Commentario del 6.11.18

IN PRIMA PAGINA
America in primo piano su tutti i giornali, per il voto che fa tremare Trump (Repubblica) e per le sanzioni all'Iran sul petrolio. "Graziata" l'Italia (Sole, Messaggero). MF: Trump promuove l'Italia, l'Ue la boccia. Ma sulla manovra è tregua con Bruxelles (Messaggero). Sul fronte interno, in primo piano lo scontro sulla giustizia tra Lega e M5S. "Sulla prescrizione un colpo di mano" l'accusa della Lega ai grillini (Corriere). Sulla Stampa l'ipotesi di accordo tra alleati: stop alla prescrizione solo per i reati più gravi. Fatto all'attacco: stupri, truffe e spaccio, ecco i reati che la Lega vuole prescritti. Salvini e Di Maio da Conte per evitare la rottura (Messaggero). E' finita invece tra Salvini e la Isoardi (Messaggero). Ora Elisa non stira più (Fatto). Ma è polemica sulla foto intima (Giornale). Tra cronaca e politica le rivelazioni di Parnasi: pagavo i politici da sempre (Messaggero), Lega,Pd e Fratelli d'Italia (Repubblica).
Spazio anche al maltempo: danni per 3 miliardi. Bei studia prestito di 800 milioni (Sole). Cantone, al Sole: ""Non cambiare le regole". Sul Corriere l'Italia a due velocità: in Sicilia la valle delle case abusive. In Veneto gara di solidarietà. Su Repubblica le foto dell'ultima festa della famiglia sterminata dal fango. Il giudice: uccisi dall'abusivismo. Sul Fatto il conto degli abusi: su 8 mila demoliti solo mille. Libero: abusivi e criminali.
Calcio, oggi tocca a Inter e Napoli. Domani Roma a Mosca, la carica Nzonzi nello stadio del Mondiale (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Bocciati dalla Ue, però si tratta (MF). Tria all'Eurogruppo difende la manovra (Messaggero): "Né scontro, né compromesso" (Corriere), l'indebitamento scenderà di 4 punti in tre anni. Ma l'Eurogruppo è allineato sulla decisione della Commissione Europea di respingere la Finanziaria italiana, confermando nei fatti l'isolamento di Roma. Tutti i giornali parlano di Tria praticamente accerchiato, solo a difendere la legge di bilancio italiana. Ma il governo non arretra: "La manovra non cambia". Irremovibile anche Moscovici: "Ci aspettiamo che la legge finanziaria venga rivista". A fare muro è la nuova Lega Anseatica (Sole), un gruppo di nove Stati del Nord guidati dall'Olanda favorevole a un ruolo rafforzato per il fondo salva Stati ma con maggiori poteri di intervento nelle politiche di bilancio dei Paesi assistiti, fino a procedure semplificate per la ristrutturazione del debito. Una posizione, questa, letta in chiave anti italiana. Il governo si prepara all'infrazione Ue ma negozia una procedura morbida (Messaggero). "Se scatta la procedura Ue, manovra bis da 18 miliardi" stima Repubblica, ma tutto slitterebbe in piena campagna elettorale per le Europee. Per il Corriere, incassata la tregua (apparente) dello spread, ora il vero rischio per l'Italia viene dal pil e dal rating. L'Europa si prepara a tagliare le previsioni di crescita per il 2019, e in marzo e aprile Fitch e S&P's dovranno dire se trasformano in declassamento le prospettive negative appena assegnate all'Italia. Il tutto sotto la pressione di una procedura europea sui conti che nel frattempo andrà avanti con la minaccia di sanzioni. Né appare probabile, per il Corriere, che le Europee di maggio possano sovvertire a favore dei populisti gli equilibri di Bruxelles.
L'Italia cerca flessibilità anche per le spese per il maltempo, dopo il miliardo già chiesto per Genova (Messaggero). Il Sole parla di fabbisogno di 3 miliardi, praticamente lo stanziamento destinato agli interventi contro il dissesto idrogeologico. Discorso a parte per la gestione dell'emergenza. Polemica sulla decisione italiana di rifiutare – nei giorni scorsi – il prestito Bei di 800 milioni definito nel 2017 e finalizzato proprio alla lotta al dissesto idrogeologico. Adesso il governo ci avrebbe ripensato. Bei e Ministero per l'Ambiente avrebbero riaperto il dossier per finalizzare il finanziamento, articolato in due tranches da 400 milioni. Sul Sole (p.8) parla il presidente dell'Anac Cantone, che teme l'arrivo di un'ondata di norme straordinarie ad hoc anche per i disastri climatici. "Sul Ponte di Genova troppe deroghe. Sarebbe meglio una disciplina unica per tutte le emergenze". Cantone parla di ponte Morandi e dell'emergenza maltempo degli ultimi giorni. "Il decreto Genova deroga a tutto, un fatto senza precedenti che presenta profili problematici. Anche azzerando le norme nazionali si dovrà tener conto delle direttive Ue. Preoccupa il segnale che si è voluto dare: si può derogare a tutto in materia di appalti, gestione dei rifiuti, sicurezza sul lavoro. Sarà molto difficile non replicare questo meccanismo in situazione come quella di questi giorni, con catastrofi di dimensioni colossali che mettono in ginocchio l'economia di una Regione come il Veneto o come la Sicilia. Come si potrà dire di no? Il rischio è di tornare a una politica di deroghe continue".

ITALIA-POLITICA
Giustizia e sicurezza, è "scontro totale" (Repubblica e tutti). Lega e M5S bloccati dai veti (QN p.8). Oggi vertice "ai massimi livelli" per cercare la quadra sui cavalli di battaglia (Avvenire p.8 e tutti). Il M5S rilancia sulla riforma della prescrizione: prima ritirato e poi ripresentato lo stesso emendamento al ddl anticorruzione (su tutti). La mossa fa infuriare la Lega (Stampa p.6). Il capogruppo leghista Molinari al Messaggero (p.8): "Siamo d'accordo con i principi del M5S, ma il problema è di merito e di metodo. Il tema non può essere trattato con un emendamento dell'ultimo secondo". Il Carroccio ha chiesto a Bonafede di sospendere la questione per inserirla nella riforma della procedura penale, ma il Guardasigilli si sarebbe opposto (Corriere p.8). Salvini dice sì alla riforma, "ma l'importante è farla bene, evitando che i processi durino all'infinito" (su tutti). In serata vertice Bonafede-Conte per riscrivere almeno in parte la norma contestata, evitando però lo stralcio (Repubblica). Secondo la Stampa (p.7) la mediazione a cui si starebbe lavorando sarebbe escludere dalla prescrizione dopo il primo grado solo i reati gravi. Mentre per il Sole (p.9) il punto di caduta potrebbe essere su una sospensione della prescrizione solo in caso di condanna. Per il Giornale Di Maio ammanetta la Lega, con Salvini sul punto di cedere: è la deriva giustizialista. Conte assicura: "Porteremo a casa il risultato, è nel contratto" (Fatto p.3 e tutti). Per Giornale (p.3) il duello sarà lo scontro finale: al M5S serve la proposta di bandiera che ricompatti la base, ma così salterà tutto.
Lo scontro sulla prescrizione potrebbe far slittare la fiducia sulla sicurezza (Messaggero p.8). Saltata già ieri la fiducia sul provvedimento che introduce maggiori ostacoli alla concessione della cittadinanza italiana, portando a 48 da 24 i mesi necessari e introducendo la conoscenza della lingua italiana al livello B1 (Italia Oggi). Si va verso la fiducia al Senato oggi, con i dissidenti 5S pronti ad uscire dall'Aula (Repubblica p.12). Di Maio pretende la fiducia per tenere unito il M5S: il leader grillino teme lo scrutinio segreto a la moltiplicazione dei dissidenti (Giornale p.4). "Non ci sono problemi di numeri né di tenuta della maggioranza – assicura il leghista Molinari al Messaggero -. La fiducia servirebbe solo a rispondere velocemente alle aspettative dei cittadini su un tema per noi irrinunciabile e su cui non arretriamo". Per il Fatto (p.2) si procede con il voto blindato perchè M5S e Lega non si fidano: Di Maio vuole evitare l'appoggio di Fi e FdI. La Stampa (p.7) intervista il portavoce dei gruppi di Fi, Mulè: "Salvini può staccare la spina. Stanno uscendo fuori le identità manettara e ottusa del M5S e quella garantista della Lega. Ci sono i numeri alla Camera e al Senato per un esecutivo diverso da questo".
Le tensioni su giustizia e sicurezza impongono un vertice anti-crisi: forse già in serata Conte incontrerà i due vicepremier per cercare una mediazione (Messaggero e tutti). "Non è il governo della Lega" è l'avvertimento lanciato ieri da Palazzo Chigi a Salvini (Avvenire p.9). Un modo per spingerlo verso un accordo sulla riforma della prescrizione, che è "cara a Di Maio" (Repubblica p.12). Per Conte, con la prescrizione si "bilanciano" i rapporti tra M5S e Lega dopo le "ferite" dl dl sicurezza. Il Fatto (p.4) evidenzia l'autogol della Lega, che spinge il dl sicurezza ma boccia la cancellazione della prescrizione, favorendo chi commette reati come truffe, stupri e spaccio, che sono odiati da Salvini. Ma cresce il sospetto nei 5S che Salvini stia tirando la corda non in nome del garantismo, ma per dimostrare che dopo la manovra sarà difficile andare avanti (Repubblica).

ESTERI
L'America giudica i primi due anni di Trump (Sole). Stasera il verdetto del voto, con gli ultimi sondaggi che danno i Democratici in vantaggio alla Camera. Il risultato potrà pesare sull'agenda commerciale e sulle inchieste giudiziarie. "Il Partito Repubblicano ormai è da rifondare" dice al Sole Rita Hauser, ambasciatrice all'Onu ai tempi di Nixon, consigliere di George Bush, confermata da Obama. "Trump è un uomo terribile, noto per le sue continue frodi. Nessuno poteva immaginare che potesse diventare presidente. Il Partito Repubblicano ha rinunciato alla sua vera missione per un pugno di voti. Noi siamo il partito dell'establishment, dei moderati, persone che lottano per il buon governo, la Costituzione e i conti a posto. Penso che con Trump finirà il Partito Repubblicano. Il Gop dopo di lui dovrà rifondarsi".
Petrolio iraniano, Trump grazia l'Italia e dà uno schiaffo alla Ue: in apertura sul Sole (p.6) e su tutti la mossa del presidente americano, che alleggerendo la sua strategia di "tolleranza zero" verso l'Iran ha dato il via alle restrizioni esentando però otto Paesi. Tra questi, a sorpresa, Italia e Grecia, gli unici europei tra Cina, India, Corea del Sud, Turchia, Giappone e Taiwan. Da soli complessivamente comprano l'80% del greggio iraniano: potranno continuare a farlo per altri 6 mesi. "Una buona notizia per le imprese italiane, frutto dell'eccellente stato dei rapporti tra Italia e Usa" la reazione del governo Conte. Un regalo generoso quanto avvelenato per Repubblica, con Trump che punta ad accentuare la distanza tra Roma e resto d'Europa. Da Washington ribadita comunque l'efficacia delle sanzioni più dure di sempre, che vanno a colpire oltre 700 entità tra banche, personalità, compagnie marittime e aeree e il petrolio. L'Iran si prepara a reagire contro quello considera una violazione del diritto e delle convenzioni internazionali. L'Ue, determinata a portare avanti l'accordo sul nucleare iraniano, sta cercando meccanismi che consentano di aggirare l'embargo. Petrolio salvo ma business a rischio con Teheran, per i limiti a banche e imprese che bloccano accordi già firmati (Repubblica). Mattioli (Confindustria): "Le sanzioni ci mettono in grandissima difficoltà perché colpiscono tutte le banche iraniane rendendo di fatto impossibile per le imprese italiane operare".

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