Commentario dell'8.09.2016

IN PRIMA PAGINA
Grillo assolve Raggi, Di Maio si scusa (Stampa) ma è resa dei conti al vertice dei 5Stelle (Repubblica): ora la super star è Di Battista (Stampa e tutti). Su tutti i giornali gli sviluppi del caso Roma, tre mesi tra liti e addii (Corriere). Travaglio sul Fatto: adesso a lavorare. Ma il mito della trasparenza ormai è offuscato (Stampa, Repubblica). Il Giornale: la politica si è consegnata ai pm, Cantone vero sindaco di Roma. Spazio anche all'economia: studi di settore verso l'addio, per gli autonomi bonus a chi avrà più punti (Sole, Corriere). Sul fronte europeo, arriva il muro degli inglesi per fermare i migranti a Calais (Stampa e tutti): una muraglia inglese ma in terra di Francia (Repubblica). Su Repubblica la Mogherini rilancia la Difesa europea: "ecco come realizzarla subito". Su tutti gli sviluppi del caso Regeni: strani segni e lettere incisi sul suo corpo (Corriere, Repubblica). Sul Corriere le confessioni di Ratzinger: non mi sento un fallito.

ITALIA-ECONOMIA
Lavoro, pensioni, scuola, meno tasse alle imprese: governo al lavoro su una manovra da 25 miliardi scrive Repubblica (p.11), con risorse in arrivo da spending review (10 mld), rientro dei capitali, lotta all'evasione e risparmio sugli interessi; nel conto, il governo mette anche un punto di Pil (16 mld circa) che si ricava issando il deficit al 2,3-2,4% contro l'1,4 tendenziale stimato nell'ultimo Def. Ma sul punto dovrà pronunciarsi Bruxelles. E sull'Italia, scrive Ferrera nell'editoriale del Corriere (in prima e a p.31) pesa la diffidenza della Ue: il Paese in deficit anche di credibilità. Per Repubblica (p.11) ci sarebbero 1,5-2 mld per il contratto degli statali, 500 mln per rafforzare la contrattazione di secondo livello nei lavoratori privati, 2 mld per l'intervento sulle pensioni, i 350 mln per la formazione degli insegnanti; la novità è la flat tax per circa mezzo milione di imprese artigiane e commerciali, sottoposte all'Iri al 24%. Il terremoto entrerà in Bilanco con 1,5 mld che diventeranno 5 in una arco temporale più lungo e saranno finalizzati alla messa in sicurezza del territorio. Restano però ancora da definire le misure per le pensioni: per Repubblica (p.11) si continua a lavorare su quattordicesima, con l'ultima versione di Renzi che presuppone l'allargamento di un terzo della platea dei pensionati. Ma resta il tema equità. Per il Messaggero (p.8) si potranno unire gratis i periodi contributivi presso enti diversi. Il Fatto (in prima e a p. 7): "Renzi spara promesse a tutti, costano appena 25 miliardi". Sul Messaggero (p.8) spazio anche agli Statali, per i quali si parla di aumenti di stipendi in cambio di orari più lunghi, da 36 a 40 ore settimanali. Su tutti la rivoluzione del fisco: addio studi di settore, arriva la "compliance". A differenza di adesso, i nuovi indicatori di reddito di artigiani e commercianti saranno un dato sintetico che misurerà il grado di affidabilità dei contribuenti, con la possibilità per i più meritevoli di accedere al sistema premiale dell'amministrazione (Corriere in prima e a p.33, Messaggero p.9 e tutti). Per Libero (p.6) la carta che sta giocando Renzi per recuperare consensi è la virata a sinistra, con le misure annunciate su pensioni e partite Iva. Ma Citigroup e Goldman Sachs "smascherano il ricatto di Renzi sul "no" (Giornale p.7): per le banche d'affari americane, anche se il premier dovesse fallire la prova referendaria l'economia non crollerà. In caso di sconfitta il premier potrebbe durare lo stesso fino al 2018.

ITALIA-POLITICA
Grillo salva la Raggi, ma è resa dei conti al vertice dei 5 Stelle (Repubblica in apertura e a p.2 e su tutti): Di Maio ammette errori di valutazione sul caso dell'assessore Muraro, Grillo incorona in piazza Di Battista (Corriere p.2, Fatto e Stampa p.3 e tutti). Dal comizio di Grillo e dei big del Movimento a Nettuno – quasi un ritorno al "vaffaday" (Repubblica p.2) – i nuovi assetti di vertice. Di Maio: "Ho sbagliato, chiedo scusa a tutti". Grillo lancia Di Battista, che evoca il complotto, affossa le Olimpiadi e attacca Renzi e Boschi. Travaglio, sul Fatto (in prima e a p.20): la sindaca Raggi chieda scusa ai romani e si metta a lavorare. Il Giornale (in prima e a p.5): a Roma la politica ha abdicato, il vero sindaco è Cantone. Sulla Stampa (p.7) la linea di Renzi: "Logorare i 5 Stelle fino al referendum", auspicando che la Raggi resti al suo posto. Pesa l'ultimo sondaggio de La7, col sorpasso del M5S sul Pd seppure di misura (31,4 contro 31,1). Ritorna l'ipotesi di rinviare il voto al 4 dicembre. Ma la "tragicomica vicenda del Campidoglio non frena il vento populista", l'analisi di Folli su Repubblica (p.9): il Pd e la destra non si illudano di recuperare consensi, anzi, la frattura tra sistema e anti-sistema potrebbe anche accentuarsi. Intanto nel Pd Bersani replica a Renzi, che sembrava aver aperto a modifiche dell'Italicum: "Segnali di fumo" (Corriere p.6 e su tutti). Ma la Boschi conferma l'apertura, fermo restando il problema dei numeri. Numeri che, per Zanda, al Senato non ci sono. Scettico Gotor: "La stessa persona che ha imposto la fiducia sull'Italicum alla Camera ora non può dire che tocca al Parlamento cambiarla se ci sono i numeri. Non ci facciamo prendere in giro" (Corriere p.6).

EUROPA
Muraglia inglese contro i migranti in terra di Francia (Repubblica in prima e a p.12 e su tutti): in primo piano su tutti il muro che il Regno Unito vuole costruire a Calais per fermare l'afflusso di migranti sul continente. Lungo 2 chilometri, alto 4 metri, Londra, lo costruirà sui lati dell'autostrada che conduce al porto francese. Obiettivo: fermare chi salta sui camion diretti nel Regno Unito. Critico il ministro Gentiloni: "La soluzione è investire in Africa, risolvere crisi come quella siriana e condividere il peso dell'immigrazione a livello europeo". Per Galimberti (Repubblica p.12) psicologicamente e politicamente il muro di Calais può rappresentare l'inizio della fine di un sogno: quello dell'Europa unita, senza barriere che Spinelli aveva cullato a Ventotene. E il segnale che deve arrivare dai governanti europeisti è che l'Europa non finisce a Calais, ma da li riparte. Resta alta la tensione anche sul versante austroungarico (Sole p. 6 e su altri). Vienna e Budapest litigano sui migranti respinti. L'Austria minaccia di portare l'Ungheria davanti alla Corte di Giustizia europea e mette un tetto alle richieste di asilo. Voce fuori dal coro, la Merkel: difende in Parlamento le "porte aperte" ai rifugiati e invita gli altri partiti a fare fronte comune contro i populisti. Sul Sole (p. 6) Germania, industria col freno a mano tirato. La produzione ha accusato a luglio una flessione inattesa dell'1,5% concentrata sulla manifattura. Intanto nell'Europa centro-orientale i fondi Ue e la domanda interna fanno correre i Paesi dell'Est: Pil in crescita per Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania. Su Repubblica (p. 13) intervista alla Mogherini: "Dopo Brexit niente più scuse, ora può nascere la Difesa europea". Per l'Alto rappresentante per la politica estera Ue "Londra era l'alibi dietro cui si nascondeva chi metteva veti" e anche se "qualcuno frena sulla cooperazione, gli altri possono andare avanti".

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