferiore per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri nel quadro di una guerra tra generali. Di Maio, sull'Agenzia Spaziale, ammette il blitz della Lega per il siluramento di Battiston e frena sul nome del generale Preziosa: "Dobbiamo scegliere una persona che fa parte di quel mondo di eccellenza" (Fatto).

ESTERI
America divisa, vince Trump (MF in apertura e su tutti). I Democratici conquistano la Camera, i Repubblicani si rafforzano al Senato. Su Repubblica il rebus degli Stati-chiave nell'America divisa in due: i consensi record di donne e giovani danno la Camera ai democratici ma Trump ha ricompattato il partito e può contare sul voto rurale. Trump parla di "grande successo" e licenzia un altro ministro, Session, il titolare della Giustizia, ai ferri corti con lui per il caso Russiagate (Messaggero e tutti). Sul Giornale la freddezza dell'Europa: "Realismo, lui non cambia". Solo Salvini esulta. Trump riparte all'attacco, obiettivo le presidenziali del 2020: nonostante il mezzo passo falso, Trump si è rafforzato e tra due anni toccherà ancora a lui. Democratici in cerca dello sfidante. Con l'asinello arrivano cento donne sui banchi del congresso per innovare l'agenda politica dell'America. Per il Giornale saranno due anni di battaglie, ma per Trump si allontana l'ipotesi di impeachment. Sul Messaggero il primo governatore Usa gay dichiarato: è Jared Polis, filantropo ebreo, che ha vinto in Colorado. Tra le sue battaglie quelle per la sanità pubblica, per abolire la pena di morte e contro le armi. Omosessuale dichiarato è sposato e ha due figli: "L'America è più inclusiva di quanto dice Trump".
Prodi alla Stampa: "Dai democratici Usa viene un esempio per le sinistre Ue. Servono candidati moderati e gruppi etnici per poter battere i partiti populisti. Facendo tornare il primato della politica". "Trump ha vinto il referendum, la spinta sovranista resta forte" dice invece il sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi alla Stampa. "Sono d'accordo con Trump, ha vinto lui. Ha addirittura rafforzato la sua maggioranza al Senato, che conta molto per le nomine. Alla Camera tutti i sondaggi parlavano di blue wawe ma l'onda blu dei democratici non c'è stata". Su Repubblica parla il politologo Dan Slater: "Battere Donald? Non serve un miracolo, basta un leader. I prossimi saranno anni cruciali e difficilissimi. Temo che assisteremo a una guerra di trincea e questo sfinirà gli elettori. Il voto per le presidenziali del 2020 si annuncia durissimo". "Il futuro della nazione si gioca sulle scelte delle aree suburbane" dice alla Stampa il politologo Bill Schneider. "L'America è sempre più spaccata sui valori, i democratici hanno avuto una buona giornata ma il Paese era e resta molto diviso. E la divisione è su Trump".


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