Commentario del 16.11.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra, sul Sole parla Domvroskis: "Roma sfida le regole della Ue, la manovra rallenta la crescita". Salvini al Messaggero: "Sanzioni Ue? L'Italia insorgerà". Sullo strappo con l'Ue il dissenso di Mattarella: il sì alla legge di Bilancio non è scontato (Sole, Stampa). In manovra arrivano le modifiche: sugar tax sulle bibite e torna il bonus bebè (QN e altri). Bussetti a Repubblica: "Più soldi all'Università dalla tassa-bibite". Ma c'è l'ipotesi Irap.
Restano le tensioni nella maggioranza di governo. Ora nell'esecutivo è lite su rifiuti e giustizia (Corriere). Salvini-Di Maio, lite sui rifiuti: il fronte Sud scuote il governo (Messaggero). Di Maio preferisce i rifiuti a Salvini (Libero). Salvini fallisce sui roghi e chiede inceneritori. Di Maio dice no (Fatto). Intanto, riunione notturna tra i big di governo: cancellato il condono fiscale, al vertice passa la linea dei 5S (Repubblica). Ma saltano anche le manette agli evasori. La partita tra i gialloverdi finisce 1-1 (Fatto).
Brexit, la sterlina prima vittima del caos (MF, Sole). May sotto attacco, è fuga dal governo. Ma sulla Brexit tira dritto: scelte giuste (Corriere, Repubblica).

ECONOMIA
Manovra, il vicepresidente della commissione Ue Dombrovskis al Sole (in prima e p.5) si dice preoccupato: "Il bilancio programmatico italiano mostra una significativa deviazione rispetto agli impegni presi con i partner nel Consiglio. I Paesi membri appoggiano la posizione della Commissione nei confronti dell'Italia. La Finanziaria ha preoccupato gli investitori e provocato un incremento dei rendimenti obbligazionari. Gradualmente questo rialzo si sta trasferendo sulle condizioni di finanziamento e sull'accesso al credito nell'economia reale, alle aziende e ai consumatori. La fiducia sta peggiorando, con un impatto negativo sugli investimenti. In buona sostanza, l'atteso stimolo alla congiuntura per via di un aumento della spesa pubblica si sta trasformando in un ulteriore rallentamento dell'economia. Non per altro, abbiamo appena ridotto dall'1,3 all'1,2% la stima di crescita 2019". E su una possibile procedura nei confronti dell'Italia per  debito eccessivo, Dombrovskis dice: "In questi anni abbiamo evitato perchè abbiamo considerato tra i fattori rilevanti la presentazione di bilanci in linea con il Patto di Stabilità". Salvini a colloquio con Messaggero (in prima e p.6) e Stampa (p.8) tira dritto: "La manovra non la cambiamo proprio. Se ci impongono sanzioni il vero danno è per l'Europa, gli italiani insorgeranno. Stiamo cercando di convincere Bruxelles che non siamo dei dissennati. Se non vogliono ascoltarci si creerà  una conflittualità senza senso". Nel tentativo di ridurre lo strappo con l'Ue, Mattarella conferma: "Il sì alla legge di bilancio non è scontato" (Stampa in prima e p.3 e altri). Dal governo altra sfida alla Ue e alla Bce: scudo anti-spread alle banche (Fatto p.9). Gli istituti più piccoli potranno sterilizzare l'effetto sui bilanci e avere più libertà per coprire le perdite sui crediti.
Intanto, Messaggero (p.6) riporta i sospetti nel governo su Macron: vuole la procedura per fare shopping in Italia. Secondo l'esecutivo, ci sarebbero "appetiti francesi" su Enel, Eni, Fincantieri.  Se scatta la procedura di infrazione potrebbero essere ceduti per ripianare il debito. Cottarelli sulla Stampa (p.2) intanto evidenzia come le correzioni proposte dal governo italiano con le privatizzazioni siano impossibili da realizzare: negli ultimi anni è stato incassato un solo mld contro i 18 previsti per l'anno prossimo. Ma l'Ue non può che intervenire. E anche la Stampa (p.5) ricostruisce il flop delle vendite ai privati dei beni del Demanio, a causa di prezzi inadeguati e dell'assenza di investitori.
Intanto, il governo introduce la tassa sulle bibite zuccherate (su tutti). Il ministro dell'Istruzione Bussetti a Repubblica (in prima e p.20): "I soldi della sugar tax devono andare alla ricerca. E cambieremo il reclutamento".


POLITICA
Lite Salvini-Di Maio sui rifiuti. Gli inceneritori in Campania nuovo scontro tra i due vicepremier (Repubblica p.11). "Sono necessari" dice Salvini in visita a Napoli, ma arriva la replica di Di Maio: "Non c'entrano una c...." (Messaggero p.8 e tutti). Mentre il leader del Carroccio evidenzia i rischi sanitario e ambientale, il grillino è convinto che gli inceneritori sarebbero un affare per la Camorra. Per il Fatto (p.7) Salvini non ferma i roghi, dopo la circolare emanata a luglio, e la butta in vacca. Messaggero (p.8) vede nella lite sui rifiuti l'ultimo atto del derby per la conquista del Sud, con i grillini che sono sempre più preoccupati: così la Lega ci divora. Anche per Orsina (Stampa p.25) il Sud è ago della bilancio dello scontro Salvini-Di Maio. Per il Messaggero (p.9) tra i vicepremier si alza lo scontro per nascondere l'affanno dei conti: toni sempre più alti dalla giustizia al fisco, e quella sui rifiuti è solo l'ultima querelle. Il prossimo test arriverà sulla legittima difesa. Nel conto delle misure per il Mezzogiorno c'è anche il salva-Ischia approvato nel decreto Genova, visto che il Sud è il regno delle sanatorie e che è abusiva una casa su due (Libero p.4-5).
Ieri il sì al dl Genova, caos in Aula su Toninelli (Corriere p.8). Via libera tra le polemiche al dl che contiene anche il salva-Ischia (su tutti). Per Folli (Repubblica p.32) la forzatura operata dai Cinque Stelle sul condono a Ischia, contraddittoria con tutta la loro retorica circa il valore assoluto dell'onestà e l'esigenza di rispettare in via prioritaria l'ambiente, avrà l'effetto di approfondire la frattura culturale e sociale tra Nord e Sud. Nella votazione al Senato c'è lo spettro dei dissidenti, ma la destra aiuta la maggioranza: mancano 19 voti del M5S e della Lega, ma vengono compensati dal sì di FdI e dall'astensione di Fi (Repubblica p.8). Il capogruppo 5S Patuanelli a Repubblica: "Parlerei piuttosto di abbraccio vitale alla città di Genova. Il nostro obbiettivo è sempre stato quello di raccogliere il maggior consenso possibile intomo al nostro provvedimento". Intanto, è polemica sul titolare del Mit Toninelli, che dopo il voto favorevole ha alzato il pugno. Per Repubblica (p.9) è l'ultima scivolata sulla tragedia del Morandi. Corriere (p.9) segnala il chiarimento imbarazzato tra il ministro e Di Maio. "Ha offeso le 43 vittime" dice la presidente del Senato Casellati, e per il Giornale (p.3) ora Toninelli rischia il posto. Ma lui alla Stampa (p.7) si difende: "Da noi nessun favore alle lobby, aiutiamo chi è stato colpito: per questo ho alzato il pugno".
Dopo il voto sul dl Genova proseguono le tensioni interne al Movimento. Ma i 5S frenano sull'espulsione del dissidente De Falco: "Mettiamolo sotto stress: se ne vada lui" (Messaggero p.9). Nel mirino anche la senatrice Fattori, che al Corriere (p.8) dice: "Se il Movimento mi caccia sarò io a chiedere i danni".
Fi, sulla Stampa (p.9) parla Tajani: "Cerchiamo voti tra Pd e Lega. E per le europee cambiaeremo il simbolo di Forza Italia. Abbiamo vinto in Molise, Friuli e anche Trentino con alleanze di centrodestra. A Salvini consiglio di tornare nel centrodestra, perchè il Sud resterà in mano agli azzurri". E, intanto, Berlusconi prepara la piazza: "Fi non ha dimenticato la flat tax" (Corriere p.13). Domani a Torino per la Tav, poi in tutta  Italia.

ESTERI
May sotto attacco, è fuga dal governo ma sulla Brexit tira dritto (Corriere in prima e p.2-5, Repubblica in prima e p.2). Il primo ministro britannico difende l'accordo che mette fine alla libertà di circolazione, al versamento di contributi a Bruxelles e alla giurisdizione europea, protegge l'economia britannica e la sicurezza nazionale. Una parte del partito conservatore lascia il governo e prepara la sfiducia: "Non rispetta il risultato del referendum" mantenendo la Gran Bretagna allineata all'Unione europea. L'uscita senza accordi entro marzo farebbe venir meno gli impegni già presi sui diritti dei 3 milioni di cittadini europei, fra i quali 700 mila italiani. I dazi sulle importazioni colpirebbero le pmi italiane. Il leader dei laburisti Corbyn ha affermato che il parlamento «non può accettare questa falsa scelta tra un cattivo accordo ed il "no deal"» (Stampa p.12). L'esito più probabile è che May perderà il lavoro nei prossimi giorni e che la Gran Bretagna tornerà alle urne tra gennaio e febbraio (Stampa p.13). Su Repubblica p.2 un focus sulla frontiera irlandese, coperta corta che rischia di scontentare tutti e riaccendere il conflitto tra Belfast e Londra.
Su Corriere (p.5) il commento di Beppe Severgnini sul pasticcio brutto della Brexit e la lezione per l'Italia: "L'impressione è che il senso, e il buon senso, siano stati travolti dalle emozioni e dalla retorica. Non possiamo sfidare, da soli, la Commissione e gli altri Stati membri; né provocare continuamente l'Ue, immaginando uno scossone populista nelle prossime elezioni europee".

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