Commentario del 5.11.18

IN PRIMA PAGINA
Frane, vento, fiumi: l'Italia ferita dal maltempo (Stampa). Ieri altri 13 morti, 34 in un mese (Fatto). In apertura su tutti i giornali la strage della famiglia di Palermo sepolta dal fango nella villa abusiva. Tra i nove morti due bambini: Federico, 15 anni, morto per salvare la sorellina. Il Corriere: era tutto scritto già nel 2008. Il governatore Musumeci: "Cemento sui torrenti e nessuno parlava" (Corriere). Libero: la ministra del Sud Lezzi vada a nascondersi. Anche il Veneto piegato da pioggia e vento. Zaia: "Serve aiuto ma non aspettiamo lo Stato" (Libero). Sul Messaggero parla il ministro Costa: "Dallo Stato i fondi necessari ma tocca alle Regioni spenderli". L'emergenza territorio entra nella trattativa sulla manovra con Bruxelles (Messaggero). Sul Sole tutti i costi nascosti della manovra. Per Italia Oggi sarà una manovra per le famiglie. "La ricetta italiana per la crescita funzionerà per tutta l'Europa" dice Di Maio al Financial Times. Ma l'Italia arretra (Sole): sono 134 mila le imprese giovani perse in sette anni. Emigrano anche i professionisti: 2 mila ogni anno via dal Sud (Sole).
Tra politica e giustizia lo scontro tra Lega e 5Stelle. Salvini: sì al decreto Sicurezza o tutti a casa (Stampa). Alleati distanti anche sulla prescrizione. Salvini: "Processi infiniti, giustizia incivile" (QN). Bonafede al Corriere: non arretro sulla prescrizione. Di Matteo è con lui: "E' ora di fermare la prescrizione, basta corrotti e mafiosi impuniti" (Fatto). Pizzarotti a Libero: il M5S così non dura.
Usa, domani l'esame per Trump (Fatto). Dem favoriti ma Trump recupera (Messaggero). Libero: se vince anche domani non si ferma più. Sul Corriere reportage tra i "senza Stato", i migranti in marcia verso l'America.
Calcio, Lazio, Immobile riaccende la corsa per la Champions: poker alla Spal (Messaggero). Il Milan vince ancora. Di Nuovo Romagnoli all'ultimo secondo (Corriere). Capello: "Un'emozione rivedere Buffon" (Stampa).
Su Repubblica e Stampa intervista a Fiorello, tornato a Deejay: "Amo la radio perché mi permette di giocare ancora". Sul Fatto parla Fresu, in libreria con "Poesie Jazz": "La mia musica è contro i confini".

ITALIA-ECONOMIA
"La ricetta italiana per la crescita funzionerà per tutta l'Europa" dice Di Maio al Financial Times,  pronto ad abbandonare l'austerità e ad abbracciare il modello di deficit-busting di Donald Trump. "E se la ricetta funziona qui potrà essere applicata a tutti gli altri Paesi europei". "L'economia americana sta crescendo del 4% con le politiche espansive di Trump che tutti dicevano essere sbagliate. Sta espandendo il deficit abbassando la tassazione e facendo investimenti in infrastrutture. Oggi tutti dicono che l'immigrazione sia il tema principale. Ma non ha senso: lavoro e disoccupazione sono i temi principali. Il fatto di avere 6 mln di poveri comporta tensioni sociali anche con gli stranieri. Fuori da principi ideologici, oltre la destra e la sinistra, il nostro gruppo manterrà al centro politiche espansive per il lavoro, il reddito, il benessere e l'ambiente. Questi sono i principi su cui vogliamo creare una nuova Europa". Intanto però l'Italia arretra: sono 134mila le imprese giovani perse in sette anni (Sole). Nonostante le tante misure in campo, sono sempre meno i giovani imprenditori in attività: le aziende under 35 registrate sono 563mila, crollate del 19% negli ultimi sette anni. "Tanti giovani imprenditori italiani sono andati all'estero", dice al Sole Chiara Spina, (Bocconi.) Gli incentivi statali spesso risultano inefficaci: "Le misure in vigore sono pensate per una fase successiva all'avvio ma le difficoltà nascono prima".
Sulla Stampa (p.9) il sondaggio di Community Media Research evidenzia il "no" di 2 italiani su 3 alla decrescita felice: il 65% vuole che lo sviluppo non si fermi, pur evitando gli errori del passato. La rilevazione fotografa un'Italia preoccupata per l'economia che frena e per lo stop alle grandi opere. Nell'analisi sui servizi italiani rispetto alla media Ue, tiene il sistema sanitario, apprezzato dal 63,8% degli italiani. Male invece il sistema scolastico, le infrastrutture tecnologiche, le infrastrutture viarie. Ma il dato più evidente è sul fisco: solo il 15% dà una valutazione positiva.
La Furlan (Cisl) a Repubblica: "Finora l'esecutivo non ci ha voluto ascoltare: c'è bisogno di crescita e investimenti per avere più occupati, non di bloccare le grandi opere. Interventi a favore della crescita, che sono i grandi assenti dalla manovra, – spiega la leader Cisl - sono indispensabili per il reddito di cittadinanza, che allarga il proprio obiettivo dalla povertà all'accompagnamento al lavoro".
Sul Messaggero l'impatto del maltempo sui conti: il premier Conte parla di 1 miliardo necessario subito, per Salvini di miliardi ne servono almeno 40, il ministro Costa parla di un piano di 6 miliardi nel triennio. Tajani suggerisce di attivare il Fondo di solidarietà europeo, presentando una lista dei danni e delle opere da effettuare. Nel prossimo consiglio dei ministri verrà deliberato lo stato di emergenza per le zone colpire dal maltempo; probabile il rinvio del pagamento delle tasse. Sul Messaggero parla il ministro all'Ambiente, Sergio Costa: "I fondi per la tutela e la prevenzione ambientale vengono dallo Stato, ma tocca alle Regioni usarli. Come Esecutivo stiamo elaborando un piano strutturale e risposte immediate a chi è in difficoltà: pensiamo subito ai 7,5 mln di italiani in aree pericolose, la strage di Palermo potrebbe ripetersi. Italia Sicura è stata chiusa in quanto organismo emergenziale, a noi servono risposte permanenti".
Il Sole torna sulla manovra con i costi nascosti. Per Italia Oggi quella del governo giallo-verde sarà una manovra per le famiglie. Le eventuali maggiori entrate che deriveranno dai condoni si traducono in maggiori trasferimenti sociali. Principali beneficiarie saranno le famiglie che nel triennio 2019-2021 si avvantaggiano, tra maggiori sussidi e sgravi fiscali, di oltre 50 miliardi di euro. I ddl su reddito di cittadinanza e quota 100 determinano un sensibile aumento del deficit. Sulle imprese nel 2019 più tasse per 6,5 mld.

ITALIA-POLITICA
Riforma della prescrizione e voto sul dl Sicurezza agitano la maggioranza. Test in Aula tra i veti incrociati (Corriere p.8). Sicurezza verso la fiducia, mentre sulla prescrizione il M5S frena: rimoduleremo la norma (Messaggero in prima e p.8). Si tratta sullo stralcio della prescrizione (Repubblica p.13). La Lega conferma il no alla proposta di Bonafede: "No a processi infiniti, sono incivili" ha detto Salvini (QN in prima). Ma il M5S accusa: "Volete tutelare i corrotti". Il Bonafede  al Corriere (p.9): "Se arriveranno proposte di annacquamento, non arretreremo di un millimetro. Non c'è alcun veto incrociato. L'emendamento sulla prescrizione apre un confronto nella maggioranza, ragioniamo su un miglioramento del testo, ma il Paese non può aspettare. Comunque Salvini dimostra di avere a cuore il contratto di governo". E a proposito delle proposte leghiste sul ddl anticorruzione, Bonafede dice: "Non comprendo le ragioni di questa valanga di emendamenti, che sembrano suggeriti da Berlusconi. E il testo era ampiamente stato concordato in Cdm".
Il pm Di Matteo, intervistato dal Fatto (in prima e p.2) sta col ministro: "La direzione è giusta. Bisognerebbe bloccarla alla richiesta di giudizio, i processi non diventerebbero troppo lunghi, anzi verrebbe meno l'interesse a utilizzare tecniche processuali dilatorie". Di Matteo ne ha anche per i giudici: "Qualcuno, anche fra noi, ha cambiato idea. Io no, abbiamo armi spuntate contro i reati dei colletti bianchi".
Oggi riunione tecnica con il Guardasigilli per cercare una mediazione sulla prescrizione. Salvini ha confermato che la misura è nel contratto di governo, ma "riforme come questa non si possono fare a colpi di emendamenti" (su tutti). Sia Lega che M5S evocano il contratto ma il testo parla solo di "efficace riforma" della prescrizione (Corriere p.8). E il Giornale (p.8) evidenzia come il "Vangelo" gialloverde sia un documento pieno di buoni propositi sui temi secondari, ma estremamente vago sulla maggior parte dei punti concreti.
Su prescrizione e decreto sicurezza lo scontro è a rischio escalation. Salvini avverte: "Nessuno scherzetto sul Dl sicurezza o tutti a casa" (Stampa p.5). Riflettori puntati sui dissidenti 5S, ma sul decreto caro alla Lega potrebbe esserci il soccorso di Fi e FdI (Corriere p.8). Per il Giornale (p.9) il segnale della Lega è chiaro: se l'ala giustizialista grillina tira la corda, Lega è pronta a far saltare l'alleanza. La seconda opzione leghista è chiedere la poltrona di Palazzo Chigi per Salvini.
Per Repubblica la proposta sulla prescrizione contenuta nell'emendamento al dl anticorruzione è un "eccesso di tattica" del M5S per mascherare le tensioni interne sul voto al dl Sicurezza. Secondo la Stampa anche tra i 5S sorgono i primi dubbi sulla proposta sulla prescrizione, con Buffagni che dice: "Il tema è complesso e merita approfondimenti".
Tensione sulla prescrizione tra penalisti e Guardasigilli: il Giornale (p.9) evidenzia il "no" degli avvocati alla proposta del M5S. Un'altra categoria – dopo rider e industriali – che boccia l'operato del grillini.
Intanto, gli ultimi sondaggi, che vedono i 5S crollare soprattutto al Nord, spingono i militanti al pressing su Di Maio: "La Lega ci porterà via tutti i voti" (Stampa p.5). E il sindaco di Parma Pizzarotti, ex 5S, a Libero (p.8) avverte: "Il M5S ha tradito se stesso. Non durerà perchè la Lega si prende i suoi voti a destra e impedisce a Di Maio di crescere a sinistra".

ESTERI
Trump a metà strada, parola all'America (Fatto). Dal Texas a New York, dalla Florida all'Arizona: si vota per 435 deputati (tutta la Camera), 35 senatori (su 100) e 36 governatori di Stato. I sondaggi danno i dem favoriti ma Trump recupera (Messaggero). I dem – spunti anche da Obama, in campo nei collegi – restano favoriti ma il distacco con i repubblicani si è assottigliato a 7 punti. Nessuna possibilità di rovesciare gli equilibri al Senato: per i Democratici sembra alla portata solo la riconquista della maggioranza alla Camera. I candidati rossi battono sul tema dell'assicurazione medica, i blu contro l'immigrazione. "Il presidente nei guai se perde la Camera" dice al Messaggero il premio Pulitzer Garry Wills. "Se il voto metterà la Camera nelle mani dei democratici Trump dirà che è l'effetto di una frode. Sappiamo ormai che tutto quello che non va per il suo verso è falso o assurdo". Libero: se Trump vince ancora non si ferma più. Sul Corriere il paradosso di Trump: l'economia Usa è ai massimi ma lui parla d'altro: al centro dei suoi comizi lo spettro di onde migratorie clandestine e di infiltrazioni di terroristi travestiti da lavoratori stranieri. I più stupiti sono gli stessi repubblicani, a cominciare dai candidati a Camera e Senato. Secondo i suoi nemici, Trump si è accorto che la festa è finita, in Borsa e presto nell'economia reale, e allora – pensando alle elezioni del 2020 – preferisce continuare a giocare sulle paure. Sul Corriere reportage dall'Honduras, tra il popolo dei latinos in marcia verso gli States.
La tournée francese di Macron con il fiato di Le Pen sul collo (Corriere p.16). Il presidente ha intrapreso un viaggio della memoria nei luoghi della prima guerra mondiale; l'obiettivo non dichiarato è mettere da parte l'immagine di «presidente dei ricchi», rispondere alle accuse di arroganza, mostrarsi più attento alla realtà dei territori lontani da Parigi. In vista delle elezioni per il parlamento europeo, Macron ha deciso di porsi come il leader dei progressisti pro-Europa contro i nazionalisti anti-Ue ma un sondaggio vede il partito del presidente testa a testa con quello di Marine Le Pen, entrambi al 20%.
Il piano di May per la Brexit: non lasciare l'unione doganale (Corriere p.17). Per risolvere il nodo del confine tra Eire ed Ulster, ultimo scoglio della trattativa con l'Ue, il primo ministro avrebbe in animo di proporre che l'intera Gran Bretagna resti nell'unione doganale, così da evitare controlli alla frontiera: una soluzione a tempo determinato, per scongiurare la furia degli euroscettici. La futura partnership economica con l'Ue potrebbe seguire il modello canadese, che lascerebbe a Londra ampia libertà di manovra commerciale. L'obiettivo è siglare il tutto in un vertice europeo entro novembre.

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