Commentario del 09.11.2018

IN PRIMA PAGINA
Scontro Italia-Ue sui conti e riforma della giustizia i temi in primo piano. Ue-Tria, i conti non tornano (MF). Il ministro italiano all'Europa: "Non sapete fare i conti" (Sole). Ma Libero attacca il governo: contano con il pallottoliere ma sbagliano. Italia in maglia nera sulla crescita. Allarme Fmi: rischio contagio (Repubblica). Intanto, spunta la sanatoria anche per Imu e Tasi, e le banche varano un fondo anti-spread (Messaggero). M5S pronto a rivedere il reddito di cittadinanza: meno soldi alle famiglie (Stampa).
In politica tiene banco l'intesa Salvini-Di Maio sulla giustizia: stop alla prescrizione nel 2020 (Corriere). Ma primi effetti nel 2024 (Repubblica). E' un rinvio salva-governo (Messaggero). L'ala dura del governo sul piede di guerra (QN). S'è prescritta la prescrizione (Fatto). La presidente del Senato Casellati al Messaggero: "Il nodo è ridurre i tempi dei giudizi, il cittadino non può pagare le inefficienze". Giornale polemico parla di "doppia porcata" sulla giustizia e sui conti italiani portati a Bruxelles.
In Francia, Macron ancora giù: i sondaggi in vista delle Europee vedono il presidente superato da Le Pen (Messaggero).
Eurozona: frena la crescita, lo stop della Germania allarma l'Azienda Italia (Sole).
Usa: in California la strage dell'ex marine alla festa degli universitari (Corriere e tutti).
   
ECONOMIA
Deficit e crescita, duello di Tria con l'Europa (Corriere p.6). Deficit 2019 al 2,9%, poi oltre il 3%: queste le previsioni Ue per l'Italia. Tria: "Non sapete fare i conti" (Sole in prima e p.3). Secondo il Fatto (p.5) l'Ue teme, più che il deficit al 2,9%, il contagio alle banche. Intanto, la Commissione europea è meno severa sul Pil calcolando un tasso di crescita dell'1,2% e dell'1,3% nel prossimo biennio. Mentre Moscovici chiede di "rispettare le regole", arriva l'affondo del premier Conte: "Scenari inverosimili". Ma Libero (in prima e p.2) attacca il governo italiano: bocciati in matematica, si rischia una procedura d'infrazione che potrebbe comportare il taglio dei fondi e multe miliardarie. Intanto, anche l'Fmi avverte: "Ora rischio contagio" (Repubblica p.2). Per il Giornale (p.5) rischio bufera sull'Italia: Ue, Fmi e Bce concordano sulla bassa crescita e deficit al 2,9%. Oggi vertice a Roma, per Fubini (Corriere p.6) è in salita la missione del presidente dell'Eurogruppo Centeno a Roma: nella guerra dei decimali tra Roma e Bruxelles, probabilmente non ha ragione nessuno dei due – scrive Fubini -: il governo italiano, per ragioni politiche, cerca di far apparire artificiosamente un po' migliore lo stato dei conti; Bruxelles, per ragioni opposte, non fa sconti. Ed è quasi sicuro che l'Upi correggerà in peggio le stime del Tesoro ma in meglio quelle di Bruxelles. Una sfida – conclude Fubini - che mostra un dialogo tra sordi. Bruxelles corregge i conti, ma il governo non molla e avverte: avanti con le nostre stime (Stampa p.2). Rischio procedura d'infrazione, per evitarla l'Italia è costretta a tagliare spese per 22 mld. Intanto, il Tesoro è pronto alla procedura, con Bruxelles si tratta sui tempi (Messaggero p.9): l'obiettivo è provare a far slittare gli effetti dell'infrazione a dopo le elezioni di maggio. Sulla Stampa (p.2) parla il presidente leghista della commissione Bilancio della Camera, Borghi: "I numeri Ue sono totalmente campati in aria. La nostra stima di sviluppo è conservativa". Ma l'analisi di Repubblica (p.3) evidenzia la stagnazione dell'economia a causa di spese al discount e crollo degli ordini, che comportano la grande frenata.
E restano le preoccupazioni per lo spread, che continua ad aggirarsi intorno a quota 300: dal sistema -credito all'industria, così lo spread sta frenando il Pil (Messaggero p.11). La catena di trasmissione della crisi del debito all'economia ha già avuto i primi effetti, con l'impennata del differenziale Btp-Bund è più costoso per le società emettere obbligazioni.
Intanto novità in arrivo nel decreto fiscale. Sanatoria per Imu e Tasi: Lega all'attacco. Nel dl anche il ritiro della patente a chi non paga la Rc auto (Messaggero p.8 e tutti).

POLITICA
Prescrizione, compromesso M5S-Lega: nell'intesa lo stop a partire dal 2020 e nuovo processo penale (su tutti). Lodo Salvini-Di Maio: prescrizione differita (Fatto in prima e p.2): lo stop in tribunale non arriverà prima del 2024 (Repubblica p.7). Nel patto di maggioranza ok alla norma, ma con la riforma del procedimento penale (Messaggero p.2). Repubblica (p.6) parla di "tregua fragile": un compromesso collega la nuova prescrizione alla riforma penale, ma è già battaglia interpretativa. Per Libero (p.7) Salvini salva la giustizia: l'accordo tiene in piedi la maggioranza e rimanda tutto a dopo le Europee, quando il governo potrebbe anche saltare.
L'ala dura dei 5 stelle sul piede di guerra: "Salvini ci ha fregati di nuovo". E la fronda sconfessa Di Maio: "Che errore abbiamo fatto"(QN p.3 e altri). Sorgi sulla Stampa parla di "compromesso al ribasso per i grillini".
La ministra Bongiorno a Repubblica (p.6) e Corriere (p.2): "Per evitare la bomba atomica, lo stop alla prescrizione non sarà mai in vigore senza l'altra riforma. Tagliando i tempi dei processi lo stop alla prescrizione non è più una bomba atomica. Così c'è un giusto equilibrio tra l'esigenza di evitare l'impunità e quella di impedire che si rimanga stritolati negli ingranaggi della giustizia".
Le opposizioni e Davigo insorgono contro l'accordo sulla prescrizione. Fi occupa l'aula (Corriere p.2). Penalisti in sciopero dal 20 al 23 novembre (Corriere p.3).
Messaggero (p.3) evidenzia la lite sull'entrata in vigore dello stop alla prescrizione: ormai è gelo tra Salvini e Di Maio. Per il M5S la riforma parte tra un anno in ogni caso, ma per la Lega solo se cambia il processo. E il braccio di ferro è su tutto, con Di Maio che chiede garanzie sul reddito di cittadinanza. Ma per la Stampa (in prima e p.3) il M5S rivede il reddito di cittadinanza: il calo di popolarità dei 5S al Nord spinge i vertici ad attenuare l'immagine assistenzialista, puntando maggiormente sul sostegno ai giovani disoccupati che alle famiglie, infatti nei giorni scorsi sono stati rivisti al ribasso i coefficienti del quoziente familiare.
Intanto, mentre il M5S incassa il via libera, anche se nel 2020, all'emendamento al ddl anticorruzione sulla riforma della prescrizione, la Lega ottiene il sì al dl sicurezza. Molteni, sottosegretario del Viminale, al Messaggero (p.2): "Abbiamo trovato la quadra, come sempre accaduto e accadrà, perchè questo è un governo che durerà 5 anni. Bonafede gode della nostra fiducia e noi daremo il nostro contributo per riformare la giustizia penale in modo che possa entrare in vigore prima della prescrizione". Poi Molteni parla del dl Sicurezza: "Intercetta le richieste del Paese. I cittadini vogliono più sicurezza, un contenimento all'immigrazione, una riduzione dei costi per accoglienza e integrazione. Inoltre chiedono più rimpatri, per questo stiamo lavorando su altri accordi con i Paesi di provenienza".
Pd, Nicola Zingaretti alla Stampa (p.9) sprona i suoi: "Il governo va verso la crisi, noi dobbiamo essere pronti. L'esecutivo rischia di implodere: non sarà in grado affrontare la finanziaria del prossimo anno". Il candidato alle primarie dem traccia la linea al partito: "Se vogliamo riconquistare gli elettori non possiamo percorrere la strada degli ultimi anni. Renzi? Ci sono delle stagioni in cui è bello guidare, delle altre in cui è meglio spingere gli altri".

ESTERI
Frena la crescita dell'Eurozona, ma aumentano i Paesi virtuosi (Sole p.2): le previsioni di autonno della Commissione parlano di Pil 2019 in crescita dell'1,9% dopo il 2,4% del 2017 e il +2,1% del 2019. Ma saranno 10 il prossimo anno gli Stati in surplus o pareggio di bilancio.
Un trimvirato in cima all'Ue: su MF (p.2) le poltrone europee e l'opportunità da cogliere per il governo italiano. Nei primi 5 mesi del prossimo anno Draghi (Bce), Enria (Vigilanza) e Gualtieri (Commissione economia dell'Europarlamento) occuperanno poltrone decisive per il sistema bancario continentale. Chi ricopre cariche a livello comunitario rappresenta l'Ue e l'Eurozona nella loro interezza, e non il Paese di provenienza, ma è verosimile che nessun altro Paese che avesse una tale rappresentanza rinuncerebbe a concepire almeno la speranza che qualcosa possa essere fatto, non per ricevere indebiti favoritismi ma almeno per evitare svantaggi, come quelli che si sono registrati nel campo della vigilanza bancaria anche per l'Italia. Nei pochi mesi in cui il trio potrà operare nella sua interezza si potrebbe avviare una nuova fase nel campo normativo, ma nessuno sforzo potrebbe decollare se l'Italia rimanesse nella condizione di contrasto con le istituzioni Ue.
Ppe, l'incoronazione di Weber: ora i popolari guardano a destra (Messaggero p.13). Il deputato bavarese è sostenuto dalla Merkel e da Orban per la presidenza Ue: con il 79% dei consensi ha sconfitto Stubb, ora l'obiettivo è attirare elettori dal bacino populista. "Il Ppe sceglie l'uomo che tratta con Salvini" titola Libero (p.11), secondo cui il sostituto di Juncker sarebbe già al lavoro per un asse con i sovranisti. Ma è di diverso avviso Repubblica (p.8), secondo cui il Ppe evita la svolta a destra: "Mai con Salvini e i sovranisti".
Francia, Macron sempre più in crisi, superato dalla Le Pen nei sondaggi (Messaggero p.13): il partito del presidente ha perso 4 punti e mezzo in sei mesi, arrivando al 19,5% delle intenzioni di voto in vista del voto per le Europee di maggio, rispetto al partito della Le pen che invece ha guadagnato mezzo punto e si attesta al 20%.
Los Angeles, strage di studenti al pub (Stampa p.13 e tutti): 11 ragazzi e un agente uccisi a colpi di pistola da un ex militare, che poi si è tolto la vita. L'uomo ha fatto fuoco durante una festa.
Usa, Trump pronto a bloccare il Russiagate (Messaggero p.15 e tutti): il nuovo ministro della Giustizia scelto dal presidente, Whitaker, sta preparando la rete per fermare l'inchiesta di Mueller. Ma arriva la contromossa del procuratore: dividere l'indagine in più parti da trasferire ai singoli Stati, per sottrarla al controllo federale.

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